BMW, trionfo e patatrac
A segno Melandri e Rea
DONINGTON (Gran Bretagna), 13 maggio 2012
A Donington primo successo per la casa tedesca grazie all'italiano, che in gara-2 si autoelimina con il compagno Haslam all'ultima curva, lasciando la vittoria all'inglese. Biaggi, 2° in gara-2, in testa al mondiale con 5 punti su Sykes, due volte 3°. Rossi: "Che show la Superbike, ma voglio restare altri anni in MotoGP"
- Marco Melandri sulla sua Bmw nel circuito di Donington, in Gran Bretagna. Ansa
Marco Melandri ha regalato alla BMW una storica
affermazione nella prima gara del quinto round del campionato mondiale
Superbike a Donington. E' stata una giornata storica per la BMW che
battezza il primo successo dall'esordio 2009. Il trionfo del colosso
tedesco però è stato offuscato dal patatrac all'ultima curva di gara due
quando una spericolata manovra di Jonathan Rea (Honda) ha fatto cadere
Leon Haslam, seconda guida BMW, che a sua volta ha travolto Melandri
finito largo. Le due BMW, avviate verso una nuova doppietta, sono
rocambolescamente uscite di scena con Rea che ha vinto la seconda gara
dell'anno riportando la Honda in gioco per il Mondiale. Nella confusione
Max Biaggi ha salvato il secondo posto e il primato nel Mondiale con 5
punti di vantaggio su Tom Sykes finito alle sue spalle. Melandri adesso è
quinto a -31 punti dal rivale italiano. A Melandri resta comunque la
gioia della quinta vittoria della carriera in Superbike sullo stesso
tracciato che aveva battezzato la prima volta un anno fa con la Yamaha.
gara-1 —
La prima corsa aveva offerto uno spettacolo eccezionale con le due BMW
di Leon Haslam e Marco Melandri a giocarsi il primato con la Kawasaki
Racing di Tom Sykes e l'Aprilia Racing di Max Biaggi. Melandri aveva
rotto gli indugi al diciannovesimo dei ventitre giri superando di
slancio il compagno Haslam. Dietro la doppietta BMW si era fatto largo
Sykes riuscito a tenere testa a Biaggi in difficoltà in accelerazione e
beffato all'ultimo giro dal nordirlandese Jonathan Rea (Honda World
Superbike Team) risalito nelle battute finali. Biaggi a metà gara si era
toccato con Melandri subito scusatosi con il grande rivale.
- Haslam falcia Melandri all'ultima curva: Rea e Biaggi ringraziano
gara-2, il patatrac —
Nulla al confronto con quanto si è visto alle due ultime curve di
gara-2. La BMW, esaminato il video, ha deciso di non inoltrare proteste
ufficiali contro Rea sul quale la direzione gara non ha avuto nulla da
eccepire.
vale entusiasta —
Lo show è piaciuto molto a Valentino Rossi davanti alla tv nella
domenica di riposo della MotoGP. “Che razza di gare la Superbike! - ha
detto via Twitter il pesarese - che bagarre, bravi tutti, peccato per la
BMW all'ultima curva. Purtroppo le nostre gare sono diventate molto più
noiose. Detto questo, voglio continuare a correre in MotoGP per altri
anni.” Al termine di gara uno Melandri aveva commentato così. “E'
un'emozione fantastica entrare nei libri di storia come primo vincitore
in un Mondiale per la BMW” ha commentato Marco Melandri. “Ho tante
persone da ringraziare: i miei tecnici, gli ingegneri tedeschi che hanno
lavorato per mesi senza sosta, i miei parenti e la fidanzata Manuela
che mi sono stati vicini anche nei momenti difficili. Sapevo che sarei
tornato là davanti, ci ho sempre creduto anche quando sembravo smarrito.
Adesso mi godo questo momento di gioia incredibile.”
