venerdì 7 ottobre 2011

sempre peggio...........

Da “forza gnocca” a “fatti scopare”
Il nuovo galateo della maggioranza 

Il premier propone (scherzando) il nuovo nome per il Pdl e la Lega insulta la deputata del Pd, Lucia Codurelli. Il tutto in un'aula di Montecitorio impegnata per approvare il prima possibile la legge Bavaglio. Mentre il Paese reale è in balia della crisi e Moody's declassa aziende (del calibro di Eni ed Enel) ed enti locali
Silvio Berlusconi annuncia, sorridendo, che il Pdl si chiamerà “forza gnocca” e la Lega zittisce la deputata del Pd Lucia Codurelli gridandole in aula a Montecitorio “fatti scopare che è meglio”. La maggioranza trova così il tempo di rilassarsi, nonostante i giorni impegnativi che vedono il parlamento al lavoro per approvare la legge Bavaglio. La promessa fatta dal premier pochi giorni fa, di approvare entro metà ottobre un decreto legge per lo sviluppo così da far fronte alla crisi, è già stata dimenticata. La priorità per il Cavaliere e la sua maggioranza è limitare l’uso delle intercettazioni e soprattutto vietarne la pubblicazione. A seguire nell’agenda governativa c’è in questi giorni la grana del ministro dell’economia, Giulio Tremonti (che il premier e buona parte dei ministri vorrebbero vedere con una letterina di dimissioni in mano) e la stretta con l’alleato di sempre, Umberto Bossi, che un giorno si dice pronto a sostenere qualunque proposta di Berlusconi e il giorno dopo dichiara che difficilmente il governo durerà fino alla scadenza naturale del 2013.

Ma questo è quanto accade nel Palazzo. Fuori la crisi economica imperversa. E mentre Moody’s, dopo il downgrade del debito sovrano, oggi ha declassato banche, aziende ed enti locali italiani (nel mirino dell’agenzia finiscono, tra le altre, Eni, Enel, Finmeccanica, le banche Unicredit e Intesa San Paolo, oltre a una serie di regioni, province e città), il Presidente del Consiglio si concentra sul futuro del suo partito. O meglio sul futuro nome: Forza gnocca. Una proposta liquidata come battuta, ma che ha trovato critiche anche tra i fedelissimi del Pdl. Il ministro della gioventù, Giorgia Meloni, è chiara: “Berlusconi fa battute ma in alcuni casi farebbe meglio a evitare”. Più criptica Barbara Saltamartini, vice presidente del gruppo Pdl alla Camera e responsabile per il partito per le Pari Opportunità. “Conosciamo e apprezziamo tutti l’ironia e la grande simpatia del Presidente Berlusconi, ma a volte anche la battuta più riuscita può risultare fuori luogo e poco spiritosa come accaduto oggi parlando sull’ipotesi di individuare un nuovo nome per il nostro Partito. In questo momento non dobbiamo prestare il fianco a facili strumentalizzazioni”. La traduzione diretta e sintetica del pensiero di Saltamartini la traccia la deputata del Pd Paola Concia: “”uesta ennesima trovata di Berlusconi non è affatto una boutade, ma esprime esattamente il suo vero pensiero sulle donne, ovvero il pensiero degno solo di un vecchio porco”.


