sabato 29 ottobre 2011

già.....

India, Massa onora il Sic
Miglior tempo nelle libere

GRATER NOIDA (India), 28 ottobre 2011

Il brasiliano della Ferrari sfreccia nella prima giornata vestendo un casco col numero 58. Altra disavventura per Hamilton che ha realizzato il tempo della prima sessione in regime di bandiere gialle, domenica partirà indietro di tre posti

Massa col casco in memoria di Simoncelli. Ap
Massa col casco in memoria di Simoncelli. Ap
Lewis Hamilton ne ha combinata un'altra. Stavolta in India, nel corso della prima sessione di prove libere del nuovo GP orientale. L'inglese della McLaren ha infatti segnato il miglior tempo delle libere ma è stato poi penalizzato di tre posizioni sulla griglia di partenza di domenica per aver realizzato il miglior crono in regime di bandiere gialle.
regolamento — Quando vengono sventolate il regolamento impone ai piloti di rallentare e vieta loro di sorpassare. Impossibile, dunque, per Hamilton poter dimostrare di aver rallentato visto che ha realizzato il giro più veloce proprio in quella circostanza. Domenica sarà dunque arretrato in griglia di tre posizioni. Hamilton aveva girato in 1'26''836 precedendo le Red Bull del campione del mondo Sebastian Vettel (+0''580) e dell'australiano Mark Webber (+0''592).
Gazzetta TV
 
narain delude — Poi nella seconda sessione i tempi si sono abbassati anche grazie a una pista che è andata sempre più pulendosi. Alla fine della giornata il più veloce in assoluto è risultato Felipe Massa con la Ferrari (1'25"706). Il brasiliano, che ha vestito un casco col numero 58 in onore di Marco Simoncelli, ha preceduto di 88 millesimi la Red Bull di Vettel e di 2 decimi il compagno di squadra Fernando Alonso, a secco di giri nella prima sessione per un verosimile problema al motore. Hamilton, Webber e Button hanno occupato le posizioni successive della sessione in cui tutti hanno basato a raccogliere quante più informazioni possibile in vista di qualifiche e gara. Non proprio esaltante la prova di Narain Karthikeyan: il pilota di casa non ha contribuito minimamente a fare da traino visto che ha un mesto ultimo tempo.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Berlusconi: “L’Euro non ha convinto nessuno”
Poi ci ripensa: “Sono stato frainteso” 

E' un presidente del Consiglio in stato confusionale quello che, a meno di un'ora dal discorso agli Stati generali del commercio estero, interviene per smentire se stesso: "E’ proprio per difendere la moneta unica dall’attacco speculativo che l’Italia sta facendo pesanti sacrifici"
Berlusconi agli stati generali del commercio estero
L’Euro? “Una moneta strana che non ha convinto nessuno e che è di per sè molto attaccabile”. Parola di Silvio Berlusconi. Una parola che però viene subito ritrattata: ”Come al solito, si cerca di alzare pretestuose polemiche su una mia frase interpretata in maniera maliziosa e distorta. L’Euro è la nostra moneta, la nostra bandiera”. E’ un presidente del Consiglio in stato confusionale quello che, a meno di un’ora dal discorso agli Stati generali del commercio estero questo pomeriggio, interviene per smentire se stesso: “E’ proprio per difendere l’euro dall’attacco speculativo che l’Italia sta facendo pesanti sacrifici”.

Nel suo discorso il premier ha esordito raccontando una barzelletta e attribuendola a Vladimir Putin. “Berlusconi mi dice che ha grande fortuna in tutta la Russia, Berlusconi cade, si dispera e fa ah ah, però passa davanti ad una finestra del decimo piano dove una c’è una bella donna nuda e allora dice oh, oh. Mi sembra anche questa una storia molto coerente”. Poi il Cavaliere si è detto convinto del fatto che “bisogna fare lezioni a tutti i nostri uomini all’estero sulle storielle da raccontare perché una storiella pulisce dal pessimismo e dai pensieri tristi”.

L’INTERVENTO INTEGRALE DEL PREMIER (GUARDA IL VIDEO)


Poi, dopo aver garantito che il governo durerà fino a fine mandato, si è mostrato sul palco insieme a Calearo e Catia Polidori. Quest’ultima recentemente al centro delle polemiche per la sua nomina a viceminisitro. E il Cavaliere ne loda l’impegno e il lavoro, ha definisce “bravissima” e lei ringrazia platealmente dalla prima fila.  Dopo il consueto augurio perché tutti i sogni e i desideri di ciascuno possano essere realizzati, ha esortato tutti, in riferimento alla crisi in atto, “a lavorare perché da un male possa nascere un bene”. Tocca anche al governo, ha aggiunto, che deve attuare le riforme. “Se vogliamo vedere il nostro Paese in grado di confrontarsi con i competitor stranieri dobbiamo fare le riforme e prima tra tutte quella dell’architettura istituzionale”. Ma certo la colpa dell’immobilismo del Paese è dell’opposizione. Che però, dice il premier, si adeguerà. “Provvederemo a lavorare in questi 18 mesi fino al termine della legislatura e sono convinto che anche l’opposizione, dopo aver visto che il governo tiene, dovrà adeguarsi a questa esigenza di tutto il paese e ci renderà più facile la vita in Parlamento”.

Il passaggio sulla moneta unica è stato l’unico elemento di novità nel discorso del premier. “L’euro è un fenomeno mai visto ecco perché c’è un attacco della speculazione. C’è una situazione di grande tensione per gli spread: stamattina le aste hanno superato il 6% d’interesse. L’attenzione sull’Italia deriva da un attacco a un euro che non ha convinto nessuno”. Nemmeno lui che l’ha detto e che poi è costretto a ritrattare: “Il problema dell’euro è che è l’unica moneta al mondo senza un governo comune, senza uno Stato, senza una banca di ultima istanza. Per queste ragioni è una moneta che può essere oggetto di attacchi speculativi”.

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Magia delle auto d'epoca
A Padova in scena lo show

Si apre oggi il salone più grande delle classi car. Esposti pezzi rarissimi e mostre a tema. Fra queste quelle spettacolari di Alfa, Jaguar e Mercedesdi VINCENZO BORGOMEO


Magia delle auto d'epoca A Padova in scena lo show
 
Colpo di scena: all'improvviso il mondo dell'auto dimentica la crisi e torna l'ottimismo più sfrenato. E' questa la magia di Auto e moto d'epoca, il più grande salone europeo del settore appena inaugurato a Padova. Uno show che ridà un po' di ossigeno a un pianeta che ormai vive di lamenti e piccoli drammi legati al difficile momento economico.

E già perché le auto d'epoca non conoscono proprio crisi e non è un caso che lo slogan di questo particolarissimo salone non sia il solito ammiccamento all'ecologia o alla tanto attesa ripresa: qui si va giù duri. E la parola d'ordine è "il meglio del meglio". "Questa - ci ha spiegato Mario Carlo Baccaglini, in gran patron di Auto e moto d'epoca - sarà l'edizione dei record e quella dove ci sarà la presenza ufficiale di un numero incredibile di case automobilistiche. Si va dall'Alfa alla Jaguar, dall'Audi alla Citroen, dalla Fiat all'Abarth. L'elenco è praticamente infinito ma - per capire il livello raggiunto da questo salone - basti dire che la Lancia farà debuttare proprio a Padova la sua nuova Thema, presentata fra otto vetture storiche.

In realtà, per quanto possa sembrare esagerato, le meraviglie a motore che saranno accolte dagli 11 padiglioni (90 mila i metri quadri di superficie espositiva), rappresentano effettivamente "il meglio del meglio". Mercedes e Alfa Romeo, ad esempio, qui festeggiano rispettivamente 125 anni e il secolo e mezzo dell'Unità d'Italia. Così nel maxi stand
della Casa del Biscione saranno esposte, tra le altre,  la 6C 2300 Gran Turismo del 1934, carrozzata da Castagna, la C 2900 B speciale tipo "Le Mans", esemplare unico carrozzato Touring, la Gran Premio Tipo 159 "Alfetta" di F.1, firmata Zagato. La celeberrima monoposto festeggia a sua volta un grande anniversario: i 60 anni dal Campionato del Mondo vinto con  Manuel Fangio, nato giusto cent'anni fa. Senza dimenticare i 3 concept realizzati sull'architettura della 33 stradale negli anni Sessanta: la Carabo di Bertone, la Iguana di Italdesign e la 33 Coupé di Pininfarina.

