venerdì 25 maggio 2012

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La Camera ha bocciato l'emendamento dell'Idv contenuto nella riforma del finanziamento dei partiti. Il ddl comunque è stato approvato alla Camera e ora passa al Senato. Di Pietro: "Hanno scambiato il Parlamento per San Vittore". Pd e Udc chiedono lo stralcio del taglio dei parlamentari

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Anche se i partiti includono nelle loro liste nomi di condannati hanno diritto ai rimborsi elettorali. E’ stato respinto alla Camera con 325 no l’emendamento dell’Italia dei Valori che puntava a interrompere l’erogazione delle risorse pubbliche in presenza di eletti e candidati giudicati colpevoli anche con sentenze non definitive. Contro la bocciatura hanno protestato anche i finiani. Lo Presti (Fli) ha annunciato la sua astensione sull’intero provvedimento. Per il relatore del testo sul finanziamento dei partiti, Gianclaudio Bressa, in conferenza stampa con l’altro relatore Peppino Calderisi, Montecitorio “ha bocciato l’emendamento” in quanto “la responsabilità penale è del tutto personale”. L’emendamento è contenuto nel ddl per la riforma del finanziamento dei partiti che oggi è stato approvato a Montecitorio con 291 sì che ora passa all’esame del Senato. Hanno votato contro in 78, astenuti 17.
Antonio Di Pietro, primo firmatario dell’emendamento bocciato, commenta sul suo blog: “Hanno scambiato il Parlamento per San Vittore – scrive –  e ogni volta che c’è una commemorazione per morti di mafia continuano ipocritamente a inondarvi di messaggi sulle battaglie delle istituzioni, mentre lavorano in direzione opposta”, commenta il leader Idv che ha deciso di diffondere un video perchè “quel che è successo stamattina in Parlamento nelle votazioni della legge sul finanziamento dei partiti è gravissimo”. Di Pietro spiega anche il silenzio intorno a “quanto sta accadendo nell’aula della Camera” perché ritiene che “in questo Paese non esiste più un’informazione imparziale e onesta. I media parlano con una voce sola e si preoccupano di nascondere le cose invece di raccontarle: il manovratore non va disturbato”. Ribadisce poi la posizione dell’Italia dei Valori che “voterà contro questa legge sul finanziamento dei partiti perchè è una legge-beffa, di una casta che pensa all’autoconservazione”. Sui rimborsi elettorali è intervenuto anche Beppe Grillo a seguito dell’emendamento presentato dall’Udc già approvato alla Camera che vincola l’erogazione dei fondi solo a chi ha uno statuto. 
CONTROLLO SUI BILANCI DEI PARTITI: L’idea della ‘task force’ per la trasparenza con 5 magistrati, 3 della Corte dei Conti, uno del Consiglio di Stato e uno della Corte di Cassazione, ottiene il via libera di Montecitorio, anche se la Corte dei Conti aveva rivendicato la competenza a svolgere “qualsiasi forma di controllo” sui bilanci dei partiti. Ma i relatori rispediscono le critiche al mittente: da parte del presidente delle Corte dei Conti, dice Bressa, c’è “una interpretazione suggestiva. Anzi. Un’interpretazione creativa della Costituzione”. E’ il Parlamento che decide, insistono, e su questo non possono ricadere delle “tensioni giurisdizionali” che evidentemente esistono tra le varie magistrature. E a questo proposito si cita la lettera del primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo con la quale si protestò sempre contro la composizione della ‘Task Force’ per la trasparenza. Lui, disse, non poteva svolgere compiti che non gli fossero riconosciuti dalla Costituzione e soprattutto non poteva essere coordinato dal presidente della Corte dei Conti, come prevedeva la formulazione originaria della Commissione (i 3 presidenti di Corte Conti, Consiglio di Stato e Cassazione coordinati dal primo). La task force avrà sede presso la Camera e comminerà sanzioni.
Il provvedimento, inoltre, introduce un primo efficace controllo anche per l’obbligo di rivolgersi a società di revisione iscritte all’albo Consob che stileranno una relazione che poi dovrà essere trasmessa alla Commissione di controllo.Respinta anche la proposta della Lanzillotta (Api) di vietare erogazioni in denaro da parte di enti pubblici e società controllate dallo Stato in favore di associazioni, fondazioni, enti o altri soggetti presieduti da deputati, senatori, europarlamentari o membri di assemblee elettive o da dirigenti di partito. 
RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI: Nell’incertezza determinata dall’annuncio della conferenza stampa di domani di Berlusconi e Alfano al Senato, il Pd ha chiesto lo stralcio della parte della riforma relativa alla riduzione dei parlamentari. Alla richiesta ha aderito l’Udc. Conversando con i cronisti a Palazzo Madama, la capogruppo dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha detto: “Chiedo che questa parte della riforma vada in Aula, così la mettiamo in sicurezza” dal momento che “le indiscrezioni dicono che la conferenza stampa di domani di Berlusconi e Alfano sarà su una proposta di riforma della Costituzione”. Gianpiero D’Alia (Udc) ha aggiunto: “Se il Pdl vuol far saltare il tavolo, noi siamo per lo stralcio”.
RIMBORSI DIMEZZATI: Taglio del 50% dei rimborsi ai partiti. Dai 182 attuali si passa a 91 milioni. Il 70% di questi saranno erogazioni ricevute direttamente dallo Stato (63,7 milioni di euro); il 30% (27,3 milioni) sarà di cofinanziamento. Il che significa che partiti riceveranno 50 centesimi per ogni euro ricevuto da persone fisiche o enti. E ogni contributo non potrà superare i 10.000 euro.  
DETRAZIONI FISCALI: Un privato che voglia finanziare il partito del cuore potrà avere una detrazione fiscale del 24% per il 2013 e del 26% dal 2014. Stessa detrazione si avrà per chi sceglie le Onlus. Perchè i donatori abbiano diritto alla detrazione basterà che il partito abbia presentato una lista.
QUOTE ROSA: Se più di due terzi dei candidati di un partito sono dello stesso ‘generè la forza politica si vedrà decurtata del 5% la quota di rimborso che le spetta.
TESORIERI ‘TRASPARENTI’: Per tutti i tesorieri, anche non eletti, scatterà l’obbligo di pubblicare redditi e patrimonio anche di moglie (se c’è comunione dei beni) e figli a carico. I tesorieri che ‘sbagliano’ non potranno più sottoscrivere i bilanci del partito per almeno 5 anni. Questo emendamento ha provocato momenti di tensione. A scatenarli, l’intervento del tesoriere dei Ds Ugo Sposetti che dice di non votare la norma “in dissenso dal gruppo” in “memoria” e “rispetto” di “galantuomini che hanno scritto la storia di questo Parlamento come Severino Citaristi e Stefanini”. Gli applausi, arrivati solo dai banchi del Pdl, scatenano commenti al vetriolo. Poi la norma riceve l’ok e ora i tesorieri anche non eletti dovranno pubblicare redditi e patrimoni personali e quelli della moglie (se in regime di comunione) e dei figli a carico. 
COME ACCEDERE AI RIMBORSI: I partiti, per avere i finanziamenti, dovranno ottenere il 2% alla Camera o avere almeno un eletto. Dovranno dotarsi di uno Statuto democratico e dovranno farne esplicita richiesta dopo le elezioni.
TETTI DI SPESA: Sono previsti per elezioni politiche, europee e amministrative. I Comuni si divideranno in tre fasce. La I da 15 mila a 100 mila abitanti; la II da 100 mila a 500 mila; la III da 500 mila in su. Se si tratta di candidati sindaci: per la prima fascia potranno spendere 25 mila euro, più un euro per ogni iscritto nelle liste elettorali. Nella seconda, 125 mila euro più un euro per ogni scritto. Per la terza, 250 mila euro più 0,90 centesimi per ogni iscritto. Tetti ridotti per i consiglieri.
SI INVESTE SOLO IN TITOLI DI STATO UE: I partiti potranno investire esclusivamente in titoli di Stato europei.
NO CASE IN AFFITTO DA ELETTI: Partiti e movimenti non potranno più prendere in affitto o acquistare a titolo oneroso immobili da persone elette in Parlamento, in Europa e nei consigli regionali.
SANZIONI: La ‘pena’ massima è il taglio del rimborso. Ma ci sono anche altre sanzioni che vanno dalla decurtazione dei due terzi di rimborsi e contributi a seconda della gravità della violazione.

