Intercettazioni, pressing del Pdl per il Bavaglio. E il Csm “si adegua” al Colle
Il tema viene riportato all'ordine del giorno dal segretario del Pdl Angelino Alfano, proprio nel giorno dei funerali di Loris D'Ambrosio. Per Michele Vietti, vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il fatto che "la Presidenza della Repubblica abbia deciso di sollevare il conflitto di attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale", ha contribuito a riproporre la questione
Il giorno dei funerali di Loris D’Ambrosio non era proprio quello giusto. Ma ci ha pensato invece il segretario di via dell’Umiltà, Angelino Alfano, ad avvelenare ancora di più gli animi, ricordando che è l’ora di approvare la legge sulle intercettazioni,
più nota come ‘legge bavaglio’. Poi, inaspettatamente, è arrivato anche
il Csm a dire, più o meno, la stessa cosa. E tutto è diventato
improvvisamente fin troppo chiaro. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, è riuscita fino ad oggi a bloccare l’approvazione definitiva del provvedimento, firmato proprio Alfano che giace alla Camera, sostenendo di dover porre alla maggioranza alcune sue personali modifiche attraverso un nuovo ddl.
Insomma,
niente si stava più muovendo in attesa delle comunicazioni del
ministro, ma l’affaire Quirinale e lo sgomento per la morte di
D’Ambrosio erano un’occasione davvero troppo ghiotta per non convincere i
berlusconiani a strumentalizzare il tutto a loro vantaggio. Napolitano
era in aereo di ritorno da Londra che Alfano ha dato fuoco alle
polveri: “Noi da mesi – ecco l’ex Guardasigilli – aspettiamo la proposta
del governo sulle intercettazioni così come concordato con il
presidente Monti, con il ministro Severino e con gli altri leader che
sostengono il governo. Su questo argomento non pazienteremo ancora a
lungo”. E mentre il capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto,
gli faceva eco, annunciando che “a settembre riproporremo una proposta
in materia che tenga conto del disegno di legge già calendarizzato più
volte”, un nuovo attore, si diceva, ha fatto ingresso in scena: il Csm.
Non
è la prima volta che l’organo di autogoverno della magistratura,
presieduto da Napolitano, s’interessa dell’argomento. Ma ieri il
vicepresidente, Michele Vietti, ha svelato le prossime intenzioni dell’organismo: dopo la sollecitazione arrivata dall’azione del Quirinale verso la Corte Costituzionale,
in pratica era impossibile tacere. “Vogliamo verificare – ha detto – la
corretta applicazione dell’articolo del Codice che già oggi prevede una
udienza in cui, su richiesta del pm e dei difensori, il giudice decide
quali intercettazioni inserire nel fascicolo dibattimentale, escludendo
quelle manifestamente irrilevanti”, prassi – a dire di Vietti – troppo
spesso disattesa.
Ma quanto ha influito sull’iniziativa del Csm la
vicenda del Quirinale? “La questione è diversa, tuttavia – ha ammesso
il vicepresidente del Csm – il fatto che la Presidenza della Repubblica abbia deciso di sollevare il conflitto di attribuzione
di fronte alla Corte Costituzionale, ha contribuito a riporre
all’ordine del giorno il tema delle intercettazioni; dove non mancano le
proposte di riforma”, mentre mancherebbe, sempre a detta di Vietti la
volontà di passare dalle parole ai fatti”. “Non da parte nostra”, gli ha
risposto subito, beffardo, Cicchitto. Insomma, l’affaire Quirinale ha
convinto una serie di attori in campo a concentrare gli sforzi per
arrivare, in tempi brevi, alla riforma. Di sicuro, prima delle elezioni.
La
ministra Severino ha le sue idee sull’argomento di cui aveva parlato
più volte proprio con lo scomparso consigliere giuridico del Quirinale,
per preparare una serie di modifiche, anche alla normativa vigente, che
potessero trovare ampio consenso da parte della maggioranza. Ora, però,
l’impressione è che l’interesse a regolamentare la materia coinvolga
ambienti ben più ampi e alti di quelli di via dell’Umiltà.