Ruolo da protagonista poi anche per Jaguar che a Padova espone la prima E-type del 1961 e l'ultimo, la XK "E-Type Celebration", di cui sono stati costruiti solo 50 esemplari . Ma anche una mostra su Diabolik, realizzata in collaborazione con l'editore del fumetto Astorina. Ma fra le presenze importanti non si può dimenticare Fiat che presenta le vetture familiari e il nuovo Freemont, con una bella mostra dal tema conduttore sulla storia delle "giardinette" o "familiari", dove fra le altre sarà esposta anche una rarissima (ne sono state costruite solo 3) Fiat 130 Familiare del 1972 appartenuta da Agnelli.

Insomma a Padova ci vogliono essere davvero tutti, anche uno dei più grandi e schivi collezionisti del mondo, Nicola Bulgari, che qui porta 6 gioielli American Buick Prewar, vetture cariche di ricordi,  di cui la Collezione Bulgari vanta 200 esemplari. Tante, tantissime, poi le curiosità: dalla macchina di Padre Pio alla Ford Thunderbird di Adriano Celentano, la Maserati 3500gti di Miranda Martino, la Mercedes 600 limousine di Jean Louis Trintignant, la Mercedes 190 di Paolo Stoppa, la Isorivolta IR 300 di Giannino Marzotto. Appuntamento quindi a Padova, c'è tempo fino a domenica prossima.
 
© Riproduzione riservata (28 ottobre 2011)

giovedì 27 ottobre 2011

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Metteremo dei fiori
nei nostri serbatoi

Quando sarà finito il petrolio continueremo a guidare automobili e illuminare case e strade. Con cosa? "Con un nuovo tipo di carburante tratto dalle piante che coltiveremo nei deserti e negli oceani". Parola di Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica di FEDERICO RAMPINI

SAN FRANCISCO - "Proiettiamoci nel futuro: quando gli esseri umani non bruceranno più carbone, petrolio o gas naturale. Continueremo a guidare qualche tipo di auto? Viaggeremo in aereo? Da dove verrà la luce per l'illuminazione?" Comincia così l'ultimo saggio di Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica, docente all'università di Stanford nel cuore della Silicon Valley californiana: Powering the Future (Basic Books, 2011).

Puntando sulle proprie competenze, parla da fisico, non da economista né da scienziato dell'ambiente: questo gli consente di tenere i piedi per terra, ragionando su vincoli e leggi della fisica fondamentali. E sfocia su una conclusione sorprendente: dovremo continuare a fabbricarci qualcosa che assomigli a petrolio, benzina e cherosene, perché né l'idrogeno né l'atomo né il solare potranno completamente sostituirsi all'efficienza di questi carburanti. Ma li produrremo sinteticamente grazie all'agricoltura. "Non sottraendo raccolti alla stessa agricoltura che alimenta gli esseri umani; bensì coltivando oceani e deserti".

Laughlin adotta un approccio originale per riuscire a parlare alla sinistra e alla destra, agli ambientalisti e agli "industrialisti": si proietta in un futuro inevitabile, "quando i carburanti fossili nelle viscere della Terra saranno finiti", lasciando ad altri le diatribe sulla data esatta in cui ciò accadrà. Non vuole schierarsi con il partito dei "limiti dello sviluppo" che vede un esaurimento imminente del petrolio, né con gli esperti alla Daniel Yergin secondo cui l'innovazione tecnologica ci consentirà di valorizzare nuovi giacimenti e di spostare più in là il giorno dell'"ultima goccia". Tutto questo non gli sembra troppo rivelante, come spiega quando lo incontro al World Affairs Council di San Francisco.

Come si fa a evitare di schierarsi con i profeti dell'esaurimento imminente delle risorse, o con gli ottimisti del progresso tecnologico?"Basta scegliere un orizzonte temporale un po' più lungo, per esempio due secoli. Nell'arco di vita della nostra Terra equivale a un battere di ciglio; ma anche nella storia dell'umanità è un periodo breve: appena sei generazioni. A quel punto sarà iniziata l'Era post-fossile, su questo non c'è dubbio".

Davvero si possono escludere nuove scoperte di giacimenti finora ignoti, e nuove tecnologie che rendano economicamente sostenibili queste nuove estrazioni?"È vero che sono state fatte nuove scoperte di giacimenti simil-petroliferi, per esempio nelle sabbie del Canada e del Venezuela. Ma lo U. S. Geological Survey ha dimostrato in modo inequivocabile che le nuove scoperte non saranno sufficienti a compensare il declino. Le riserve complessive dell'Arabia Saudita, per esempio, già entro sessant'anni entreranno in una "zona d'instabilità", e questo è un arco temporale che ci costringe a riflettere seriamente: riguarda già i nostri nipoti. È questo il problema che io mi pongo: esercito i miei studenti a interrogarsi su come vivranno i nostri discendenti".

La risposta lei la dà, com'è giusto, da scienziato della fisica."Spiego che non è immaginabile un futuro con aeroplani a batteria; per quanto migliori la tecnologia delle batterie ci sono delle leggi della fisica che lo impediscono. Così come non è pensabile l'aereo da trasporto a cellule solari, sempre in virtù di leggi fondamentali della fisica. Un carburante come il cherosene, usato oggi nei jet, ha caratteristiche ottimali di densità, efficienza energetica, sicurezza. A differenza dell'idrogeno che ha controindicazioni di pericolosità. In quanto al nucleare, il suo ruolo nell'equazione energetica del futuro sarà quello di un calmiere dei prezzi: qualora i costi di tutte le altre energie dovessero salire a livelli socialmente e politicamente inaccettabili, allora le opinioni pubbliche accetteranno di fare ricorso in parte al nucleare".

Di qui la conclusione del suo saggio: quando non potremo più derivare il cherosene o la benzina dal petrolio, dovremo fabbricarceli. Entra in gioco la nuova agricoltura, e anche a questa lei arriva usando le leggi della fisica."Sul nostro pianeta le piante hanno sequestrato CO2 dall'aria per milioni di anni. In quest'attività loro sono professionisti, noi siamo dilettanti. Perciò non ho dubbi: la risposta sarà l'agricoltura. Quando sarà finito l'ultimo giacimento di energia fossile, la nuova fonte sarà l'agricoltura, non qualche tecnologia da inventare".

I biocarburanti vengono prodotti già da tempo, con le controindicazioni che conosciamo: fanno concorrenza all'alimentazione umana, contendono gli stessi terreni coltivabili che servono a sfamarci.
"L'intera superficie attualmente arabile degli Stati Uniti non sarebbe sufficiente, se dovessimo riconvertirla solo ai biocarburanti, per darci l'autosufficienza nell'era post-carbonica. Perciò non possiamo pensare di uscirne con l'agricoltura tradizionale. Solo coltivando gli oceani e i deserti ci riusciremo. La tecnologia esiste già, è quella della sintesi sperimentata dalla Germania al Sudafrica, molto simile anche a quella che la Shell e altre compagnie usano per la conversione del gas naturale. Consentirà di produrre con l'agricoltura carburanti di sintesi con la stessa densità, efficienza energetica e sicurezza di quelli che oggi deriviamo dal petrolio. Ci saranno problemi politici da risolvere, come la sovranità sulle acque extraterritoriali e il ruolo delle correnti. Ma la vita continuerà, grazie all'agricoltura". 
 
(23 ottobre 2011)

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Il lungo addio a Simoncelli
Valentino, un tweet per consolare

Milano, 26 ottobre 2011

Paolo, il papà di Marco: "Dio chiama i migliori". Rossi: "Per chi non potrà essere ai funerali: non preoccupatevi, il Sic ve lo saluto io". I funerali giovedì alle 15: diretta video su Gazzetta.it

Marco Simoncelli
"Dio chiama i migliori. Per la gente Marco era speciale, l'ho capito ora". Così papà Simoncelli al ritorno a casa con la bara del figlio. Da oggi il lungo addio a Sic. Domani (giovedì) alle ore 15 i funerali, che Gazzetta.it seguirà in diretta video.
Gazzetta TV
 