Risultati Superbike a Donington
Gara uno: 1. Melandri (Ita-BMW) in 34’26”736 media 161,174; 2. Haslam (GB-BMW) a 0”728; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 1”609; 4. Rea (GB-Honda) 1”819; 5. Biaggi (Ita-Aprilia) 2”102; 6. Checa (Spa-Ducati) a 4”820; 7. Giugliano (Ita-Ducati) a 7”520; 8. Guintoli (Fra-Ducati) a 7”927; 9. Camier (GB-Suzuki) a 15”144; 10. Fabrizio (Ita-BMW) a 16”065; 11. Badovini (Ita-BMW) a 19”805; 12. Davies (GB-Aprilia) a 20”170; 13. Berger (Fra-Ducati) a 21”274; 14. Smrz (Rep.Cec-Ducati) a 21”517; 15. Laverty (Irl-Aprilia) a 26”920; 16. Baz (Fra-Kawasaki) a 35”025; 17. Aoyama (Gia-Honda) a 39”193; 18. Zanetti (Ita-Ducati) a 42”334; 19. Canepa (Ita-Ducati) a 43”554 Non classificati: 20. Aitchison (Aus-BMW); 21. Hickman (GB-Suzuki); 22. Mason (GB-Kawasaki); 23. Mercado (Arg-Kawasaki).
Gara uno: 1. Melandri (Ita-BMW) in 34’26”736 media 161,174; 2. Haslam (GB-BMW) a 0”728; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 1”609; 4. Rea (GB-Honda) 1”819; 5. Biaggi (Ita-Aprilia) 2”102; 6. Checa (Spa-Ducati) a 4”820; 7. Giugliano (Ita-Ducati) a 7”520; 8. Guintoli (Fra-Ducati) a 7”927; 9. Camier (GB-Suzuki) a 15”144; 10. Fabrizio (Ita-BMW) a 16”065; 11. Badovini (Ita-BMW) a 19”805; 12. Davies (GB-Aprilia) a 20”170; 13. Berger (Fra-Ducati) a 21”274; 14. Smrz (Rep.Cec-Ducati) a 21”517; 15. Laverty (Irl-Aprilia) a 26”920; 16. Baz (Fra-Kawasaki) a 35”025; 17. Aoyama (Gia-Honda) a 39”193; 18. Zanetti (Ita-Ducati) a 42”334; 19. Canepa (Ita-Ducati) a 43”554 Non classificati: 20. Aitchison (Aus-BMW); 21. Hickman (GB-Suzuki); 22. Mason (GB-Kawasaki); 23. Mercado (Arg-Kawasaki).
Gara due: 1. Rea (GB-Honda) in
34’31”847 media 160,777; 2. Biaggi (Ita-Aprilia) a 0”508; 3. Sykes
(GB-Kawasaki) a 2“029; 4. Camier (GB-Suzuki) a 4”245; 5. Guintoli
(Fra-Ducati) a 6”595; 6. Badovini (Ita-BMW) a 17”469; 7. Davies
(GB-Aprilia) a 17”788; 8. Baz (Fra-Kawasaki) a 21”093; 9. Hickman
(GB-Suzuki) a 21”866; 10. Aoyama (Gia-Honda) a 22”620; 11. Canepa
(Ita-Ducati) a 26”764; 12. Zanetti (Ita-Ducati) a 27”043; 13. Fabrizio
(Ita-BMW) a 28”390; 14. Aitchison (Aus-BMW) a 56”618; 15. Haslam
(GB-BMW) a 1’20”196 Non classificati: Melandri (Ita-BMW); Mercado
(Arg-Kawasaki); Mason (GB-Kawasaki); Berger (Fra-Ducati); Giugliano
(Ita-Ducati); Laverty (Irl-Aprilia); Checa (Spa-Ducati); Smrz
(Rep.Cec-Ducati)
Classifica Mondiale dopo 5 round su 14:
1. Biaggi punti 128,5; 2. Sykes 123,5; 3. Rea 108; 4. Checa 105,5; 5.
Melandri 97,5; 6. Haslam 89; 7. Guintoli 85; 8. Laverty 65; 9. Giugliano
50; 10. Smrz 44,5; 11. Fabrizio 35; 12. Camier 34,5; 13. Aoyama 30,5;
14. Berger 29,5; 15. Badovini 29; 16. Canepa e Zanetti 25; 18. Lascorz e
Davies 17; 20. Mercado e Salom 9; 22. Hopkins e Baz 8; 24. Hickman 7;
25. Staring 6; 26. Aitchison 3; 27. Brookes 1.
Classifica Costruttori: 1. Ducati punti 161,5; 2. Aprilia 139; 3. BMW 131; 4. Kawasaki 129,5; 5. Honda 112; 6. Suzuki 40,5.
