venerdì 14 ottobre 2011

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Fiducia, Berlusconi “appeso” a Sardelli
L’opposizione: “Non avete il numero legale” 

E’ terminato alla Camera il dibattito sulla fiducia al governo chiesta ieri dal presidente del consiglio. Le opposizioni compatte hanno scelto di non intervenire in aula. Silvio Berlusconi punta alla maggioranza di 316 voti, ma alcuni deputati scajolani, Gava e Destro, hanno annunciato che non parteciperanno al voto. “Non andrò a votare la fiducia’”, dice Fabio Gava prima della seduta.“Lo faccio perché non credo sia giusto votare la sfiducia essendo stato eletto nella lista del Pdl e per l’affetto sincero che provo per Berlusconi. Ma nel suo interesse reputo necessario un momento di decantazione per un allargamento della maggioranza”. Giustina Destro, ex sindaco di Padova, anche lei pidiellina vicina a Claudio Scajola, spiega il suo dissenso al Corriere della Sera: “Non andrò a votare. E lo dico congrande dolore. Mi sento molto responsabile verso chi mi ha eletto e verso il mio Paese. Chi non vuole il governo di larghe intese, non vuole il bene della nazione”. Sempre sul Corriere, annuncia il voto contrario il “responsabile” Luciano Sardelli, che chiede a Berlusconi “un passo indietro”.

12,35. Camera, iniziata la “chiama” per il voto di fiducia.

12,31. Pisacane (Pt) non voterà la fiducia. A pochi minuti dal previsto inizio delle voto, Michele Pisacane, di Popolo e Territorio, risulta, secondo quanto viene riferito, assente. Sempre secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, non dovrebbe votare la fiducia.

12,26. Numero legale sul filo, l’incognita dei radicali. Secondo gli ultimi conteggi interni ai partiti, Pdl, Lega e Popolo e territorio raggiungerebbero quota 313-314. L’opposizione ha deciso di disertare la prima chiama e probabilmente anche la seconda, puntando alla mancanza del numero legale e all’annullamento della seduta. Resta l’incognita dei radicali. Se tutti e cinque entrassero in aula, il numero legale si raggiungerebbe. Ma le opposizioni potrebbero non votare comunque. “I radicali hanno diritto a fare quello che vogliono, ma non cambia nulla”, ha spiegato Massimo Donadi, capogruppo Idv, “o la maggioranza ha il numero legale da sola o non ce l’ha. In quest’ultimo caso, con ogni probabilità non parteciperemo al voto”.

12,22. Il Pdl: “Siamo 317, ce la faremo”. E’ fissata a quota 317 l’asticella per il voto di fiducia alla Camera, stando agli ultimi conti fatti dalla maggioranza. Mentre prosegue a Montecitorio una girandola di incontri e telefonate, fonti Pdl fanno infatti sapere che, anche al netto dell’eventuale assenza o voto contro di Luciano Sardelli, i sì al governo Berlusconi dovrebbero essere 317.

12,16. Sardelli ribadisce: “Non voto”. “Ho detto a Berlusconi che non voto la fiducia e che dovrebbe fare un passo indietro e trovare una soluzione perché così non si va avanti”. Così Luciano Sardelli ai giornalisti che lo interpellano conferma la sua posizione, che smentisce le parole del premier.

12,07. Berlusconi: “L’importante è vincere”. Il governo raggiungerà quota 316 per la fiducia? “Non lo so, importante è che vinciamo sulla sinistra che ha inscenato questa farsa delle assenze”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, allontandosi dall’Aula di Montecitorio per una breve pausa alla buvette.

12,05. Il mistero Sardelli. “Sardelli c’è e vota”, assicura Silvio Berlusconi a proposito del “responsabile” riottoso. Ma contemporaneamente lo stesso Sardelli ribadisce: ”Non voto”, e aggiunge di avere deputati “più che sufficienti” a non consentire a Silvio Berlusconi di avere la fiducia.