Un’impressione tanto evidente da mettere in allarme la stessa
Federazione Nazionale della Stampa, costretta ad avvertire di non
attuare modifiche restrittive perché non saranno mai “accettabili
bavagli: né per un giornale, né per un’intera categoria”. Però, il
sospetto che già la prossima settimana, alla Camera, possa arrivare
qualche colpo di scena è dato ormai quasi per scontato. “Ma, non è una
cosa seria, è un gioco di società…”, giudica il responsabile Giustizia
dell’Italia dei Valori, Luigi Li Gotti. Peccato che troppi indizi, per dirla come Di Pietro, facciano una prova.
da Il Fatto Quotidiano del 29 luglio 2012
-------------------------------
Stoner conquista Laguna Seca
Trionfo su Lorenzo. Rossi cade
LAGUNA SECA (Usa), 29 luglio 2012
L'australiano della Honda vince negli Stati Uniti precedendo Jorge e Pedrosa. Il maiorchino in classifica si porta a +23 su Dani. Valentino vola via all'ingresso del Cavatappi. Quarto Dovizioso. Jorge: "Problemi se arriva Vale? No, lui merita una moto forte: potremmo rifare il grande team di qualche anno fa". Rossi: "L'Audi è molto motivata: penso all'offerta Ducati perché potrebbero cambiare tante cose, ma sarebbe una scommessa a lungo termine"
- Jorge Lorenzo, 25 anni, in azione a Laguna Seca. Reuters
Nell’assolata California Stoner rilancia prepotentemente la
sua candidatura per il titolo mondiale 2012 della MotoGP: l'australiano
della Honda, nel GP degli Stati Uniti sulla pista di Laguna Seca,
centra la sua quarta vittoria stagionale, precedendo Lorenzo e il
compagno di squadra Pedrosa dopo una gara serrata. Sempre a ridosso del
maiorchino, che resta leader del mondiale e anzi incrementa il suo
vantaggio su Pedrosa a +23, l'australiano lo ha braccato per due terzi
di gara per poi passare e prendere il largo, nonostante una scelta di
gomme che pareva penalizzante alla distanza. Dovizioso chiude quarto, in
volata su Crutchlow, mentre Rossi cade rovinosamente all'ingresso del
Cavatappi nel finale, dopo una gara comunque anonima e viene riportato
ai box dal compagno Hayden, buon sesto: forse un triste presagio
dell'evoluzione del rapporto di Valentino con la Ducati, nonostante
abbia sul tavolo la fresca offerta presentatagli dall'a.d. Del Torchio.
- Casey Stoner, 26 anni, quarto successo stagionale. Reuters
la gara —
Al via Lorenzo, scivolato pure in modo innocuo nel warm up del mattino,
guadagna la testa della gara, con le Honda Hrc alle costole a posizioni
invertite rispetto all’esito delle qualifiche, con Pedrosa secondo
davanti a Stoner. L’australiano, però, con una diversa scelta di gomme
rispetto allo spagnolo, al terzo giro rompe gli indugi e con una manovra
incisiva lo passa e inizia un meraviglioso testa a testa con lo
spagnolo, fra le linee rotonde e guidate della Yamaha e quelle più
taglienti e incisive della Honda. Casey ci prova, pare avere nella
manica della tuta qualche asso in più, nella forma di decimi di margine
su Jorge, che però è bravissimo a non offrire varchi utili, né in
staccata, né in accelerazione. A un terzo di gara ci sono due terzetti
in lotta serrata: Lorenzo-Stoner-Pedrosa per la vittoria,
Spies-Dovizioso-Crutchlow per un posto ai piedi del podio. Trenino,
questo, cui si aggiungono gradualmente due vagoncini, Bradl e Hayden, ma
non Rossi, in costante affanno con la sua Ducati. A metà gara, però,
Stoner, con le morbide, inizia a recuperare su Lorenzo, con le dure, e
lo passa: la manovra, a 11 giri dalla fine, in rettilineo pare 'soft',
quasi agevolata dallo spagnolo. Mentre Spies vola per aria dopo il
Cavatappi, allungando la sua lunga lista di scivolate stagionali, Stoner
incrementa il passo, con Lorenzo che non riesce a replicare al suo
forcing, fino al traguardo. Per l'australiano è uno splendido successo,
fotocopia di quello della passata stagione, che, a sette gare dalla
fine della stagione, lo riporta in corsa per il titolo, anche se le 32
lunghezze da Lorenzo non sono poche. Straordinario Casey nella freddezza
con cui ha colto un'occasione importante, forse l'ultima per restare
della partita, e nell'imporre la sua scelta tecnica alla Honda:
l'australiano, infatti, ha vinto con l'RC213V rinnovata solo nel motore,
mentre il compagno Dani, oltre al propulsore rivisto aveva anche il
nuovo telaio.
