giovedì 24 gennaio 2013

già........

Ecco la Honda per il 2013
È la rivale numero 1 per Rossi

MADRID (Spagna) , 24 gennaio 2013

Svelata a Madrid la RC213V con cui Pedrosa e il debuttante Marquez, entrambi spagnoli, daranno l'assalto al titolo mondiale. Per la Yamaha di Vale sarà l'avversaria da battere. Nakamoto: "Dani da titolo, marc da podio". Livio Suppo nuovo team principal

Dani Pedrosa, 27 anni, e Marc Marquez, 19, con la nuova Honda
Dani Pedrosa, 27 anni, e Marc Marquez, 19, con la nuova Honda
Presentata a Madrid la nuova Honda per la stagione 2013 della MotoGP, la RC213V che sarà affidata a Dani Pedrosa, secondo l'anno scorso nel mondiale (qui il film della stagione 2012) alle spalle di Jorge Lorenzo, e al debuttante Marc Marquez, iridato in carica della Moto2. L'evoluzione della moto che nella stagione passata ha vinto più di tutte, 12 gare - 7 con Pedrosa, 5 con Stoner, ritiratosi a fine stagione e rimpiazzato dal 19enne Marquez -, ha sempre la livrea dello storico sponsor Repsol, anche se c'è un maggiore componente di bianco.
Un'altra immagine della coppia Honda Pedrosa-Marquez. Afp
Un'altra immagine della coppia Honda Pedrosa-Marquez. Afp
i piloti — "Essere qui nel team ufficiale è come un sogno, non vedo l'ora che inizino i test in Malesia", ha detto il giovanissimo - compirà 20 anni il 17 febbraio - Marc Marquez, spagnolo come il compagno di team. Anche Pedrosa non vede l'ora di ritrovarsi in pista, per i primi test stagionali, dal 5 al 7 febbraio in Malesia: "Quest'anno la moto potrebbe darci una spinta in più nelle gare; adesso vedremo in Malesia come regolare al meglio la moto in vista della prima gara".
nakamoto: "dani da titolo" — Presenti il nuodo team principal, Livio Suppo, il capo della Dorna, Carmelo Ezpeleta, e il vicepresidente esecutivo dell'HRC, Shuhei Nakamoto, che ha detto: "La Honda ha continuato lo sviluppo della moto dello scorso anno, quella con il nuovo motore che Pedrosa e Stoner hanno già usato da Laguna Seca in poi. Pedrosa avrà sicuramente la chance di vincere il campionato se dimostrerà la continuità del finale della scorsa stagione, mentre Marquez avrà bisogno di un po' di tempo per adattarsi alle gomme, ma lotterà per il podio".

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Tv, filtro contro i disturbi da rete 4G
Gratis solo se hai pagato il canone

Il digitale terrestre potrebbe subire delle interferenze dalla nuova rete mobile ad alta velocità. L'Adiconsum contro la scelta di tutelare solo gli utenti Rai "in regola" con la tassa televisiva

di ALESSANDRO LONGO La tivù digitale terrestre di colpo si vede male o non si vede affatto? Potrebbe essere colpa delle interferenze causate dalle nuove reti mobili 4G: da qualche giorno è appunto nato uno sportello online ministeriale dove rivolgersi per chiedere l’intervento gratuito del tecnico e così risolvere. Peccato che sia utilizzabile solo da chi risulta in regola con il canone.

Gli altri, risolvano a proprie spese: un’idea che l’Adiconsum giudica “illegittima e iniqua”. L’associazione è quindi sul piede di guerra e ha scritto al ministero allo Sviluppo economico perché estenda l’intervento gratuito a tutti i cittadini. E’ la Fondazione Ugo Bordoni (presso il ministero) a gestire lo sportello e ad aver comunicato che solo le famiglie in regola con il canone hanno diritto a questo intervento.

In sostanza deve venire un tecnico e montare un filtro sull’antenna condominiale, per isolare il segnale proveniente dai nuovi ripetitori 4G (Lte) e così evitare le interferenze.

La Fondazione starebbe commettendo “un grave errore ed un'iniquità. Il canone RAI, infatti, ha natura tributaria e non ha nulla a che vedere con la fornitura del servizio pubblico essenziale come è la televisione”, dice Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum. “Non è possibile mischiare il diritto dei consumatori di accedere ad un servizio pubblico essenziale (vedi art.1 L. 103/75)- continua Giordano - con il dovere di pagare la tassa di possesso della TV”, spiega.