12,03. L’opposizione: la maggioranza non ha i numeri. Secondo i conti dell’opposizione, la maggioranza potrebbe non garantire il numero legale necessario per procedere al voto di fiducia. Si fermerebbe a 315 i partecipanti al voto, al momento. Il calcolo viene fatto sull’ultima fiducia quando la maggioranza ottenne 317 voti. Contando gli assenti Ronchi, Calearo e Porcu, arriverebbe a 320. Da questi 320, l’opposizione scala: Franzoso, Gava, Destro, Papa e Versace. Quindi, si scende a 315. Il numero legale non ci sarebbe. Secondo la maggioranza, invece, in base al regolamento della Camera il numero legale sarebbe proprio di 315.

11,47. Sardelli (Responsabili): “Dico a Berlusconi di salire al colle”. “Non parteciperò al voto. Sto per incontrare Berlusconi per dirgli di salire al Colle per aprire una nuova fase”. Così Luciano Sardelli, all’Ansa, dopo un incontro con il segretario Udc Lorenzo Cesa.

11,44. Le opposizioni: Partecipiamo al voto solo se maggioranza garantisce numero legale. L’orientamento prevalente di tutte le forze di opposizione Pd, Udc, Idv, Api, Mpa e Libdem) è quello di partecipare al voto solo dopo che la maggioranza è in grado di dimostrare di aver raggiunto in aula il numero legale di presenti. E’ quanto emerge da una riunione dei capigruppo delle opposizioni. Il numero legale è di 316 voti (la metà più uno dei deputati). Se non fosse raggiunto, sarebbe necessario riconvocare la seduta per un nuovo voto di fiducia e potrebbe così crearsi un blocco dei lavori della Camera. Anche il deputato Santo Versace, passato dal Pdl al Misto, ha annunciato che voterà contro la fiducia, ma solo dopo che il governo avrà assicurato il numero legale.
11,35. Ascierto (Pdl): “Con le stampelle ma voto”. “Sono a Roma, voterò sicuramente la fiducia al governo, arrivo con le stampelle, mi sono tolto il gesso, non ci sono problemi”. Lo assicura Filippo Ascierto, deputato Pdl, smentendo le voci sulla sua presenza oggi a Montecitorio a causa di un’operazione alla gamba.
11,33. Grande Sud dà la fiducia. Maurizio Iapicca di Grande Sud conferma la fiducia al governo. E’ l’ultima dichiarazione di voto, la seduta è sospesa fino alle 12,30, quando comincerà la “chiama” al voto di fiducia.

11,25. Cicchitto (Pdl) attacca Fini. Per il Pdl, Fabrizio Cicchitto attacca frontalmente il presidente della Camera Gianfranco Fini. “Lei ha disconosciuto le sue stesse parole il 21 maggio dell’anno scorso”, quando “disse che l’esigenza della Giunta per il Regolamento è realizzare l’equilibrio tra forze di maggioranza e opposizione. Facciamo una valutazione politica, se lei non può fare il presidente della Camera, si dimetta e partecipi alla lotta politica, fare le due cose insieme è un’impresa impossibile anche per uno abile come lei”. Quanto al governo, ”auspichiamo che il decreto sviluppo non sia a costo zero”, afferma Cicchitto rivolgendosi al presidente del consiglio a nome del Pdl. L’altro nodo “da prendere di petto” è “l’abbattimento del debito pubblico”, una precondizione per la crescita e per la diminuzione della pressione fiscale.

11,17. Reguzzoni (Lega nord): “Fiducia, ma agiamo su fisco e occupazione”. Anche il capogruppo della Lega nord Marco Reguzzoni attacca l’Aventino dell’opposizione, “un’offesa alla dignità delle istituzioni”. Reguzzoni chiede l’approvazione della bozza Calderoli sul federalismo. Invece oggi la Camera funziona con “regolamenti del secolo scorso”. Ma “le riforme devono essere approvate con una maggioranza più ampia”, e la sinistra non ha mai dimostrato volontà di riformare. Ecco invece le richieste sull’azione di governo. In primo luogo provvedimenti che agevolino l’occupazione femminile, in particolare il part time. E ancora, misure fiscali agevolate per l’acquisto della prima casa da parte dei precari. “Indispensabile la riforma tributaria”, dice ancora Reguzzoni, che attacca le modalità di riscossione di Equitalia. Fiducia confermata.