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Yahoo! lancia il suo browser
"Axis", il web è un'immagine

Disponibile come estensione sui navigatori tradizionali e come app per iPhone e iPad, il nuovo software è il simbolo di un rilancio aziendale dopo le recenti vicissitudini. Un prodotto particolare e intelligente con cui sincronizzare la navigazione da desktop a dispositivi mobili e viceversa, con poche parole: la navigazione è tutta grafica, come una rivista del web

NELL'ARENA in cui si combatte la dei browser si aggiunge un nuovo campione. Si chiama Axis ed è la proposta di Yahoo! per competere con Chrome, recentemente numero uno al mondo, Firefox e Internet Explorer. Una proposta "indiretta": per ora Axis non è una vera e propria applicazione indipendente, almeno sui desktop, dove si installa come estensione dei browser tradizionali, Windows e Mac. In versione mobile per iOs è invece una classica app che si scarica dallo store, e si sincronizza istantaneamente con le altre sessioni Axis del medesimo utente. Yahoo insomma rilancia, dopo le non felici oscillazioni borsistiche e le vicissitudini al vertice.
Il web è un'immagine. L'interpretazione di Yahoo! del browser è peculiare. Axis è incentrato su due coordinate, la ricerca - affidata per accordo a Bing di Microsoft, nonostante il search sia storicamente la funzione primaria di Yahoo! - e le immagini, che sono la modalità di visualizzazione dei risultati. Utilizzare Axis di fatto equivale a navigare in Rete sfogliando un catalogo illustrato del web e dedicato in particolare all'argomento di ricerca. Un'esperienza piacevole e certamente inusuale, anche se non mancano dei plugin per browser come Cooliris che partono dallo stesso concetto. La chiave interessante di Axis è la sincronia. Sulla scia di quanto già fa Chrome, che sincronizza le schede aperte su tutti i dispositivi collegati al proprio account Google, e Firefox Sync in misura minore, Axis rende la navigazione contigua su ogni device registrato dall'utente. Si potrà ad esempio sospendere una sessione internet-Axis sul pc, prendere il tablet e andare in riunione, lanciare Axis e continuare esattamente dal punto di abbandono.

Ottime impressioni. Ci sono ancora dei bachi in Axis, e il sistema va evidentemente perfezionato. Per scaricarlo su iPad e iPhone al momento c'è bisogno di un account americano per l'App store. Ma è proprio in versione mobile che Axis rende al meglio, sia per l'impostazione molto grafica che per la sincronia immediata con la controparte desktop. Sul tablet Apple, Axis risulta una app molto intuitiva da usare e potrebbe definire un trend: dietro c'è una grande idea, e se Yahoo riesce a integrarla con i servizi di cui già dispone, potrebbe iniziare a ricreare un suo giardino fiorito e ben delimitato all'interno del web. (24 maggio 2012)
 
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Alonso ha buone sensazioni
"Abbiamo iniziato nel modo giusto"

MONTECARLO, 24 maggio 2012

Lo spagnolo della Ferrari dopo le libere a Montecarlo: "Le sensazioni sulla vettura sono positive e la trazione è buona, perché le gomme non si degradano"

Momento di relax ai box per Fernando Alonso. Ansa
Momento di relax ai box per Fernando Alonso. Ansa
Le libere di un GP vivono di sensazioni, tanto più se si corre su un tracciato fuori dalla norma come quello di Monaco e se anche le condizioni climatiche variano, lasciando per esempio senza risposta il quesito sulla durata e la reale prestazione della gomma super morbida, ovvero la mescola con la quale sabato si lotterà per la pole position. Ma, anche se la pioggia ha ridotto a una manciata di minuti le prove pomeridiane, le sensazioni al box della Ferrari sono positive come dicono in coro Alonso, Massa e il direttore tecnico Pat Fry. "Per quanto riguarda la vettura - ha commentato lo spagnolo - le sensazioni sono tutte piuttosto positive: ogni cosa sembra rispondere alle nostre aspettative. Abbiamo fatto delle piccole modifiche sull’assetto, cercando di migliorarlo ma è ovviamente presto per trarre le conclusioni. Diciamo che abbiamo iniziato il fine settimana col piede giusto: ora vediamo di continuare su questa strada".