Paolo Gozzi© RIPRODUZIONE RISERVATA--------------
La Ferrari e il primato inatteso
"Ma che carica ci dà"
MONTMELO (Spagna), 14 maggio 2012
Alonso in testa al campionato dopo 5 GP "benché la progettazione non sia stata la migliore di tutti. Ma sappiamo tirare fuori il massimo dalla F2012 ed essere tornati a lottare per il podio è positivo e dà fiducia". Domenicali: "Basta pochissimo per cambiare i rapporti in campo"
Forse non sarà come la Champions League, che, per dirla
alla Josè Mourinho, si vince per dettagli. Ma questo campionato mondiale
di F.1 è già negli almanacchi per essere il quarto in cui 5 piloti
differenti di 5 scuderie differenti si sono aggiudicati le prime 5 corse
dell'anno. Un equilibrio eccezionale in cui nessuno dei top team che ha
vinto può dirsi del tutto escluso dai giochi. Che dire poi della Lotus
che non ha ancora vinto gare ma continua a dimostrarsi su livelli da
podio? Ieri la vittoria di Pastor Maldonado con l'inattesa Williams ha
ulteriormente mescolato le carte. Di solito le vetture forti a Montmeló
hanno ottime possibilità di successo a fine anno e allora, Williams a
parte, aver visto la Ferrari di Fernando Alonso estremamente competitiva
rispetto a McLaren, Red Bull e Mercedes è un segnale che non può non
dare grande spinta al team di Maranello.
Gazzetta TV
i precedenti —
I precedenti, poi, fanno ben ben sperare. In due delle tre occasioni in
cui si è verificata la pazza cinquina iniziale, la rossa ha vinto un
paio di Mondiali. Si tratta della stagione 1983 (titolo a Nelson Piquet
ma trionfo del Cavallino nei costruttori) e della stagione 1975, titolo
piloti e costruttori al Cavallino con Niki Lauda. Riuscirà Alonso a fare
altrettanto? "È difficile capire la situazione, tutte le grandi squadre
hanno saliscendi da una gara all'altra".
Spagna, le emozioni del GP
problemi f2012 —
Un'ammissione curiosa per un pilota che tende ad avere sotto controllo
tutto. Eppure... Eppure al momento la classifica vede in testa il
campione del mondo Sebastian Vettel e lo spagnolo della Ferrari che ieri
era quasi stupito: "In Bahrain abbiamo chiuso con un distacco di quasi
un minuto da Vettel, oggi abbiamo doppiato una delle due Red Bull e
abbiamo lottato fino alla fine per la vittoria". Non solo, tutto questo è
avvenuto con una vettura che non sembra memorabile. "Sicuramente non
abbiamo fatto il lavoro migliore di tutti in sede di progettazione della
macchina - ha detto - c’è ancora molto lavoro da fare". Ma con la guida
sempre al massimo del suo pilota e le modifiche apportate in Spagna
sono arrivati punti pesanti. "Possiamo essere fieri di come siamo
riusciti a sfruttare tutto il potenziale a disposizione - ha detto
Alonso - probabilmente al di là dei limiti della monoposto. Dopo Cina e
Bahrain in cui avevamo sofferto tantissimo, essere tornati a lottare per
il podio è molto positivo e dà fiducia".
