lunedì 29 ottobre 2012

hahaha.....commerdia

Discorso Berlusconi, Casini: “Se andrà dritto per questa strada si troverà solo”

A favore della rottura è il parlamentare ed ex ministro Gianfranco Rotondi: "La prosecuzione della legislatura è un danno al Paese". Prudenti invece Franco Frattini e Fabrizio Cicchitto: "Rompere adesso pregiudicherebbe l'alleanza con Casini e Montezemolo"

Discorso Berlusconi, Casini: “Se andrà dritto per questa strada si troverà solo”
Il discorso di Silvio Berlusconi ’oscura’ il rilancio del Pdl annunciato giovedì e provoca nell’establishment del partito reazioni per lo più contrarie alla probabile sfiducia al governo Monti dettata a Villa Gernetto. Ma non solo. La linea scelta dal Cavaliere rischia di far allontanare i propositi di unire i moderati e allontanare Casini, Montezemolo e Fini dall’alleanza alle prossime elezioni di aprile. Lo fa capire questa mattina il deputato pidiellino Osvaldo Napoli, che dalle pagine di Libero afferma: “L’ottanta per cento del partito è con Alfano, il resto cioè la minoranza è con Berlusconi”. Parole di fuoco avvalorate anche dalla presa di posizione di Pier Ferdinando Casini, secondo cui ”Berlusconi in 24 ore è passato dagli elogi, agli attacchi, alle minacce. Ma la politica non ha bisogno di ricatti”.
In una dichiarazione ai telegiornali, inoltre, il leader dell’Udc conferma il rischio isolamento per il Cavaliere, che “se andrà dritto per questa strada si troverà solo” perché “c’è una grande parte di moderati, anche nel Pdl, che non è disposta a mettere a rischio la tenuta del Paese”. E poi sentenzia: “Berlusconi ha devastato, in questi anni, l’unità dei moderati per cui ieri ha dimostrato che su quella base si può creare un partito populista di destra che non ha nulla a che fare con il partito popolare europeo e con i moderati”.
Sul discorso di Berlusconi, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani interviene da Domenica In-L’Arena su Raiuno e afferma: ”Sono preoccupato di questa posizione di Berlusconi perché di populismi ne abbiamo già un bel po’”. Sulla possibilità che l’ex presidente del Consiglio stacchi la spina al governo Monti, Bersani non si sbilancia: “Prevedere quello che fa è sempre complicato”. E poi, la sentenza Mediaset pesa sulla mossa di Berlusconi? “In parte, ma anche l’istinto profondo dell’uomo a non mollare la sua creatura; ma deve prendere atto che dopo tanti anni i risultati non ci sono stati”. Esorta infine i centristi di Casini: “Ci rivolgiamo con apertura ad un centro che non si lasci incantare dai pifferi del populismo”.
Tra coloro che appoggiano il ritorno sulla scena dell’ex premier c’è l’ex ministro e parlamentare del PdL, Gianfranco Rotondi, che commenta così, sul sito democraziacristianaquotidiano.it, l’uscita dell’ex premier: “Premesso che avrei seguito Silvio anche nell’impegno umanitario che si era prefisso e continuerò a seguirlo in queste iniziative, sono contento delle sue rinnovate motivazioni politiche”. E rincara la dose: “La prosecuzione della legislatura è un danno al Paese che merita di uscire dal tunnel con una scelta serena e limpidamente politica. Non ho paura di un governo Bersani, ho paura di sei mesi col rombo delle procure impegnate a demolire la politica per completare il golpe in atto da un anno”.
E’ prudente invece l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, secondo cui Berlusconi non ha nessuna intenzione di staccare la spina a Monti. In un’intervista al Mattino spiega che Berlusconi “è coinvolto da sentimenti forti molto negativi, ma sono sicuro che non potrà ignorare i due eventuali effetti devastanti” di una eventuale sfiducia al governo. Una decisione del genere, precisa l’ex ministro degli Esteri, innanzitutto “vanificherebbe agli occhi del Paese e della comunità internazionale il gesto di responsabilità che Berlusconi ha fatto lasciando Palazzo Chigi e di cui ha rivendicato il significato. E poi Berlusconi sa bene che non è questo il bene dell’Italia”.
“In tv – aggiunge – ho visto una persona che avverte d’essere colpita da una profonda ingiustizia. Ma sono certo che anche stavolta, nei tre gradi di giudizio, il presidente troverà giustizia. Per il resto non mi sembra affatto di avere ascoltato considerazioni inedite”. L’obiettivo, sottolinea, “resta quello di favorire la ‘casa dei moderati‘: in questo senso proseguono i nostri sforzi di dialogo con Montezemolo, con Casini e con quanti si riconoscono nel popolarismo europeo” e le critiche di ieri all’Europa e alla Germania non precluderanno la trasformazione del Pdl nel Ppe italiano. Per le primarie, prosegue, finora Alfano “ha rappresentato la sintesi giusta, nel dialogo con gli altri moderati come nei rilievi mossi al governo – dice Frattini – Bersani ha dimostrato molta più durezza nei confronti dell’agenda Monti. Per il resto vedo espressioni che sono destinate a restare minoritarie”. Nessuna preclusione a un dialogo con la Lega ma a una condizione, che non prevalgano “velleità secessioniste”.
A frenare le mire di rottura con Monti è anche uno dei fedelissimi del Cavaliere, il deputato Fabrizio Cicchito, che torna oggi ad invitare a non far esplodere di nuovo la questione dello spread con una crisi di governo: “Per ciò che riguarda il governo Monti, la scelta di appoggiarlo è stata fatta a suo tempo dal gruppo dirigente del Pdl con il dissenso esplicito di alcuni. Adesso la questione – sottolinea Cicchitto – va esaminata in modo serio e da due punti di vista: in primo luogo non c’è dubbio che la linea rigorista ha prodotto recessione, tant’è che essa viene denunciata anche dal presidente di Confindustria: bisogna vedere – aggiunge il capogruppo alla Camera del Pdl - se è possibile realizzare qualche significativa correzione sul terreno della pressione fiscale in occasione delle leggi attualmente in discussione in Parlamento”. 
E inoltre Cicchitto avverte: “Bisogna evitare che una crisi politica provochi una esplosione degli spread realizzata anche strumentalmente. In terzo luogo, bisogna evitare ogni contraddizione sulla possibilità di aggregazione di tutti i moderati che è fondamentale per evitare che il potere sia conquistato dalla sinistra di Bersani e Vendola che sarebbe una catastrofe per la società italiana. La discussione su tutti questi temi va affrontata in modo serio e senza demonizzazioni”. Infine “le primarie devono essere una occasione di dibattito e non di rissa. In questo senso la richiesta di dimissioni di Alfano avanzata anche ieri è un atto di irresponsabilità politica per di più fatto alla vigilia delle elezioni siciliane”.
Infini è ancora più esplicito il parlamentare del Pdl Guido Crosetto che a Domenica In-L’Arena su Raiuno afferma: ”Sarebbe un suicidio far cadere il governo Monti a quattro mesi dal voto. L’anno scorso Berlusconi ha fatto il passo indietro da palazzo Chigi, è stato zitto per un anno, ieri è esploso e ha detto ciò che pensa: la sentenza ha fatto saltare il tappo”, ha aggiunto Crosetto per il quale è giusta “l’incazzatura” di Berlusconi per la sentenza. Crosetto ha ricordato di non aver “mai votato la fiducia” al governo Monti.