le dichiarazioni —
Lorenzo allunga in testa e riconosce la superiorità di chi lo ha
battuto: "Ho provato ad andare via, ma non ci sono riuscito. Io ho fatto
un errore, Casey mi ha preso e non sono riuscito a superarlo. Il
pneumatico duro non era la miglior opzione, ma Stoner ha guidato davvero
in modo brillante ed è stato fortissimo. Preoccupato se torna Valentino
in Yamaha? No. Non posso decidere io chi corre con me, ma Valentino
merita una moto competitiva e forse la Yamaha gliela può dare. Poi,
chissà, potremmo riformare quel team fortissimo di qualche anno fa".
Stoner incassa i complimenti: "E' stato un weekend duro, ho dovuto
lottare per trovare il giusto set up. Le qualifiche non sono andate come
volevo, ma abbiamo fatto passi avanti. In corsa ho puntato sulle gomme
morbide: all'inizio volevo passare davanti ma stavo sfruttando troppo le
gomme per cui ho rallentato per risparmiare le gomme e dare tutto nel
finale. È stata una dara fantastica: siamo usciti forte da un weekend
difficile. Rilancio nel Mondiale? Dobiamo ancora sistemare molte cose
sulla moto, soprattutto nelle curve a destra: se ci riusciamo, posso
provarci, ma è difficile". Terzo Pedrosa, autore di una sbacchettata da
brivido: "È la prima volta che uso questa moto nuova e ancora non la
conosco bene. Stoner ha rischiato scegliendo le morbide, ma quando mi ha
sorpassato sono rimasto tranquillo perché sapevo che aveva la morbida.
Poi mi è partito il posteriore, sono quasi caduto e ho spinto tanto per
riprendere senza riuscirci. Non volevo finire terzo ma ho visto che ero 2
decimi più lento dei primi: ho comunque dato il massimo". Dovizioso:
"Non capisco come mai non riusciamo a girare forte all'inizio con le
gomme nuove: devo lavorarci su e studiare la situazione. Yamaha? Ducati?
Sono soluzioni che valuto entrambe, ma se come pare Valentino è molto
vicino alla M1, lavorerò in un'altra direzione. Vedremo".
- Hayden riporta ai box Valentino dopo la caduta. Reuters
rossi: "Ducati? sarebbe scommessa" —
Rossi commenta la caduta e prova a chiarire il suo futuro: "Alla frenata
del Cavatappi ho toccato i freni e mi si è chiuso il davanti: non me
lo aspettavo, stavo andando tranquillo per arrivare alla fine e anche i
dati hanno detto che avevo fatto tutto come il giro precedente.
Fortunatamente non mi sono fatto niente, non me lo aspettavo, un po'
come la caduta di Silverstone in prova". Poi il futuro, sospeso com'è
fra Yamaha e Ducati: "La Ducati ha ritoccato al ribasso l'offerta e
rispetto alla Yamaha perderei dei soldi, ma non sono la cosa più
importante per il mio futuro. Penso ancora all'offerta Ducati perché
pare che cambino tante cose, c'è motivazione, c'è l'arrivo dell'Audi che
vuole fare bene e che ha gente brava. Restare qui è come fare una
scommessa, pare che questi dell'Audi con la Ducati vogliano fare grandi
cose ma è una cosa a lungo termine, ci possono volere 6 mesi, un anno,
forse di più. Mi preoccupa, però, che non siamo riusciti a migliorare in
niente e i problemi sono sempre gli stessi. La settimana prossima vado
in vacanza e ci penso bene; certo, il fascino di riportarla davanti e
vincere qui sarebbe più grande di ogni altra cosa". Poi un paragone con
Alonso e la Ferrari: "All'inizio pure la Ferrari era in difficoltà e ce
ne ha messo del suo Fernando per stare davanti. Poi loro ce l'hanno
fatta a risolvere i problemi, ma noi no: abbiamo sempre un anteriore che
non poggia abbastanza per terra ed è un problema così grande che se si
risolvesse, la moto poi ne guadagnerebbe molto e andrebbe bene. Se ho
avuto un progetto con garanzie tecniche precise? Non ancora, vanno
capite un po' di cose, è presto. È un progetto in cui bisogna crederci
nel tempo. Preziosi? Penso che resti".