La levata di scudi è un coro unico. Da
Nichi Vendola ad Antonio Di Pietro, dall’Udc allo sguardo sbigottito di Beppe Pisanu (che in serata ribadisce come l’attuale governo abbia superato da un pezzo il capolinea e preferisce non commentare: “Mi pare poco serio”) le critiche piovono ovviamente sul premier. Ma è il popolo delle donne ad avere maggior diritto di voce. Rosy Bindi risponde con ironia. “Con una battuta si dovrebbe dire che” forza gnocca “è l’unico partito che ha avuto, l’unico che non ha bisogno di fondare e l’unico che ha praticato. Ma rispondere con una battuta non ce lo possiamo permettere perché non è più farsa ma tragedia”, ha detto il presidente del Pd. “Mi chiedo se – aggiunge Bindi – l’Italia ha ancora bisogno di qualcuno che mostri la sua indignazione davanti a Berlusconi. E’ offensivo per le donne ma attraverso le donne colpisce la credibilità della politica, delle istituzioni e dell’Italia”. Opinione condivisa dall’Udc. Lorenzo Cesa: “Mentre l’Europa affronta il dramma della crisi economico-finanziaria, la Banca Centrale Europea chiede all’Italia di dare completa attuazione alle sue indicazioni e mentre gran parte degli italiani annaspano per arrivare a fine mese, il presidente del Consiglio manifesta ossessivamente le sue solite preoccupazioni: le intercettazioni e la prescrizione breve”, afferma il segretario dell’Udc. “Ormai c’è un gigantesco abisso tra le cose da fare e quelle a cui pensano Berlusconi e Bossi: chiediamo a quanti nella maggioranza hanno ancora la testa sulle spalle e vogliono bene al proprio Paese di non farsi complici di questa deriva”.

Umberto Bossi e la Lega fanno la loro parte. Il leader del Carroccio a chi gli chiede di commentare il nome forza gnocca risponde “siete solo indiviosi” e a quanti lo interpellano sulle parole del Capo dello Stato, che aveva detto che la Padania non esiste, ribadisce: “La Padania è una nazione stimata e conosciuta in tutto il mondo: l’Italia sta in piedi perché c’è la Padania che pompa i soldi, altrimenti cadrebbe”. Ma alle parole del leader, sono seguite quelle dei deputati leghisti che hanno gridato a Lucia Codurelli “fatti scopare che è meglio”.

E’ accaduto a fine mattina. Mentre l’aula era impegnata nella discussione della legge Bavaglio, a Montecitorio ha fatto il suo ingresso Berlusconi. Dai banchi del Pdl e del governo in molti sono accorsi verso il premier formando un capannello. I lavori della Camera sono stati sospesi. E la deputata del Partito Democratico, Lucia Codurelli, si è rivolta al presidente Gianfranco Fini invocando il suo intervento: “Abbiamo assistito ad un vergognoso intrattenimento, con immancabile racconto di barzellette, da parte di Berlusconi ai suoi cortigiani, tutti presi a ridere e scherzare, noncuranti di tutto ciò che avviene attorno a noi”, si è lamentata Codurelli. Ma dai banchi della Lega è arrivata la risposta: “Fatti scopare che è meglio”. Codurelli racconta così il penoso episodio: “ho espresso tutta la mia indignazione, gridando che ci hanno portato allo sfascio e che se ne devono andare: alle mie proteste ha risposto insultandomi un leghista, di cui aspetto di conoscere il nome. E’ il loro stile: arroganza e niente rispetto, sopratutto per quelle donne che non sono asservite ai capi”. Inoltre, ricorda l’ex ministro Barbara Pollastrini, lo “spettacolo indecoroso” è andato in scena “in un giorno in cui tutto il paese è a lutto per la morte di cinque giovani donne”. E, ha aggiunto, noi “dobbiamo sentire insulti e volgarità sulle donne. Non è la prima volta, ma oggi ferisce anche di più”.

Anna Finocchiaro sintetizza così la giornata: “Dopo il partito di Forza Gnocca adesso anche Fatti scopare rivolto dai leghisti alla deputata Codurelli. C’è veramente poco da ridere, questa maggioranza nell’atteggiamento verso le donne fa schifo. Queste, come quella sulla Padania, non sono solo battute, ma lo specchio della visione del Paese che hanno il Premier e la sua coalizione: arretrata, volgare, squallida. Senza prospettive di futuro”, ha detto il del gruppo del Pd al Senato. “E’ davvero mortificante sentire queste parole in un’aula parlamentare”. Il presidente dei democratici Dario Franceschini ha inviato una lettera al presidente della Camera invocandone l’intervendo. Si tratta, ha scritto, di un “attacco volgare e offensivo”.  Per questo  chiede “di intervenire, non solo a tutela di una parlamentare ma a tutela del decoro e prestigio dell’Aula parlamentare, e di investire gli organi competenti per accertare l’esatto evolversi dei fatti e adottare i provvedimenti del caso”. Mentre Deborah Serracchiani si limita a bollare i leghisti come “cavernicoli”.  Ma pur sempre indispensabili al premier per approvare anche la legge Bavaglio.
 