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Vettel: "Un passo avanti"
Alonso: "Siamo ancora lì"

GREATER NOIDA (India), 28 ottobre 2012

Il tedesco felice: "Ha funzionato tutto. Il titolo? Le cose possono cambiare rapidamente". Il ferrarista: "Ho perso il minimo dei punti, non ci arrenderemo mai e cercheremo di essere felici in Brasile"

Vettel innaffia Alonso sul podio. Afp
Vettel innaffia Alonso sul podio. Afp
Sebastian Vettel avvicina il titolo, Fernando Alonso però è lì e non si dà per vinto. Il GP d'India è stato emblematico di questa fase del campionato: una Red Bull scatenata in qualifica e in gara, un pilota che non molla mai ed è pronto a cogliere tutte le opportunità che ancora gli restano. Tutto è ancora aperto e domenica prossima ad Abu Dhabi andrà in scena un altro entusiasmante duello.
punti pesanti — Vettel è ovviamente euforico per questi 25 pesantissimi punti: “Qui vinco per due anni di fila è fantastico. È un GP speciale, mi piace, ha dei settori splendidi. Ringrazio tutto il team, non c’è nulla che non abbia funzionato, sono felice di far parte di questo gruppo. Io come Senna? Ci ricordiamo di lui anche perché era una persona fantastica. Le mani sul mondiale? È un passo avanti, ma vediamo come le cose possono cambiare rapidamente. Ora sono orgoglioso e felice. Manca ancora molto per la fine del campionato”.
novità tecniche — Alonso conferma di aver dato il massimo e che ancora lotterà: “Non è facile per me cercare di contrastare la Red Bull ma non cederemo mai, loro sono stati fantastici per tutto il week end e cercheremo di essere felici in Brasile, alla fine. Ho perso il minimo dei punti, ma ci saranno gare migliori in futuro. Eravamo velocissimi in rettilineo, ma ci mancava un po’ di grip in curva, speriamo di trovarlo nelle prossime gare”.
i conti alla fine — Stefano Domenicali, team principal Ferrari: "Molleremo solo quando lo dirà la matematica, dobbiamo restare lì, uniti, lavorare, i conti si faranno alla fine. Novità tecniche ad Abu Dhabi? Vedremo, l'importante è restare lì". Mark Webber ha chiuso terzo: “Gara difficile, ho avuto dei problemi alla vettura perché senza kers è difficile difendersi, ma alla fine sono contento di come ho guidato per salire sul podio”.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Windows 8 da venerdì in commercio
la scommessa del Gattopardo-Microsoft

L'azienda fondata da Bill Gates cerca di imparare dal libro di Tomasi di Lampedusa: cambia tutto (il sistema operativo) per confermarsi leader di mercato. Lo fa con un prodotto moderno che fonde il classico desktop con il mondo touch, anche se non è tutto rose e fiori. E attenzione alla differenza tra Windows 8 e Rt  di ALESSIO SGHERZA


BENTORNATI nel 1994, il tempo in cui le finestre di Windows non erano altro che un'applicazione, e non ancora un sistema operativo. Per accedere al desktop, che poi diventerà il nostro pane quotidiano, ancora dovevamo scrivere "cd windows" e poi "windows.exe". O qualcosa del genere: la memoria si perde nelle nebbie del tempo.

Si scherza, ovviamente: siamo nell'ottobre 2012 e venerdì Microsoft metterà in commercio il suo nuovo sistema operativo: Windows 8. L'unica concessione al "ritorno al passato" è il fatto che il desktop non è più il centro dell'esperienza degli utenti, ma solo una (enormemente importante) applicazione.

L'eterno ritorno vale forse in filosofia, non certo in tecnologia, dove si può solo andare avanti o rischiare di scomparire. Microsoft ha quindi deciso che - nel tempo dei tablet - doveva rivoluzionare tutto per rimanere sul mercato. Come nel Gattopardo insomma: deve cambiare tutto (il sistema operativo) per non cambiare nulla (il dominio Microsoft sul mercato).

La risposta è Windows 8, un sistema operativo che vale per i tablet, per i portatili e per i pc desktop, come quelli che abbiamo a casa o in ufficio. Un unico ambiente, ottimizzato per l'utilizzo touch o per la classica coppia tastiera+mouse.

La scommessa di W8. L'idea di Microsoft è semplice: perché esistono dispositivi utilizzati principalmente per l'entertainment come i tablet e altri, con sistemi operativi diversi, per lavorare? E se nel primo settore è l'iPad di Apple a farla da padrone, nel secondo mondo è ancora oggi Microsoft il leader incontrastato: oltre il 90% dei pc mondiali funziona con Windows, soprattutto le edizioni Xp e 7.

Allora l'azienda fondata da Bill Gates ha disegnato una nuova interfaccia, ottimizzata per i dispositivi touch come i tablet, l'ha chiamata prima Metro e poi Modern Ui e l'ha messa al centro di Windows 8. Ottimizzata per il touch, ma utilizzabile anche con il mouse. Questa nuova pagina iniziale fa le veci del vecchio tasto Start, che va in pensione.

Per chi è affezionato al vecchio desktop, o comunque utilizza un pc tastiera+mouse, basta cliccare su desktop per ritrovarsi nella classica grafica a finestre. Dovrà passare dal menu Start solo per aprire un programma che non è 'bloccata' nella barra delle applicazioni. L'eventuale spaesamento dovrebbe durare poco.

D'altra parte la grafica Modern Ui è ideale per l'utilizzo con le dita: le gestures (ovvero le combinazioni di movimenti) funzionano bene, le finestre del menu sono 'vive' e si aggiornano in base ai contenuti (nuovi messaggi di posta ad esempio, o foto che scorrono) e - con qualche ovvia difficoltà - è anche possibile utilizzare il desktop senza mouse o tastiera.

Microsoft ha fatto un gran lavoro per far coesistere due mondi agli antipodi. Va detto, non raggiunge la semplicità di utilizzo di iOs, e qualche ora di esercizio per padroneggiare Windows 8 sarà necessaria. La convivenza porta un po' di confusione, fra vecchie e nuove abitudini, fra diversi menu e fra funzioni contestuali.

Il tallone d'achille. Il grande problema è il Windows Store, il negozio dove acquistare e scaricare le app: al momento sono poche migliaia, contro le 700mila di Apple e le 400mila di Android. Sicuramente a Redmond stanno lavorando per aumentare sensibilmente questo numero, di ora in ora e nei prossimi giorni. Ma il successo di Windows 8 passerà anche dalla ricchezza dello Store: in fondo sono le app che hanno trasformato l'iPhone in un fenomeno planetario.

I tablet: Windows 8 e Windows Rt. Quando parliamo di Windows 8, parliamo di un sistema operativo per processori x86, non per processori Arm. I processori Arm sono quelli normalmente montati su smartphone e tablet (iPad compreso) e utilizzano una tecnologia che consuma e scalda di meno, necessaria per dispositivi portatili in cui la durata della batteria è fondamentale. Per questi processori, esiste una versione che è il fratello minore di Windows 8 e si chiama Windows Rt.

Cosa cambia all'utente? Molto. Comprare un tablet equipaggiato con Windows 8 (e quindi con un processore x86, più potente) vorrà dire pagarlo di più e avere un prodotto mediamente più pesante. Ma potrete installarci tutte le applicazioni per Windows che avete sempre usato, scaricate da internet o che avete a casa su cd.

Con Windows Rt questo non sarà possibile: solo applicazioni espressamente programmate per processori Arm potranno funzionarci, e questo vuol dire quelle scaricabili da Windows Store (vedi sopra). Che non vuol dire che sia per forza un male, soprattutto quando le applicazioni diventeranno decine di migliaia, ma bisogna essere consapevoli di ciò che si acquista.

I prezzi. È già possibile prenotare 1 il nuovo Windows 8 costerà 59,99 euro per la versione in scatola, mentre la versione download costerà 29,99 euro. Questi prezzi valgono per chi deve aggiornare il proprio sistema operativo da una versione Windows precedente.

Non ci sono ancora i prezzi in euro dell'acquisto di un sistema operativo completo, che in dollari dovrebbe essere di 99 dollari per la versione base e 139 per la versione Pro. Inoltre, chi ha acquistato negli ultimi mesi un pc equipaggiato con Windows 7, può passare all'8 a prezzo scontato: 14,99 dollari.  (25 ottobre 2012)
 
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Al Festival dell'Ecoscienza
s'impara a tutelare la natura

Il 27 e 28 ottobre, in tutta Italia, centinaia di musei scientifici, Science Center, Orti Botanici, Parchi Naturali e Oasi Wwf apriranno gratuitamente i battenti per tour tematici, osservazioni al microscopio, laboratori didattici, mostre, proiezioni. Per sensibilizzare al rispetto degli ecosistemi, con un occhio di riguardo a quello alpino di LINDA VARLESE


BIODIVERSAMENTE. È un gioco di parole il titolo con cui si presenta il Festival dell'Ecoscienza organizzato dal Wwf in collaborazione con Anms (Associazione Nazionale Musei Scientifici). Quasi un ideogramma, un progetto visionario: tentare di portare la società a scoprire la biodiversità, a sostenere la ricerca scientifica che si preoccupa di tutelarla, ad aprire lo sguardo sui meravigliosi ecosistemi che rischiano di venir attaccati e compromessi dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento o dalle azioni spregiudicate dell'uomo.