TRAZIONE — In particolare l’attenzione dei tecnici era puntata sulla trazione che costituisce uno dei tallone d’achille della F2012 e che qui è fondamentale per fare il tempo. E anche qui le notizie sono confortanti: "La situazione è meglio del previsto, lo capiamo anche dal fatto che le gomme non si degradano. Io ho costantemente migliorato il tempo prima che piovesse nel pomeriggio e più in generale la macchina è buona da guidare. Anche il bilanciamento è già positivo, certo non sappiamo che cosa succederà con le gomme supersoffici. La pole? E’ presto per dirlo, dopo le ultime libere di sabato mattina avremo le idee più chiare". Infine il direttore tecnico Pat Fry sottolinea "che non abbiamo avuto alcun problema di sorta sulle due vetture, il che è sempre positivo su un tracciato come questo". Già, perché al mattino Massa ha pizzicato il guard-rail al Tabaccaio senza conseguenze e al pomeriggio, causa l’asfalto viscido, è andato lungo alla discesa del Mirabeau
dal nostro inviato
Andrea Cremonesi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Rossi, un podio per il futuro

È sempre lui l'ago del mercato

ROMA, 21 maggio 2012

Il 2° posto di Le Mans con la Ducati conferma il ruoto di top rider di Vale, che con la Honda Hrc di Stoner vacante, può alzare con Borgo Panigale le sue pretese di garanzie tecniche. La crescita della Desmosedici sarà decisiva per tenerlo sulla rossa

Valentino Rossi, 33 anni, sul podio di Le Mans: 2°. Afp
Valentino Rossi, 33 anni, sul podio di Le Mans: 2°. Afp
I tuoni del week end di Le Mans hanno lasciato un'eco più profonda della cavalcata trionfale di Jorge Lorenzo e dello splendido 2° posto di Valentino Rossi con la Ducati, dopo un duello dall'antico sapore di iride con il 'prepensionato' Casey Stoner. La Francia, infatti, riconsegna al motomondiale alcune certezze come la caratura di Lorenzo, l'inaffidabilità di Pedrosa, la qualità della Yamaha; fuga dei dubbi legati a Rossi, che non è il dimesso pilota apparso nel post Qatar ("ho perso le speranze con questa moto"), ma un campione che sa ancora fare la differenza, e lascia degli interrogativi sullo scacchiere del futuro, aperti dall'annuncio del ritiro di Stoner e ancor più intricati dopo la prestazione di Valentino.
vale non si è perso — Inutile illudersi: il podio di Le Mans non rilancerà Vale nelle partita iridata, come lo stesso pesarese ha ammesso: "sull'asciutto non è ancora plausibile puntare al podio, ma almeno dobbiamo cercare di essere lì con le Yamaha Tech 3 e divertirci". Al massimo Rossi potrà fare da terzo incomodo come in Francia - pesanti i 4 punti tolti a Stoner nel testa a testa con Lorenzo - quando le variabili dei GP ne presenteranno l'occasione. Per crescere ancora, però, la Ducati deve lavorare ancora sodo, cercando di ammorbidire quel motore che sul bagnato, con la potenza inevitabilmete tagliata, rende la Desmosedici un perfetto mezzo anfibio da battaglia, ma non solo. Gli imminenti test al Mugello serviranno a questo e "saranno molto più importanti del podio", come ha detto Vale, e hanno il sapore del crocevia. Non della stagione, ma del futuro. Il risultato di Le Mans ha fatto capire che Rossi ha ancora voglia di combattere, la cattiveria agonistica dei bei tempi, e che, adeguatamente supportato, resta un pilota da lotta al vertice. Si era smarrito nelle contorsioni tecniche di Borgo Panigale, ma alla prima occasione di poter mostrare la sua stoffa, non ha fallito. In più, con il passo indietro di Stoner, sa di essere l'asso di briscola, che al tavolo del mercato tutti i team cercheranno di accaparrarsi.
le chiavi del mercato — Uscendo di scena, infatti, Stoner lascia una bella Honda Hrc che fa gola a tanti, ma che in pochi possono permettersi. Forse non più Pedrosa, che dopo tanti anni con la casa madre non pare in grado di ricevere i galloni di prima guida; non ancora Marc Marquez, che se non cambiano le regole salirà dalla Moto2, ma sarà parcheggiato in un team satellite prima di vestire il rossonerarancio della squadra ufficiale; probabilmente non Lorenzo, che ha dichiarato fedeltà e amore ai tre diapason della Yamaha, ma che non si volterebbe certo dall'altra parte davanti a un'offerta irrinunciabile che gli arrivasse da Tokyo. Quindi tocca a Vale? Non è certo, ma non è da escludersi, visto che pure il vicepresidente Hrc Nakamoto ha lasciato uno spiraglio - "Tutto è possibile" -, impensabile fino a qualche tempo fa, considerando le modalità del divorzio di Vale da Tokyo per andare a riportare gloria alla Yamaha, la rivale di Iwata.
Valentino Rossi, 33, e Jorge Lorenzo, 25 a Le Mans. LaPresse
Valentino Rossi, 33, e Jorge Lorenzo, 25 a Le Mans. LaPresse
la carta ducati — Per scompaginare i piani giapponesi, in una partita in cui la prima mossa, come a scacchi, produrrà immediate conseguenze per gli altri pezzi, la Ducati ha una sola chance: far capire in poco tempo a Vale di potergli dare un mezzo competitivo dal 2013 in poi. Se da questi test del Mugello, o dal lavoro entro l'estate, o dalle garanzie che avrà ricevuto da una squadra che si è messa totalmente a sua disposizione, Vale riceverà segnali sufficienti per capire di poter lottare per il primato, o almeno essere lì "a divertirsi", allora la partita potrebbe essere chiusa e la "x" vacante di casa Honda non preoccuperà più di tanto Filippo Preziosi&C: Rossi e la rossa proseguiranno il loro, travagliato, matrimonio per inseguire la massima suggestione di un trionfo tutto tricolore. Il tempo però stringe, tutti i segnali, da qui ai prossimi mesi saranno decisivi e anche ogni singola sessione di test può avere una valenza enorme. In fondo, a setacciare con meticolosità il gruppo, senza Stoner restano due i top rider: Lorenzo e Rossi. Entrambi hanno carisma, velocità e caratura da vendere. E sanno di poter alzare il tiro delle loro pretese. Uno lo ha sempre saputo; l'altro ha solo dimostrato in Francia, di poterlo ribadire ad alta voce.
Massimo Brizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 20 maggio 2012

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Rossi: "Finalmente il podio
E che sfida con Stoner!"

Milano, 20 maggio 2012

Valentino felice del secondo posto al GP di Francia: "Avevo la nostalgia di un risultato importante. Sapevo di poter fare bene con la pioggia. La sfida con Stoner? Bella, c'è stata bagarre. Ora io e la Ducati dobbiamo migliorare sull'asciutto"