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Montezemolo: "Italia sull'orlo del baratro
dal governo spettacolo irresponsabile"

Il numero uno di Italia Futura critica la paralisi dell'esecutivo e avverte: "Il rischio Grecia c'è, serve fase costituente". Il rammarico sul divorzio Fiat-Confindustria: "Deve pur esserci qualcosa che non ha funzionato"

BARI - L'Italia è sull'orlo del baratro, vicinissima al rischio Grecia, mentre il governo è paralizzato dai contrasti e mette in scena uno spettacolo irresponsabile. In sintesi, è il pensiero espresso oggi da Luca Cordero di Montezemolo. Il presidente della Ferrari, a Bari per inaugurare una sede pugliese della fondazione Italia futura, ha parlato a tutto campo, esprimendo giudizi pesanti: "Mentre Moody's declassa l'Italia di tre livelli - ha detto Montezemolo - il governo è paralizzato dai contrasti tra il ministro dell'Economia e il presidente del consiglio. Assistiamo oramai da mesi a un balletto sulla nomina del governatore della Banca d'Italia che giudicheremmo inappropriato, anche se riguardasse il direttore di una Asl di provincia". Uno "spettacolo irresponsabile" e una situazione che "va chiusa ad horas".

L'unica priorità, adesso, ha aggiunto Montezemolo, è "salvare l'italia dal rischio default. Pretese di autosufficienza, narcisismi personali e partite di potere non ci interessano, non ci riguardano, ci hanno anzi profondamente stancato. E qualunque ambizione o rivendicazione individuale, di parte, di partito, di categoria deve cedere il passo di fronte a questa minaccia mortale".

Montezemolo ha poi commentato l'uscita di Fiat da Confindustria. "La rottura tra Fiat 1e
Confindustria 2non può che addolorarmi moltissimo, professionalmente e personalmente", ha spiegato, aggiungendo che la vicenda impone "una riflessione, una vera e propria fase costituente" nell'associazione di Viale dell'Astronomia, per analizzare quello che non ha funzionato (VIDEO 3): "E' evidente che se la più grande azienda privata italiana ritiene che la sua presenza in Confindustria sia d'impedimento alla persecuzione degli obiettivi aziendali, qualcosa che non ha funzionato deve pure esserci", ha detto.

La "fase costituente" servirebbe per tutto il Paese, ha detto: "L'Italia è sul ciglio del burrone, il meccanismo del 'tutti contro tutti' ha superato l'argine della politica e sta investendo la stessa società civile. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo tutti immediatamente abbassare i toni. Questa volta rischia di saltare il banco". Il banco in questo caso "è il Paese, i risparmi, il lavoro e la vita di tantissime persone". "Il rischio Grecia esiste, ripeto esiste - ha aggiunto il presidente della Ferrari - , solo perché il Paese non riesce, neanche davanti ad un pericolo mortale, a reagire in maniera coesa".

Secondo Montezemolo, "il momento della denuncia fine a se stessa è passato. Di resa dei conti e di toni urlati l'Italia non ha bisogno proprio perché se il governo è debole, la situazione del Paese è drammatica. Fra poco - ha continuato - inizierà comunque una nuova fase: lavoriamo affinchè sia possibile contribuire a un rinnovamento vero e profondo in tanti settori della nostra vita civile e politica". "Voglio sperare - ha continuato - che nessun esponente serio della classe dirigente economica del Paese si presti a fare da paravento per operazioni di finto rinnovamento".