Imparare a riconoscere e ad amare la natura. Questo è l'intento dell'iniziativa che in una "due giorni", 27-28 ottobre, si nutre di tanti eventi in tutta Italia: centinaia di musei scientifici, Science Center, Orti Botanici, Parchi Naturali e Oasi Wwf apriranno gratuitamente i battenti per tour tematici, osservazioni al microscopio, laboratori didattici, mostre, proiezioni. Ma non solo. Accedere a esposizioni di fossili, conchiglie, gocce d'acqua preistoriche, scheletri monumentali e animali ormai estinti permetterà ai visitatori di viaggiare nel tempo, alla scoperta di forme di vita che non ci sono più e di un mondo ormai svanito.

Le Alpi: un'immensa risorsa da tutelare. La terza edizione del Festival ha però una dedica speciale: sono le
Alpi e il loro ruolo di riserva d'acqua e natura per l'Europa intera ad essere le vere protagoniste di questa rassegna. "Una campagna di sensibilizzazione in favore dei uno dei sistemi naturali più importanti per la biodiversità europea, ma anche la catena montuosa più popolata e sfruttata al mondo", dicono dal Wwf. Perché se è vero che su quelle vette nascono 4 grandi fiumi europei come il Po, il Rodano, il Danubio e il Reno si possono osservare 30 mila specie animali diverse, tra cui l'orso bruno, lo stambecco, il camoscio, il lupo, la lince, l'aquila reale e 13 mila specie vegetali, è altrettanto vero che a causa dello sfruttamento dell'uomo solo il 10% dei fiumi delle Alpi è ancora in condizioni naturali o semi-naturali; un quarto di tutta la diversità vegetale alpina è il frutto delle attività umane o dipende da particolari forme di agricoltura. Inoltre è di 1,5 gradi l'aumento della temperatura media delle Alpi nel corso dell'ultimo secolo: variazione che causa la fusione dei ghiacciai e la loro riduzione del 54% in appena un secolo e mezzo, tanto che secondo alcuni scienziati entro il 2100 potrebbe salvarsi solo il 4-18% dell'area glaciale alpina presente nel 2003, con altissimo rischio "estinzione" per tutti i ghiacciai italiani, specialmente sotto i 3500 metri di altitudine.

Proprio per invertire questa tendenza, il Wwf, nei due anni (2013-2014) in cui l'Italia avrà la presidenza della Convenzione delle Alpi, che dal 1991 unisce i Paesi alpini nella salvaguardia dell'ecosistema, ha realizzato un dossier "Alpi: tetto d'Europa al sicuro" e dato il via a una serie di iniziative che insegnino a guardare con rispetto, e come a un patrimonio da salvare, quei bellissimi paesaggi d'alta quota.

Tanti gli appuntamenti di Biodiversamente.
Molte le iniziative organizzate dal WWf in collaborazione con Anms. Ce n'è per tutti i gusti: si possono scoprire gli habitat di acqua dolce dalle Alpi alla pianura, perfettamente ricostruiti nelle vasche dell'Acquario Civico di Milano o godere della bellissima vista panoramica sull'arco alpino dalla terrazza del Museo della Montagna a Torino. I bambini potranno imparare tutto sulle piante che vivono nei climi più secchi partecipando al laboratorio organizzato nell'orto Botanico di Firenze. Fossili originali, preziosi manufatti e coinvolgenti installazioni multimediali compongono la mostra di rilievo internazionale che mette in scena il popolamento del pianeta e la grande storia della diversità umana "Homo sapiens" al Museo delle Scienze di Trento.

Si può approfittare dell'ingresso gratuito al giardino di Città della Scienza a Napoli e delle visite guidate al giardino e allo stagno. Si potrà vedere il grande scheletro di dinosauro al Museo di Storia Naturale di Venezia, all'Orto Botanico di Bologna si potrà ammirare la mostra temporanea sulla storia naturale, culturale e alimentare della zucca. Il Museo Civico di Zoologia di Roma organizza laboratori scientifici per famiglie sul tema dell'acqua. A Genova  al  Museo Civico di Storia Naturale "Giacomo Doria" bellissime immagini di boschi alpini e di alta quota, con cascate, laghi e fauna selvatica. Per avere un quadro completo di tutti i tour tematici basta accedere a questo sito 2.
(26 ottobre 2012)
 

domenica 21 ottobre 2012

già............

Vale: "Giusto sospendere"
Lorenzo: "Che fortuna..."

SEPANG (Malesia), 21 ottobre 2012

Pedrosa: "Finalmente la vittoria sul bagnato, è un gran giorno". Jorge: "Nel finale ho rischiato di cadere. I 23 punti? Potevano essere di più, ma anche meno. Devo andare sempre a podio per vincere il titolo". Rossi: "Alla curva 7 ero quasi per terra"

Il podio della Malesia: 1. Pedrosa, 2. Lorenzo, 3. Stoner. Afp
Il podio della Malesia: 1. Pedrosa, 2. Lorenzo, 3. Stoner. Afp
Pedrosa è raggiante dopo il successo di Sepang, il sesto stagionale, il terzo di fila, ma soprattutto il primo sul bagnato: "È un bel momento e un bel giorno - ha detto lo sapgnolo della Honda, ora a 23 punti da Lorenzo -. È la mia prima vittoria sul bagnato dopo tanto tempo, quando piove è sempre stato difficile per me ma è stata una gara magnifica, ho dentro una sensazione incredibile". Felicità e ringraziamanti. "Ringrazio la squadra per avermi aiutato a migliorare sul bagnato e sono felice di questo risultato; sarebbe stato meglio se Lorenzo avesse pagato quell'errore nel finale..., ma va bene anche così. Ora vediamo di fare una buona gara in Australia".
lorenzo — Lorenzo, secondo, il primo ad alzare il braccio nel finale per segnalare la pericolosità delle condizioni della pista, è soddisfatto: "Sono stato molto fortunato - ha detto Jorge -, se cadevo erano 20 punti persi. Sono stato molto concentrato, sapevo che sarebbe stata dura, era importante non essere aggressivo ma andare forte, poi la gomma posteriore morbida è calata molto e quando ha cominciato a piovere non teneva più". Il vantaggio di 23 punti su Pedrosa non lo tranquillizza, ma Jorge vede la cosa con molta lucidità: "Sarebbe meglio averne di più, ma potevo averne anche di meno o essere dietro. Alla fine sono in una posizione privilegiata, ma possono succedere tante cose: nelle ultime due gare devo andare al limite, ma senza superarlo e provare a salire sul podio. Se ci riesco diventeremo ancora campioni del mondo".
Pedrosa festeggia davanti a Lorenzo: sesta vittoria stagionale. Epa
Pedrosa festeggia davanti a Lorenzo: sesta vittoria stagionale. Epa
stoner — Per Stoner, terzo, è il primo podio dal rientro in pista dopo l'incidente di Indy e l'operazione alla caviglia fratturata. "In Giappone non pensavo di essere competitivo, ma credevo di poter migliorare qui in Malesia - dice Casey -. Sapevo che le ultime quattro gare sarebbero state complicate ma spero di essere ancora più competitivo a Phillip Island. Questo è un buon risultato, visto quello che è successo e spero che in Australia il tempo sia migliore, allora potremo fare una buona gara. Il telaio diverso da Pedrosa? Mi va bene questo con cui ho vinto delle gare a inizio stagione e che, senza l'infortunio, mi consentirebbe di lottare per il titolo".
rossi — Valentino Rossi è d'accordo con la decisione di interrompere la corsa: "È stata una gara al limite, molto difficile, penso che la decisione di fermarla e non ripartire sia giusta - ha detto Rossi, che nelle prime battuta era fra i primi -. Sul bagnato sapevamo di andare un po' meglio, poi alla curva 7 mi è andata bene di non cadere ed ero quasi per terra. Alla fine siamo quinti e portiamo a casa un po' di punti".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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"Pc negli ospedali, alto rischio virus"
La maggior parte non ha protezione

Le apparecchiature presenti nelle strutture sanitarie sono a rischio malfunzionamento per contagio da parte di malware. Conficker è una delle minacce che colpisce di più. I computer messi in rete, collegati a internet e con sistemi non aggiornati aumentano le possibilità di attacco

L'ALLARME arriva dal National Institute of Standards and Technology statunitense: i computer presenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie sono sempre più sotto attacco di virus e malware. I software che controllano i macchinari ospedalieri sono molto più connessi tra di loro, nella maggior parte dei casi i pc sono collegati a internet e messi in rete e hanno sistemi operativi Windows non aggiornati. Tutte condizioni, che secondo Kevin Fu, professore di informatica dell'Università del Michigan ed esperto sulla sicurezza di dispositivi medici, aumentano sempre di più il rischio di mandar fuori uso le macchine utilizzate negli ospedali. E il pericolo è tutto per i pazienti. 