Valentino Rossi, 33 anni, seconda stagione alla Ducati. Ansa
Valentino Rossi, 33 anni, seconda stagione alla Ducati. Ansa
"Finalmente sono tornato sul podio! Avevo una grande nostalgia di tutto questo. Sono molto contento, ci voleva". Lo ha detto Valentino Rossi dopo il secondo posto al GP di Francia. Il pilota della Ducati non saliva sul podio da oltre un anno: l'ultima volta era stata proprio a Le Mans, dove aveva chiuso terzo. "Probabilmente - ha spiegato Rossi - sono stato agevolato. Sapevo che avevo una possibilità speciale sul bagnato e ho cercato di non buttarla via. Sono molto felice". Ad un certo punto Valentino aveva perso terreno da chi gli stava davanti per un problema alla visiera, ma quando l'ha risolto è tornato a spingere. "È stata una bella gara, bellissima negli ultimi giri. E poi finalmente abbiamo rivisto un po' di bagarre".
ducati? da migliorare — Rossi ha dedicato "ai ragazzi della Ducati" il bel risultato odierno. "Adesso però speriamo di essere più competitivi anche sull'asciutto". "Sono contento per me e per la Ducati, ci voleva proprio - ha detto Valentino -. È stato un risultato importantissimo, quando si viene da un periodo duro è importante avere un bel risutlato, essere qui davanti. Oggi mi sono divertito, sapevo di avere una chance speciale visto che la Desmosedici va sempre bene sotto l'acqua. Quando ho il passo, quando sono lì ci provo sempre, è stata una grande battaglia con Stoner e sono riuscito a batterlo, questo mi rende più contento". Rossi, però, non si fa illusioni perchè "sull'asciutto il gap è ancora grande. La settimana prossimo andiamo al Mugello, sarebbe bello rosicchiare qualche decimo e stare con chi è davanti".
gara difficile — Per Jorge Lorenzo, vincitore del Gran Premio, si è trattato di una "gara difficile, dove era facile commettere degli errori". "La pista - ha spiegato - era scivolosa, soprattutto all'inizio, ma sono stato determinato sin dai primi giri. In qualche momento sembrava che Stoner potesse raggiungermi ma ho mantenuto la freddezza, la concentrazione e ho vinto". "Sapevo che essere convinto, fiducioso era molto importante - ha continuato Lorenzo -. Ieri non avevo fatto una grande qualifica ma le condizioni erano un pò strane e alla fine non ho fatto un grande giro e sono finito in seconda fila. In gara sono invece andato forte sin dall'inizio, era facile cadere in certe curve ma ho mantenuto la calma".
bella lotta — "E' stata comunque una bella lotta, senza scorrettezze da parte di nessuno. Mi sono divertito". E' stato questo il commento del terzo classificato, Casey Stoner. "All'inizio - ha raccontato il pilota Honda - ero un po' lento: la moto non era al massimo e per tentare di recuperare ho fatto anche degli errori. Così mi sono messo più tranquillo e ho conquistato questo podio, con punti importanti per la classifica mondiale".
delusione — Deluso dalla gara, invece, Dani Pedrosa: "Ho fatto il massimo ma i piloti davanti sono stati più veloci". Lo spagnolo della Honda, che era partito dalla pole position, ha infine chiuso al quarto posto. "Non ho avuto una buona giornata - ha spiegato - ma spero di recuperare nelle prossime gare e fare qualche vittoria".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Agcom, spunta il bocconiano
le strategie per i 4 consiglieri

In uno scenario parlamentare confuso ecco un nome per guidare l'Agcom. Angelo Marcello Cardani sarebbe l'uomo a cui Monti darebbe la presidenza per garantire l'efficacia e l'autorevolezza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. I partiti si azzuffano e Berlusconi chiede garanzie. Ma la società civile vuole dire la sua di ARTURO DI CORINTO


PRESIDENZA Agcom, il nome c'é. Si tratterebbe di Angelo Marcello Cardani. Professore associato di Economia politica, già membro del Gabinetto del Commissario europeo Mario Monti, all'epoca responsabile per il mercato interno, servizi finanziari e tassazione, e poi capo di Gabinetto aggiunto con lo stesso per le politiche della concorrenza. Cardani è un bocconiano - come molti nell'attuale governo - ha una caratura internazionale e importanti esperienze di management con le Nazioni Unite. Scrive per il quotidiano di informazione economica e finanziaria LaVoce.info.

Quindi il suo nome è già un programma. La prossima Agcom 1 infatti dovrà occuparsi di questione spinose 2 relative al mercato e alla concorrenza e Monti non vuol correre rischi. Secondo alcune indiscrezioni l'avrebbe chiarito a Berlusconi nel faccia a faccia di due giorni fa all'ex premier. Che di rimando avrebbe lasciato a intendere che a questo punto gli spettano due commissari in Agcom, quello riservato al Pdl e pure quello riservato alla Lega per la quale avrebbe già barattato uno scambio in Rai. Due commissari per non trovarsi sotto quando l'Agcom dovrà affrontare i temi del Sic, del mercato pubblicitario, della gara per le frequenze televisive e, forse, anche per la liberalizzazione del servizio postale.

Con un consigliere nominato dall'Udc, si parla di Gianluca Volontè e non più di De Laurentiis, comodo in Rai, i due commissari potrebbero convergere su tutta una serie di questioni e avere la maggioranza anche con un presidente eventualmente contro, o tutt'al più fare guerriglia in casa Agcom. Il Pd rimarrebbe col cerino in mano di fronte a una maggioranza politica a geometria variabile che potrebbe anche diventare espressione di una futura maggioranza parlamentare e governativa alle prossime elezioni.

Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi. L'accellerazione impressa dalla calendarizzazione del primo voto di nomina di due commissari alla Camera, prevista per mercoledì prossimo è osteggiata da 70 parlamentari non peones, che vogliono rimandarlo. Tra questi Giulietti e Brugger (Misto), Melandri, Parisi, Tocci (Pd), Moffa (Popolo e Territorio), Della Vedova, Flavia Perina (Fli), Lanzillotta (Api). ''Chiediamo al Presidente della Camera che attivi tutti gli strumenti procedurali, eventualmente anche sulla base di un parere della Giunta per il regolamento, affinché le nomine nell'Autorità per le telecomunicazioni che la Camera si appresta ad effettuare la prossima settimana rispondano a criteri di trasparenza e di professionalita'. A tal fine, è necessario che prima del voto in Aula, nelle Commissioni parlamentari competenti, si presentino le candidature e che queste possano essere valutate e discusse".

In questo modo i parlamentari vanno incontro alle richieste della società civile che non l'iniziativa Vogliamo Trasparenza chiedono di rendere noti i curricula e i criteri di selezione che gli stessi partiti hanno usato per nominare i propri candidati. E non è detto che siano nomi vicini ai partiti. La candidatura di Stefano Quintarelli fatta via web 3è ancora in piedi, mentre un altro gruppo di associazioni candida Sergio Bellucci, ex di Rifondazione Comunista, già sindacalista a Mediaset e grande esperto di televisione e di reti, siede attualmente nel cda di Laitspa, società in house per l'informatica della Regione Lazio.

Il tempo ci sarebbe. Infatti sia il consiglio Agcom che quello dell'Autorità garante per i dati personali (Privacy), sono in regiome di prorogatio. E infatti i deputati lo ribadiscono a chiare lettere: "Ove necessario, l'elezione dei componenti di competenza della Camera potrà essere rinviata di un congruo termine anche in considerazione della proroga dell'attuale Collegio disposta per due mesi. Sarebbe in ogni caso inaccettabile una procedura in cui i deputati fossero chiamati a votare nomi scelti, al di là delle qualità professionali delle singole persone, secondo logiche spartitorie ed opache''.