ORE 22 L'omaggio dei tifosi prosegue incessante, una fiumana ordinata e silenziosa: ha smesso di piovere, ma nessuno avrebbe comunque rinunciato all'ultimo saluto per SuperSic.
ORE 21 Vasco Rossi ha postato su Facebook una nota che inizia con un 'Viva Marco Simoncelli'. La rockstar scrive: "Marco Simoncelli era un ragazzo simpatico e pieno di entusiasmo che per una maledettissima disgrazia ha perso la vita. Correre in moto era la sua passione e ha tenuto 'aperto' fino alla fine. Onore a lui che continuerà a vivere nei nostri cuori e condoglianze alla sua famiglia". La presenza di Vasco Rossi ai funerali è ancora incerta, ma la musica di 'Siamo solo noi' accompagnerà domani l'uscita del feretro dalla chiesa di Coriano..
ORE 20.45 Su tutti i campi di A commozione nel ricordo di Marco. Particollarmente toccante l'omaggio a Cesena, a circa 40 chilometri da Coriano: immagini e foto, più la canzone "Siamo solo noi" di Vasco Rossi. A Milano, prima di Milan-Parma, è stato mostrato su maxischermo un breve video di alcune delle prodezze di Marco Simoncelli . Tifoso rossonero, Simoncelli la settimana scorsa aveva chiesto ad alcuni giocatori del Milan suoi amici i biglietti per assistere allo stadio alla partita di questa sera. I tifosi della curva del Milan gli hanno dedicato due striscioni.
ORE 20 "Per tutti quelli che me lo chiedono e non potranno essere domani a Coriano non preoccupatevi, il Sic ve lo saluto io. Grazie". Così, attraverso twitter, Valentino Rossi ha mandato un messaggio a tanti appassionati che domani non potranno essere presenti a Coriano per dare l'ultimo saluto a Marco Simoncelli.
ORE 18.30 "Forse non ci eravamo resi conto di quanto fosse amato questo ragazzo". Così Fausto Gresini, team manager dell'omonimo team: "Fa piacere vedere tanta gente che rende omaggio a Sic, ma in questo momento l'unica cosa che si può fare è quello che stiamo facendo: stare vicino ai familiari e onorarlo per quello che ha fatto. Forse non ci eravamo resi conto di quanto fosse amato questo ragazzo".
ORE 17,35 La presidente di turno della Camera Rosy Bindi ha espresso alla famiglia di Marco Simoncelli la "più affettuosa e solidale partecipazione" di tutti i deputati. L'assemblea di Montecitorio ha dedicato al pilota scomparso in Malesia un minuto di silenzio.
In coda per l'ultimo saluto
ORE 16,15 La famiglia Simoncelli ha espresso il desiderio che tutte le donazioni in memoria del figlio Marco siano devolute alle associazioni no profit "Rimini Autismo" e "La Piccola Famiglia di Montetauro". Le donazioni possono avvenire tramite versamento diretto ai banchetti presenti al Teatro di Coriano, dove domani verranno celebrate le esequie, e al Misano World Circuit di Santamonica a Misano Adriatico. Per chi lo desidera sarà possibile effettuare la propria donazione anche tramite bonifico bancario sul conto IT56B0857824100000100101441 (specificando la causale: Per Marco Simoncelli)
ORE 15,17 Con il passare delle ore diventa sempre più tangibile l'affetto e la partecipazione dei tifosi all'ultimo saluto a Marco Simoncelli. È per questo motivo che il Comune di Coriano rinnova l'appello ai tifosi a partecipare alla cerimonia dal circuito Santamonica di Misano Adriatico, dove saranno allestiti due maxischermi e che diventerà domani un luogo di commemorazione del pilota che su quel circuito tante volte è stato protagonista. "Ringraziamo tutti - ha detto il portavoce del Comune Paolo Zaghini - tutti per lo straordinario affetto nei confronti di Marco, ma il nostro piccolo paese ha serissimi problemi di ricezione. Domani nelle ore precedenti il funerale non sarà praticamente possibile arrivare a Coriano anche perchè, man mano che l'afflusso aumenterà, ci saranno dei blocchi alla circolazione. Non è per cattiva volontà, ci rendiamo conto che tantissimi tifosi vorrebbero venire a salutare Marco ma non vogliamo che questa cerimonia diventi un problema di ordine pubblico. Ringraziamo per questo il circuito di Santamonica a Misano che ha messo a disposizione tutto l'impianto e invitiamo i tifosi che vorranno partecipare, ad andare a Misano". La cerimonia sarà trasmessa in diretta anche sul nostro sito.
Marco Melandri all'ingresso nella camera ardente. LaPresse
ORE 15,08 Per permettere a tutti di dare l'ultimo saluto a Marco Simoncelli la camera ardente resterà aperta anche domani mattina dalle 9 alle 11 presso il teatro comunale di Coriano. I funerali inizieranno domani alle ore 15.
ORE 15 "Questa brutta tragedia ha unito tutto il mondo del motociclismo. La morte di Marco ha trasmesso questo forte messaggio e spero che i piloti pensino più a essere fratelli. Si deve essere rivali e fare a sportellate ma l'amicizia deve essere al primo posto". Aldo Gandolfo, portavoce del team Gresini, ammette che la tragica scomparsa di Simoncelli a Sepang sembra abbia cementificato i rapporti non sempre facili tra i vari piloti e non è un caso che domani ai funerali saranno presenti anche centauri del circuito che in passato sono stati spesso ai ferri corti con Marco. "Con Dovizioso erano rivali, nemici, c'era un sottile odio fra di loro ma Andrea mi ha chiamato dicendomi 'sono due giorni che piango, mi manca la metà sportiva di me stesso. Voleva incontrare Paolo- continua Gandolfo ai microfoni di Sky Sport - è andato a trovarlo e chi è stato presente mi ha detto che è stata una cosa bellissima"
ORE 14,30 Valentino Rossi, siederà domani al funerale accanto ai familiari di Simoncelli. Il campione di Tavullia ha trascorso anche la mattinata a Coriano, Domani al funerale, in programma alle 15 nella chiesta di Coriano, ci sarà praticamente tutto il mondo del motociclismo, è confermata la presenza del team Ducati, del team Yamaha e di tutti i piloti e gli ex piloti romagnoli. Saranno presenti alla cerimonia anche tutti gli esponenti delle istituzioni locali. Il feretro di Simoncelli sarà portato in chiesa a spalla dai ragazzi di Coriano, amici d'infanzia del pilota.
In fila verso la camera ardente. Afp
ORE 14.22 Sono già stati circa 5 mila, alle 14, i tifosi e gli amici di Marco Simoncelli che gli hanno reso omaggio alla camera ardente. L'afflusso è continuato con una fila composta, ordinata e costante, e attorno alle 14, quando la pioggia ha dato un po' di tregua, è tornata ad allungarsi in maniera consistente. La camera ardente chiuderà alle 22, ma, contrariamente a quanto era stato previsto, sarà aperta anche domani mattina dalle 9 alle 11.
ORE 14.05 Anche i cantanti Jovanotti e Vasco Rossi hanno fatto sapere che presenzieranno domani ai funerali di Simoncelli.
ORE 13,15 Domani pomeriggio verrà allestito un maxi-schermo all'autodromo di Misano Adriatico per consentire ai tifosi di seguire in diretta i funerali di Marco Simoncelli. Lo comunica Autostrade per l'Italia che consiglia a chi percorre l'A14 di uscire al casello di Cattolica e seguire le indicazioni per l'autodromo.
ORE 12.45 Marco Melandri è passato alla camera ardente allestita per Simoncelli: "Era per me importante salutare Marco e la sua famiglia", ha detto il pilota della Superbike.
ORE 12.35 "Pregate e sostenete in modo speciale la famiglia di Marco, in questo momento di dolore". L'invito è di don Egidio Brigliadori, parroco di Coriano, che ha celebrato una messa in suffragio di Simoncelli, nella chiesa del paese dove viveva il pilota. Una funzione non prevista, ma che ha raccolto un centinaio di persone. In contemporanea con la camera ardente, la gente di Coriano ha potuto così vivere un momento 'riservato', visto che al funerale di domani, che sarà celebrato dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, sarà quasi impossibile accedere.
Gazzetta TV
 
