venerdì 25 maggio 2012

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La Camera ha bocciato l'emendamento dell'Idv contenuto nella riforma del finanziamento dei partiti. Il ddl comunque è stato approvato alla Camera e ora passa al Senato. Di Pietro: "Hanno scambiato il Parlamento per San Vittore". Pd e Udc chiedono lo stralcio del taglio dei parlamentari

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Anche se i partiti includono nelle loro liste nomi di condannati hanno diritto ai rimborsi elettorali. E’ stato respinto alla Camera con 325 no l’emendamento dell’Italia dei Valori che puntava a interrompere l’erogazione delle risorse pubbliche in presenza di eletti e candidati giudicati colpevoli anche con sentenze non definitive. Contro la bocciatura hanno protestato anche i finiani. Lo Presti (Fli) ha annunciato la sua astensione sull’intero provvedimento. Per il relatore del testo sul finanziamento dei partiti, Gianclaudio Bressa, in conferenza stampa con l’altro relatore Peppino Calderisi, Montecitorio “ha bocciato l’emendamento” in quanto “la responsabilità penale è del tutto personale”. L’emendamento è contenuto nel ddl per la riforma del finanziamento dei partiti che oggi è stato approvato a Montecitorio con 291 sì che ora passa all’esame del Senato. Hanno votato contro in 78, astenuti 17.
Antonio Di Pietro, primo firmatario dell’emendamento bocciato, commenta sul suo blog: “Hanno scambiato il Parlamento per San Vittore – scrive –  e ogni volta che c’è una commemorazione per morti di mafia continuano ipocritamente a inondarvi di messaggi sulle battaglie delle istituzioni, mentre lavorano in direzione opposta”, commenta il leader Idv che ha deciso di diffondere un video perchè “quel che è successo stamattina in Parlamento nelle votazioni della legge sul finanziamento dei partiti è gravissimo”. Di Pietro spiega anche il silenzio intorno a “quanto sta accadendo nell’aula della Camera” perché ritiene che “in questo Paese non esiste più un’informazione imparziale e onesta. I media parlano con una voce sola e si preoccupano di nascondere le cose invece di raccontarle: il manovratore non va disturbato”. Ribadisce poi la posizione dell’Italia dei Valori che “voterà contro questa legge sul finanziamento dei partiti perchè è una legge-beffa, di una casta che pensa all’autoconservazione”. Sui rimborsi elettorali è intervenuto anche Beppe Grillo a seguito dell’emendamento presentato dall’Udc già approvato alla Camera che vincola l’erogazione dei fondi solo a chi ha uno statuto. 
CONTROLLO SUI BILANCI DEI PARTITI: L’idea della ‘task force’ per la trasparenza con 5 magistrati, 3 della Corte dei Conti, uno del Consiglio di Stato e uno della Corte di Cassazione, ottiene il via libera di Montecitorio, anche se la Corte dei Conti aveva rivendicato la competenza a svolgere “qualsiasi forma di controllo” sui bilanci dei partiti. Ma i relatori rispediscono le critiche al mittente: da parte del presidente delle Corte dei Conti, dice Bressa, c’è “una interpretazione suggestiva. Anzi. Un’interpretazione creativa della Costituzione”. E’ il Parlamento che decide, insistono, e su questo non possono ricadere delle “tensioni giurisdizionali” che evidentemente esistono tra le varie magistrature. E a questo proposito si cita la lettera del primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo con la quale si protestò sempre contro la composizione della ‘Task Force’ per la trasparenza. Lui, disse, non poteva svolgere compiti che non gli fossero riconosciuti dalla Costituzione e soprattutto non poteva essere coordinato dal presidente della Corte dei Conti, come prevedeva la formulazione originaria della Commissione (i 3 presidenti di Corte Conti, Consiglio di Stato e Cassazione coordinati dal primo). La task force avrà sede presso la Camera e comminerà sanzioni.