L'ordine di arrivo: 1. Stoner (Honda); 2. Lorenzo (Yamaha);
3. Pedrosa (Honda); 4. Dovizioso (Yamaha Tech 3); 5. Crutchlow (Yamaha
Tech 3); 6. Hayden (Ducati); 7. Bradl (Honda)
Massimo Brizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA
---------------
Una Lega difende il web libero
La Lega non perdona. Potrebbe sembrare uno scherzo ma non lo è: La Internet Defense League esiste davvero ed è una cosa seria. Tanto per cominciare, è stata fondata ed è supportata da personalità e nomi influenti del web, da Mozilla a Wordpress, Boingboing, Imgur, l'Electronic Frontier Foundation e l'eurodeputato Marietje Schaake. E poi ha come missione un tema particolarmente delicato: la protezione della libertà della Rete. Lotta e organizza proteste e manifestazioni digitali contro i vari progetti di regolamentazione coatta come i famigerati Sopa/Pipa. "Quando la Rete è in pericolo, la Lega chiama a un'azione collettiva, sollecitazioni al governo, mobilitazioni digitali. Per far rimanere il web un posto libero", dicono i fondatori. Che hanno proiettato il Cat-Segnale in diverse città degli Usa, da New York a San Francisco. Un gatto nel cielo è apparso anche a UlaanBaatar, in Mongolia, a testimonianza della vocazione globale dell'iniziativa.
Il Cat-segnale. Ma quello visto in in aria è solo un testimonial, non ci sarà bisogno di proiettare nulla nel cielo. Quando la libertà della Rete è in pericolo, chiunque può utilizzare il Cat-Segnale per quello che in realtà è, ovvero un richiamo digitale sulla linea di quello utilizzato nei fumetti per chiamare Batman, il bat-segnale appunto. Per lanciare la richiesta di intervento è sufficiente incollare un codice nel proprio sito web e condividerlo. A quel punto la Lega si attiverà e coordinerà le iniziative di protesta. "Ognuno ha la sua Gotham City da proteggere, che sia un account Twitter con 20 follower o un sito da milioni di contatti", dice Alexis Ohanian di Reddit, uno dei sostenitori. E la Lega per la protezione di Internet nasce per aiutare chi crea e comunica sul web, in qualunque condizione di pericolo digitale.
Alonso: "Tanti 40 punti di vantaggio
Una Lega difende il web libero
Censura? C'è il "Cat-Segnale"
La Internet Defense League mette a disposizione un codice per chiunque voglia denunciare casi in cui in cui la libertà della Rete è a rischio. Per poi coordinare interventi incalzando i governi. Un'iniziativa globale presentata proiettando un gatto "meme" in diverse città del mondo. Una questione molto seria, affrontata con l'ironia del web
LA RETE E' A RISCHIO CENSURA? Basta lanciare il Cat-Segnale e la Lega per la difesa di internet è pronta a intervenire. Il "Cat-Segnale" funziona come un s.o.s da inviare quando si registra un pericolo per le libertà di espressione e di condivisione sul web. Una volta lanciato, basta attendere l'intervento del gruppo di attivisti elettronici, che si ripromette di agire con ogni facoltà a sua disposizione. Il gatto in questo caso è stato scelto come simbolo del web, per via delle migliaia di "meme" basati sui felini, originati dai siti dedicati ai "Lolcat", immagini di mici con didascalie divertenti. Ma quando appare il Cat-Segnale, in realtà c'è poco da ridere.La Lega non perdona. Potrebbe sembrare uno scherzo ma non lo è: La Internet Defense League esiste davvero ed è una cosa seria. Tanto per cominciare, è stata fondata ed è supportata da personalità e nomi influenti del web, da Mozilla a Wordpress, Boingboing, Imgur, l'Electronic Frontier Foundation e l'eurodeputato Marietje Schaake. E poi ha come missione un tema particolarmente delicato: la protezione della libertà della Rete. Lotta e organizza proteste e manifestazioni digitali contro i vari progetti di regolamentazione coatta come i famigerati Sopa/Pipa. "Quando la Rete è in pericolo, la Lega chiama a un'azione collettiva, sollecitazioni al governo, mobilitazioni digitali. Per far rimanere il web un posto libero", dicono i fondatori. Che hanno proiettato il Cat-Segnale in diverse città degli Usa, da New York a San Francisco. Un gatto nel cielo è apparso anche a UlaanBaatar, in Mongolia, a testimonianza della vocazione globale dell'iniziativa.