ORE 12.11 I funerali del pilota Marco Simoncelli, domani alle 15 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Coriano (Rimini), saranno trasmessi in diretta anche a Misano Adriatico, su di un maxischermo che allestito all'autodromo Santa Monica. Altri due grandi monitor verranno sistemati al di fuori della chiesa di Coriano, in piazza Don Minzoni e in piazza Mazzini per consentire alle tantissime persone attese per domani di seguire la cerimonia. Da domani mattina a Coriano, che ha indetto un giorno di lutto cittadino, sarà vietata la circolazione dei veicoli a motore in tutto il centro storico e verranno predisposti dei varchi di accesso al centro presidiati da Polizia Municipale, Carabinieri e volontari della Protezione civile. Potranno raggiungere il centro solo i team motociclistici, le società sportive e le autorità. Domani verranno chiuse anche la scuola elementare FavinI, la scuola media GabellinI e materna Arcobaleno.
ORE 11.35 Prosegue, sotto una forte pioggia, la lunga fila di persone che sta andando al teatro di Coriano. Praticamente tutto il paese alle porte di Rimini è andato in mattinata alla camera ardente e molte persone sono arrivate anche da fuori: il centro del paese è chiuso al traffico e nelle strade d'accesso c'è già un superlavoro dei vigili urbani per regolare la viabilità. La camera ardente rimarrà aperta fino alle 22.
ORE 11.28 In fila per la camera ardente, fuori dal teatro c'è anche Walter Magnifico, ex giocatore di basket azzurro. Marco Melandi invece sta andando a fare visita ai genitori, a casa di Marco.
ORE 11.14 Coriano, il piccolo paese sulla prima collina riminese dove Supersic viveva con la famiglia "non può accogliere più di 10 mila persone", ha fatto sapere il Comune con la prefettura di Rimini. Al momento, l'invito per tutti quelli che domani vorranno presenziare ai funerali è quello di non salire in paese, ma di deviare per Misano Adriatico dove, all'autodromo Santamonica, pista che Marco conosceva benissimo, si sta definendo l'allestimento di un maxischermo per seguire la cerimonia funebre in aggiunta ai tre che si stanno montando a Coriano. Sono attese oltre 50 mila persone.
ORE 11 Fuori dal teatro la coda è lunga centinaia di metri. All'uscita molti non riescono a nascondere le lacrime. Domani, per il funerale attesi molti colleghi, da Rossi a Dovizioso, da Lorenzo a Gibernau. Al termine delle esequie il corpo di Marco sarà cremato.
L'ultimo saluto a Marco. LaPresse
ORE 10.57 Marco riposa nella bara coperta da una lastra di cristallo. Un saluto, un bacio, una mano poggiata con affetto e rispetto: continua, infinita, la sfilata nella camera ardente.
ORE 10.51 Fra poco dovrebbero arrivare i genitori di Simoncelli. "In tutti questi anni lo abbiamo accompagnato in quello che gli piaceva fare - ha detto Rossella, la mamma di Marco, al nostro inviato Paolo Ianieri -. La vita diventa un rimpianto se non facciamo quello che ci piace e lui sicuramente non ne aveva".
ORE 10.30 Lento, infinito, doloroso, composto: è il corteo della gente che sta dando l'ultimo saluto a Marco.
ORE 9.30 I capelli sciolti come se il vento potesse scompigliarli per sempre, una maglietta e un paio di jeans come quelli che portava quando passeggiava per le strade di Coriano, sulle mani i segni della terribile caduta che lo hanno strappato per sempre al mondo delle corse e alla vita. È questa - come riferisce l'agenzia Ansa- l'ultima immagine che i tifosi e gli amici di Marco Simoncelli possono vedere del campione morto domenica a Sepang, nella camera ardente allestita nel piccolo teatro di Coriano, il paese dove era nato 24 anni fa. Nel teatro il feretro, coperto da una lastra di vetro, ha cominciato a ricevere una lenta interminabile processione di persone che sono venute a salutare Marco Simoncelli. Dietro al feretro, sul palcoscenico del teatro sono state messe le due moto, quella con la quale Simoncelli aveva vinto il mondiale 250 e quella con cui correva nel MotoGp. Sullo sfondo, proiettata, una grande foto di Marco sorridente. In molti hanno cominciato a portare fiori, e praticamente tutto il paese è tappezzato da striscioni e dal suo numero di gara, il 58, con il quale amici e tifosi hanno voluto celebrarlo.
Fiori e messaggi scritti a Coriano
ORE 9.18 Quando sono state aperte le porte, circa 200 persone erano già presenti davanti al teatro. A vigilare e custodire l'ingresso - riferisce lpagenzia Ansa-, carabinieri, volontari della Protezione civile e il servizio d'ordine organizzato dagli amici di Simoncelli: "Ciao Marco 58", scritto su una maglietta bianca indossata da ciascuno di loro. Prima di aprire sono state fornite alcune indicazioni: vietato fare fotografie e tenere spenti i telefoni cellulari. Alle tante persone in coda è stato anche chiesto di mantenere decoro all'interno e di lasciare fuori gli ombrelli.
ORE 9.12 La camera ardente è stata aperta.
ORE 9.06 Suonano le campane a Coriano. Piove a dirotto. La folla si sta accalcando fuori dal Teatro dove si sta ultimando l'allestimento della camera ardente.
Marco ricordato in tribuna prima di Juve-Fiorentina. Ansa
ORE 8.26 La Gilera con la quale ha vinto il titolo 250 è stato portata all'interno del Teatro: Marco gli era molto affezionato, la teneva in camera. Poi arriva anche la Honda numero 58 con la quale ha corso quest'anno.
ORE 8,10 Il feretro di Marco Simoncelli è arrivato al Teatro Corte. E' stato accolto da un lungo, spontaneo applauso.
ORE 8 Dalle ore 9 apre la camera ardente. Amici, conoscenti e tifosi affollano già il Teatro Corte per l'ultimo saluto a Marco.
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SICUREZZA IN RETE

Minori, allarme cyberbullismo
"I ragazzi si difendano da soli"

Trentanove arresti per pedofilia, quasi 700 denunce: resta alto il rischio di adescamenti online. Ma per i giovanissimi il web può costituire anche un'altra fonte di minaccia: sui social network proliferano i i fenomeni di bullismo. Il direttore della polizia postale avverte "Spesso gli autori sono altri minorenni". Il Moige, movimento genitori, inizia oggi una campagna di sensibililzzazione sul tema: "Non possiamo rincorrerli sul piano tecnologico, diamo loro strumenti per tutelarsi" di FRANCESCA SIRONI

ROMA - Trentanove arresti per pedofilia dall'inizio dell'anno ad oggi. 685 denunce, 554 perquisizioni, a fronte di più di sedicimila siti monitorati. Sono i numeri, che confermano il trend dello scorso anno, del lavoro compiuto dalla Polizia postale per contrastare gli abusi sessuali su minori in rete. Dati presentati oggi all'inaugurazione della campagna per la sicurezza sul web che il Moige, movimento genitori, porterà da domani in trenta scuole d'Italia. Perché la rete è un luogo rischioso per chi vi si approccia con poche difese. Oltre alla pedofilia, preoccupa l'escalation di fenomeni di cyberbullismo. Una pratica sempre più diffusa, anche tra i giovani.

L'iniziativa. Per aiutare i ragazzi a essere preparati, quando navigano in rete, e ad adottare scelte consapevoli, "bisogna parlare con loro, con parole vere, faccia a faccia, lontano dal computer" dice Milly Carlucci, madrina dell'iniziativa del Movimento genitori per sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie. Dal 27 ottobre un team di volontari dell'associazione incontrerà 10.000 studenti e 21.000 adulti, fra genitori e docenti, in trenta scuola medie italiane. Una carovana che ha come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza sugli strumenti per usare internet in modo sicuro.

Il Movimento genitori è impegnato in prima fila per insegnare alle famiglie come affrontare il problema della privacy dei minori sul web. Perché si tratta soprattutto di conoscenza, non
solo di tecnologia. "Quello che vogliamo fare noi genitori - ha detto stamane alla presentazione del progetto la Carlucci a un gruppo di studenti - è traghettarvi all'età adulta dotandovi di ali forti. Non vogliamo minare la vostra libertà, ma rinforzarla". Anche perché ormai i genitori possono poco per limitare l'accesso a internet dei ragazzi: "Con gli smartphones - spiega la presidente nazionale del Moige, Maria Rita Munizzi - non abbiamo più alcun controllo su cosa facciano i nostri figli sulla rete. Per questo la formazione deve essere ancora più forte".

"I nostri strumenti tecnici saranno sempre in ritardo - ha aggiunto Marco Fabriani, Civic council di Cisco Italia, partner dell'iniziativa - mancherà sempre qualcosa: la nostra testa. Solo se siamo informati e consapevoli possiamo navigare senza rischi". Un'idea ripresa con forza da Antonio Apruzzese: "Piuttosto che impegnarsi per rincorrere i ragazzi sul piano tecnologico, i genitori devono fare di tutto per riuscire a trasmettere ai figli i valori di base per discernere cosa è bene e cosa male. Anche in rete".

Insicurezza in rete. La rete è un luogo aperto. Chiunque vi può accedere, per leggere e creare contenuti. In bene o in male. "Con il web la pedofilia ha cambiato completamente volto - spiega Maurizio Masciopinto, direttore relazioni esterne del dipartimento di pubblica sicurezza - prima i pedofili soffrivano di un isolamento sociale e relazionale fortissimo. La rete invece permette loro di conoscersi, di entrare in contatto. Questo amplifica il loro potere, li rende componenti di una grande comunità".