Gli animatori dell'iniziativa, Beppe Giulietti e Linda Lanzillotta, via Twitter hanno dichiarato che in assenza della necessaria trasparenza non parteciperanno alle votazioni. E la Lanzillotta, raggiunta da noi al telefono ha aggiunto: "Bisognerebbe modificare i criteri di nomina della autorità affiché i cttadini possano scegliere in base a caratteristiche professionali e deontologiche. In ogni caso non possiamo più accettare di votare un candidato segnalatoci via sms durante le votazioni". Intanto la società civile che paventa enormi rischi da un colpo di mano sulle nomine, ha deciso di incontrarsi per discuterne in un dibattito pubblico alla Federaziona nazionale della stampa di Roma lunedì 21 maggio alle 16. A convocare la riunione, oltre il sindacato unitario dei giornalisi anche l'ARCI e Articolo 21.
(18 maggio 2012)

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Una domenica nella natura
con la giornata delle oasi Wwf

Aperte gratuitamente le 118 aree naturali protette delle Penisola. E' il più grande "parco diffuso d'Europa": 37 mila ettari di alberi, piante, uccelli e animali in pericolo di estinzione. L'obiettivo quest'anno è finanziare tre zone costiere a rischio in Sardegna, Puglia e Veneto

Una domenica dedicata alla natura e al paesaggio. Per la Giornata nazionale delle Oasi, in programma domani 20 maggio, ingresso libero alle 118 aree protette del Wwf in tutta Italia, insieme alle 27 riserve del Corpo Forestale dello Stato. Sarà possibile così visitare gratuitamente questo patrimonio di habitat e biodiversità, dalle Alpi alla Sicilia.

Le Oasi del Wwf rappresentano il più grande sistema di aree protette d'Europa e coprono in totale un'estensione di 37 mila ettari. Ogni anno sono visitate da circa 400 mila persone, in particolare giovani e studenti. La gestione costa  oltre tre milioni di euro, provenienti da enti pubblici, aziende, contributi e donazioni di privati, investimenti della stessa associazione.

L'edizione 2012 della Giornata nazionale (il programma completo, regione per regione, è pubblicato sul sito www.wwf.it 1) si propone di raccogliere fondi per realizzare in particolare tre obiettivi concreti. Il primo è la costituzione di una nuova Oasi ad Arbus, in Sardegna, un paradiso naturale di dune sabbiose e macchia mediterranea, minacciato dal taglio dei ginepri secolari e dall'attraversamento dei fuoristrada. Poi, la bonifica della'incantevole spiaggia che costeggia la Riserva naturale Le Cesine, nel Salento (Puglia), dove i rifiuti trasportati dal mare e mai rimossi hanno praticamente ricoperto la sabbia con uno strato di plastica, danneggiando la vegetazione e gli animali. E infine, il terzo obiettivo è quello di riforestare e riqualificare le zone umide dell'Oasi Golena di Panarella in Veneto, sul Delta del Po, che d'inverno ospita oltre centomila uccelli migratori.

Si possono donare 2 euro inviando un sms o chiamando il numero 45503 oppure, fino al 26 maggio, presso gli sportelli UniCredit.
    
(19 maggio 2012)

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Tre due uno, il razzo non parte
fallito il primo lancio privato

Il vettore Falcon 9 della SpaceX doveva decollare da Cape Canaveral ma un arresto automatico del computer di bordo ha fatto fermare l'intera procedura all'ultimo secondo. All'origine del guasto ci sarebbe un problema di pressione al motore

CAPE CANAVERAL - Ci vorrà ancora un po' per battezzare l'inizio della nuova era spaziale in mano ai privati. E' fallito, infatti, il lancio del razzo Falcon 9 con la capsula Dragon, della SpaceX, il primo di un'agenzia privata 1a dover decollare verso la Iss, Stazione spaziale internazionale, da Cape Canaveral.

Tutto sembrava andare bene, verso uno storico successo ed una tappa epocale, quando alla conclusione del conto alla rovescia, con i motori alla massima potenza, un arresto automatico del computer di bordo ha fatto fallire l'intera procedura, ha riferito un portavoce della Nasa. Anche il commentatore della Nasa George Diller è stato preso alla sprovvista: "Tre, due, uno, zero, decollo" stava annunciando, per poi correggersi subito dopo: "no, non è decollato".

Uno stop all'ultimo secondo: all'origine del contrattempo ci sarebbe un problema di pressione del motore. Se si riuscirà a risolverlo, il razzo partirà martedì.

Finisce quindi con un rinvio, nella migliore delle ipotesi, quello che era stato annunciato come il primo, storico tentativo di lancio da parte di una delle compagnie private statunitensi che sperano di prendere in consegna dalla Nasa l'invio di rifornimenti e uomini alla Stazione spaziale internazionale

lunedì 14 maggio 2012

che SUPERBIKE......

 BMW, trionfo e patatrac
A segno Melandri e Rea

DONINGTON (Gran Bretagna), 13 maggio 2012

A Donington primo successo per la casa tedesca grazie all'italiano, che in gara-2 si autoelimina con il compagno Haslam all'ultima curva, lasciando la vittoria all'inglese. Biaggi, 2° in gara-2, in testa al mondiale con 5 punti su Sykes, due volte 3°. Rossi: "Che show la Superbike, ma voglio restare altri anni in MotoGP"