Il Cat-segnale. Ma quello visto in in aria è solo un testimonial, non ci sarà bisogno di proiettare nulla nel cielo. Quando la libertà della Rete è in pericolo, chiunque può utilizzare il Cat-Segnale per quello che in realtà è, ovvero un richiamo digitale sulla linea di quello utilizzato nei fumetti per chiamare Batman, il bat-segnale appunto. Per lanciare la richiesta di intervento è sufficiente incollare un codice nel proprio sito web e condividerlo. A quel punto la Lega si attiverà e coordinerà le iniziative di protesta. "Ognuno ha la sua Gotham City da proteggere, che sia un account Twitter con 20 follower o un sito da milioni di contatti", dice Alexis Ohanian di Reddit, uno dei sostenitori. E la Lega per la protezione di Internet nasce per aiutare chi crea e comunica sul web, in qualunque condizione di pericolo digitale.
(29 luglio 2012)
----------------
Alonso: "Tanti 40 punti di vantaggio
ma per il Mondiale manca ancora"
Milano, 29 luglio 2012
Il ferrarista soddisfatto ma con i piedi per terra: "In condizioni di asciutto avevamo sofferto anche prima, Hamilton oggi era imprendibile". Webber dà la colpa alla tattica: "Sbagliato il terzo pit-stop"
Una gara di controllo e d'esperienza quella di Alonso che
rosicchia punti preziosi all'immediato inseguitore Webber: "Vedendo che
l'australiano partiva nelle retrovie volevo tenerlo dietro. Ho cercato
di non perdere troppi punti con gli altri. Con Vettel abbiamo avuto
fortuna perché abbiamo perso una sola posizione, mentre Hamilton era
imprendibile".
Ungheria, le emozioni del GP
ferrari —
Contento del margine di vantaggio accumulato nella classifica generale,
Alonso non perde contatto con la realtà: "Le ultime gare sono state
condizionate dalla pioggia, che ci ha favorito, in condizioni di
asciutto avevamo sofferto anche prima. Sappiamo che Red Bull, Mclaren e
Lotus sono più veloci, abbiamo dei cambiamenti da fare per le prossime
gare. Penso che dobbiamo essere concentrati, non preoccupati, dobbiamo
andare in vacanza sapendo che quello che abbiamo in mano non è
abbastanza per vincere il mondiale. Quaranta punti sono tanti, abbiamo
una buona opportunità ma solo se riusciamo a trovare più velocità".
- Mark Webber insegue sempre Alonso nel Mondiale piloti. Epa
delusione webber —
Emozione e soddisfazione per Lewis Hamilton dopo l'inno inglese. In
tempo di Olimpiadi a casa propria una soddisfazione in più per il
britannico che ha dominato la gara dal primo all'ultimo giro. "È una
giornata fantastica, un ottimo lavoro del team, ottimi pit-stop, sono
davvero contento". Una strategia sbagliata alla base del risultato della
Red Bull di Webber. Almeno a giudicare dalle parole dell'australiano:
"Ho cercato di lottare, ho fatto anche una bella gara, ma abbiamo
deciso di rientrare per un terzo pit-stop, sperando nei problemi degli
altri negli ultimi giri, ma non è stato così e ho perso tre posizioni".