Il rischio di essere vittima di avances a sfondo sessuale, per i più giovani, è alto. E dipende molto dal loro stesso comportamento in rete: "Ci siamo resi conto - dice Antonio Apruzzese, direttore della Polizia postale e delle comunicazioni - che i profili dei ragazzi sui social network sono analizzati con attenzione dai potenziali aggressori. I giovani condividono moltissime informazioni su di sé: i loro interessi, le debolezze, i luoghi che frequentano. I pedofili studiano tutto questo, per pianificare l'approccio più personale possibile alla vittima". Nell'arco del 2010, la Polizia postale aveva denunciato 585 persone, poco meno di quelle segnalate quest'anno.

Non è solo pedofilia. Le principali vittime del "grooming", l'adescamento online, sono i ragazzi dai 10 ai 13 anni, i più indifesi di fronte agli strumenti di internet. Il rischio non sono solo gli approcci sessuali. "Le nuove abitudini d'uso della rete - spiega Apruzzese - hanno generato altri fenomeni patologici. Il più grave è di sicuro il cyberbullismo". Il bullismo è un fenomeno antico, purtroppo, che accompagna la crescita dei ragazzi. Ma in rete ha assunto forme e pervasività del tutto nuove.

All'inizio si trattava di forme classiche di bullismo trasposte in rete: minacce e insulti inviati via mail anziché gridati a voce. Ma la prepotenza giovanile è cambiata, seguendo l'evoluzione del web. "Ormai parliamo di cyberbullismo di seconda generazione - racconta Apruzzese - si tratta di forme innovative, che sfruttano anche l'uso nomade della connessione con gli smartphone. I nuovi bulli anziché minacciare usano forme indirette, come condividere foto non volute sui social network o diffamare le persone con pagine web che difficilmente si riesce a cancellare. E' sempre più facile compiere azioni di questo tipo, con effetti devastanti".

I "cyberbulli" però non sono solo adulti con patologie mentali. Anzi, si tratta spesso di minori, che si accaniscono su ragazzi di pochi anni di meno: "Noi, come genitori, pensiamo ai minori come vittime - avvisa il direttore della Polizia postale - ma spesso loro stessi sono anche gli autori di forme di violenza sulla rete. Sono in aumento i fenomeni di bullismo di ragazzi di 16, 17 anni, contro i loro compagni di dodici. E' una situazione molto pericolosa". E' difficile conoscere cosa scateni atteggiamenti di questo tipo fra ragazzi così giovani: "Io credo che i minorenni che si comportano in questo modo siano doppiamente vittime - dice Apruzzese - perché le loro azioni sono manifestazioni di carenze sul piano formativo".
(26 ottobre 2011)
 
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Berlusconi, lettera di promesse alla Ue
Umberto Bossi: “Si vota quando dico io” 

Licenziamenti facili e mobilità per gli statali scatenano la protesta di opposizioni e sindacato. E poi c'è il nodo-pensioni: a 67 anni, ma solo dal 2026. Il premier polacco e presidente di turno della Ue Donald Tusk accoglie positivamente il documento. Ma poi aggiunge: "Ci sono dettagli che richiedono ancora tempo". Intanto il Senatur ribadisce: "Ho io il coltello dalla parte del manico"
Il responso dell’Europa sul contenuto della lettera del governo per rilanciare la crescita e lo sviluppo del Paese è tiepido. Il premier polacco Donald Tusk, che è anche presidente di turno della Ue, aveva definito “molto buono” il documento. Nella notte, però, le prime anticipazioni sul responso ufficiale dell’Europa descrivono una situazione meno serena: “Bene le riforme, chiederemo alla Commissione di valutarle e di monitorarne l’attuazione”. La mission impossible di Berlusconi è quella di fare in 8 mesi ciò che non si è fatto in tre anni di governo. Con una lettera – rivolta a “Herman” (Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue, ndr) e José Manuel (Barroso, presidente della Commissione europea, ndr) e firmata in calce “un forte abbraccio, Silvio” – il presidente del Consiglio ha illustrato le “quattro direttrici” che entro giugno 2012 dovrebbero “creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita”.

Ma fra tante dichiarazioni d’intenti (“apertura concorrenziale del mercato”, “sostegno alle imprese”, “semplificazione normativa”, “modernizzazione di pubblica amministrazione e giustizia”, “realizzazione di infrastrutture”), sono due i nodi che hanno suscitato immediatamente polemiche. Entro maggio 2012, infatti, l’esecutivo promette di approvare “una riforma della legislazione del lavoro – si legge nella missiva – anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Levata di scudi dall’opposizione e dalla Cgil, con Susanna Camusso che parla di un attacco all’articolo 18. Nel documento si legge anche che il governo interverrà nella Pubblica amministrazione e renderà effettivi “con meccanismi cogenti/sanzionatori”: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; il superamento delle dotazioni organiche.

L’altro grande nodo è quello delle pensioni, con la conferma della proposta per la soglia di età dei 67 anni da raggiungersi solo nel 2026. Infine un piano da 5 miliardi l’anno (per 3 anni) di introiti per le dismissioni del patrimonio pubblico. Anche se, in realtà, lo Stato italiano ha finora censito solo la metà dei propri beni.

L’Europa aspetta al varco l’Italia ma non boccia le idee del governo. Tutto bene anche per Umberto Bossi, o forse no. Il leader del Carroccio è tornato sulla situazione interna, facendo sapere che “si vota quando lo dico io”. Il Senatur, il cui partito nelle ultime ore è stato sul punto di staccare la spina al governo per le divergenze sullo scottante tema delle pensioni, ha dichiarato di “avere il coltello dalla parte del manico. Si vota quando lo decido io”. Ieri Silvio Berlusconi era riuscito a trovare un accordo con la Lega in extremis, al termine di un lungo incontro a palazzo Grazioli.

LEGGI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

La cronaca ora per ora

00.20 – Ue all’Italia: “Monitoreremo l’attuazione delle riforme. Urge calendario di riforme”

L’Ue accoglie ”con favore iprogrammi dell’Italia per le riforme strutturali per rafforzare la crescita e per la strategia di consolidamento fiscale” e invita “la Commissione a presentare una valutazione delle misure e a monitorarne l’attuazione”. E’ quanto si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo anticipate dall’agenzia Ansa. L’Ue chiede anche di “presentare urgentemente un ambizioso calendario” per le riforme annunciate.

00.09 – Berlusconi: “Le aziende in crisi potranno licenziare, ma lo Stato aiuterà queste persone”

Le aziende in crisi potranno licenziare, ma lo Stato aiuterà queste persone “con la cassa integrazione a trovare un nuovo lavoro”. Lo afferma da Bruxelles il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

00.04 – Berlusconi: “Bini Smaghi si dimetta per evitare problemi con la Francia”

“La presenza di Bini Smaghi nel board della Bce sta diventando un “casus belli” con la Francia”. Silvio Berlusconi rinnova a Bini Smaghi l’invito a dimettersi. Rende noto di non avere ancora parlato con Sarkozy, mentre la Merkel “mi ha assicurato di non avere avuto alcuna intenzione di denigrare l’Italia”

23.38 – Confindustria: “Bene lettera Ue, ora fare le cose nei tempi stabiliti”

”Complessivamente il documento va nella giusta direzione, il problema è adesso rifare le cose nei tempi e secondo la road map concordata”. E’ il commento del direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, alla lettera presentata dal governo alla Ue. Ora “il governo deve avere la forza” per mettere in pratica quanto promesso. ”Il giudizio che diamo e’ che ci sono molti dei punti cruciali per una politica di risanamento e di crescita, complessivamente il documento va nella direzione giusta”, ha spiegato Galli, sottolineando poi che in questo momento “il Governo deve avere la forza per mettere in pratica quanto promesso”.