Marco Melandri sulla sua Bmw nel circuito di Donington, in Gran Bretagna. Ansa
Marco Melandri sulla sua Bmw nel circuito di Donington, in Gran Bretagna. Ansa
Marco Melandri ha regalato alla BMW una storica affermazione nella prima gara del quinto round del campionato mondiale Superbike a Donington. E' stata una giornata storica per la BMW che battezza il primo successo dall'esordio 2009. Il trionfo del colosso tedesco però è stato offuscato dal patatrac all'ultima curva di gara due quando una spericolata manovra di Jonathan Rea (Honda) ha fatto cadere Leon Haslam, seconda guida BMW, che a sua volta ha travolto Melandri finito largo. Le due BMW, avviate verso una nuova doppietta, sono rocambolescamente uscite di scena con Rea che ha vinto la seconda gara dell'anno riportando la Honda in gioco per il Mondiale. Nella confusione Max Biaggi ha salvato il secondo posto e il primato nel Mondiale con 5 punti di vantaggio su Tom Sykes finito alle sue spalle. Melandri adesso è quinto a -31 punti dal rivale italiano. A Melandri resta comunque la gioia della quinta vittoria della carriera in Superbike sullo stesso tracciato che aveva battezzato la prima volta un anno fa con la Yamaha.
gara-1 — La prima corsa aveva offerto uno spettacolo eccezionale con le due BMW di Leon Haslam e Marco Melandri a giocarsi il primato con la Kawasaki Racing di Tom Sykes e l'Aprilia Racing di Max Biaggi. Melandri aveva rotto gli indugi al diciannovesimo dei ventitre giri superando di slancio il compagno Haslam. Dietro la doppietta BMW si era fatto largo Sykes riuscito a tenere testa a Biaggi in difficoltà in accelerazione e beffato all'ultimo giro dal nordirlandese Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) risalito nelle battute finali. Biaggi a metà gara si era toccato con Melandri subito scusatosi con il grande rivale.
Haslam falcia Melandri all'ultima curva: Rea e Biaggi ringraziano
Haslam falcia Melandri all'ultima curva: Rea e Biaggi ringraziano
gara-2, il patatrac — Nulla al confronto con quanto si è visto alle due ultime curve di gara-2. La BMW, esaminato il video, ha deciso di non inoltrare proteste ufficiali contro Rea sul quale la direzione gara non ha avuto nulla da eccepire.
vale entusiasta — Lo show è piaciuto molto a Valentino Rossi davanti alla tv nella domenica di riposo della MotoGP. “Che razza di gare la Superbike! - ha detto via Twitter il pesarese - che bagarre, bravi tutti, peccato per la BMW all'ultima curva. Purtroppo le nostre gare sono diventate molto più noiose. Detto questo, voglio continuare a correre in MotoGP per altri anni.” Al termine di gara uno Melandri aveva commentato così. “E' un'emozione fantastica entrare nei libri di storia come primo vincitore in un Mondiale per la BMW” ha commentato Marco Melandri. “Ho tante persone da ringraziare: i miei tecnici, gli ingegneri tedeschi che hanno lavorato per mesi senza sosta, i miei parenti e la fidanzata Manuela che mi sono stati vicini anche nei momenti difficili. Sapevo che sarei tornato là davanti, ci ho sempre creduto anche quando sembravo smarrito. Adesso mi godo questo momento di gioia incredibile.”
Risultati Superbike a Donington
Gara uno:
1. Melandri (Ita-BMW) in 34’26”736 media 161,174; 2. Haslam (GB-BMW) a 0”728; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 1”609; 4. Rea (GB-Honda) 1”819; 5. Biaggi (Ita-Aprilia) 2”102; 6. Checa (Spa-Ducati) a 4”820; 7. Giugliano (Ita-Ducati) a 7”520; 8. Guintoli (Fra-Ducati) a 7”927; 9. Camier (GB-Suzuki) a 15”144; 10. Fabrizio (Ita-BMW) a 16”065; 11. Badovini (Ita-BMW) a 19”805; 12. Davies (GB-Aprilia) a 20”170; 13. Berger (Fra-Ducati) a 21”274; 14. Smrz (Rep.Cec-Ducati) a 21”517; 15. Laverty (Irl-Aprilia) a 26”920; 16. Baz (Fra-Kawasaki) a 35”025; 17. Aoyama (Gia-Honda) a 39”193; 18. Zanetti (Ita-Ducati) a 42”334; 19. Canepa (Ita-Ducati) a 43”554 Non classificati: 20. Aitchison (Aus-BMW); 21. Hickman (GB-Suzuki); 22. Mason (GB-Kawasaki); 23. Mercado (Arg-Kawasaki).
Gara due: 1. Rea (GB-Honda) in 34’31”847 media 160,777; 2. Biaggi (Ita-Aprilia) a 0”508; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 2“029; 4. Camier (GB-Suzuki) a 4”245; 5. Guintoli (Fra-Ducati) a 6”595; 6. Badovini (Ita-BMW) a 17”469; 7. Davies (GB-Aprilia) a 17”788; 8. Baz (Fra-Kawasaki) a 21”093; 9. Hickman (GB-Suzuki) a 21”866; 10. Aoyama (Gia-Honda) a 22”620; 11. Canepa (Ita-Ducati) a 26”764; 12. Zanetti (Ita-Ducati) a 27”043; 13. Fabrizio (Ita-BMW) a 28”390; 14. Aitchison (Aus-BMW) a 56”618; 15. Haslam (GB-BMW) a 1’20”196 Non classificati: Melandri (Ita-BMW); Mercado (Arg-Kawasaki); Mason (GB-Kawasaki); Berger (Fra-Ducati); Giugliano (Ita-Ducati); Laverty (Irl-Aprilia); Checa (Spa-Ducati); Smrz (Rep.Cec-Ducati)
Classifica Mondiale dopo 5 round su 14: 1. Biaggi punti 128,5; 2. Sykes 123,5; 3. Rea 108; 4. Checa 105,5; 5. Melandri 97,5; 6. Haslam 89; 7. Guintoli 85; 8. Laverty 65; 9. Giugliano 50; 10. Smrz 44,5; 11. Fabrizio 35; 12. Camier 34,5; 13. Aoyama 30,5; 14. Berger 29,5; 15. Badovini 29; 16. Canepa e Zanetti 25; 18. Lascorz e Davies 17; 20. Mercado e Salom 9; 22. Hopkins e Baz 8; 24. Hickman 7; 25. Staring 6; 26. Aitchison 3; 27. Brookes 1.
Classifica Costruttori: 1. Ducati punti 161,5; 2. Aprilia 139; 3. BMW 131; 4. Kawasaki 129,5; 5. Honda 112; 6. Suzuki 40,5.
Paolo Gozzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Ferrari e il primato inatteso
"Ma che carica ci dà"

MONTMELO (Spagna), 14 maggio 2012

Alonso in testa al campionato dopo 5 GP "benché la progettazione non sia stata la migliore di tutti. Ma sappiamo tirare fuori il massimo dalla F2012 ed essere tornati a lottare per il podio è positivo e dà fiducia". Domenicali: "Basta pochissimo per cambiare i rapporti in campo"

Forse non sarà come la Champions League, che, per dirla alla Josè Mourinho, si vince per dettagli. Ma questo campionato mondiale di F.1 è già negli almanacchi per essere il quarto in cui 5 piloti differenti di 5 scuderie differenti si sono aggiudicati le prime 5 corse dell'anno. Un equilibrio eccezionale in cui nessuno dei top team che ha vinto può dirsi del tutto escluso dai giochi. Che dire poi della Lotus che non ha ancora vinto gare ma continua a dimostrarsi su livelli da podio? Ieri la vittoria di Pastor Maldonado con l'inattesa Williams ha ulteriormente mescolato le carte. Di solito le vetture forti a Montmeló hanno ottime possibilità di successo a fine anno e allora, Williams a parte, aver visto la Ferrari di Fernando Alonso estremamente competitiva rispetto a McLaren, Red Bull e Mercedes è un segnale che non può non dare grande spinta al team di Maranello.
Gazzetta TV
 