lotus —
Un grande weekend anche per Raikkonen e Grosjean che al termine della
gara esprimono però stati d'animo diversi. Totale soddisfazione per il
giovane francese, rammarico per il finalndese. "Sono arrivato secondo e
non è ancora sufficiente. Ho avuto problemi nei primi giri, ma la
velocità nella macchina c'era. Non sarò felice finchè non torneremo a
vincere", ha detto Raikkonen. "È stata una gara fantastica - ha
affermato invece Grosjean -. Ho cercato di lottare per vincere, tornare
sul podio con due macchine era quello che volevamo. Gara dura, siamo
arrivati vicini alla vittoria, speriamo di vincere in futuro".
gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
-------------
Un distributore di metano in casa
Attualmente i costi sono ancora proibitivi, visto che la tecnologia necessaria a garantire la giusta pressione e adeguati standard di sicurezza fanno costare un singolo erogatore circa 5-10 mila dollari. Alla Eaton sono convinti però di riuscire a realizzare entro il 2015 un prototipo dal costo di circa 500 dollari. Una cifra che renderebbe davvero attraente anche per gli automobilisti statunitensi l'idea di passare al metano dotandosi di un distributore domestico.
A rendere possibile il rivoluzionario passo avanti, un finanziamento di 3,4 milioni di dollari ottenuto dal Dipartimento per l'energia Usa. "Progetti innovativi come questo hanno le potenzialità per rendere più conveniente e sostenbile per le famiglie americane l'acquisto di un auto a gas, rivoluzionando il nostro modo di spostarci", ha commentato Dane Boysen del Move, il programma ministeriale a sostegno dei veicoli a metano. "La mia speranza - ha aggiunto - è che queste nuove tecnologie ci consentiranno di sfruttare le nostre abbondanti riserve di gas per i trasporti, diversificando in futuro il nostro portafoglio carburanti".
La spinta al passaggio dalla benzina al metano è sostenuta infatti anche dal crescente entusiasmo dell'industria estrattiva statunitense 1 per i successi nello sfruttamento dei giacimenti di gas non convenzionale come lo shale gas, il gas di scisto.
Un distributore di metano in casa
azienda Usa annuncia la svolta
La Eaton si dice pronta a lanciare sul mercato nel 2015 un compressore che permette di fare il pieno alle auto alimentate a gas. L'apparecchio costerà 500 dollari ed è stato realizzato grazie a un finanziamento dell'amministrazione
Non più soltanto la caldaia e i fornelli, ma anche l'automobile. L'azienda statunitense Eaton ha annunciato di essere a buon punto per il lancio sul mercato di un compressore in grado di trasformare qualsiasi allaccio domestico alla rete del metano in un distributore per i veicoli alimentati a gas.Attualmente i costi sono ancora proibitivi, visto che la tecnologia necessaria a garantire la giusta pressione e adeguati standard di sicurezza fanno costare un singolo erogatore circa 5-10 mila dollari. Alla Eaton sono convinti però di riuscire a realizzare entro il 2015 un prototipo dal costo di circa 500 dollari. Una cifra che renderebbe davvero attraente anche per gli automobilisti statunitensi l'idea di passare al metano dotandosi di un distributore domestico.
A rendere possibile il rivoluzionario passo avanti, un finanziamento di 3,4 milioni di dollari ottenuto dal Dipartimento per l'energia Usa. "Progetti innovativi come questo hanno le potenzialità per rendere più conveniente e sostenbile per le famiglie americane l'acquisto di un auto a gas, rivoluzionando il nostro modo di spostarci", ha commentato Dane Boysen del Move, il programma ministeriale a sostegno dei veicoli a metano. "La mia speranza - ha aggiunto - è che queste nuove tecnologie ci consentiranno di sfruttare le nostre abbondanti riserve di gas per i trasporti, diversificando in futuro il nostro portafoglio carburanti".
La spinta al passaggio dalla benzina al metano è sostenuta infatti anche dal crescente entusiasmo dell'industria estrattiva statunitense 1 per i successi nello sfruttamento dei giacimenti di gas non convenzionale come lo shale gas, il gas di scisto.
(26 luglio 2012)