22.39 – Vertice Ue, il documento conclusivo conterrà l’approvazione delle misure italiane
Il documento di chiusura del summit dell’Eurogruppo in corso a Bruxelles conterrà anche l’approvazione dei partner per le misure su cui si è impegnato oggi il governo italiano. Il paragrafo dedicato all’Italia, secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, è frutto di una discussione fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i presidenti Barroso e Van Rompuy sugli impegni presentati stasera a Bruxelles dal premier italiano

22.16 – Gli studenti annunciano una manifestazione il 4 novembre. “La nostra generazione è agnello sacrificale sull’altare dell’Europa”
Gli studenti della “Rete della conoscenza” bollano senza mezzi termini la lettera di Berlusconi alla Ue come “macelleria sociale” che genera “tagli profondi nella carne viva degli italiani, in particolare dei giovani”. Contro le misure annunciate dal governo gli studenti hanno deciso di scendere in piazza il 4 novembre “per il diritto allo studio e contro il governo”, si legge in una nota. Ecco le ragioni della manifestazione: “Nella lettera presentata oggi in Europa si legge chiaramente: aumento delle tasse universitarie, libertà di licenziamento, privatizzazioni. E’ la nostra generazione l’agnello sacrificale che Berlusconi ha portato sull’altare dell’Unione europea”. Secondo gli studenti davanti ad “un paese fermo, incapace di reagire alla crisi, l’unico provvedimento legato alla ricerca e all’innovazione, tra quelli annunciati da Berlusconi, è l’aumento massiccio delle tasse universitarie: ancora una volta si fa cassa sugli studenti e sulle loro famiglie, ancora una volta si decide di sacrificare centinaia di migliaia di giovani. E se volessimo cercare lavoro ci andrebbe anche peggio: il governo promette di liberalizzare i licenziamenti, aumentare l’età pensionabile, privatizzare i servizi pubblici. Insomma la prospettiva è quella dello smantellamento totale del welfare”

21.58 – Il segretario della Fnsi: “le notizie sui licenziamenti sono allucinanti”
“Le notizie che rimbalzano da Bruxelles sono allucinanti. Per affrontare un momento difficile dei conti pubblici e di credibilità internazionale, il Governo consegna un pacchetto con scelte folli, ideologiche, per nulla utili alla crescita e al recupero di fiducia”: lo ha detto il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Franco Siddi, che ha definito “folle” un pacchetto di misure “che fa cassa sul risparmio previdenziale senza curarsi dell’equilibrio e della coesione sociale; peggio, assurdo, il proposito di aprire le maglie ai licenziamenti minando le già precarie sicurezze dei posti di lavoro. E’ un problema grave per tutti coloro che vivono di solo lavoro”, ha concluso Siddi

21.55 – Epifani: “Il fallimento dell’Italia è tecnicamente impossibile, ma la situazione è molto grave”
La situazione finanziaria europea è molto grave, a causa di una crisi insidiosa iniziata nel 2008. Per risolverla occorre da un lato frenare il costo del debito e dall’altro stabilizzare il quadro delle condizioni finanziarie del continente, senza che ogni Paese vada per conto suo, per interessi economici o elettorali”. Lo ha detto l’ex segretario della Cgil, secondo cui “il fallimento dell’Italia è però tecnicamente impossibile”. Esiste comunque il rischio, secondo Epifani, “di avvitarsi in una spirale molto difficile e complessa”

21.35 – Landini: “Misure inaccettabili, mobilitiamoci”
I provvedimenti indicati nella lettera di intenti sono “inaccettabili”, “non servono ad uscire dalla crisi e non affrontano le ragioni che l’hanno prodotta”questo il commento del leader della Fiom, Maurizio Landini, che invita il sindacato, a partire dalla Fiom e dalla Cgil, a “rispondere con una mobilitazione generale nel Paese”

21.21 – Della Vedova (Fli): “Nella lettera programma per una governo che non c’è”
“Il programma ci sarebbe ma adesso manca un governo che, credibilmente, lo possa attuare”: Lo ha detto in una nota il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, seoncod il quale la lettera è “disarmante” perchè non contiene “nessuna misura concreta ma è solo un elenco di buoni propositi che il governo promette di attuare”. Poi fa notare che le misure prefigurate nel documento “nono sono altro che un programma di governo di legislatura di per sè ampiamente condivisibile” ma che la maggioranza “non solo non ha attuato le misure che ora promette ma si è spesso mossa nella direzione opposta”. Il tutto, ha aggiunto Della Vedova, perchè il governo è “lacerato al suo interno, con una maggioranza parlamentare che non c’è se non nelle grandi occasioni”. Ne consegue, ha concluso il portavoce di Fli a Montecitorio, che è difficile che “il governo sappia fare nei prossimi mesi ciò che programmaticamente ha escluso di fare nei tre anni scorsi? Io non lo trovo credibile”

21.13 – Fassina (Pd): “Siamo l’unico Paese al mondo che aumenta la possibilità di licenziamento in tempi di crisi”
“Delle 14 pagine annunciate dal governo, 13 e mezzo sono di interventi già approvati ma in larga misura non attuati”: questo il pensiero di Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro, che in una nota ha commentato la lettera del governo inviata alla Commissione Ue. “La mezza pagina di novità che riguarda il mercato del lavoro, se il governo avesse davvero la capacità di imporla non solo agli altri ma anche alla sua maggioranza, sarebbe oltre che iniqua recessiva: saremmo l’unico Paese al mondo che in una drammatica fase economica e sociale, con oltre un milione di occupati in meno dall’inizio della crisi, aumenta le possibilità di licenziamento”, ha aggiunto Fassina

20.57- Vendola: “Siamo senza interlocutori, Italia alla deriva”
L’Italia è avanguardia della retroguardia, tanto che oggi vediamo lo smottamento del ceto medio verso la povertà. Siamo alla deriva”, ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che ha aggiunto: “In questo momento non avendo interlocutori a Roma abbiamo la fuga degli investitori dal nostro territorio e tutto il discorso sull’euromediterraneo rischia così di perdere di valore”

20.38 – Bossi: “La lettera è andata bene. E si vota quando dico io, ho il coltello dalla parte del manico”
“Da quel che sento, e’ andato tutto bene”, ha detto il leader del Carroccio commentando la partecipazione di Berlusconi al vertice di Bruxelles. Quanto alla durata e al futuro del governo, il Senatur ha detto: “Si vota quando lo dico io”, aggiungendo di avere “il coltello dalla parte del manico”

20.37 – Idv: “I veri black bloc siedono a palazzo Chigi”
“Finalmente è chiaro dove sono i black bloc: sono seduti nel Consiglio dei ministri e i loro capi si chiamano Berlusconi e Bossi”. Lo ha affermato in una nota il responsabile welfare e lavoro dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, che ha aggiunto: “E’ vergognoso e indegno rispondere alla crisi licenziando 600 mila persone che sono in cig straordinaria o in deroga, chiudendo interi settori manifatturieri come le aziende di Finmeccanica, dei trasporti e di tutto il settore civile”. L’esponente dipietrista ha definito poi scandaloso “colpire di nuovo i giovani precari che chiedono un lavoro sicuro e allungare l’età pensionabile per chi ha lavorato una vita. Tutto ciò è un vero atto eversivo contro Italia che produce e che lavora”

20.24 – Dall’Ue impressione “molto buona” sulla lettera dell’Italia I leader dell’Ue hanno avuto un’impressione “molto buona” della lettera inviata dall’Italia e dell’agenda molto dettagliata allegata, documenti che sono stati illustrati loro dal presidente Herman van Rompuy. Lo ha detto il premier polacco Donald Tusk al termine del vertice Ue

20.23 – Epifani: “Con le ultime quattro manovre il governo ha cancellato gli investimenti pubblici in conto capitale”
Secondo l’ex segretario generale della Cgil e attuale presidente dell’ Istituto Trentin, Guglielmo Epifani, “con le ultime quattro manovre il Governo ha annullato tutti gli investimenti pubblici in conto capitale”. Epifani ha spiegato che “se fai solo tagli lineari produci un’assenza di crescita che si sta ripercuotendo su tutto le attività del Paese. Gli investimenti pubblici che servono sono stati annullati, agli enti locali non è stata data neppure la possibilità di allentare in modo intelligente il patto di stabilità, gli stessi enti non riescono a pagare le imprese e infine la sanità sopravvive taglio dopo taglio”. Per Epifani “occorre una nuova politica industriale selettiva, adesso del tutto assente, che rilanci l’economia italiana, facendo anche della green economy e della sua diffusione dal basso, con norme ed certe ed incentivi stabili, una scelta strategica fondamentale per il futuro del Paese”

20.22 – Maurizio Lupi: “Il giudizio spetta all’Ue, l’opposizione sia responsabile”
Il commento sul contenuto della lettera che Berlusconi ha inviato ai partner europei “sarà quello che l’Unione Europea darà. Da quello che sento sia da parte della Ue sia di Mario Draghi, prossimo governatore della Bce, i commenti sono positivi”, ha detto il vicepresidente della Camera Muarizio Lupi. Che poi ha aggiunto: “Spero che anche da parte dell’opposizone si possa passare dallo sperare che attraverso la crisi si mandi a casa Berlusconi, all’affrontare la crisi economica nel merito dei contenuti”

20.21 – Il premier polacco: “Buona impressione dalla lettera di Berlusconi, ma non si può risolvere tutto in una sera”
“Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ci ha informati della lettera ricevuta da Silvio Berlusconi e dei dettagli del piano del governo e ha fatto un’impressione molto buona”: lo ha detto il premier polacco Donald Tusk, presidente di turno della Ue, al termine della sessione a 27 del vertice. Poi Tusk ha invitato alla prudenza circa la possibilità di “risolvere tutto in una sera” spiegando che “ci sono dettagli che richiedono ancora tempo”

20.19 – Bonelli (Verdi): “Documento da curatore fallimentare”
“Più che una lettera con misure per affrontare la crisi economica quella portata da Berlusconi a Bruxelles, da ciò che emerge dalle anticipazioni di stampa, sembra la nota di un curatore fallimentare che intende svendere il patrimonio pubblico, dopo aver messo in gravissimo pericolo i risparmi, il lavoro e il futuro degli italiani”. Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che spiega: “Non si parla di patrimoniale, non c’è una riduzione delle spese militari che hanno superato i 40 miliardi di euro ma si scarica, semplicemente, il costo della crisi economica semplicemente sulle fasce più deboli della società”

20.17 – Casini: “La lettera è un libro dei sogni, non arriverà in Parlamento”
Il leader dell’Udc Piefrerdinando Casini ritiene che nella lettera ci siano “tante cose ragionevoli e non si capisce perchè il governo non le abbia fatte in questi 4 anni”. Per casini “si tratta di un decalogo di buone intenzioni, molte delle quali condivisibili ma visto lo stato della maggioranza e la credibilità del governo, resteranno soltanto buone intenzioni. E’ un libro dei sogni”. E ai cronisti che chiedevano se il suo partito appoggerebbe le misure del governo in Parlamento, risponde: “Voi dite che arriveranno in Parlamento? Siete ottimisti…”.