Da una dimostrazione tenuta da Jack Barnaby, un ricercatore della IOActive, una compagnia di sicurezza informatica, sarebbe possibile colpire anche i peacemaker presenti nel corpo umano. Questo esperimento, condotto in precedenza anche dal professore Fu, ha dimostrato come sia possibile, con l'uso di un un computer portatile, inviare a distanza una serie di shock con una potenza di 830-volt ai peacemaker. Attraverso una "funzione segreta" presente in questi dispositivi, secondo Barnaby sarebbe possibile anche attivare tutti i peacemaker e defibrillatori presenti in un raggio di circa 10 metri. La tecnica sfrutterebbe una falla nel sistema dei dispositivi medici, che consentirebbe all'attentatore di violare il firmware e caricare il virus diffondendelo anche ad altri pacemaker.

Sistemi non aggiornati.
Per quanto riguarda le reti ospedaliere, tra i virus più comuni c'è il Conficker, capace di sfruttare una falla del servizio di rete Microsoft Windows o essere trasmesso con memorie USB, hard disk esterni infetti o tramite la violazione delle credenziali di sistema nel caso in cui la password di amministratore locale sia semplice o assente e propagarsi su altre macchine della rete.
Un tipico esempio, secondo il professor Kevin Fu, può essere il caso del Beth Israel Medical Center di Boston. In questo ospedale ben 664 attrezzature mediche vengono utilizzate tramite dei computer su cui sono istallati vecchi sistemi operativi Windows. Ambienti di lavoro che le case produttrici di attrezzature mediche non lasciano modificare o sostituire dagli ospedali, o proteggere con antivirus. Come risultato, conferma lo stesso capo della protezione informatica del Beth Israel Mark Olson, questi pc vengono frequentemente infettati da malware e una o due volte a settimana devono essere spenti e messi offline per ripulirli.

"Non è insolito che questi dispositivi, per ragioni che non capisco fino in fondo, vengano compromessi al punto da non poter più registare e monitorare i dati delle apparecchiature", dice Olson riferendosi ai monitor usati per seguire le gravidanze ad alto rischio. "Per fortuna, abbiamo un modello di riserva, perché si tratta di pazienti particolari. Sono in terapia intensiva, quindi c'è sempre personale medico fisicamente lì a guardare. Ma se qualcuno dovesse distrarsi per seguire un altro paziente, le cose potrebbero finire male".

I rischi maggiori.
"Fortunatamente, riferisce Olson, i sistemi informatici sono stati sostituiti alcuni mesi fa dal produttore dei macchinari con Windows XP, migliorando così la protezione".
Ma il problema rimane ancora attuale per tutti gli ospedali che continuano ad usare vecchi pc poco protetti. Ospedali dove a correre rischi gravissimi sono i pazienti e macchinari che raggiungono costi altissimi.
Secondo Olson, i virus colpiscono molti tipi di apparecchiature. "Le preoccupazioni maggiori riguardano gli analizzatori di gas nel sangue, le apparecchiature di radiologia, medicina nucleare, sistemi di erogazione, che potrebbero essere compromessi e resi inutilizzabili oppure intasarsi e sbagliare la lettura dei dati e causare gravi danni."
 
(19 ottobre 2012)

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L'Elefante antico che viveva a Roma
ritrovato fossile di 300mila anni fa

Eccezionale scoperta a La Polledrara, appena fuori dalla capitale: un Elephas rimasto impantanato in una palude nel Pleistocene medio perfettamente conservato del periodo in cui il centro Italia era "una terra africana di elefanti", spiega la direttrice dello scavo. E ci sono anche le tracce delle presenza dell'Homo Heidelbergensis di LAURA LARCAN

E' COMPARSO sulla Terra 800mila anni fa e si è estinto definitivamente 37.500 anni fa. Era fra le specie più diffuse in Europa meridionale, eppure le sue caratteristiche anatomiche non erano ancora perfettamente note. Ma per la conoscenza dell'Elefante antico, il cosiddetto "straight-tusked elephant" (Palaeoloxodon antiquus), ben più grande dei pachidermi attuali, c'è ora una svolta. E' il sito de La Polledrara di Cecanibbio, il giacimento paleontologico databile a 300mila anni fa scoperto nel 1984 a 20 chilometri da Roma, tra le vie Aurelia e Boccea, dove è stato riportato alla luce un esemplare straordinario di "Elephas".

Un unicum, perché completo e con tutte le ossa in connessione. La scoperta è frutto dell'ultima campagna di scavo avviata nel 2011 dalla Soprintendenza ai beni archeologici di Roma, e per la prima volta potrà essere ammirata dal grande pubblico grazie all'apertura straordinaria (su prenotazione) del deposito. "Da settembre abbiamo ripreso lo scavo archeologico e riportato alla luce tutte le parti dell'animale", racconta Anna Paola Anzidei, direttrice per ventisei anni del sito, affiancata ora da Anna De Santis.

"Con le visite guidate - dice la Anzidei - il pubblico potrà seguire in diretta le ultime fasi dei lavori di indagine di un episodio avvenuto circa 300.000 anni fa, nel Pleistocene medio, eccezionalmente conservatosi fino ad oggi. Quando la campagna romana era davvero una terra africana di elefanti, e per il clima, la varietà del suo ambiente, la ricca vegetazione, la presenza di corsi d'acqua e soprattutto di aree paludose permise ad una fauna ricca e diversificata di prosperare, con elefanti, buoi, cervi, cinghiali, lupi".

Con questo esemplare ritrovato la Polledrara acquisisce un primato in Italia nello studio dell'Elefante antico. Fino ad oggi il sito aveva già restituito resti non completi di una cinquantina di elefanti, tra cui - per la prima volta in Italia - sette crani di individui adulti appartenenti a questa specie, nonché vari esemplari in connessione anatomica, accanto alle altre specie di bue primigenio, lupo, rinoceronte, cervo, uccelli acquatici e soprattutto bufali. Di quest'ultimi sono riemersi proprio con la recente campagna di scavo ben due crani, scoperta di rilievo visto che il bufalo non era ancora documentato nell'Europa meridionale in questo periodo.

Stavolta, però, l'ultimo Elefante sfoggia gli arti ancora tutti in connessione: il cranio e la mandibola, le zanne intatte lunghe quasi quattro metri, inserite perfettamente negli alveoli, le vertebre, l'omero, fino alle articolazioni delle zampe. "La scoperta consente di effettuare per la prima volta in Italia uno studio esaustivo della variabilità dimensionale e morfologica di una ricca popolazione di elefante antico e di compararne le caratteristiche con quelle delle specie viventi", spiega la Anzidei. E le dimensioni dovevano essere davvero notevoli se solo fino alla base del collo l'Elefante misura oltre 4,5 metri.

Inoltre, l'Elefante in questione svela una sua storia personale: l'andamento irregolare del fondo dell'alveo è stato la sua trappola mortale: "L'animale - dice la Anzidei - appare scivolato in avanti all'interno di una depressione colmata di fango da cui non riuscì ad uscire. La posizione degli arti, fortemente flessi, indica che i suoi movimenti, nel tentativo di liberarsi, dovettero essere molto limitati. Le zampe posteriori, con la sinistra allungata e la destra rimasta piegata con il ginocchio in basso ed il piede rivolto verso l'alto, non consentirono all'animale di puntellarsi sul fondo e tentare di rialzarsi".

Ma lo scavo, che si prevede possa essere completato entro l'anno, oltre all'evento naturale dell'impantanamento e della morte dell'animale, ha documentato anche la presenza dell'uomo. E' la prima testimonianza diretta dell'uomo preistorico, l'Homo Heidelbergensis antenato del Sapiens (di cui è stato rinvenuto un molare deciduo), che ha macellato la carcassa dell'animale sia a scopo alimentare sia per ricavare strumenti in osso. "Lo dimostrano i numerosi strumenti litici, distribuiti lungo i fianchi dell'animale che conservavano ancora le tracce d'uso", dice la Anzidei.

Le analisi effettuate al microscopio elettronico in collaborazione con l'università La Sapienza hanno infatti evidenziato su alcuni strumenti tracce lasciate dal taglio della pelle, della carne e dell'osso.

Tra i numerosi frammenti ossei abbandonati nei pressi della carcassa, alcuni sono da riferire alle ossa lunghe dello scheletro. Le zampe anteriori sono perfettamente in connessione, ma l'omero destro è stato interamente asportato. I femori presentano vistose fratture e parti mancanti, con alcuni frammenti del femore destro abbandonati nei pressi, insieme ad un blocco di lava (leucitite) di grandi dimensioni (oltre 20 centimetri di diametro) certamente utilizzato per fratturare le ossa. 
 