Per altro, così facendo, “si escluderebbero dall'assistenza gratuita non solo tutti coloro i quali, ad esempio, abbiano in corso una controversia o una contestazione con la Rai per il pagamento del canone (magari perché non dovuto o perché già versato), ma anche coloro i quali abbiano solo di recente cambiato la propria residenza, o abbiano solo di recente acquistato un immobile come prima casa, ed ancora non abbiano avuto comunicazione alcuna per il pagamento del canone Rai”.

La situazione è destinata a esplodere presto, questo è certo. Gli operatori mobili stanno estendendo la copertura Lte proprio in questi giorni. E’ di oggi la notizia che Vodafone ha portato la nuova rete a 40 località sciistiche; raggiungerà 20 città a marzo. Telecom Italia ha comunicato invece la settimana scorsa di essere arrivata a 30 comuni. A febbraio partirà anche 3 Italia.

L’Lte promette fino a 100 Megabit di banda, per cella radiomobile, e quindi darebbe vera banda larga in mobilità, da chiavetta, tablet o smartphone. Ma la polemica delle interferenze  può mettersi di traverso ai piani degli operatori. Il motivo è che da gennaio gli operatori sono autorizzati a utilizzare, per l’Lte, anche le frequenze 800 MHz, finora destinate solo alla tivù. Su queste frequenze convivranno insomma il segnale televisivo e quello dei cellulari, di qui il rischio di interferenze, che riguarderanno le case vicine ai ripetitori Lte.

Potrebbero essere circa un milione di famiglie, secondo stime preliminari della Fondazione Ugo Bordoni: alcuni avranno immagini disturbate, altri perderanno del tutto il segnale tv. D’altro canto, è proprio grazie agli 800 MHz che gli operatori potranno coprire una vasta parte dell’Italia con l’Lte. Al momento hanno evitato di usare queste frequenze, ma lo faranno nelle prossime settimane: allora il problema delle interferenze scoppierà in tutta evidenza.
(23 gennaio 2013) 
 
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Efficienza energetica dell'Italia
Dall'Enea bilancio in chiaroscuro

Rapporto annuale dell'ente per l'energia alternativa. La situazione di eccellenza che ci aveva distinto si va però attenuando nel confronto con gli altri paesi industrializzati, in particolare la Gran Bretagna. Ma va meglio rispetto alla Germania e Francia

di ANTONIO CIANCIULLO
ROMA – Nei settori in cui l’azione di governo è stata, nonostante qualche oscillazione, coerente, l’Italia guadagna posizioni nella battaglia contro gli sprechi energetici. Nei settori in cui ha prevalso l’immobilismo il deficit rispetto ai paesi leader resta netto. Migliorano nettamente le prestazioni delle case anche grazie al 55% di detrazione fiscale per gli interventi di miglioramento ambientale; corre l’industria; lontani dagli obiettivi trasporti e terziario.

E’ la sintesi che emerge dal rapporto annuale sull’efficienza energetica reso noto dall’Enea. I numeri d’assieme forniti dallo studio sono positivi: nel 2011 si è registrato un risparmio complessivo di 57.595 gigawattora anno, con un incremento del 17,1% rispetto al 2010. E nel 2010 l’efficienza energetica è aumentata di oltre 1 punto percentuale rispetto al 2009.

Analizzando nel dettaglio le prestazioni del sistema Paese si nota però una certa distanza dalla situazione di eccellenza che aveva distinto l’Italia: la performance “se confrontata con l’intensità energetica di altri paesi europei a simile sviluppo industriale risulta per noi positiva del 12,8% rispetto alla Germania e del 18,4% rispetto alla Francia, ma superiore e quindi negativa, rispetto al Regno Unito (+10%) che ha compiuto progressi continuativi nell’ultimo trentennio”. Nel 2010 l’Italia figurava al quarto posto (dopo Irlanda, Danimarca e Regno Unito) nella classifica europea dell’intensità energetica.

Una buona posizione legata al salto di efficienza nel settore residenziale ottenuto grazie a milioni di famiglie che hanno installato caldaie ad alta efficienza e migliorato la coibentazione degli appartamenti. L’industria “ha avuto significativi miglioramenti solo negli ultimi 6 anni”. Il settore dei trasporto “ha registrato l’aumento di efficienza più modesto”.