20.12 – Ferrero (Prc): “Ora sciopero generale”
Per il segretario di Rifondazione comunista “la scelta del governo di favorire i licenziamenti significa semplicemente l’uso della crisi per dare mano libera ai padroni”. Per questo, ha aggiunto Ferrero, “riteniamo necessario arrivare subito alla proclamazione dello sciopero generale da parte delle organizzazioni sindacali”. La lotta alla speculazione finanziaria e la necessità di riduzione del debito pubblico, ha aggiunto Ferrero, “non hanno nulla a che vedere con il dare mano libera ai licenziamenti”

20.05 – Di Pietro: “Fanno pagare la crisi ai giovani e ai lavoratori”
“Per questo governo ladro a ripianare i conti devono essere i lavoratori, i precari e le fasce deboli e non gli approfittatori e gli evasori della Casta. Ancora una volta, si dimostra che chi è al governo non vuole la pace ma lo scontro sociale”, ha detto il leader Idv Antonio DI Pietro commmentando la lettera d’intenti del governo. Di Pietro ha aggiunto che è “estremamente necessario che chi ha forza, responsabilità, senso delle istituzioni, anche all’interno di questo Parlamento, spenga la luce e faccia finire la legislatura prima che lo scontro aumenti

19.59 “Riforma della Costituzione, primo ok entro 6-12 mesi”
Nella lettera si cita anche la riforma dell’assetto costituzionale delle istituzioni, che avverrà che prevede anche la modifica dell’elettorato attivo e passivo per l’elezione al Parlamento nazionale, “la riduzione significativa del numero dei parlamentari, l’abolizione delle province, la riforma in senso federale dello Stato, la maggiore efficienza dei meccanismi decisionali e il rafforzamento del ruolo dell’esecutivo e della maggioranza”. Sul fronte del rigore della finanza pubblica, si prevede: maggiore libertà dio iniziativa economica e concorrenza, riforma della pubblica amministrazione

19.51 – Lettera a Ue: arriva la mobilità anche nella pubblica amministrazione
Nel documento si legge anche che il governo interverrà nella Pubblica amministrazione e renderà effettivi “con meccanismi cogenti/sanzionatori: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; il superamento delle dotazioni organiche

19.43 – Bersani: “La lettera? Niente di serio, il governo vuole prendere tempo”
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ommentando la lettera presentata da Berlusconi al vertice Ue di Bruxelles ha detto che “a una prima lettura toni e contenuti non lasciano purtroppo intravvedere niente di serio. Evidentemente l’obiettivo del governo è di prendersi in sede europea qualche giorno di ossigeno”

19.40 – Susanna Camusso sulla lettera del governo: “E’ un attacco all’articolo 18. Ora mobilitazione unitaria”
“Lo “spirito riformatore del governo si traduce in una ennesimo attacco sui licenziamenti, sul lavoro precario, sulle pensioni e che colpiscono in particolare le donne e il mezzogiorno”, ha detto Susanna Camusso. La leader della Cgil, commentando la lettera portata da Berusconi ai vertici europei, ha aggiunto:”Abbiamo visto in questi minuti dichiarazioni di altre organizzazioni sindacali, siamo per proporre a tutti una iniziativa di mobilitazione unitaria che rimetta al centro le ragioni del lavoro e della crescita, ancora una volta negate dalle scelte di questo governo”

19.37 – Lettera del governo: “Piano crescita entro il 15 novembre”
L’esecutivo promett la presentazione di un piano organico per lo sviluppo entro la metà di questo mese. Nel testo della lettera presentatata Bruxelles si legge, tra l’altro, che “il governo ha risanato i conti pubblici e raggiungerà il pareggio del bilancio entro il 2013″ e si prefigurano interventi nel mondo del lavoro, compreso il settore pubblico

19.18 – Romani: “La lettera risponde alle attese della Ue”
Con la lettera all’Unione europea “abbiamo voluto confermare quello che siamo: siamo un Paese con i fondamentali solidi, con un grande debito pubblico che abbiamo ereditato dal passato, ma con tanti numeri largamente positivi”. Sul decreto sviluppo dice: ”Non c’è una road map precisa, quindi non c’è nè rinvio nè anticipazione. La scaletta sarà dettata dal presidente del Consiglio”.

18.58 – Cameron: “Scongiurare contagio crisi eurozona”
Il premier britannico David Cameron difende le sue politiche in Europa, sottolineando che in questo momento è prima di tutto necessario scongiurare “il contagio” della crisi dell’eurozona.

18.35 – Colloquio pre-vertice tra Berlusconi, Van Rompuy e Barroso
Colloquio pre vertice tra il premier Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Josè Maneul Barroso. L’incontro è durato un quarto d’ora e si è parlato dei contenuti della lettera del governo italiano che sarà presentata durante la riunione dei leader dell’Eurozona, che avrà inizio dopo il vertice a 27.

18.26 – Merkel stringe la mano a Berlusconi
Angela Merkel e Nicolas Sarkozy,arrivati tra i primi nella sede del Consiglio europeo, si sono presentati insieme attorno alle 18,15 nella sala dove si tiene il vertice europeo straordinario. La cancelliera tedesca e il presidente francese sono stati visti discutere animatamente. Entrando nella sala la cancelliera tedesca si è diretta verso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e gli ha stretto la mano. Sarkozy, rimasto indietro, si è invece intrattenuto con altri leader.

18.22 – Le pensioni nella lettera del governo italiano
La bozza della lettera consegnata a Bruxelles contiene una proposta per andare in pensione a 67 anni nel 2026, e un piano da 5 miliardi l’anno (per 3 anni) di introiti per le dismissioni del patrimonio pubblico. In arrivo anche una riforma del lavoro che prevede nuove norme per i licenziamenti per motivi economici, nei contratti di lavoro a tempo indeterminato e una stretta sui contratti parasubordinati. Mentre sarà favorita dell’occupazione giovanile e femminile. Allo studio anche una commissione ad hoc per abbattere il debito pubblico. Entro il primo trimestre del 2012 saranno rafforzati gli strumenti dell’antitrust soprattutto per evitare contrasti con la legislazione a livello locale. Prevista anche la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali.

18.16 – Svezia: “Crisi non dell’euro, ma dei singoli paesi”
La crisi ”non è dell’euro, ma di singoli Paesi che hanno un debito troppo alto”, e che hanno seguito “per troppo tempo” politiche di bilancio “non adeguate”. Lo ha affermato il premier svedese, Fredrik Reinfeldt, arrivando al vertice straordinario della Ue. La Svezia è fuori dalla zona euro; Reinfeldt ha specificato che “è apprezzabile” che i Paesi di Eurolandia discutano insieme, ma che dovrebbero essere i singoli Stati ad alto debito a risolvere da soli i loro problemi.

18.00 – Belusconi al vertice, entra in silenzio
Non ha risposto alle domande dei giornalisti Silvio Berlusconi al suo arrivo al vertice europeo di Bruxelles. Il presidente del Consiglio, ai cronisti che gli chiedevano se riuscirà a convincere l’Europa e se gli impegni dell’Italia rassicureranno i mercati, si è limitato a fare un gesto con la mano ad indicare “più tardi”.

17.59 – Portogallo esclude ristrutturazione del debito
Il Portogallo esclude una ristrutturazione del debito. E’ quanto ha chiarito il ministro delle Finanze portoghese Vìtor Gaspar, spiegando che il progetto di taglio del valore dei titoli della Grecia in discussione al summit Ue “non rappresentano in alcun modo una valida alternativa” per Lisbona.