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Ferrari conferma Massa nel 2013
"Felicissimo, è la mia famiglia"

MILANO, 16 ottobre 2012

Ufficiale il rinnovo con il pilota brasiliano, che per l'ottavo anno di fila correrà per Maranello. "Ringrazio tutti - ha detto -, darò il massimo per aiutare il team a raggiungere i suoi traguardi". Alonso: "Con lui siamo la squadra migliore"

Felipe Massa, 31 anni, 11 vittorie in F.1. Colombo
Felipe Massa, 31 anni, 11 vittorie in F.1. Colombo
Come prevedibile dopo i suoi bei recenti risultati, e a riprova delle voci che si rincorrevano da qualche giorno, la Ferrari ha ufficializzato la conferma di Felipe Massa anche per la stagione 2013. Per il brasiliano, 11 vittorie in F.1, si tratterà dell'ottava stagione di fila di mondiale con il Cavallino rampante, la quarta in coppia con Fernando Alonso.
L'INCONTRO CON MONTEZEMOLO — Il presidente Luca di Montezemolo ha visto in mattinata a Maranello il pilota brasiliano, arrivato direttamente dalla Corea. È stato un incontro molto affettuoso, in cui il presidente ha fatto i complimenti a Massa per le ottime prestazioni degli ultimi tempi. Non c'è voluto molto tempo a trovare l'accordo sul rinnovo del contratto, visto anche che la Ferrari conosce Felipe da quando era poco più di un ragazzo e lui è sportivamente cresciuto a Maranello.
Massa con Alonso: coppia Ferrari anche nel 2013. LaPresse
Massa con Alonso: coppia Ferrari anche nel 2013. LaPresse
felicissimo — "Sono felicissimo per questo accordo - ha detto Massa -. La Ferrari è la mia famiglia sportiva e io ho sempre corso in F.1 guidando dei motori costruiti a Maranello: non riesco a vedermi al volante di una monoposto spinta da altri propulsori! Voglio ringraziare innanzitutto il presidente Montezemolo e Stefano Domenicali, che mi hanno sempre dato fiducia e sostenuto anche nei momenti più difficili: loro, il team e i tifosi possono essere certi che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare la squadra a raggiungere i traguardi che si pone ogni anno".
domenicali — Soddisfazione anche da parte di Stefano Domenicali, responsabile della Gestione Sportiva della Ferrari: "Siamo lieti di aver prolungato il rapporto con Felipe per un'ulteriore annata - ha detto -. È parte della nostra famiglia da oltre un decennio e ha dimostrato, soprattutto in questa parte di stagione, di essere di nuovo competitivo ai massimi livelli, come ci aspettiamo. Abbiamo sempre supportato Felipe, anche nei momenti più difficili della sua carriera, siamo certi del suo valore e che saprà ripagare la fiducia che gli è stata rinnovata". Definita la formazione Ferrari per il 2013, adesso ogni singola stilla d'energia sarà concentrata sulla preparazione delle ultime quattro gare del mondiale 2012, con un unico obiettivo comune: riportare a Maranello il titolo iridato.
alonso esulta — Anche Fernando Alonso ha festeggiato all'annuncio: "Sono felicissimo di continuare per un altro anno con Felipe Massa come compagno. Sono sicuro che siamo la squadra migliore", ha detto lo spagnolo su Twitter.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
 

venerdì 12 ottobre 2012

già.......http://www.youtube.com/watch?v=zX7G6rhjwgk&feature=related

Lo smartphone saprà tutto di noi?
Il diario autoscrivente sarà una realtà

Samsung ha depositato un brevetto per un'applicazione in grado di funzionare come una scatola nera personale, memorizzando in forma multimediale tutte le attività della giornata. Molte le opportunità, ma anche i rischi

LA GUERRA DEI BREVETTI tra i grandi nomi dell'hi-tech non dorme mai. E tra le idee depositate da Samsung ce n'è uno piuttosto particolare. Non riguarda l'hardware di prossimi dispositivi, almeno non strettamente, ma una possibile funzionalità del sistema operativo di tablet e smartphone: registrare tutte le attività quotidiane dell'utente e memorizzarle in forma di diario. Con grande precisione, redigendo un report di quanto tempo si sono svolte particolari attività, dalla conversazione al gioco, alla registrazione di video, foto, ai trasporti usando mappe e navigazione. E ovviamente, tutti gli aggiornamenti social e appunti personali.

IMMAGINI: DIARI ELETTRONICI PER SMARTPHONE 1

Scatola nera. Il brevetto depositato da Samsung è qualcosa che assomiglia molto a un Grande Fratello personale. Applicazioni simili esistono già (Day e Path per iOS ad esempio), ma qui la chiave sembra essere l'integrazione dell'app con l'operatività di base dello smartphone. Di fatto si tratterebbe di una vera e propria scatola nera individuale, con tutte le possibilità, le comodità e anche i rischi del caso. 

Diario. In particolare, l'app si occuperebbe di riportare le attività della giornata in una forma confidenziale, con testi e multimedia. Un vero e proprio diario autoscrivente, arricchito da immagini, video, canzoni e mappe. E chissà, acquisti, attività culturali e forse anche private, che l'utente esercita attraverso lo smartphone. Ma se i dati finissero in mano a terzi, ben intenzionati o meno? Si potrebbe avere in mano un profilo completo della persona, da quando si sveglia a quando si addormenta, con un dettaglio mai visto prima sulle attività della giornata. Probabilmente Samsung sta già pensando a profonde possibilità di interazione e filtraggio dei dati destinati all'app, modificabili dall'utente. (12 ottobre 2012)
 
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Dossier illegali Telecom, Tronchetti Provera indagato per ricettazione

La Procura di Milano ha chiuso le indagini a carico del patron di Pirelli per il caso cosiddetto Kroll. Altre accuse che erano state contestate all'imprenditore per questa vicenda sono già state archiviate, mentre altre 2 imputazioni, tra cui l'associazione per delinquere, sono state stralciate per probabile richiesta di archiviazione

Dossier illegali Telecom, Tronchetti Provera indagato per ricettazione
Il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo ha chiuso le indagini a carico di  Marco Tronchetti Provera con l’accusa di ricettazione per il caso cosiddetto Kroll nell’ambito della vicenda dei dati copiati dal computer di un dipendente dell’agenzia investigativa.  L’episodio si inquadra nella più ampia vicenda dei dossier illegali confezionati dalla security di Telecom Italia all’epoca della gestione Tronchetti che controllava il gruppo di telecomunicazioni con Pirelli. Altre accuse che erano state contestate a Tronchetti Provera per questa vicenda sono già state archiviate, mentre altre 2 imputazioni, tra cui l’associazione per delinquere, sono state stralciate per probabile richiesta di archiviazione. Resta dunque il reato di ricettazione per cui la Procura dovrebbe poi chiedere il rinvio a giudizio.
I dati prelevati dal computer, stando alla ricostruzione dell’accusa, furono sottratti all’epoca della battaglia per il controllo di Brasil Telecom, con un’operazione di hackeraggio dagli uomini della security di Telecom nel 2004 in Brasile. I file e i dati, “sarebbero stati illegalmente intercettati e poi sottratti alla Kroll” e Tronchetti sarebbe stato informato della natura di tali dati da Giuliano Tavaroli, ai tempi a capo della sicurezza della società di telecomunicazioni.
La contestazione di ricettazione mossa a Tronchetti Provera dai magistrati milanesi porterebbe a escludere la complicità e soprattutto il ruolo di mandante dello stesso Tronchetti Provera nell’ambito di altri reati contestati, la corruzione e il concorso in violazioni informatiche. Per questi ‘filoni’ ancora aperti la procura di Milano potrebbe chiedere l’archiviazione. Il legale del manager, Roberto Rampioni, esprime “soddisfazione” perché “pare favorevolmente concluso anche il supplemento delle indagini concernenti ipotesi di reato che andavano dall’associazione a delinquere all’hackeraggio nonché alla corruzione internazionale”.
Quanto all’accusa “di ricettazione in merito al dvd contenente elementi comprovanti lo spionaggio eseguito dall’agenzia Kroll ai danni di Telecom Italia”, continua il legale, “siamo convinti di poter dimostrare che anche in questo caso nessun comportamento illegale è stato posto in essere. Non si può non ricordare ad ogni modo che la portata lesiva delle azioni Kroll è stata confermata più volte anche dalla società Marsh&McLellan, allora controllante di Kroll. Marsh&Mclellan comunicò anche, al termine del 2004, la fine di azioni contro il dottor Tronchetti Provera e l’azienda, scusandosi ufficialmente per l’accaduto”.