"E' in atto un potente risveglio della società italiana. C'è grande voglia di impegnarsi. Facciamo in modo che queste energie costruttive non si disperdano". Il presidente di 'ItaliaFutura', Luca Cordero di Montezemolo, invita dunque "a non disperdere le energie costruttive" che stanno prendendo vita nel Paese. Il presidente della Ferrari dice basta ad operazioni "di finto rinnovamento". Quello di cui ha bisogno il Paese, ha concluso, "non sono i "'partiti dei padroni', né altre alchimie tecnocratiche o elitarie, ma un grande movimento popolare, trasversale a tutte le componenti della società". Chi "deve scendere in campo è l'Italia con le sue mille eccellenze" e "soprattutto i giovani".
(06 ottobre 2011)
 
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LA PROTESTA

Momenti di tensione a Roma e Milano
Giornata aperta dalle sveglie a palazzo Chigi

La scuola di nuovo in piazza in 90 città. Blitz all'alba davanti alla sede del governo per "svegliarlo" sulla scuola. "Le politiche del governo ci stanno distruggendo". E contro la Gelmini lanciano il "testamento" di Steve Jobs. Il corteo cambia percorso, poi non si ferma, bloccando il traffico e i tram a Trastevere. Occupata per qualche minuto la stazione Ostiense

di PIERA MATTEUCCI
ROMA - È iniziata con un suono di sveglie (FOTO 1), non per alzarsi e andare a scuola, ma per "svegliare" il governo sulla scuola. All'alba, davanti a palazzo Chigi, con un rumoroso blitz di sveglie, gli studenti hanno dato il via alla giornata di manifestazioni che li vedranno sfilare in più di 90 piazze d'Italia. Momenti di tensione durante il corteo: i ragazzi, partiti da Piramide e diretti al Miur, hanno deviato il percorso e sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Dopo una trattativa con la polizia, sono tornati al percorso originario. Lancio di uova e vernice a Milano.

BARI 2- BOLOGNA 3 - GENOVA 4 - FIRENZE 5 - MILANO 6 - PALERMO 7 - PARMA 8 - TORINO 9 

"Abbiamo voluto iniziare la giornata di oggi con un bliz davanti palazzo Chigi all'alba - spiega la Rete degli studenti -, portando delle sveglie a questo governo, per dire che la loro ora ormai è arrivata, questa generazione non vuole che si perda altro tempo". "L'Italia che conta - proseguono gli studenti - oggi scenderà in piazza in tutto il Paese e domani a Roma con i lavoratori e le lavoratrici della Cgil, per dire che c'è un Paese che si è risvegliato da tempo e che non ha più intenzione di subire le politiche di questo governo che continua a distruggere la scuola, l'Università, la ricerca e il nostro futuro, continuando a far pesare la crisi soltanto sui più deboli e mantenendo intatti i privilegi di pochi.  Scendiamo in piazza perché crediamo, con le parole di Steve Jobs, che "chi e' abbastanza pazzo da pensare di poter cambiare il mondo, è chi lo può cambiare".

FOTO - Da Piramide al Miur, miglia in corteo 10
VIDEO - Studenti, tutti i colori della piazza 11

DIRETTA TWITTER 12

Proposte concrete, sottolineano, pubblicate integralmente sul blog www.altrariforma.it. Oggi sarà possibile seguire la mobilitazione nelle piazze con la diretta che l'Unione degli Studenti e la Rete della Conoscenza metteranno in campo minuto per minuto tramite Facebook e Twitter, oltre che sui rispettivi siti.

Il corteo cambia percorso, petardi e fumogeni (FOTO 13). Momenti di tensione al corteo degli studenti a Roma. Dopo aver deviato il percorso sul Lungotevere Ripa Grande, i manifestanti sono giunti davanti a un cordone delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa protetto da alcuni blindati. Gli studenti hanno alzato le mani alzate e hanno urlato 'Corteo!', decisi a proseguire per raggiungere, dicevano, viale Trastevere e quindi il Ministero della Pubblica Istruzione. Alcuni palloncini carichi di vernice colorata sono stati lanciati contro gli agenti. Sono stati anche accesi petardi e fumogeni, ma dopo una breve trattativa, il corteo è tornato sui suoi passi, riprendendo il percorso originario. Ma una volta arrivati davanti al Miur, i manifestanti non si sono fermati: al grido di "Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città", imboccando Viale Trastevere e proseguendo su un tragitto non concordato. Traffico in tilt e tram bloccati.