Terrore ai box Williams
grazie mclaren —
In Spagna un bel ringraziamento bisogna farlo anche alla McLaren che non
mettendo un litro di benzina in più a Hamilton ha di fatto vanificato
la pole position del suo pilota, spedito dai commissari in fondo allo
schieramento. Considerato che l'inglese è riuscito a finire ottavo su
una strategia di sole due soste è lecito pensare che se fosse partito
regolarmente dalla pole, per Maldonado e Alonso sarebbe stata molto più
dura. Inoltre, analizzando le caratteristiche delle piste dove si è
corso, si può dire che la McLaren e la pur scostante Red Bull sono state
le vetture che globalmente si sono dimostrate un pelo più efficaci.
Lasciando però consistenti spazi di manovra a Lotus, Ferrari e Mercedes.
Poche variabili, dal meteo, a errori di guida e ai pit stop, fino al
carico di benzina, hanno aperto enormi voragini in cui si sono inseriti
in tanti. E la Ferrari, bisogna dirlo, in questo è stata brava quando ha
potuto. Alonso con la sua guida costante è il valore aggiunto che può
far pendere l'ago della bilancia dalla parte di Maranello. A patto che i
prossimi sviluppi della F2012 garantiscano un vero salto di qualità.
motivazione —
Lo ha detto anche il direttore tecnico Pat Fry: "Abbiamo confermato
anche in gara di aver fatto un passo avanti in termini di prestazione
del nostro pacchetto ma non è ancora sufficiente - ha detto - dobbiamo
tenere presenti tutti gli elementi, anche esterni a noi, che hanno
portato alla classifica della gara durante il fine settimana. C’è ancora
molto lavoro da fare per avere una vettura realmente in grado di
lottare per la vittoria in tutte le piste e in ogni condizione. Però
essere in testa è una ricompensa per il lavoro fatto da tutti per alzare
il livello della nostra prestazione così come un’ulteriore motivazione
per fare ancora meglio nel prossimo futuro”.
Quest'anno vincerà chi riuscirà a portare in pista i migliori aggiornamenti tecnici nel più breve tempo possibile
domenicali —
Anche il barometro di Stefano Domenicali punta al bello "Bisogna
crederci sempre, anche quando l'apparenza sembra dire il contrario -
racconta il Team Principal al sito ufficiale della Rossa -. Ci sono
tante storie di sport che lo dimostrano. Basta pochissimo per cambiare i
rapporti di forza in campo e questa legge è ancora più vera quando le
differenze sono di pochissimi decimi o, addirittura, centesimi.
Quest'anno vincerà chi riuscirà a portare in pista i migliori
aggiornamenti tecnici nel più breve tempo possibile: rimanere fermi
anche solo per un paio di gare può voler dire finire fuori dai punti,
considerato che ci sono tantissime squadre che hanno dimostrato di poter
lottare per le prime posizioni. Noi abbiamo centrato l'obiettivo di
fare un passo avanti in Spagna ma dobbiamo continuare su questa strada,
anche perchè il ritardo rispetto al tempo che era valsa la pole position
ad Hamilton era ancora troppo grande".
g.fer.© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Copyright, la grande minaccia del Tppa
Il Tppa è infatti un accordo di libero commercio che ha l'obiettivo di rimuovere 'ostacoli' commerciali come le tariffe doganali e le quote d'importazione per facilitare commercio ed investimenti nella regione Asia-Pacifico. Ma contiene alcune norme pericolose per la Rete, intesa come piattaforma commerciale per la produzione e la vendita di beni, merci e servizi.
Secondo alcuni osservatori 4, tra cui la Electronic Frontier Foundation, il Tppa somiglia all'accordo anticontraffazione (Acta - Anti Counterfeiting Trade Agreement) e alla proposta di legge nota come Sopa (Stop Online Piracy Act), visto che nel capitolo sulla proprietà intellettuale ne ricalca le raccomandazioni.