11,14. Rotondi: “Senza fiducia si vota in autunno”. “Penso che avremo una fiducia ampia per completare la legislatura. In caso contrario, per la prima volta andremo a votare in autunno. C’e’ sempre una prima volta, magari ci sarebbe meno assenteismo”. Cosi’ il ministro per l’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi.

11,11. Moffa (Pt): “Da noi nessun baratto”. Popolo e Territorio garantisce la fiducia. Il capogruppo Silvano Moffa critica “l’Aventino” scelto dalle opposizioni. “Siamo stanchi di sentire che qui c’è il baratto del voto”, afferma, “il baratto è dall’altra parte”. Moffa difende il governo, parla di “congiure di palazzo” e “alternative impossibili”. Sull’economia, l’esecutivo “ha fatto quello che era possibile fare”. E ancora: “Noi di Popolo e territorio non siamo i venduti al principe”. Secondo Moffa, alcuni provvedimenti stanno già ottenendo riscontri positivi, in particolare, sul fronte del lavoro, “l’apprendistato”.

11,05; Nucara (Pri): fiducia, ma pesanti critiche. Il primo a intervenire è il repubblicano Francesco Nucara, che assicura la fiducia, ma accomapgnata da pesanti critiche all’azione di governo e alla mancata scelta del Governatore della Banca d’Italia. “I Repubblicani”, conclude, non sono soddisfatti della politica del governo, ma non vedono alternative”.

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Rossi: "Quest'anno non si vince
Ma se va male pure il 2012..."

PHILLIP ISLAND (Australia), 13 ottobre 2011

Il pesarese a Phillip Island: "Da qui a fine stagione non credo che finiremo primi. Ho un contratto con Ducati per un altro anno: non mollo e c'è tempo per migliorare, ma se non dovessero arrivare i risultati alla fine della prossima annata sarà il caso di prendere delle decisioni". Lorenzo: "Ho davanti un pilota e una moto molti forti". Stoner: "Difficile arrivare qui al titolo, ma voglio la vittoria"

Valentino Rossi e la Ducati Desmosedici: coppia in crisi. LaPresse
Valentino Rossi e la Ducati Desmosedici: coppia in crisi. LaPresse
Mentre Casey Stoner si rilassa pescando trote dell'allevamento di Phillip Island, aspettando il momento di conquistare il suo secondo titolo mondiale, il paddock della MotoGP si gode i panorami della pista australiana.
lorenzo senza speranza — Pare quasi senza speranza Jorge Lorenzo, che nella conferenza stampa pre evento, ha fatto intendere come questo titolo mondiale sia già nelle mani di Stoner. "Ho lottato con tutte le forze - ha detto Lorenzo - ma davanti a me ho sempre avuto un pilota e una moto molto forti". Le parole non rispecchieranno le azioni che poi Lorenzo farà in pista, visto che il maiorchino non si arrenderà facilmente e nonostante il fattore campo decisamente più amico di Stoner, che qui ha vinto le ultime 4 gare di fila, anche questa volta venderà cara la pelle.
Valentino Rossi, 32 anni, e...il dito infortunato. Reuters
Valentino Rossi, 32 anni, e...il dito infortunato. Reuters
vale rassegnato — Chi appare rassegnato è Valentino Rossi, che non vince da più di un anno e con la Ducati non ha ancora trovato il feeling giusto, conquistando un solo podio stagionale. Nonostante tutto, Valentino rimane fedele alla Ducati, nella speranza che, con il cambio dei regolamenti del 2012 e il ritorno alle 1000 cmc, le cose possano andare meglio. "Ho ancora un anno di contratto con la Ducati - ha detto Valentino -, non sono uno di quelli che si arrende così presto e c'è ancora tempo per migliorare. Abbiamo ancora qualcosa da far vedere e poi se l'anno prossimo i risultati non dovessero arrivare, beh certo sarà il caso di prendere delle decisioni". In attesa del 2012, però, ci sono altre gare da disputare del 2011. "Non credo che si possa vincere da qui alla fine della stagione - ha detto Valentino -, ma sicuramente potranno arrivare indicazioni importanti soprattutto a Sepang e a Valencia, dove avevamo già provato in inverno: lì potremo vedere se e quali sono stati i progressi di quest'anno". Sulle complicazioni della gara australiana, poi, legate alla microfrattura al mignolo della mano, Rossi chiarisce: "Purtroppo, la radiografia che ho fatto in Giappone dopo la caduta non era molto precisa e così non ci siamo accorti subito della frattura che ho scoperto il martedì successivo in Italia. La situazione non è ottimale perché non ho la forza necessaria a stringere il manubrio come vorrei, mi fa ancora un pò male ma migliora con i giorni".
stoner cauto — Stoner, al primo match point iridato (deve conquistare 10 punti più di Lorenzo), sulla pista di casa e nel giorno del suo compleanno, però è cauto: "Le mie chance di vincere il titolo già durante questo weekend sono molto sottili, quasi nulle. Jorge dovrebbe chiudere 4º o peggio, e io dovrei vincere la gara. Per me la cosa più importante è conseguire ciò che inseguo in ogni gara: la vittoria. Volevo salire sul gradino più alto di Motegi e alla fine non ci sono riuscito, quindi spero di potermi riscattare qui".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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FUKUSHIMA