i precedenti — I precedenti, poi, fanno ben ben sperare. In due delle tre occasioni in cui si è verificata la pazza cinquina iniziale, la rossa ha vinto un paio di Mondiali. Si tratta della stagione 1983 (titolo a Nelson Piquet ma trionfo del Cavallino nei costruttori) e della stagione 1975, titolo piloti e costruttori al Cavallino con Niki Lauda. Riuscirà Alonso a fare altrettanto? "È difficile capire la situazione, tutte le grandi squadre hanno saliscendi da una gara all'altra".
problemi f2012 — Un'ammissione curiosa per un pilota che tende ad avere sotto controllo tutto. Eppure... Eppure al momento la classifica vede in testa il campione del mondo Sebastian Vettel e lo spagnolo della Ferrari che ieri era quasi stupito: "In Bahrain abbiamo chiuso con un distacco di quasi un minuto da Vettel, oggi abbiamo doppiato una delle due Red Bull e abbiamo lottato fino alla fine per la vittoria". Non solo, tutto questo è avvenuto con una vettura che non sembra memorabile. "Sicuramente non abbiamo fatto il lavoro migliore di tutti in sede di progettazione della macchina - ha detto - c’è ancora molto lavoro da fare". Ma con la guida sempre al massimo del suo pilota e le modifiche apportate in Spagna sono arrivati punti pesanti. "Possiamo essere fieri di come siamo riusciti a sfruttare tutto il potenziale a disposizione - ha detto Alonso - probabilmente al di là dei limiti della monoposto. Dopo Cina e Bahrain in cui avevamo sofferto tantissimo, essere tornati a lottare per il podio è molto positivo e dà fiducia".
grazie mclaren — In Spagna un bel ringraziamento bisogna farlo anche alla McLaren che non mettendo un litro di benzina in più a Hamilton ha di fatto vanificato la pole position del suo pilota, spedito dai commissari in fondo allo schieramento. Considerato che l'inglese è riuscito a finire ottavo su una strategia di sole due soste è lecito pensare che se fosse partito regolarmente dalla pole, per Maldonado e Alonso sarebbe stata molto più dura. Inoltre, analizzando le caratteristiche delle piste dove si è corso, si può dire che la McLaren e la pur scostante Red Bull sono state le vetture che globalmente si sono dimostrate un pelo più efficaci. Lasciando però consistenti spazi di manovra a Lotus, Ferrari e Mercedes. Poche variabili, dal meteo, a errori di guida e ai pit stop, fino al carico di benzina, hanno aperto enormi voragini in cui si sono inseriti in tanti. E la Ferrari, bisogna dirlo, in questo è stata brava quando ha potuto. Alonso con la sua guida costante è il valore aggiunto che può far pendere l'ago della bilancia dalla parte di Maranello. A patto che i prossimi sviluppi della F2012 garantiscano un vero salto di qualità.
motivazione — Lo ha detto anche il direttore tecnico Pat Fry: "Abbiamo confermato anche in gara di aver fatto un passo avanti in termini di prestazione del nostro pacchetto ma non è ancora sufficiente - ha detto - dobbiamo tenere presenti tutti gli elementi, anche esterni a noi, che hanno portato alla classifica della gara durante il fine settimana. C’è ancora molto lavoro da fare per avere una vettura realmente in grado di lottare per la vittoria in tutte le piste e in ogni condizione. Però essere in testa è una ricompensa per il lavoro fatto da tutti per alzare il livello della nostra prestazione così come un’ulteriore motivazione per fare ancora meglio nel prossimo futuro”.
La Ferrari e il primato inatteso"Ma che carica ci dà"
Quest'anno vincerà chi riuscirà a portare in pista i migliori aggiornamenti tecnici nel più breve tempo possibile
domenicali — Anche il barometro di Stefano Domenicali punta al bello "Bisogna crederci sempre, anche quando l'apparenza sembra dire il contrario - racconta il Team Principal al sito ufficiale della Rossa -. Ci sono tante storie di sport che lo dimostrano. Basta pochissimo per cambiare i rapporti di forza in campo e questa legge è ancora più vera quando le differenze sono di pochissimi decimi o, addirittura, centesimi. Quest'anno vincerà chi riuscirà a portare in pista i migliori aggiornamenti tecnici nel più breve tempo possibile: rimanere fermi anche solo per un paio di gare può voler dire finire fuori dai punti, considerato che ci sono tantissime squadre che hanno dimostrato di poter lottare per le prime posizioni. Noi abbiamo centrato l'obiettivo di fare un passo avanti in Spagna ma dobbiamo continuare su questa strada, anche perchè il ritardo rispetto al tempo che era valsa la pole position ad Hamilton era ancora troppo grande".
g.fer.© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Copyright, la grande minaccia del Tppa
"Saremo costretti a pagare due volte"

L'allarme delle associazioni per la libertà della Rete: il nuovo accordo commerciale in discussione a Dallas minaccia i diritti degli utenti. Secondo gli osservatori rischia di essere peggiore dell'Acta perché, tra le altre cose, prevede l'allungamento della durata temporale del copyright fino a 120 anni di ARTURO DI CORINTO

QUESTA settimana a Dallas le rappresentanze di diversi paesi stanno negoziando nuove regole per Internet, comprese alcune norme sulla proprietà intellettuale che potrebbero soffocare la libertà d'informazione online. L'accordo commerciale Asia-Pacifico - Tppa, Trans-Pacific Partnership Agreement, questo è il trattato in via di definizione (la bozza in pdf 1) - potrebbe infatti rivelarsi peggiore dell'Acta 2, creando nuovi standard per l'applicazione di brevetti e copyright.

Il Tppa è infatti un accordo di libero commercio che ha l'obiettivo di rimuovere 'ostacoli' commerciali come le tariffe doganali e le quote d'importazione per facilitare commercio ed investimenti nella regione Asia-Pacifico. Ma contiene alcune norme pericolose per la Rete, intesa come piattaforma commerciale per la produzione e la vendita di beni, merci e servizi. 

Secondo alcuni osservatori 4, tra cui la Electronic Frontier Foundation, il Tppa somiglia all'accordo anticontraffazione (Acta - Anti Counterfeiting Trade Agreement) e alla proposta di legge nota come Sopa (Stop Online Piracy Act), visto che nel capitolo sulla proprietà intellettuale ne ricalca le raccomandazioni.

Dai documenti riservati trapelati mesi addietro, il trattato considera violazione del copyright anche le riproduzioni temporanee a dispetto delle regole stabilite dalla Wipo; vieta l'importazione di merci senza l'autorizzazione dei titolari del copyright e allunga la vita del copyright stesso oltre gli accordi Trips (Agreement on Trade-Related Aspects of IP). In particolare, questa estensione riguarda, per tutti i paesi firmatari, la regola dei settanta anni di tutela dopo la morte dell'autore nel caso di opere individuali, 95 anni dopo la pubblicazione e 120 anni per le opere creative di proprietà aziendale (tipo Mickey Mouse). 
 