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La Gazzetta scende in pista
In sella a una Superbike

Milano, 11 ottobre 2012

Il nostro tester Stefano Cordara in sella (e in gara) alla moto del team BMW Motorrad Italia. Cosa succede quando una persona normale si trasforma in pilota ufficiale

Sogno o realtà? A volte anche i sogni che paiono irrealizzabili si avverano. Provare una moto da corsa “vera” è di per sé un sogno, a volte a pochi fortunati tester può capitare in occasioni particolari di farci qualche giro. Due, tre al massimo, in cui più che capire come va veramente la moto si gira vinti dal terrore di rovinare un mezzo che quando va bene costa almeno 100.000 euro. Impensabile poterci girare per un giorno intero, figuriamoci per 4 giorni in un contesto di gara iper competitivo come quello del CIV, il Campionato Italiano Velocità massima espressione delle competizioni nazionali in cui corrono piloti di altissimo livello.
 
la prova — L’idea è un po’ folle ma questa volta siamo riusciti a metterla in pratica, grazie anche alla collaborazione del Team BMW Motorrad GoldBet Superbike Team, che, appena terminate, le fatiche mondiali con Ayrton Badovini e Michel Fabrizio si è messo a nostra disposizione per farci vivere queste avventura unica. Paura, emozione, voglia di imparare e anche un po’ di incoscienza. Miscelate questi ingredienti e capirete lo spirito con cui ci siamo buttati in questa incredibile esperienza. In fondo, confessiamolo, ogni motociclista sportivo in cuor suo pensa di essere migliore degli altri, è sempre il mezzo a non essere all’altezza e questo succede a tutti i livelli, dalle gare amatoriali alla Moto GP quando i piloti satellite pensano di meritarsi la moto ufficiale. Bene noi ci siamo messi in gioco, vogliamo davvero vedere se “con quella moto li vanno forte tutti”, non ci limitiamo a provarla, ci gareggiamo sul serio. Qui non si tratta solo di guidare (e cercare di capire) per tanti giri una delle migliori moto del mondiale Superbike, si tratta soprattutto di entrare a stretto contatto con un team di primissimo livello che ha gestito talenti del calibro di Noryuki Haga, Troy Bayliss e molti altri che hanno vinto nel campionato delle derivate di serie, persone di un’esperienza impressionante da cui cercare di carpire ogni segreto. Insomma per me è come tornare al primo giorno di scuola, e confesso che vendendo scaricare la moto, allestire il box mi è presa letteralmente l’angoscia. Tutto però si è stemperato dopo i primi giri in pista. Il team che mi segue, è lo stesso che ha seguito Ayrton Badovini, ragazzi esperti ma soprattutto grandi persone che mi hanno messo subito a mio agio aiutandomi a uscire dal box in moto meno terrorizzato di quando ci sono entrato a piedi. Tra emozioni fortissime, briefing con i tecnici, e i primissimi giri di pista la prima giornata è scivolata fino a sera. La notte è vicina e credo che la notte sarà molto lunga, dormire con tutti i pensieri che rimbalzano per la testa sarà molto difficile. E domani si inizia a fare sul serio.
Stefano Cordara© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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L'invasione silenziosa del Tamigi
ci sono oltre 100 "specie aliene"

Ricerca della Queen Mary University of London. Problema ambientale con un pesa anche economico stimato in circa 3 milioni di dollari all'anno. Gl esperti: indispensabile l'adozione di leggi più incisive che consentano di prevenire

LONDRA - L'invasione silenziosa è cominciata diversi decenni fa ma solo negli ultimi anni ha raggiunto proporzioni ragguardevoli. Nel Tamigi, il fiume simbolo di Londra, ci sono circa 100 le specie non originarie della Gran Bretagna. Quasi un record nel sistemi di acqua dolce del mondo. La ricerca è stata condotta della Queen Mary University of London e si chiude con una considerazione: allo stato delle cose è indispensabile l'adozione di misure legislative più incisive che consentano di prevenire l'introduzione di specie invasive in Gran Bretagna. Un problema ambientale con un riflesso economico: i costi legati a questi specie aliene, infatti, pesano sulla bilancia economica britannica per circa 3 milioni di dollari ogni anno.

"Abbiamo identificato 96 specie di acqua dolce straniere nel Tamigi. Dal 1961 il tasso dell'invasione è cresciuto al punto che attualmente viene scoperta una nuova specie non indigena ogni 50 settimane", ha spiegato Michelle Jackson, fra gli autori dello studio. Secondo gli scienziati, la globalizzazione ha facilitato l'invasione delle specie a causa delle attività di navigazione e in seguito all'aumento della popolazione. Il Tamigi è il secondo fiume più lungo d'Inghilterra e, durante il suo percorso, attraversa Oford, Reading, Windsor e Londra prima di sfociare nel Mare del Nord.
(12 ottobre 2012)

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Fernando si nasconde
O Globo: "Massa rinnova"

Milano, 12 ottobre 2012

Alonso vago dopo le libere in Corea: "I valori in pista li capiremo sabato". La tv brasiliana O Globo anticipa il rinnovo di un anno di Felipe col Cavallino: martedì l'annuncio dopo la firma. La Ferrari: "A chi crede di sapere tutto: non c'è niente di nuovo"

Alonso in azione in Corea. Afp
Alonso in azione in Corea. Afp
Solo le qualifiche diranno se e quanto si è avvicinata la Ferrari alla scatenata Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber. Le prove libere coreane hanno detto che le F2012 non paiono lontane, Alonso e Massa hanno completato 102 giri dedicandosi a prove di assetto e aerodinamica al mattino, a valutazioni sulle gomme sulla breve e sulla lunga distanza al pomeriggio.
parla fernando — Fernando Alonso racconta così la sua giornata: “È difficile dire dove siamo rispetto agli altri - ha detto lo spagnolo leader iridato - oggi abbiamo badato principalmente a noi stessi, lavorando stamattina sul confronto fra diverse idee sulla configurazione della vettura e, nel pomeriggio, sulle gomme. Dovremo aspettare domani per avere un quadro più preciso della situazione. La pista è migliorata moltissimo da una sessione all’altra: è un fenomeno particolarmente accentuato qui perché non ci sono praticamente competizioni su questo tracciato e, stamattina, l’asfalto era particolarmente sporco. Speriamo che domani la situazione sia migliore perché è sempre più divertente guidare quando l’asfalto offre un minimo di aderenza. La parte più impegnativa di questa pista è certamente il terzo settore, quello più breve come tempo di percorrenza, dove ci sono praticamente soltanto curve. Le scelte dell’assetto sono dettate principalmente dal rendimento della vettura nel terzo settore mentre gli altri due sono certamente più facili da affrontare”.

massa contento — Felipe Massa è abbastanza soddisfatto: “Direi che questo fine settimana è iniziato in maniera positiva ma l’importante è continuare su questa strada anche domani e domenica, quando davvero conta - spiega il brasiliano - la nostra vettura sembra essere piuttosto buona su questo tracciato, il che ci fa ben sperare, anche se la verità la scopriremo solamente domani, in qualifica. Per quello che abbiamo potuto vedere oggi pomeriggio nella seconda sessione, la differenza fra le Soft e le Supersoft non è sicuramente elevata: noi ci siamo trovati bene con entrambe, sia con poca che con tanta benzina a bordo. Adesso cerchiamo di prepararci al meglio per delle qualifiche che si annunciano comunque molto combattute".
felipe rinnova? — Oggi intanto la tv brasiliana O Globo ha anticipato che queste ultime prestazioni di Felipe gli sono valse il rinnovo per un anno a Maranello: martedì ci sarà l'annuncio dopo la firma. A stretto giro la risposta della Ferrari via Twitter: "In F1 tutti vivono di certezze, quasi sempre smentite dai fatti... L'ultima viene dal Brasile e riguarda Felipe Massa e il suo futuro. A chi è convinto di sapere tutto diciamo soltanto che non c'è nulla di nuovo sotto il sole, né di Maranello né della Corea. Nessuna fretta!".
 