Il provvedimento, inoltre, introduce un primo efficace controllo anche per l’obbligo di rivolgersi a società di revisione iscritte all’albo Consob che stileranno una relazione che poi dovrà essere trasmessa alla Commissione di controllo.Respinta anche la proposta della Lanzillotta (Api) di vietare erogazioni in denaro da parte di enti pubblici e società controllate dallo Stato in favore di associazioni, fondazioni, enti o altri soggetti presieduti da deputati, senatori, europarlamentari o membri di assemblee elettive o da dirigenti di partito. 
RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI: Nell’incertezza determinata dall’annuncio della conferenza stampa di domani di Berlusconi e Alfano al Senato, il Pd ha chiesto lo stralcio della parte della riforma relativa alla riduzione dei parlamentari. Alla richiesta ha aderito l’Udc. Conversando con i cronisti a Palazzo Madama, la capogruppo dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha detto: “Chiedo che questa parte della riforma vada in Aula, così la mettiamo in sicurezza” dal momento che “le indiscrezioni dicono che la conferenza stampa di domani di Berlusconi e Alfano sarà su una proposta di riforma della Costituzione”. Gianpiero D’Alia (Udc) ha aggiunto: “Se il Pdl vuol far saltare il tavolo, noi siamo per lo stralcio”.
RIMBORSI DIMEZZATI: Taglio del 50% dei rimborsi ai partiti. Dai 182 attuali si passa a 91 milioni. Il 70% di questi saranno erogazioni ricevute direttamente dallo Stato (63,7 milioni di euro); il 30% (27,3 milioni) sarà di cofinanziamento. Il che significa che partiti riceveranno 50 centesimi per ogni euro ricevuto da persone fisiche o enti. E ogni contributo non potrà superare i 10.000 euro.  
DETRAZIONI FISCALI: Un privato che voglia finanziare il partito del cuore potrà avere una detrazione fiscale del 24% per il 2013 e del 26% dal 2014. Stessa detrazione si avrà per chi sceglie le Onlus. Perchè i donatori abbiano diritto alla detrazione basterà che il partito abbia presentato una lista.
QUOTE ROSA: Se più di due terzi dei candidati di un partito sono dello stesso ‘generè la forza politica si vedrà decurtata del 5% la quota di rimborso che le spetta.
TESORIERI ‘TRASPARENTI’: Per tutti i tesorieri, anche non eletti, scatterà l’obbligo di pubblicare redditi e patrimonio anche di moglie (se c’è comunione dei beni) e figli a carico. I tesorieri che ‘sbagliano’ non potranno più sottoscrivere i bilanci del partito per almeno 5 anni. Questo emendamento ha provocato momenti di tensione. A scatenarli, l’intervento del tesoriere dei Ds Ugo Sposetti che dice di non votare la norma “in dissenso dal gruppo” in “memoria” e “rispetto” di “galantuomini che hanno scritto la storia di questo Parlamento come Severino Citaristi e Stefanini”. Gli applausi, arrivati solo dai banchi del Pdl, scatenano commenti al vetriolo. Poi la norma riceve l’ok e ora i tesorieri anche non eletti dovranno pubblicare redditi e patrimoni personali e quelli della moglie (se in regime di comunione) e dei figli a carico. 
COME ACCEDERE AI RIMBORSI: I partiti, per avere i finanziamenti, dovranno ottenere il 2% alla Camera o avere almeno un eletto. Dovranno dotarsi di uno Statuto democratico e dovranno farne esplicita richiesta dopo le elezioni.
TETTI DI SPESA: Sono previsti per elezioni politiche, europee e amministrative. I Comuni si divideranno in tre fasce. La I da 15 mila a 100 mila abitanti; la II da 100 mila a 500 mila; la III da 500 mila in su. Se si tratta di candidati sindaci: per la prima fascia potranno spendere 25 mila euro, più un euro per ogni iscritto nelle liste elettorali. Nella seconda, 125 mila euro più un euro per ogni scritto. Per la terza, 250 mila euro più 0,90 centesimi per ogni iscritto. Tetti ridotti per i consiglieri.
SI INVESTE SOLO IN TITOLI DI STATO UE: I partiti potranno investire esclusivamente in titoli di Stato europei.
NO CASE IN AFFITTO DA ELETTI: Partiti e movimenti non potranno più prendere in affitto o acquistare a titolo oneroso immobili da persone elette in Parlamento, in Europa e nei consigli regionali.
SANZIONI: La ‘pena’ massima è il taglio del rimborso. Ma ci sono anche altre sanzioni che vanno dalla decurtazione dei due terzi di rimborsi e contributi a seconda della gravità della violazione.