Dall’analisi dei numeri l’Enea estrae alcuni suggerimenti: incrementare la riqualificazione energetica edilizia estendendo il meccanismo delle detrazioni fiscali; migliorare la qualità energetica degli edifici pubblici; introdurre i sistemi di trasporto intelligenti che in Europa hanno consentito di ridurre di un quinto i tempi di percorrenza e del 12% i consumi energetici; sviluppare le smart grid; rendere più flessibile l’uso della rete elettrica accrescendo il ruolo del consumatore.

“Si tratta di risultati che hanno una significativa ricaduta per l’economia italiana e che costituiscono dei progressi effettivi in un processo di riconversione verso la green economy”, ha dichiarato il commissario dell’Enea Giovanni Lelli. “L’Italia deve ora massimizzare le opportunità connesse all’efficienza energetica puntando a superare gli obiettivi europei al 2020”.
Se il paese riuscirà ad accelerare il miglioramento dell’efficienza energetica e a non disperdere il know how e gli oltre 100 mila posti di lavoro creati nel settore delle rinnovabili avrà più possibilità di agganciare il treno della ripresa economica. E’ una partita che si gioca nei prossimi mesi. 

Anche perché se, invece di confrontare il 2011 con il 2010, si allarga lo sguardo agli ultimi 20 anni emerge un quadro molto critico. “Le tabelle dell’Enea dimostrano in modo lampante che dal 1990 il livello di efficienza energetica in Italia è diminuito in tutti i settori. Questo anche a causa di provvedimenti mai coerenti e molto contraddittori”, commenta Mariagrazia Midulla, del Wwf. “Tra pochi mesi il 55% per l’efficienza scadrà di nuovo e le defiscalizzazioni per le ristrutturazioni edilizie torneranno al 36%. Di nuovo dovremo invocare il Parlamento perché faccia una legge che finalmente stabilizzi gli incentivi sulle ristrutturazioni, con una chiara priorità all’efficienza energetica”.
(23 gennaio 2013)
 
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Nuove Pirelli, GP più animati
"Più sorpassi e strategie"

MILANO, 23 gennaio 2013

Presentate le coperture del prossimo Mondiale: mescola più morbida e differenze di prestazioni importanti per garantire anche 2-3 soste a gara. Tronchetti Provera: "La F.1 ci apprezza, vogliamo continuare per molto tempo". Alonso su twitter: "È quasi lo stesso del 2012"

Mescole più morbide, corona rinforzata e strutture meno rigide: sono le novità dei pneumatici della Pirelli che fornirà anche nel 2013 le coperture ai team di F.1 per il terzo anno di fila. La Casa milanese ha presentato oggi nel suo quartier generale i pneumatici che vedremo in pista già nei primi test della stagione. Esternamente la novità più rilevante sarà la colorazione delle gomme a mescola hard. Le gomme dure non avranno più colorazione argento, ma avranno la banda laterale arancione. I nuovi colori saranno dunque il rosso per le extrasoftt, giallo per le soft, bianco per le medium e arancio per le hard. Restano il verde per le gomme da pioggia (rain) e il blu per le gomme da bagnato estremo (heavy rain).
Gazzetta TV
 
filosofia — Da un punto di vista costruttivo, però, la rivoluzione sarà importante. La caratteristica distintiva è, come detto, l’ammorbidimento complessivo delle mescole di tutte le soluzioni da asciutto e da bagnato, elemento che comporterà un più rapido raggiungimento della temperatura ottimale e prestazioni più veloci di mezzo secondo al giro per tutti gli pneumatici rispetto allo scorso anno. La forbice di prestazioni tra le varie mescole è superiore ai 5 decimi di secondo. Spiega bene la nuova filosofia costruttiva Paul Hembery: "L'anno scorso, dopo un avvio spettacolare con il record di sette vincitori diversi nelle prime sette gare, nella seconda metà della stagione c'è stato un netto livellamento e si è spesso ricorsi a un solo pit stop. Ci hanno quindi chiesto di sviluppare una gomma in grado di animare ulteriormente le gare nella prossima stagione. Il range 2013 spariglia di nuovo le carte con l’obiettivo di assicurare maggiori possibilità di sorpasso e 2-3 soste a gara".
Gazzetta TV
 
oltre il 2013 — Per quanto riguarda le voci di un possibile ritiro dalla F.1 al termine della prossima stagione ha parlato il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera: "Lavoriamo bene con i team e con l'organizzazione, le cose procedono e mi auguro che la partnership duri ancora per molto tempo. Sta funzionando, la nostra gente è molto apprezzata non solo per il prodotto ma anche per l'assistenza. La Ferrari? La passione è fortissima, ma devo dimenticarla perché tutti i team sono con noi, come sportivo naturalmente spero in una bella stagione per la Ferrari. Chi vincerà il Mondiale? La Pirelli".
il parere di alonso — Arriva poi il parere di Alonso, che su twitter alla domanda di un suo follower, sulla possibilità che le nuove Pirelli possano aumentare la competitività del mondiale o livellarla, ha rispsto: "Sono quasi la stessa cosa del 2012".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