"Tokyo, radioattività altissima"
Greenpeace lancia l'allarme

Rilevati valori di 3,35 microsievert nel quartiere di Setagaya e di 5,82  in un parco per bambini in Funabashi. L'organizzazione ambientalista avvisa: "Situazione più grave di quanto comunicato". Ma le autorità negano relazioni con l'incidente della centrale nucleare

TOKYO - Allarme da Greenpeace sulla diffusione di radiazioni nell'area della capitale giapponese. Alti livelli di radioattività sono stati registrati a Tokyo e nella vicina prefettura di Chiba, entrambe a più di 200 chilometri dalla centrale di Fukushima distrutta da uno tsunami 1 a marzo. Alcune misurazioni rivelano livelli di contaminazione addirittura superiori a quelli registrati nella zona di evacuazione intorno alla centrale.

I dati. Greenpeace precisa che le autorità locali hanno comunicato che durante un'ispezione sono stati misurati livelli di radioattività di 3,35 microsievert l'ora lungo una strada residenziale del quartiere di Setagaya e di 5,82 microsievert l'ora in un parco per bambini in Funabashi, nella prefettura di Chiba.

"Questi nuovi test mostrano che la dispersione del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale di Fukushima è più ampia e più grave di quanto si pensasse - commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Italia - il fatto che le autorità locali stiano cercando di decontaminare la zona usando idranti ad alta pressione, disperdendo ancor più il materiale radioattivo invece di rimuoverlo, è il segno che non hanno ricevuto il necessario supporto dal governo centrale e che stanno operando senza seguire le normali linee guida in caso di contaminazione nucleare". 

Greenpeace aggiunge di ritenere "assurda" l'intenzione del primo ministro Noda di far ripartire i reattori nucleari prima che venga completata l'investigazione sulle cause e le conseguenze della triplice fusione del nocciolo avvenuta sette mesi fa nella centrale di Fukushima.

Le autorità: nessuna relazione con Fukushima. Ma secondo il governo giapponese, gli alti livelli di radioattività registrati a Tokyo non possono essere messi in relazione con l'incidente di Fukushima. Secondo il ministro della Scienza, le radiazioni sono state provocate da materiale conservato nel seminterrato di un appartamento. I residenti, ha aggiunto il ministro, sono stati informati che non c'è alcuna minaccia per la loro salute.
 
(13 ottobre 2011)

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