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Yahoo! lancia il suo browser
"Axis", il web è un'immagine

Disponibile come estensione sui navigatori tradizionali e come app per iPhone e iPad, il nuovo software è il simbolo di un rilancio aziendale dopo le recenti vicissitudini. Un prodotto particolare e intelligente con cui sincronizzare la navigazione da desktop a dispositivi mobili e viceversa, con poche parole: la navigazione è tutta grafica, come una rivista del web

NELL'ARENA in cui si combatte la dei browser si aggiunge un nuovo campione. Si chiama Axis ed è la proposta di Yahoo! per competere con Chrome, recentemente numero uno al mondo, Firefox e Internet Explorer. Una proposta "indiretta": per ora Axis non è una vera e propria applicazione indipendente, almeno sui desktop, dove si installa come estensione dei browser tradizionali, Windows e Mac. In versione mobile per iOs è invece una classica app che si scarica dallo store, e si sincronizza istantaneamente con le altre sessioni Axis del medesimo utente. Yahoo insomma rilancia, dopo le non felici oscillazioni borsistiche e le vicissitudini al vertice.
Il web è un'immagine. L'interpretazione di Yahoo! del browser è peculiare. Axis è incentrato su due coordinate, la ricerca - affidata per accordo a Bing di Microsoft, nonostante il search sia storicamente la funzione primaria di Yahoo! - e le immagini, che sono la modalità di visualizzazione dei risultati. Utilizzare Axis di fatto equivale a navigare in Rete sfogliando un catalogo illustrato del web e dedicato in particolare all'argomento di ricerca. Un'esperienza piacevole e certamente inusuale, anche se non mancano dei plugin per browser come Cooliris che partono dallo stesso concetto. La chiave interessante di Axis è la sincronia. Sulla scia di quanto già fa Chrome, che sincronizza le schede aperte su tutti i dispositivi collegati al proprio account Google, e Firefox Sync in misura minore, Axis rende la navigazione contigua su ogni device registrato dall'utente. Si potrà ad esempio sospendere una sessione internet-Axis sul pc, prendere il tablet e andare in riunione, lanciare Axis e continuare esattamente dal punto di abbandono.

Ottime impressioni. Ci sono ancora dei bachi in Axis, e il sistema va evidentemente perfezionato. Per scaricarlo su iPad e iPhone al momento c'è bisogno di un account americano per l'App store. Ma è proprio in versione mobile che Axis rende al meglio, sia per l'impostazione molto grafica che per la sincronia immediata con la controparte desktop. Sul tablet Apple, Axis risulta una app molto intuitiva da usare e potrebbe definire un trend: dietro c'è una grande idea, e se Yahoo riesce a integrarla con i servizi di cui già dispone, potrebbe iniziare a ricreare un suo giardino fiorito e ben delimitato all'interno del web. (24 maggio 2012)
 
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Alonso ha buone sensazioni
"Abbiamo iniziato nel modo giusto"

MONTECARLO, 24 maggio 2012

Lo spagnolo della Ferrari dopo le libere a Montecarlo: "Le sensazioni sulla vettura sono positive e la trazione è buona, perché le gomme non si degradano"