Presidio sotto il Miur. "Via Gelmini taglia tutto. Difendiamo la scuola pubblica". Con questo striscione srotolato sulle scale del ministero dell'Istruzione è iniziato il presidio di protesta organizzato a Roma da Unicobas. 'Giù le mani dalla scuola pubblica', 'Sì agli stipendi europei', sono alcuni dei cartelli portati in Viale Trastevere. "Sono stati tagliati i programmi - ha spiegato un docente al megafono - non vogliono far più studiare i ragazzi. Dicono che mancano i fondi, ma intanto i soldi per le missioni militari o per la casta ci sono e non si toccano. Le scuole sono a pezzi, non solo per la didattica ma anche per quanto riguarda le strutture: secondo una stima una su cinque in Italia ha ancora l'amianto". Il ministero dell'Istruzione è presidiato da questa mattina presto dalle forze dell'ordine schierate in diversi punti in tenuta antisommossa.

Fumogeno dentro banca Unicredit. Un fumogeno è stato tirato dentro una sede della banca Unicredit a Roma. Contro l'entrata dell'istituto di credito è stata lanciata anche vernice bianca. A compiere il gesto un gruppo di manifestanti diretti la Stazione Trastevere. Gli studenti hanno affisso manifesti nei quali si dà appuntamento al corteo del 15 ottobre.

Occupata la stazione Ostiense. Gli studenti hanno bloccato per alcuni minuti la Stazione Ostiense, uno snodo ferroviario cittadino che ospita la fermata della metro e vi transita la ferrovia Roma-Lido e le ferrovie regionali. Nel blitz sono stati tirati fumogeni e distrutti cartelloni pubblicitarie. Gli studenti hanno occupato alcuni binari. Poi si sono allontanati. Ma alcuni di loro sono stati bloccati e identificati dalle forze dell'ordine. All'esterno, un'auto blu è stata assaltata con calci e sputi da alcuni ragazzi. L'auto è stata bloccata per alcuni minuti dai manifestanti poi è riuscita ad uscire dal corteo.

Milano, lancio di uova contro le banche. Sono diverse centinaia gli studenti che sono scesi in piazza a Milano per lo sciopero nazionale della scuola. Come già messo in atto nelle scorse manifestazioni e come annunciato per oggi, gli studenti dei licei milanesi e di alcuni centri sociali, lungo il corteo da piazza Cairoli hanno lanciato uova e vernice contro le vetrine di diverse banche a partire dalla filiale Unicredit di piazza Cordusio (FOTO 14). Qui il corteo si è diviso in due diversi spezzoni, uno prosegue verso piazza della Scala mentre l'altro si sta dirigendo alla sede del Provveditorato. Imponente lo schieramento di polizia e carabinieri che presidia l'intero centro città dove sfilano gli studenti. Uno dei due spezzoni del corteo ha tentato un'irruzione nella sede dell'agenzia di rating Moody's in corso di Porta Romana. Gli studenti, che portavano uno striscione con scritto "Squali finanza speculatori sulle nostre vite" sono stati bloccati nell'atrio mentre altri hanno imbrattato le vetrine. Momenti di tensione anche davanti alla sede della Regione Lombardia: uno dei due tronconi del corteo studentesco di questa mattina a Milano, arrivato sotto al Pirellone, ha tentato di forzare un cordone di carabinieri in tenuta antisommossa che voleva impedire loro di bloccare l'incrocio stradale. I militari hanno reagito con alcuni colpi di manganello per fare desistere i manifestanti che spingevano con alcuni 'scudi' di polistirolo indossando caschetti da cantiere. La situazione è poi ritornata alla normalità. Il corteo è terminato a porta Venezia, senza altri incidenti.
(07 ottobre 2011)

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