sabato 12 gennaio 2013

http://www.youtube.com/watch?v=wIylAwF_xSA

La metà del cibo prodotto nel mondo
non viene consumato e finisce in spazzatura

Il rapporto della britannica Institution of mechanical engineers (Ime): due miliardi di tonnellate di alimenti vengono distrutti; tra il 30 e il 50 % spesso senza neanche arrivare nei piatti dei consumatori

Circa la metà del cibo prodotto nel mondo - due miliardi di tonnellate circa - non viene consumato e finisce nella spazzatura senza essere riciclato. Questa è l'impressionante conclusione di un rapporto curato dalla britannica Institution of mechanical engineers (Ime) che nelle sue analisi denuncia, tra i fattori di spreco, per il mondo sviluppato le date di scadenza troppo ravvicinate indicate sugli alimenti e per il mondo in via di sviluppo le "pratiche tecniche e agricole arretrate".

Il rapporto dell'Ime - Global food, waste not , want not - mette per la prima volta in rilievo in tutta la sua portata il fenomeno strutturale dello spreco alimentare servendosi di date e statistiche dettagliate.

Le nude cifre sono impressionanti. Tra il 30% e il 50% degli alimenti preparati per il consumo non arrivano mai sul piatto dei consumatori e questo a fronte di una situazione che, secondo le stime Onu, vede in prospettiva una crescente pressione sulle risorse naturali. L'Onu stima che nei prossimi decenni ci saranno altri 3 miliardi di bocche da sfamare e proprio in considerazione di questo trend l'Ime invita a combattere lo spreco sistematico di cibo.

La cosa non riguarda naturalmente Soltanto i prodotti 'finiti'. In Gran Bretagna, ad esempio, circa il 30% delle verdure coltivate non vengono mai raccolte e questo significa in concreto lo spreco - oltre che delle stesse verdure - di qualcosa come 550 miliardi di metri cubici d'acqua utilizzati per innaffiare prodotti che non raggiungeranno mai i consumatori. Le diete a base di carne, aggiunge l'Ime, complicano ulteriormente la situazione considerato che per l'allevamento lo sfruttamento delle risorse idriche è molto più elevato (per un chilo di carne serve acqua in quantità 20, 50 volte più elevata che per l'equivalente in vegetali).

Tim Fox, responsabile energia ambiente per l'Ime, conclude: "Il quantitativo di cibo sprecato e perso in tutto il mondo è vertiginoso. Questo cibo potrebbe essere usato in prospettiva per alimentare la popolazione mondiale, in costante aumento come per far fronte ai bisogni di chi soffre la fame oggi. E tutto cià implica anche uno spreco non necessario di terra, acqua e energia....I governi e le agenzie internazionale, e l'Onu in particolare, dovrebbero lavorare di concerto per fare in mondi di cambiare la mentalità della gente e scoraggiare le pratiche di spreco di contadini, produttori di cibo, supermercati e consumatori".
(10 gennaio 2013)

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Red Bull punge: "Alonso politico"
Fernando: "Mi temono. Lusingato"

Milano, 8 gennaio 2013

Stoccate allo spagnolo da Helmut Marko: "Seb pensa solo a guidare, Fernando è impegnato coi commenti divertenti. A fine anno provocava, ci siamo detti di ignorarlo". La risposta via Twitter del ferrarista: "Bello, mi considerano il rivale n.1"