Dai documenti riservati trapelati mesi addietro, il trattato considera violazione del copyright anche le riproduzioni temporanee a dispetto delle regole stabilite dalla Wipo; vieta l'importazione di merci senza l'autorizzazione dei titolari del copyright e allunga la vita del copyright stesso oltre gli accordi Trips (Agreement on Trade-Related Aspects of IP). In particolare, questa estensione riguarda, per tutti i paesi firmatari, la regola dei settanta anni di tutela dopo la morte dell'autore nel caso di opere individuali, 95 anni dopo la pubblicazione e 120 anni per le opere creative di proprietà aziendale (tipo Mickey Mouse).
In aggiunta a questo, il Tppa impone una norma che impedisce di aggirare le misure tecniche di protezione (le famigerate Tpm) e tratta il loro aggiramento come un reato separato, anche in assenza di violazione del copyright, facendo di fatto carta straccia delle leggi più avanzate al riguardo, come quella neozelandese e quella australiana (del 2007) relativa alle misure di protezione dei codici regionali dei dvd, dei videogame, dei lettori e del software incorporato in dispositivi che restringono l'accesso a beni e servizi.
All'accordo, già firmato da Singapore, Cile, Nuova Zelanda, Brunei, Australia, Peru e Vietnam sono interessati ,oltre agli Stati Uniti che l'hanno proposto, anche Malesia, Peru e Vietnam, un insieme di paesi che rappresentano il 40 per cento del commercio mondiale, e un volume di scambi destinato ad aumentare con la probabile aggiunta di Giappone, Messico e Canada.
Il presidente del Partito Pirata australiano David Campbell, a un incontro sul Tppa a Melbourne, ha sostenuto che le norme del trattato relative al copyright potrebbero impedire a un utente di usare come gli pare i media che preferisce: "Se si acquista un nuovo iPod, non sarà più possibile accedere alla collezione di musica preesistente col nuovo dispositivo ma si dovrà pagarne la licenza una seconda volta". In base al Tppa una compagnia straniera potrebbe ottenere informazioni personali dagli provider internet locali semplicemente accusando un loro cliente di attività illegale.
Secondo l'associazione no-profit Public Knowledge, che si è rivolta al governo americano scrivendo una lettera aperta 5, "un accordo commerciale del ventunesimo secolo deve riflettere i diritti e gli interessi di tutti coloro le cui attività siano influenzate dal copyright", poiché coinvolge non solo produttori e distributori di contenuti ma anche tutte le aziende tecnologiche i cui prodotti sono usati per copiare, immagazzinare, accedere, usare, riutilizzare le opere sotto copyright.
Una protezione eccessiva indebolirebbe la capacità commerciale di tali compagnie altrimenti corresponsabili di violare una legge che, limitando la capacità di reinterpretare l'uso di tecnologie e contenuti da parte dei singoli utenti, crea grave danno alla libertà e alla capacità di innovare. Producendo quindi un saldo negativo sulle dinamiche commerciali degli stessi paesi firmatari.
Venerdì prossimo si chiuderà a Dallas il dodicesimo round negoziale condotto dal rappresentante americano 6 per il commercio. Obama ha chiesto che l'accordo venga chiuso entro la fine dell'anno.
Copyright, la grande minaccia del Tppa
"Saremo costretti a pagare due volte"
L'allarme delle associazioni per la libertà della Rete: il nuovo accordo commerciale in discussione a Dallas minaccia i diritti degli utenti. Secondo gli osservatori rischia di essere peggiore dell'Acta perché, tra le altre cose, prevede l'allungamento della durata temporale del copyright fino a 120 anni di ARTURO DI CORINTO
QUESTA settimana a Dallas le rappresentanze di diversi paesi stanno negoziando nuove regole per Internet, comprese alcune norme sulla proprietà intellettuale che potrebbero soffocare la libertà d'informazione online. L'accordo commerciale Asia-Pacifico - Tppa, Trans-Pacific Partnership Agreement, questo è il trattato in via di definizione (la bozza in pdf 1) - potrebbe infatti rivelarsi peggiore dell'Acta 2, creando nuovi standard per l'applicazione di brevetti e copyright.Il Tppa è infatti un accordo di libero commercio che ha l'obiettivo di rimuovere 'ostacoli' commerciali come le tariffe doganali e le quote d'importazione per facilitare commercio ed investimenti nella regione Asia-Pacifico. Ma contiene alcune norme pericolose per la Rete, intesa come piattaforma commerciale per la produzione e la vendita di beni, merci e servizi.