Momento di relax ai box per Fernando Alonso. Ansa
Momento di relax ai box per Fernando Alonso. Ansa
Le libere di un GP vivono di sensazioni, tanto più se si corre su un tracciato fuori dalla norma come quello di Monaco e se anche le condizioni climatiche variano, lasciando per esempio senza risposta il quesito sulla durata e la reale prestazione della gomma super morbida, ovvero la mescola con la quale sabato si lotterà per la pole position. Ma, anche se la pioggia ha ridotto a una manciata di minuti le prove pomeridiane, le sensazioni al box della Ferrari sono positive come dicono in coro Alonso, Massa e il direttore tecnico Pat Fry. "Per quanto riguarda la vettura - ha commentato lo spagnolo - le sensazioni sono tutte piuttosto positive: ogni cosa sembra rispondere alle nostre aspettative. Abbiamo fatto delle piccole modifiche sull’assetto, cercando di migliorarlo ma è ovviamente presto per trarre le conclusioni. Diciamo che abbiamo iniziato il fine settimana col piede giusto: ora vediamo di continuare su questa strada".

TRAZIONE — In particolare l’attenzione dei tecnici era puntata sulla trazione che costituisce uno dei tallone d’achille della F2012 e che qui è fondamentale per fare il tempo. E anche qui le notizie sono confortanti: "La situazione è meglio del previsto, lo capiamo anche dal fatto che le gomme non si degradano. Io ho costantemente migliorato il tempo prima che piovesse nel pomeriggio e più in generale la macchina è buona da guidare. Anche il bilanciamento è già positivo, certo non sappiamo che cosa succederà con le gomme supersoffici. La pole? E’ presto per dirlo, dopo le ultime libere di sabato mattina avremo le idee più chiare". Infine il direttore tecnico Pat Fry sottolinea "che non abbiamo avuto alcun problema di sorta sulle due vetture, il che è sempre positivo su un tracciato come questo". Già, perché al mattino Massa ha pizzicato il guard-rail al Tabaccaio senza conseguenze e al pomeriggio, causa l’asfalto viscido, è andato lungo alla discesa del Mirabeau
dal nostro inviato
Andrea Cremonesi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Rossi, un podio per il futuro

È sempre lui l'ago del mercato

ROMA, 21 maggio 2012

Il 2° posto di Le Mans con la Ducati conferma il ruoto di top rider di Vale, che con la Honda Hrc di Stoner vacante, può alzare con Borgo Panigale le sue pretese di garanzie tecniche. La crescita della Desmosedici sarà decisiva per tenerlo sulla rossa