17.40 – Sarkozy e Papandreu arrivati al vertice
E’ arrivato al vertice anche il presidente francese Nicolas Sarkozy. L’inquilino dell’Eliseo, però, nonostante le sollecitazioni dei giornalisti, è entrato nel palazzo del Justus Lipsius senza voler rilasciare nessuna dichiarazione. A parlare è stato invece il leader greco Papandreu: “E’ ora che i leader, insieme, mettano fine all’incertezza, scrivano la parola fine della crisi e girino pagina”.

17.39 – Berlusconi atterrato a Bruxelles
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è atterrato a Bruxelles dove alle 18 cominceranno i lavori del vertice dei capi di Stato e di governo prima dell’Unione europea, poi dell’eurozona. Dal premier, l’Ue si aspetta una serie di impegni per la crescita dell’Italia.

17.00 – Angela Merkel arriva al vertice Ue
Ci sono “importanti negoziati” ancora in corso, con l’obiettivo di “raggiungere un risultato complessivo”. Lo ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel al suo arrivo al vertice dell’eurozona a Bruxelles.

16.40 – Bossi: “Fini vada a quel paese”
Il leader della Lega Umberto Bossi, replica alle parole del presidente della Camera, che ieri aveva ricordato come la moglie del Senatur sia una baby pensionata: “A Fini dico di andare a quel Paese, quando uno va in pensione, ci va con le regole che ci sono”.

16.33 – Napolitano: “Non spetta a me giudicare la lettera all’ Ue”.
Da Bruges il presidente della Repubblica risponde alla domande dei cronisti sulla situazione del Paese: “Se l’Italia è cosciente delle sfide che ha davanti, deve essere capace di dare le risposte necessarie. Non si tratta di rendere omaggio alle istituzioni europee, ma di fare il proprio interesse nazionale e di dare il proprio contributo nell’interesse europeo”.

15.50 – Juncker: “E’ il momento della verità”
“Ci avviciniamo al momento della verità, dobbiamo fare un accordo che resista alla prova dei fatti”: lo ha detto oggi il premier lussemburghese e presidente dell’Eurgruppo Jean Claude Juncker entrando al summit Ue. “Forse – ha spiegato Juncker – non potremo chiarire tutti i dettagli ma l’orientamento complessivo stasera deve essere molto chiaro”. E’ “un must”, secondo Juncker, che stasera l’Italia annunci “anche sforzi considerevoli di consolidamento”. Come ha detto giungendo al Consiglio europeo in quanto primo ministro del Lussemburgo, secondo Juncker “i nostri amici italiani sanno benissimo che dobbiamo partire dal principio che questa sera ci annunceranno anche sforzi considerevoli di consolidamento dell’Italia, è un ‘must’”.

15.31 – Arrivata la lettera a Bruxelles
La lettera contenenti gli impegni del governo italiano è arrivata a Bruxelles. Lo confermano fonti del Consiglio Ue. La lettera era stata promessa domenica scorsa ai presidenti Barroso e Van Rompuy dal premier Silvio Berlusconi ed è arrivata a poco più di un’ora dall’inizio del vertice dei capi di Stato Ue sulla crisi dei debiti sovrani.

15.11 – Napolitano: “Non tergiversare con riforme e debito”

L’Italia ”non può più tergiversare di fronte all’imperativo categorico” di abbattere il debito pubblico e varare riforme strutturali per la crescita. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurando a Bruges l’anno accademico del College d’Europe.

15.03 – Berlusconi lascia Roma diretto a Bruxelles
Il premier Silvio Berlusconi ha appena lasciato Palazzo Grazioli diretto a Bruxelles dove è atteso per una nuova riunione del Consiglio Europeo. Fino a un attimo prima della partenza Berlusconi è rimasto riunito con Roberto Calderoli, Renato Brunetta, Gianni Letta ed Angelino Alfano per limare la lettera di intenti che porterà con sè in Belgio e che è attesa dall’Europa.

14.48 – Zaia: “La Bce capisca che gli Stati sono sovrani”
“Spero che la Bce capisca che gli Stati sono ancora sovrani e che non possiamo passare all’amministrazione controllata di qualcuno che magari tramite la Bce da sfogo alle sue iniziative e ai suoi pensieri”. Lo ha detto Luca Zaia, governatore del Veneto, a margine del consueto incontro con la stampa in riferimento ai rapporti tra l’Italia e l’Europa sullo stato della crisi. Zaia ha rilevato come “sono stati fatti grandi passi avanti; c’è questa lettera di 14 pagine che spiega con dovizia di particolari quali sono le iniziative messe in campo dall’Italia e quelle future”.

14.36 – Impegni Italia in conclusioni vertice Ue
Nelle conclusioni del vertice Ue un paragrafo dovrebbe essere dedicato all’Italia e agli impegni che Roma ha annunciato di voler inserire nella lettera che Silvio Berlusconi presenterà oggi a Bruxelles. E’ quanto riferiscono fonti europee, secondo le quali, in questo modo, tali impegni saranno vincolanti per Roma.

14.20 – Pini (Lega): Gelmini non ha capito l’accordo
”Abbiamo aggiustato quanto già scritto a luglio di quest’anno: la tendenza è di aumentare l’età pensionabile a 67 anni dal 2026/2027 in relazione all’aspettativa di vita crescente”. Lo ha detto Gianluca Pini, deputato della Lega, durante la trasmissione L’Aria che Tira su La7. Pini ha affermato che l’accordo firmato da Berlusconi e Bossi in tema di pensioni non toccherà l’anzianità. E ha aggiunto che “quello che ha dichiarato il ministro Gelmini ieri in una trasmissione è destituito di fondamento, non ha compreso forse quella che è la base dell’accordo”.

13.59 – Brunetta e Calderoli a palazzo Grazioli
Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, sono giunti a Palazzo Grazioli per un incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

13.58 – Opposizione a Berlusconi: “Riferisca su lettera a Ue”
“Berlusconi superi l’orticaria che gli fa venire il Parlamento e venga a illustrare in Senato le misure che intende adottare il governo. E’ ridicolo che dobbiamo sapere dalle agenzie straniere ciò che l’esecutivo propone in Europa”. Lo ha detto il presidente dei senatori Idv Felice Belisario, al termine della conferenza dei presidenti di gruppo del Senato, durante la quale le opposizioni hanno chiesto che il premier riferisca in aula sull’oggetto della lettera all’Ue. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, ha detto di aspettarsi che il premier riferisca, verosimilmente, la prossima settimana. “Il presidente venga qui in Senato, farà un piacere anche al Pdl che mi sembra all’oscuro” dei contenuti della missiva. “Ricordo -aggiunge- che Angela Merkel prima di presentarsi nelle sedi europee riferisce al Parlamento tedesco delle misure che intende proporre…”. Per Gianpiero D’Alia, capogruppo Udc, “quella del governo è una lettera di buone intenzioni, ma non è sufficiente e denota comunque una mancanza di rispetto verso il Parlamento. Il 15 novembre ci sarà la legge di stabilità in aula. Ma siamo pessimisti: non vediamo le condizioni per realizzare le riforme strutturali e l’unica via d’uscita è un passo indietro di Berlusconi”.

13.52 – Calderoli: “Giornalisti dicono stronzate”
“I giornalisti non c’erano. Io c’ero e posso dire che sono str…te colossali”. Il ministro Roberto Calderoli ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano delle voci riferite dai quotidiani di un accordo tra il leader della Lega, Umberto Bossi, e il premier, Silvio Berlusconi, per andare al voto la prossima primavera. “C’e’ da vergognarsi a scrivere delle str…te del genere”, ha aggiunto Calderoli, precisando a chi faceva notare il ripetuto attegiamento ostile della Lega nei confronti dei giornalisti: “ci sono str..i tra i politici ma anche tra i giornalisti”.

13.47 – Letta e Alfano a palazzo Grazioli
Mattinata a palazzo Grazioli per il premier, Silvio Berlusconi in attesa della partenza per il vertice europeo a Bruxelles, prevista nel primo pomeriggio. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha appena raggiunto Berlusconi, dopo aver detto a palazzo Chigi che la lettera di intenti da inviare all’Europa ha bisogno di qualche “ritocco”. Poco prima il premier era stato raggiunto dal segretario del Pdl, Angelino Alfano.

13.30 – Letta: “Lettera ha bisogno ancora di qualche ritocco”
“Mi dovete scusare se me ne andro’prima ma quella letterina che Berlusconi porterà questa sera a Bruxelles ha bisogno di qualche messa a punto e di qualche ritocco”, lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta alla conferenza stampa in corso a palazzo Chigi per Pompei.