Secondo alcuni osservatori 4, tra cui la Electronic Frontier Foundation, il Tppa somiglia all'accordo anticontraffazione (Acta - Anti Counterfeiting Trade Agreement) e alla proposta di legge nota come Sopa (Stop Online Piracy Act), visto che nel capitolo sulla proprietà intellettuale ne ricalca le raccomandazioni.
Dai documenti riservati trapelati mesi addietro, il trattato considera violazione del copyright anche le riproduzioni temporanee a dispetto delle regole stabilite dalla Wipo; vieta l'importazione di merci senza l'autorizzazione dei titolari del copyright e allunga la vita del copyright stesso oltre gli accordi Trips (Agreement on Trade-Related Aspects of IP). In particolare, questa estensione riguarda, per tutti i paesi firmatari, la regola dei settanta anni di tutela dopo la morte dell'autore nel caso di opere individuali, 95 anni dopo la pubblicazione e 120 anni per le opere creative di proprietà aziendale (tipo Mickey Mouse).
In aggiunta a questo, il Tppa impone una norma che impedisce di aggirare le misure tecniche di protezione (le famigerate Tpm) e tratta il loro aggiramento come un reato separato, anche in assenza di violazione del copyright, facendo di fatto carta straccia delle leggi più avanzate al riguardo, come quella neozelandese e quella australiana (del 2007) relativa alle misure di protezione dei codici regionali dei dvd, dei videogame, dei lettori e del software incorporato in dispositivi che restringono l'accesso a beni e servizi.
All'accordo, già firmato da Singapore, Cile, Nuova Zelanda, Brunei, Australia, Peru e Vietnam sono interessati ,oltre agli Stati Uniti che l'hanno proposto, anche Malesia, Peru e Vietnam, un insieme di paesi che rappresentano il 40 per cento del commercio mondiale, e un volume di scambi destinato ad aumentare con la probabile aggiunta di Giappone, Messico e Canada.
Il presidente del Partito Pirata australiano David Campbell, a un incontro sul Tppa a Melbourne, ha sostenuto che le norme del trattato relative al copyright potrebbero impedire a un utente di usare come gli pare i media che preferisce: "Se si acquista un nuovo iPod, non sarà più possibile accedere alla collezione di musica preesistente col nuovo dispositivo ma si dovrà pagarne la licenza una seconda volta". In base al Tppa una compagnia straniera potrebbe ottenere informazioni personali dagli provider internet locali semplicemente accusando un loro cliente di attività illegale.
Secondo l'associazione no-profit Public Knowledge, che si è rivolta al governo americano scrivendo una lettera aperta 5, "un accordo commerciale del ventunesimo secolo deve riflettere i diritti e gli interessi di tutti coloro le cui attività siano influenzate dal copyright", poiché coinvolge non solo produttori e distributori di contenuti ma anche tutte le aziende tecnologiche i cui prodotti sono usati per copiare, immagazzinare, accedere, usare, riutilizzare le opere sotto copyright.
Una protezione eccessiva indebolirebbe la capacità commerciale di tali compagnie altrimenti corresponsabili di violare una legge che, limitando la capacità di reinterpretare l'uso di tecnologie e contenuti da parte dei singoli utenti, crea grave danno alla libertà e alla capacità di innovare. Producendo quindi un saldo negativo sulle dinamiche commerciali degli stessi paesi firmatari.
Venerdì prossimo si chiuderà a Dallas il dodicesimo round negoziale condotto dal rappresentante americano 6 per il commercio. Obama ha chiesto che l'accordo venga chiuso entro la fine dell'anno.