vettel prudente — La Red Bull è parsa in forma anche se Sebastian Vettel, immediato inseguitore di Alonso nel Mondiale, è prudente: "È andata bene - ha detto il campione del mondo in carica - però penso sia tutto molto equilibrato. Non sono soddisfatto per ogni uscita ma penso dipendesse anche dalle condizioni della pista, ogni volta differenti. C'era molto sporco poi le cose sono migliorate. In ogni caso per stare davanti ai rivali domani dobbiamo migliorare ancora". Nella “guerra psicologica” che si è scatenata per la corsa al titolo entra anche Michael Schumacher e si schiera con Vettel: "Vedo un chiaro vantaggio di Sebastian adesso. Ha dalla sua la macchina e può mettere pressione. Sebastian ha la possibilità di portare a casa la vittoria. Il campionato era già deciso con il vantaggio di punti che aveva Alonso prima di Suzuka. Credevo che avrebbe messo a segno il colpo decisivo".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

lunedì 8 ottobre 2012

già....ultramax

Il verde perduto delle nostre città
alberi abbattuti e mai ripiantati

A Roma il record negativo: su 6mila piante, solo 2mila sostituite. A Palermo palme distrutte dal punteruolo rosso. Ma soffrono anche Bologna e Milano. Malattie, nuovi posti auto e fondi insufficienti stanno decimando strade e parchi di LAURA SERLONI


ROMA - Sempre meno alberi nelle città italiane. Gli abbattimenti aumentano vertiginosamente, le ripiantumazioni sono invece insufficienti, complice anche il profondo rosso delle casse comunali. A Roma, negli ultimi due anni, sono stati sradicati 6.647 esemplari, appena 2.198 sono stati sostituiti. A Palermo, il punteruolo rosso ha decimato 10mila palme, sono solo duemila quelle piantate. Un parassita del legno ha aggredito betulle, aceri, platani e pruni a Milano: 133 gli abbattimenti, la promessa è di seminarne altri. Promesse, appunto. Ma intanto l'Italia butta via il patrimonio arboreo delle sue città.

La Capitale guida questa triste classifica. Nelle strade e nei parchi di Roma si registra un saldo negativo di oltre quattromila fusti. Il trend dei dati forniti dal Servizio Giardini dal 2010 al 2012 non si discosta molto da quello degli anni precedenti. Il rischio è che avremo una metropoli con sempre più cemento e meno verde poiché i numeri non lasciano spazio a dubbi: 1.900 alberi in meno ogni anno. "Il patrimonio arboreo pubblico di Roma è stimato in circa 300mila alberi, almeno secondo l'ultimo censimento del 2002 - sottolinea Nathalie Naim, consigliera dei Verdi del Municipio Centro storico di Roma - e se si mantiene questa media fra 150 anni non rimarrà un solo albero pubblico". La distruzione degli arbusti negli ultimi tempi ha colpito quasi tutti i quartieri. Il centro storico ha perso 476 esemplari, l'area dei Parioli e del Flaminio altri 428.

Il caso Roma fa scuola su come cambia il volto verde delle città. I platani e i pini che sono i simboli verdi della Città Eterna (basti ricordare quelli di piazza Venezia che sono stati rasi al suolo per la costruzione della nuova metropolitana), ora non vengono più piantati. Il Comune opta per il frassino che devasta meno l'asfalto, il pero e le robinie. A questi numeri si vanno a sommare gli abbattimenti nei giardini privati che, con il pretesto della mancata approvazione di un regolamento del verde, sono stati liberalizzati con una circolare del 2011. E da allora sono aumentati in modo esponenziale. "Si tratta di diverse migliaia di alberi tagliati per lasciare spazio a un posto auto o a un pratino all'inglese", conclude Naim.

Se la Capitale batte ogni primato, i dati sono allarmati anche nelle altre città italiane. L'attacco del punteruolo rosso ha decimato la palme Canariensis di Palermo. Sono stati abbattuti 10mila esemplari nelle zone più prestigiose della città dal lungomare Foro Italico a via dell'Olimpo, una delle strade che porta alla spiaggia di Mondello. Di queste, ne sono state sostituite solo il 20%. A Bologna, il caso di piazza Minghetti ha provocato una sommossa popolare. Il progetto di restyling, assai criticato, ha fatto sì che fossero rasi al suolo 12 alberi (sostituiti con sole due magnolie), sacrificati per rendere ben visibili i palazzi delle due banche. A Varese, le motoseghe hanno fatto capitolare 18 arbusti a Casbeno, di fronte al palazzo della Provincia, per la costruzione di un parcheggio. Critica la situazione a Milano dove 133 alberi sono stati tagliati perché contaminati dal tarlo asiatico. L'amministrazione ha ordinato "l'abbattimento di ulteriori piante non sintomatiche nel raggio di 20 metri da quelle infestate". Una morìa. Nella lista dei fusti sono finite le betulle e gli aceri in via Novara, i filari di platani in via Diotti al confine con Settimo Milanese, gli aceri e pruni in via Taggia vicino all'ospedale San Carlo. "Le alberature stradali rappresentano corridoi ecologici utili agli uccelli per la riproduzione - spiega Matilde Spadaro del comitato Verde urbano - Si tutelino queste vite e si mettano regole vincolanti nei comuni d'Italia".
  (07 ottobre 2012)
 
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Loeb, la leggenda continua
Nono titolo mondiale

Milano, 07 ottobre 2012

Trionfando in patria nella terz'ultima prova del Mondiale, il pilota francese della Citroen allunga l'incredibile striscia di successi

Il Cannibale aggiunge un altro capitolo alla sua leggenda (vivente). Sebastien Loeb ha conquistato il nono titolo mondiale consecutivo. Trionfando in patria nel Rally di Francia - Alsazia, terz'ultimo appuntamento della stagione, il pilota della Citroen ha conquistato il 75° successo nel Mondiale e l'artitmetica certezza del nono titolo iridato consecutivo, un risultato sconosciuto ad altre leggende dei motori come Michael Schumacher o valentino Rossi. Loeb ha preceduto di 15"5 la Ford Fiesta RS WRC di Jari-Matti Latvala, terzo il compagno di squadra Mikko Hirvonen con la seconda Citroen DS3 ufficiale, staccato di 44"1.
Sebastien Loeb, 38 anni, 9 mondiali in carriera. Afp
Sebastien Loeb, 38 anni, 9 mondiali in carriera. Afp
Loeb, che ha già annunciato che dalla prossima stagione non correrà più i rally a tempo pieno, preferendo dedicarsi alla pista, ha ormai staccato il finlandese Jari-Matti Latvala (Ford Fiesta RS) e soprattutto Mikko Hirvonen (Citroën DS3). Loeb ha 244 punti mentre Hirvonen solo 173, con le sole prove di Italia e Spagna ancora da disputare. Grazie a Loeb, la Citroen conquista anche il suo ottavo titolo costruttori in dieci stagioni di attività nei rally.
"E' una vittoria speciale, sulle strade di casa, poi - ha detto un frastornato Loeb dopo la vittoria - Ancora non mi rendo bene conto di questa cosa, non so nemmeno se esiste la parola 'nonuplo' (che qualche giornalista gli suggerisce, ndr). E' stata una stagione perfetta, se si esclude l'uscita in Portogallo. Ora mi sento alla fine di qualcosa. I miei eredi? Sebastien Ogier ha un grande potenziale, ma non so se la macchina (la nuova Polo, ndr) saprà sostenere il suo talento. E poi c'è Hirvonen che ha già dimostrato il suo valore. Vedremo..."
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Biaggi si riprende il Mondiale
Dopo due anni torna sul trono

MAGNY COURS (Francia), 7 ottobre 2012

Max a Magny Cours conquista il titolo con 0,5 punti di vantaggio sul britannico Sykes, rilanciato dalla caduta del romano in gara-1. Il 41enne aveva già vinto nel 2010. La sua esultanza: "Mi sento un po' come Dino Zoff"