Alonso-Vettel, il super duello del 2012. Afp
Alonso-Vettel, il super duello del 2012. Afp
"Sebastian Vettel pensa a guidare e lo fa in modo perfetto. Fernando Alonso è impegnato con la politica e con i commenti divertenti". Dalla Red Bull partono un paio di frecciate in direzione di Maranello. Helmut Marko, consulente e uomo di riferimento del team guidato da Chris Horner, è convinto che Vettel abbia conquistato il titolo iridato grazie al suo approccio impeccabile: il tedesco, dice Marko, pensa solo alla Formula 1. Fernando Alonso, secondo nel Mondiale al volante della Ferrari, tende invece a farsi distrarre da situazioni esterne. "La guida di Sebastian è stata virtualmente perfetta - dice Marko al Red Bulletin, il magazine del team anglo-austriaco, come riferisce Autosport - ma lui è un fenomeno, è sempre così. Dopo la pausa estiva, il suo rendimento si impenna. È andata così anche negli anni scorsi: non so come faccia, ma se continua a farlo non può essere una coincidenza. È tutto legato al suo metodo di lavoro, al modo in cui si isola dal resto del mondo. Può contare su energie di riserva che gli altri piloti, invece, non hanno".
vecchio stile — "Fernando Alonso, ad esempio, è impegnato con la politica e con i commenti divertenti - ha detto Marko - Vettel ignora tutto questo: non legge i giornali e non va su Internet. Questo è il punto: ci concentriamo sul lavoro, cerchiamo di realizzare la monoposto più veloce e di rendere il team più forte". Secondo Marko, alla Ferrari si sente l'assenza di una direzione 'vecchio stile'. "A Enzo Ferrari non sarebbe assolutamente piaciuta la sconfitta, avrebbe riconosciuto i meriti degli avversari. Poi avrebbe messo alla frusta i suoi ragazzi, per trovare il modo di batterci".
 
parla stewart — Invece la Ferrari e Alonso hanno disperso energie preziose. "Penso che alla fine della stagione fosse visibile lo stress di Fernando. Le dichiarazioni come 'Il mio rivale è Hamilton, non Vettel' o 'l'avversario è Newey (il progettista della Red Bull, n.d.r.) erano solo schermaglie psicologiche. Noi abbiamo semplicemente detto 'Ignoriamolo'". Su Vettel, secondo Marko "si dicono tante sciocchezze, come che non sia in grado di effettuare sorpassi. Beh, guardate le gare di Abu Dhabi e del Brasile. Oppure, si dice che vinca solo grazie alla monoposto progettata da Newey. Noi corriamo con due monoposto di Adrian, perché non mettiamo a segno una doppietta in ogni gara?". Il team non dà più peso alle voci secondo cui Vettel potrebbe trasferirsi a Maranello in futuro. "Il grande Jackie Stewart dice che Vettel deve andare in un'altra squadra per dimostrare il suo valore. Sono parole pronunciate da chi ha ottenuto i suoi più grandi successi con un solo team, la Tyrrell. Non riesco a prenderle sul serio".
 
nuova ferrari a febbraio — Via Twitter la risposta di Alonso: "Bello leggere che mi considerano il rivale n.1 anche per il prossimo anno. E senza aver nemmeno iniziato a girare! Lusingato ;-)". E la prossima settimana, dal 14 al 18 gennaio a Madonna di Campiglio, è in programma Wrooom, il tradizionale evento che da più di vent’anni apre la stagione sportiva del Cavallino: Alonso, Felipe Massa e Stefano Domenicali risponderanno ai media presenti. Intanto la Ferrari ha fatto sapere che la nuova vettura sarà presentata a febbraio e che oggi sono sono iniziati i primi scavi delle fondamenta dell’edificio che ospiterà gli uffici direzionali, tecnici e amministrativi e le officine della nuova sede della squadra.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Steam Box, un computer per giocare.
L'anti-console per rilanciare il Pc

Una macchina espressamente dedicata ai videogiochi, con una configurazione hardware e software chiusa e una precisa missione tecnologica: spodestare PlayStation e Xbox. E l'idea di Valve può contare su un parco utenti già molto vasto di IVAN FULCO

Un computer per domarli tutti, un computer per trovare un compromesso, un computer per ghermire i videogiocatori e al salotto incatenarli. Parola di Gabe Newell, CEO di Valve Software e deus ex-machina di Steam, la più importante piattaforma di distribuzione digitale per videogiochi, che in occasione degli ultimi Spike Video Game Awards ha confermato: il prossimo anno segnerà l’esordio del primo “computer per videogiochi” made in Valve. Ovvero, quello che tutti ormai conoscono ufficiosamente come Steam Box.