(14 maggio 2012)
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Federer insegue il trono di Nole
Serena, dalla Henin alla Azarenka
Milano, 14 maggio 2012
Lo svizzero dopo oltre un anno risale al numero 2 del mondo col 20° successo in un Masters 1000: gli mancano solo Roma e Montecarlo. La statunitense a Madrid ha battuto per la 13ª volta in carriera una numero 1, l'ultima volta 5 anni fa
- Roger Federer, 30 anni, ha 1770 punti di ritardo dal numero 1 Djokovic. Ap
Roger Federer e Serena Williams sbancano il Masters 1000 di
Madrid e affrontano Roma come ultimo torneo in preparazione di Parigi,
secondo grande appuntamento della stagione dopo l'Open d'Australia del
gennaio scorso. Al Foro Italico troveranno la terra rossa, quella vera,
diciamo naturale e non quel miscuglio sintetico che tanto scalpore ha
fatto a Madrid. Sarà una terra molto simile a quella che troveranno al
Roland Garros e per questo l'appuntamento romano si carica di
significati supplementari. La sconfitta di Djokovic contro Tipsarevic e
la vittoria finale di Federer su Berdych riaprono la corsa al primo
posto del ranking mondiale. Ora Federer è a meno di 2000 punti da
Djokovic (11.200 contro 9430) e un passo falso commesso a Roma o a
Parigi potrebbe stravolgere quello che fino a qualche settimana fa
sembrava il dominio incontrastato del serbo. Avere un nuovo numero 1
prima delle Olimpiadi di Londra non sembra poi così tanto improbabile.
2 —
La classifica di Roger Federer. L'ultima volta dello svizzero al numero 2
del mondo è stato il 20 marzo 2011 all'indomani della finale di Indian
Wells vinta da Djokovic su Nadal con Federer eliminato dal serbo in
semifinale.
20 —
I Masters 1000 conquistati da Federer, che pareggia il record stabilito
da Nadal poche settimane fa a Montecarlo. Lo svizzero ha vinto 4 volte
Indian Wells, 2 Miami, 4 Amburgo, 3 Madrid, 2 l'Open del Canada, 4
Cincinnati e una Bercy.
Gazzetta TV
2 —
I Masters 1000 che Federer non ha mai vinto: Montecarlo e Roma. A
Montecarlo ha perso 3 finali di fila contro Nadal (2006, 2007 e 2008); a
Roma invece due finali, una nel 2003 contro Felix Mantilla e una nel
2006 contro Nadal al tie break del quinto set dopo aver mancato due
match point sul 6-5 del quinto.
3 —
Le sconfitte di Federer dal settembre scorso quando perse in semifinale a
Flushing Meadows dopo aver mancato due match point contro Djokovic. Lo
svizzero ha perso contro Nadal in semifinale all'Open d'Australia,
contro Isner in Coppa Davis e contro Roddick a Miami.
45 —
Le partite vinte da Federer da dopo l'Open degli Stati Uniti del settembre scorso.
7 —
I tornei vinti da Tomas Berdych: Palermo 2004, Parigi-Bercy 2005, Halle
2007, Tokyo 2008, Monaco 2009, Pechino 2011 e Montpellier 2012.
7 —
Le finali perse da Tomas Berdych: Bastad 2005, Mumbai e Halle 2006, Bastad 2008, Miami e Wimbledon 2010, Madrid 2012.
Gazzetta TV
5 —
Gli anni dall'ultima volta che Serena Williams ha superato la numero 1
del mondo in una finale. L'ultima volta era accaduto il 31 marzo 2007 a
Miami contro Justine Henin.
41 —
I tornei vinti da Serena Williams. Nel 2012 ha vinto a Charleston l'8
aprile (6-0 6-1 alla ceca Lucie Safarova) e ieri a Madrid contro la
numero 1 del mondo Victoria Azarenka (6-1 6-3).
13 —
Le vittorie di Serena Williams contro la n°1 del mondo: il record
appartiene a Martina Navratilova che ha vinto 18 volte contro la n°1 del
mondo (13 volte contro la Evert, 3 volte contro la Seles e 2 volte
contro la Graf).
Luca Marianantoni© RIPRODUZIONE RISERVATA
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