In aggiunta a questo, il Tppa impone una norma che impedisce di aggirare le misure tecniche di protezione (le famigerate Tpm) e tratta il loro aggiramento come un reato separato, anche in assenza di violazione del copyright, facendo di fatto carta straccia delle leggi più avanzate al riguardo, come quella neozelandese e quella australiana (del 2007) relativa alle misure di protezione dei codici regionali dei dvd, dei videogame, dei lettori e del software incorporato in dispositivi che restringono l'accesso a beni e servizi.
 
All'accordo, già firmato da Singapore, Cile, Nuova Zelanda, Brunei, Australia, Peru e Vietnam sono interessati ,oltre agli Stati Uniti che l'hanno proposto, anche Malesia, Peru e Vietnam, un insieme di paesi che rappresentano il 40 per cento del commercio mondiale, e un volume di scambi destinato ad aumentare con la probabile aggiunta di Giappone, Messico e Canada.

Il presidente del Partito Pirata australiano David Campbell, a un incontro sul Tppa a Melbourne, ha sostenuto che le norme del trattato relative al copyright potrebbero impedire a un utente di usare come gli pare i media che preferisce: "Se si acquista un nuovo iPod, non sarà più possibile accedere alla collezione di musica preesistente col nuovo dispositivo ma si dovrà pagarne la licenza una seconda volta". In base al Tppa una compagnia straniera potrebbe ottenere informazioni personali dagli provider internet locali semplicemente accusando un loro cliente di attività illegale.

Secondo l'associazione no-profit Public Knowledge, che si è rivolta al governo americano scrivendo una lettera aperta 5, "un accordo commerciale del ventunesimo secolo deve riflettere i diritti e gli interessi di tutti coloro le cui attività siano influenzate dal copyright", poiché coinvolge non solo produttori e distributori di contenuti ma anche tutte le aziende tecnologiche i cui prodotti sono usati per copiare, immagazzinare, accedere, usare, riutilizzare le opere sotto copyright.

Una protezione eccessiva indebolirebbe la capacità commerciale di tali compagnie altrimenti corresponsabili di violare una legge che, limitando la capacità di reinterpretare l'uso di tecnologie e contenuti da parte dei singoli utenti, crea grave danno alla libertà e alla capacità di innovare. Producendo quindi un saldo negativo sulle dinamiche commerciali degli stessi paesi firmatari.

Venerdì prossimo si chiuderà a Dallas il dodicesimo round negoziale condotto dal rappresentante americano 6 per il commercio. Obama ha chiesto che l'accordo venga chiuso entro la fine dell'anno.
(14 maggio 2012)
 
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Federer insegue il trono di Nole
Serena, dalla Henin alla Azarenka

Milano, 14 maggio 2012

Lo svizzero dopo oltre un anno risale al numero 2 del mondo col 20° successo in un Masters 1000: gli mancano solo Roma e Montecarlo. La statunitense a Madrid ha battuto per la 13ª volta in carriera una numero 1, l'ultima volta 5 anni fa

Roger Federer, 30 anni, ha 1770 punti di ritardo dal numero 1 Djokovic. Ap
Roger Federer, 30 anni, ha 1770 punti di ritardo dal numero 1 Djokovic. Ap
Roger Federer e Serena Williams sbancano il Masters 1000 di Madrid e affrontano Roma come ultimo torneo in preparazione di Parigi, secondo grande appuntamento della stagione dopo l'Open d'Australia del gennaio scorso. Al Foro Italico troveranno la terra rossa, quella vera, diciamo naturale e non quel miscuglio sintetico che tanto scalpore ha fatto a Madrid. Sarà una terra molto simile a quella che troveranno al Roland Garros e per questo l'appuntamento romano si carica di significati supplementari. La sconfitta di Djokovic contro Tipsarevic e la vittoria finale di Federer su Berdych riaprono la corsa al primo posto del ranking mondiale. Ora Federer è a meno di 2000 punti da Djokovic (11.200 contro 9430) e un passo falso commesso a Roma o a Parigi potrebbe stravolgere quello che fino a qualche settimana fa sembrava il dominio incontrastato del serbo. Avere un nuovo numero 1 prima delle Olimpiadi di Londra non sembra poi così tanto improbabile.
2 — La classifica di Roger Federer. L'ultima volta dello svizzero al numero 2 del mondo è stato il 20 marzo 2011 all'indomani della finale di Indian Wells vinta da Djokovic su Nadal con Federer eliminato dal serbo in semifinale.
20 — I Masters 1000 conquistati da Federer, che pareggia il record stabilito da Nadal poche settimane fa a Montecarlo. Lo svizzero ha vinto 4 volte Indian Wells, 2 Miami, 4 Amburgo, 3 Madrid, 2 l'Open del Canada, 4 Cincinnati e una Bercy.
Gazzetta TV
 
2 — I Masters 1000 che Federer non ha mai vinto: Montecarlo e Roma. A Montecarlo ha perso 3 finali di fila contro Nadal (2006, 2007 e 2008); a Roma invece due finali, una nel 2003 contro Felix Mantilla e una nel 2006 contro Nadal al tie break del quinto set dopo aver mancato due match point sul 6-5 del quinto.
3 — Le sconfitte di Federer dal settembre scorso quando perse in semifinale a Flushing Meadows dopo aver mancato due match point contro Djokovic. Lo svizzero ha perso contro Nadal in semifinale all'Open d'Australia, contro Isner in Coppa Davis e contro Roddick a Miami.
45 — Le partite vinte da Federer da dopo l'Open degli Stati Uniti del settembre scorso.
7 — I tornei vinti da Tomas Berdych: Palermo 2004, Parigi-Bercy 2005, Halle 2007, Tokyo 2008, Monaco 2009, Pechino 2011 e Montpellier 2012.
7 — Le finali perse da Tomas Berdych: Bastad 2005, Mumbai e Halle 2006, Bastad 2008, Miami e Wimbledon 2010, Madrid 2012.
Gazzetta TV
 
5 — Gli anni dall'ultima volta che Serena Williams ha superato la numero 1 del mondo in una finale. L'ultima volta era accaduto il 31 marzo 2007 a Miami contro Justine Henin.
41 — I tornei vinti da Serena Williams. Nel 2012 ha vinto a Charleston l'8 aprile (6-0 6-1 alla ceca Lucie Safarova) e ieri a Madrid contro la numero 1 del mondo Victoria Azarenka (6-1 6-3).
13 — Le vittorie di Serena Williams contro la n°1 del mondo: il record appartiene a Martina Navratilova che ha vinto 18 volte contro la n°1 del mondo (13 volte contro la Evert, 3 volte contro la Seles e 2 volte contro la Graf).
Luca Marianantoni© RIPRODUZIONE RISERVATA