IMMAGINI: STEAM BOX, I GIOCHI

Il progetto di Newell, da lungo tempo accarezzato da Valve, forse non ha la poetica tolkeniana, ma per l'industria dell’intrattenimento potrebbe rivelarsi altrettanto epico. La promessa è quella di un PC espressamente dedicato ai videogiochi, con una configurazione hardware e software chiusa (un “ambiente fortemente controllato”, l’ha definito Newell) e una precisa missione tecnologica: sdoganare il PC gaming e introdurlo al popolo. Come dire, traghettarlo dalle scrivanie dei geek ai salotti delle famiglie, abbassando la soglia di accesso tecnica.
Per il settore sarebbe una prima assoluta. Ma soprattutto, uno strumento perfetto per avvicinare ai videogiochi PC tutti coloro che, ad oggi, non sono in grado di assemblare un computer, cambiare scheda grafica, installare driver o smanettare sui file di configurazione. Solo un sistema chiuso, una sorta di ibrido tra computer e console, da collegare al televisore, connettere in Rete e accendere per giocare. Una vera e propria scommessa che mira ad ampliare ulteriormente il mercato PC, un colosso da 18,6 miliardi di dollari nel 2011, con un tasso di crescita del 15% rispetto all'anno precedente.

Steam Box, le speculazioni. Oltre l’annuncio di Newell, la Steam Box rimane ancora avvolta nell’ombra. Eppure, la cronaca recente ha già offerto diversi spunti per speculare. Solo qualche settimana fa, Newell aveva definito “una catastrofe” il nuovo Windows 8, lamentando la prospettiva di un sistema operativo con minore libertà per gli sviluppatori, vista la presenza di uno store ufficiale controllato da Microsoft. Nello stesso periodo, Valve aveva iniziato a sviluppare la compatibilità con Linux della sua piattaforma Steam, al punto da far supporre che la futura Steam Box possa essere basata su una versione ad hoc di Linux. 
Diversi mesi fa, inoltre, erano circolati in Rete alcuni dati non ufficiali sulle specifiche hardware. Le indiscrezioni, finora non confermate, parlavano di un sistema basato su una CPU Core i7 e una GPU Nvidia, con 8 GB di RAM e uscita HDMI. Al contempo, si ipotizzava la compatibilità del sistema non solo con Steam, ma anche con Origin, la piattaforma di distribuzione digitale di Electronic Arts. Proprio in questi giorni, infine, Valve ha lanciato su Steam la nuova modalità Big Picture, pensata per usufruire del servizio direttamente sul televisore. Un'opzione che offre un’interfaccia in stile console, controlli via joypad e un browser integrato. In sostanza, un complemento perfetto per un ipotetico PC da salotto.

Interfacce dal futuro. Nel frattempo, in casa Valve prosegue lo sviluppo di nuove periferiche di controllo. Allo stato attuale, esisterebbero tre prototipi di controller in fase di studio, come confermato giorni fa dallo stesso Newell. Tra questi, da tempo si parla di un’innovativa tecnologia indossabile, presumibilmente un sistema per rilevare il movimento del giocatore o alcuni suoi parametri fisici, come il livello di tensione.
Parallelamente, alcune fonti avanzano l'ipotesi di un visore in realtà aumentata, in linea con il Project Glass sviluppato da Google. Oppure con l’Oculus Rift, un sistema per la realtà virtuale lanciato su Kickstarter e informalmente appoggiato da diversi esponenti dell’industria, tra cui Newell.  

Potere Steam. Per qualsiasi altro produttore (escluso forse Microsoft), la commercializzazione di un PC da salotto potrebbe sembrare un salto nel buio, ma non per Valve. Attraverso Steam, la società di Bellevue controlla già ora una rilevante percentuale del settore. Il servizio conta a oggi un catalogo di 1800 videogiochi e una comunità di 54 milioni di utenti (contro i 40 milioni di Xbox Live), con picchi di 6 milioni di giocatori connessi contemporaneamente. La nuova sezione Steam Greenlight, in cui gli sviluppatori indipendenti possono proporre i propri titoli, ha aperto un canale d’accesso anche alle produzioni minori. Da qualche settimana, inoltre, il catalogo Steam è stato esteso a software di qualsiasi genere, non solo videogiochi, con l’obiettivo di creare uno store in concorrenza con quelli di Apple, Google e Microsoft.
E così si chiude il cerchio di un lungo processo che, in questi anni, ha visto Valve muoversi gradualmente dalle scrivanie ai salotti. E che ora potrebbe concretizzarsi nella Steam Box. Obiettivo: creare un sistema integrato hardware-software che coniughi i punti di forza di due mondi, computer e console. Da una parte, la possibilità di offrire un sistema chiuso, più intuitivo per gli utenti. Dall’altra, la maggiore autonomia degli sviluppatori, non assoggettati alla concessione di kit di sviluppo da parte di Sony, Microsoft o Nintendo. Una battaglia per la libertà, dal punto di vista di Valve. Ma soprattutto, per il denaro di milioni di videogiocatori.
(17 dicembre 2012)