Valentino Rossi, 33 anni, sul podio di Le Mans: 2°. Afp
Valentino Rossi, 33 anni, sul podio di Le Mans: 2°. Afp
I tuoni del week end di Le Mans hanno lasciato un'eco più profonda della cavalcata trionfale di Jorge Lorenzo e dello splendido 2° posto di Valentino Rossi con la Ducati, dopo un duello dall'antico sapore di iride con il 'prepensionato' Casey Stoner. La Francia, infatti, riconsegna al motomondiale alcune certezze come la caratura di Lorenzo, l'inaffidabilità di Pedrosa, la qualità della Yamaha; fuga dei dubbi legati a Rossi, che non è il dimesso pilota apparso nel post Qatar ("ho perso le speranze con questa moto"), ma un campione che sa ancora fare la differenza, e lascia degli interrogativi sullo scacchiere del futuro, aperti dall'annuncio del ritiro di Stoner e ancor più intricati dopo la prestazione di Valentino.
vale non si è perso — Inutile illudersi: il podio di Le Mans non rilancerà Vale nelle partita iridata, come lo stesso pesarese ha ammesso: "sull'asciutto non è ancora plausibile puntare al podio, ma almeno dobbiamo cercare di essere lì con le Yamaha Tech 3 e divertirci". Al massimo Rossi potrà fare da terzo incomodo come in Francia - pesanti i 4 punti tolti a Stoner nel testa a testa con Lorenzo - quando le variabili dei GP ne presenteranno l'occasione. Per crescere ancora, però, la Ducati deve lavorare ancora sodo, cercando di ammorbidire quel motore che sul bagnato, con la potenza inevitabilmete tagliata, rende la Desmosedici un perfetto mezzo anfibio da battaglia, ma non solo. Gli imminenti test al Mugello serviranno a questo e "saranno molto più importanti del podio", come ha detto Vale, e hanno il sapore del crocevia. Non della stagione, ma del futuro. Il risultato di Le Mans ha fatto capire che Rossi ha ancora voglia di combattere, la cattiveria agonistica dei bei tempi, e che, adeguatamente supportato, resta un pilota da lotta al vertice. Si era smarrito nelle contorsioni tecniche di Borgo Panigale, ma alla prima occasione di poter mostrare la sua stoffa, non ha fallito. In più, con il passo indietro di Stoner, sa di essere l'asso di briscola, che al tavolo del mercato tutti i team cercheranno di accaparrarsi.
le chiavi del mercato — Uscendo di scena, infatti, Stoner lascia una bella Honda Hrc che fa gola a tanti, ma che in pochi possono permettersi. Forse non più Pedrosa, che dopo tanti anni con la casa madre non pare in grado di ricevere i galloni di prima guida; non ancora Marc Marquez, che se non cambiano le regole salirà dalla Moto2, ma sarà parcheggiato in un team satellite prima di vestire il rossonerarancio della squadra ufficiale; probabilmente non Lorenzo, che ha dichiarato fedeltà e amore ai tre diapason della Yamaha, ma che non si volterebbe certo dall'altra parte davanti a un'offerta irrinunciabile che gli arrivasse da Tokyo. Quindi tocca a Vale? Non è certo, ma non è da escludersi, visto che pure il vicepresidente Hrc Nakamoto ha lasciato uno spiraglio - "Tutto è possibile" -, impensabile fino a qualche tempo fa, considerando le modalità del divorzio di Vale da Tokyo per andare a riportare gloria alla Yamaha, la rivale di Iwata.
Valentino Rossi, 33, e Jorge Lorenzo, 25 a Le Mans. LaPresse
Valentino Rossi, 33, e Jorge Lorenzo, 25 a Le Mans. LaPresse
la carta ducati — Per scompaginare i piani giapponesi, in una partita in cui la prima mossa, come a scacchi, produrrà immediate conseguenze per gli altri pezzi, la Ducati ha una sola chance: far capire in poco tempo a Vale di potergli dare un mezzo competitivo dal 2013 in poi. Se da questi test del Mugello, o dal lavoro entro l'estate, o dalle garanzie che avrà ricevuto da una squadra che si è messa totalmente a sua disposizione, Vale riceverà segnali sufficienti per capire di poter lottare per il primato, o almeno essere lì "a divertirsi", allora la partita potrebbe essere chiusa e la "x" vacante di casa Honda non preoccuperà più di tanto Filippo Preziosi&C: Rossi e la rossa proseguiranno il loro, travagliato, matrimonio per inseguire la massima suggestione di un trionfo tutto tricolore. Il tempo però stringe, tutti i segnali, da qui ai prossimi mesi saranno decisivi e anche ogni singola sessione di test può avere una valenza enorme. In fondo, a setacciare con meticolosità il gruppo, senza Stoner restano due i top rider: Lorenzo e Rossi. Entrambi hanno carisma, velocità e caratura da vendere. E sanno di poter alzare il tiro delle loro pretese. Uno lo ha sempre saputo; l'altro ha solo dimostrato in Francia, di poterlo ribadire ad alta voce.
Massimo Brizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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