Max Biaggi, 41 anni, due volte mondiale in Superbike. Ansa
Max Biaggi, 41 anni, due volte mondiale in Superbike. Ansa
A 41 anni e per appena mezzo punto Max Biaggi ha conquistato a Magny Cours (Francia) il suo secondo Mondiale Superbike, sesta stella della fantastica carriera del fuoriclasse romano. L'Aprilia ha portato a casa anche il titolo Costruttori, 50° e 51° successo iridato per la Marca di Noale, 101° in totale per i marchi del Gruppo Piaggio. Biaggi aveva già vinto il Mondiale Superbike nel 2010, da dominatore. Nella prima fase di carriera, nel Motomondiale, aveva trinfato quattro volte il titolo nella 250: nel 1993-96 con Aprilia, nel 1997 con Honda.
la gara — Biaggi era sbarcato in Francia con una grossa ipoteca sul successo finale: +30,5 punti sul britannico Tom Sykes, pupillo Kawasaki, e +38,5 su Marco Melandri e la Bmw. Con soli 50 punti residui sembrava una formalità ed invece è stata una giornata ad altissima tensione con verdetto rimandato fino alla bandiera a scacchi. A complicare i piani del capoclassifica il bizzoso meteo francese che dopo prove soleggiate ha scombinato le carte con gara1 bagnata doe la seconda dichiarata “wet” ma con tutto lo schieramento partito con le coperture da asciutto. Biaggi ha rischiato di rovinare il sogno scivolando al sesto dei 23 giri della gara d'apertura. “Non ho fatto nulla di strano, è successo all'improvviso” si è difeso Max. “Forse ha frenato 10-15 metri dopo il limite” ha chiarito il capomeccanico Aligi Deganello, l'ex uomo di fiducia di Marco Simoncelli. Tom Sykes, partito al comando, ha poi dovuto cedere alla sorpresa Sylvain Guintoli per il 7° successo della Ducati 1198 all'ultima uscita nel Mondiale e al redivivo Marco Melandri. Gara 2 è partita con Sykes risalito a 14,5 punti e Melandri a 18,5. “Farò la gara della vita, tutto o niente” era il piano di Sykes ed è stato di parola: è andato davanti alla prima curva e non ha più mollato. Biaggi, partito dalla terza fila, si è ritrovato decimo mentre con il britannico davanti serviva il quinto posto per evitare la beffa. Le scivolate di Melandri (botta alla caviglia sinistra) e Loris Baz, oltre al fuoripista di Leon Haslam, hanno agevolato la rimonta. “Sapevo che settimo non bastava, avevo davanti due Ducati (Checa e Giugliano, ndr) e non è stato facile superarle. Quando sono riuscito ho visto che il vantaggio non aumentata. Solo nel finale, quando mi hanno dato +0.8 ho capito che era quasi fatta”.
bilancio — E' stata una stagione dai mille volti, con tanti ribaltoni e quello di Biaggi è trionfo strappati coi denti: decisivi il gioco di squadra del compagno Eugene Laverty che in Russia aveva ceduto il terzo posto e il tredicesimo ottenuto al Nurburgring, un mese fa, in rimonta dopo una terrificante caduta al primo giro. Sei punti che hanno cambiato la storia. “Vincere a 41 anni ha un sapore ancora più speciale, era destino che me la dovessi sudare fino all'ultimo. Ho vinto quattro dei miei sei Mondiali all'ultima gara, ma questo è stato davvero speciale. Per quanto andrò avanti? Non mi pongo limiti, ma vincere alla mià età è qualcosa di speciale. Mi sento un po' come Dino Zoff”. Anche meglio: il portiere della Nazionale vinse il Mondiale in Spagna 1982, a 40 anni. Biaggi non ha voluto confermare il rinnovo con Aprilia confermando però che “il 15 ottobre cominceremo i test 2013 ad Aragon, in Spagna”. La saga continua.
Paolo Gozzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alonso: "Non cambia niente"
Domenicali: "I conti alla fine"

SUZUKA (Giappone), 7 ottobre 2012

Lo spagnolo: "Ora è toccata a noi, la prossima magari a loro; la macchina però è sempre la stessa, dobbiamo lavorare. C'è un mini mondiale di 5 GP e dobbiamo chiuderlo davanti". Il responsabile del muretto Ferrari: "Bravo Felipe, macchina veloce, tanta sfortuna: anche agli altri può capiare quanto successo a noi"

Alonso pensieroso: due ritiri nelle ultime quattro gare. Epa
Alonso pensieroso: due ritiri nelle ultime quattro gare. Epa
Alonso è deluso e amareggiato, sa che quella di Suzuka è stata una grande occasione persa, e anche se dice “che non è cambiato niente”, la sostanza di una classifica che lo vede sempre al comando, ma con soli 4 punti su un Vettel che va il doppio, cambia radicalmente le sorti del Mondiale. Ecco come lo spagnolo spiega l’incidente al via: “Raikkonen mi ha toccato, ho bucato la gomma e non mi è stato possibile continuare; è anche una conseguenza della qualifica, eravamo partiti 6° e 10°…”. Poi, davanti alla realtà della bella gara di Massa, ottimo 2°, lo spagnolo dice deciso: “Sì, in gara la vettura va sempre meglio, ma è la stessa da 5 gare a questa parte: dobbiamo lavorare”. Non c’è però accenno di resa nelle parole di Alonso, guai solo a pensarlo visto che è soprattutto lui che ha trascinato la scuderia in vetta al mondiale. “Stavolta è toccata a noi, un’altra volta magari toccherà a un altro, le corse sono così. Noi dobbiamo lavorare, ma adesso inizia un mini mondiale di 5 gare, e noi dobbiamo chiuderlo con un punto più degli altri". Poi, in un tweet aggiunge: "Se il nemico pensa alla montagne, attacca per mare; se pensa al mare attacca per le montagne, ci aspettano 5 entusiasmanti gare".
Massa e Vettel dopo il traguardo. Reuters
Massa e Vettel dopo il traguardo. Reuters
domenicali spavaldo — Punti, già. Nelle ultime 5 gare Vettel ne ha conquistati esattamente il doppio dello spagnolo, 80 contro 40: difficile senza un'inversione di rotta che la Ferrari possa resistere in testa al mondiale con questo ritmo, anche se Stefano Domenicali va "a testa alta". Il direttore della gestione sportiva Ferrari, infatti, sottolinea la grande prova di Massa e le variabili impazzite che hanno caratterizzato il week end giapponese: "Sono successe cose che erano fuori dal nostro controllo - ha detto -, ma la gara di Felipe mi rende felice perché la macchina è andata bene. Tutto può cambiare, abbiamo visto come la McLaren imprendibile fino a qualche gara fa qui abbia lasciato spazio alla Red Bull e forse può capitare agli altri di passare quello che stiamo passando noi ora. Andiamo avanti con fiducia, poi ride bene chi ride ultimo". Sulla conferma di Massa, però, Domenicali glissa: "Una cosa alla volta..."
Sebastian Vettel, 25 anni, terza vittoria stagionale. Reuters
Sebastian Vettel, 25 anni, terza vittoria stagionale. Reuters
massa leonino — Massa appunto, secondo, ha fatto una grande gara, dopo una qualifica non fortunata e il 10° posto in griglia: il podio, che mancava al brasiliano dal GP di Corea del 2010, potrebbe avvicinare la firma del rinnovo con il Cavallino, anche se ora a Maranello hanno altro su cui concentrarsi. "Sono felicissimo - ha detto Felipe -, ero sicuro di poter arrivare fra i primi cinque, sono stato anche fortunato a evitare l'incidente alla prima curva, ma il passo è stato buono. Sono felice della mia corsa, speriamo che questo sia solo il primo di tanti piazzamenti sul podio, ma mi spiace per Fernando che si è dovuto ritirare. La mia conferma? Sì, penso sia più vicina".
vettel, salto triplo — Al terzo successo stagionale - il secondo di fila - Vettel è euforico, sente di poter mettere le mani sul suo terzo mondiale, anche se a parole è molto misurato: "Ho visto una Ferrari fuori, non sapevo quale fosse, poi mi sono accorto che dietro di me c'era Felipe - ha detto dopo la premiazione -. La macchina era perfettamente bilanciata, ecco perchè c'era tanto divario con gli avversari dietro di me. Gli incidenti fanno parte delle gare, sono cose che accadono: ci sono tante corse, non sapremo cosa accadrà nelle prossime. Oggi ci è andata bene, ma la stagione è ancora lunga".
Il podio di Suzuka: 1. Vettel, 2. Massa, 3. Kobayashi. Reuters
Il podio di Suzuka: 1. Vettel, 2. Massa, 3. Kobayashi. Reuters
favola kobayashi — La favola della giornata, però è quella di Kamui Kobayashi, che assistito da un'ottima Sauber, ha colto - terzo - proprio davanti al pubblico di casa il suo primo podio in carriera, risultato che mancava ai giapponesi da quello di Sato nel GP degli Usa del 2004. "Grazie a tutti - ha detto commosso sul podio -, arrivare al podio in Giappone per me è incredibile. Sono felice".
raikkonen — Raikkonen, autore dell'episodio incriminato al via con Alonso, lo ricostruisce così: "La mia partenza è stata valida, mi sono messo sulla sinistra e gli altri si sono affiancati; Alonso mi ha toccato, io non potevo andare oltre dove fossi e lui ha bucato colpendomi l'alettone davanti".
Massimo Brizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA