domenica 21 ottobre 2012

già............

Vale: "Giusto sospendere"
Lorenzo: "Che fortuna..."

SEPANG (Malesia), 21 ottobre 2012

Pedrosa: "Finalmente la vittoria sul bagnato, è un gran giorno". Jorge: "Nel finale ho rischiato di cadere. I 23 punti? Potevano essere di più, ma anche meno. Devo andare sempre a podio per vincere il titolo". Rossi: "Alla curva 7 ero quasi per terra"

Il podio della Malesia: 1. Pedrosa, 2. Lorenzo, 3. Stoner. Afp
Il podio della Malesia: 1. Pedrosa, 2. Lorenzo, 3. Stoner. Afp
Pedrosa è raggiante dopo il successo di Sepang, il sesto stagionale, il terzo di fila, ma soprattutto il primo sul bagnato: "È un bel momento e un bel giorno - ha detto lo sapgnolo della Honda, ora a 23 punti da Lorenzo -. È la mia prima vittoria sul bagnato dopo tanto tempo, quando piove è sempre stato difficile per me ma è stata una gara magnifica, ho dentro una sensazione incredibile". Felicità e ringraziamanti. "Ringrazio la squadra per avermi aiutato a migliorare sul bagnato e sono felice di questo risultato; sarebbe stato meglio se Lorenzo avesse pagato quell'errore nel finale..., ma va bene anche così. Ora vediamo di fare una buona gara in Australia".
lorenzo — Lorenzo, secondo, il primo ad alzare il braccio nel finale per segnalare la pericolosità delle condizioni della pista, è soddisfatto: "Sono stato molto fortunato - ha detto Jorge -, se cadevo erano 20 punti persi. Sono stato molto concentrato, sapevo che sarebbe stata dura, era importante non essere aggressivo ma andare forte, poi la gomma posteriore morbida è calata molto e quando ha cominciato a piovere non teneva più". Il vantaggio di 23 punti su Pedrosa non lo tranquillizza, ma Jorge vede la cosa con molta lucidità: "Sarebbe meglio averne di più, ma potevo averne anche di meno o essere dietro. Alla fine sono in una posizione privilegiata, ma possono succedere tante cose: nelle ultime due gare devo andare al limite, ma senza superarlo e provare a salire sul podio. Se ci riesco diventeremo ancora campioni del mondo".
Pedrosa festeggia davanti a Lorenzo: sesta vittoria stagionale. Epa
Pedrosa festeggia davanti a Lorenzo: sesta vittoria stagionale. Epa
stoner — Per Stoner, terzo, è il primo podio dal rientro in pista dopo l'incidente di Indy e l'operazione alla caviglia fratturata. "In Giappone non pensavo di essere competitivo, ma credevo di poter migliorare qui in Malesia - dice Casey -. Sapevo che le ultime quattro gare sarebbero state complicate ma spero di essere ancora più competitivo a Phillip Island. Questo è un buon risultato, visto quello che è successo e spero che in Australia il tempo sia migliore, allora potremo fare una buona gara. Il telaio diverso da Pedrosa? Mi va bene questo con cui ho vinto delle gare a inizio stagione e che, senza l'infortunio, mi consentirebbe di lottare per il titolo".
rossi — Valentino Rossi è d'accordo con la decisione di interrompere la corsa: "È stata una gara al limite, molto difficile, penso che la decisione di fermarla e non ripartire sia giusta - ha detto Rossi, che nelle prime battuta era fra i primi -. Sul bagnato sapevamo di andare un po' meglio, poi alla curva 7 mi è andata bene di non cadere ed ero quasi per terra. Alla fine siamo quinti e portiamo a casa un po' di punti".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
---------------- 

"Pc negli ospedali, alto rischio virus"
La maggior parte non ha protezione

Le apparecchiature presenti nelle strutture sanitarie sono a rischio malfunzionamento per contagio da parte di malware. Conficker è una delle minacce che colpisce di più. I computer messi in rete, collegati a internet e con sistemi non aggiornati aumentano le possibilità di attacco

L'ALLARME arriva dal National Institute of Standards and Technology statunitense: i computer presenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie sono sempre più sotto attacco di virus e malware. I software che controllano i macchinari ospedalieri sono molto più connessi tra di loro, nella maggior parte dei casi i pc sono collegati a internet e messi in rete e hanno sistemi operativi Windows non aggiornati. Tutte condizioni, che secondo Kevin Fu, professore di informatica dell'Università del Michigan ed esperto sulla sicurezza di dispositivi medici, aumentano sempre di più il rischio di mandar fuori uso le macchine utilizzate negli ospedali. E il pericolo è tutto per i pazienti. 

Da una dimostrazione tenuta da Jack Barnaby, un ricercatore della IOActive, una compagnia di sicurezza informatica, sarebbe possibile colpire anche i peacemaker presenti nel corpo umano. Questo esperimento, condotto in precedenza anche dal professore Fu, ha dimostrato come sia possibile, con l'uso di un un computer portatile, inviare a distanza una serie di shock con una potenza di 830-volt ai peacemaker. Attraverso una "funzione segreta" presente in questi dispositivi, secondo Barnaby sarebbe possibile anche attivare tutti i peacemaker e defibrillatori presenti in un raggio di circa 10 metri. La tecnica sfrutterebbe una falla nel sistema dei dispositivi medici, che consentirebbe all'attentatore di violare il firmware e caricare il virus diffondendelo anche ad altri pacemaker.

Sistemi non aggiornati.
Per quanto riguarda le reti ospedaliere, tra i virus più comuni c'è il Conficker, capace di sfruttare una falla del servizio di rete Microsoft Windows o essere trasmesso con memorie USB, hard disk esterni infetti o tramite la violazione delle credenziali di sistema nel caso in cui la password di amministratore locale sia semplice o assente e propagarsi su altre macchine della rete.
Un tipico esempio, secondo il professor Kevin Fu, può essere il caso del Beth Israel Medical Center di Boston. In questo ospedale ben 664 attrezzature mediche vengono utilizzate tramite dei computer su cui sono istallati vecchi sistemi operativi Windows. Ambienti di lavoro che le case produttrici di attrezzature mediche non lasciano modificare o sostituire dagli ospedali, o proteggere con antivirus. Come risultato, conferma lo stesso capo della protezione informatica del Beth Israel Mark Olson, questi pc vengono frequentemente infettati da malware e una o due volte a settimana devono essere spenti e messi offline per ripulirli.

"Non è insolito che questi dispositivi, per ragioni che non capisco fino in fondo, vengano compromessi al punto da non poter più registare e monitorare i dati delle apparecchiature", dice Olson riferendosi ai monitor usati per seguire le gravidanze ad alto rischio. "Per fortuna, abbiamo un modello di riserva, perché si tratta di pazienti particolari. Sono in terapia intensiva, quindi c'è sempre personale medico fisicamente lì a guardare. Ma se qualcuno dovesse distrarsi per seguire un altro paziente, le cose potrebbero finire male".

I rischi maggiori.
"Fortunatamente, riferisce Olson, i sistemi informatici sono stati sostituiti alcuni mesi fa dal produttore dei macchinari con Windows XP, migliorando così la protezione".
Ma il problema rimane ancora attuale per tutti gli ospedali che continuano ad usare vecchi pc poco protetti. Ospedali dove a correre rischi gravissimi sono i pazienti e macchinari che raggiungono costi altissimi.
Secondo Olson, i virus colpiscono molti tipi di apparecchiature. "Le preoccupazioni maggiori riguardano gli analizzatori di gas nel sangue, le apparecchiature di radiologia, medicina nucleare, sistemi di erogazione, che potrebbero essere compromessi e resi inutilizzabili oppure intasarsi e sbagliare la lettura dei dati e causare gravi danni."
 
(19 ottobre 2012)

------------------ 

L'Elefante antico che viveva a Roma
ritrovato fossile di 300mila anni fa

Eccezionale scoperta a La Polledrara, appena fuori dalla capitale: un Elephas rimasto impantanato in una palude nel Pleistocene medio perfettamente conservato del periodo in cui il centro Italia era "una terra africana di elefanti", spiega la direttrice dello scavo. E ci sono anche le tracce delle presenza dell'Homo Heidelbergensis di LAURA LARCAN

E' COMPARSO sulla Terra 800mila anni fa e si è estinto definitivamente 37.500 anni fa. Era fra le specie più diffuse in Europa meridionale, eppure le sue caratteristiche anatomiche non erano ancora perfettamente note. Ma per la conoscenza dell'Elefante antico, il cosiddetto "straight-tusked elephant" (Palaeoloxodon antiquus), ben più grande dei pachidermi attuali, c'è ora una svolta. E' il sito de La Polledrara di Cecanibbio, il giacimento paleontologico databile a 300mila anni fa scoperto nel 1984 a 20 chilometri da Roma, tra le vie Aurelia e Boccea, dove è stato riportato alla luce un esemplare straordinario di "Elephas".

Un unicum, perché completo e con tutte le ossa in connessione. La scoperta è frutto dell'ultima campagna di scavo avviata nel 2011 dalla Soprintendenza ai beni archeologici di Roma, e per la prima volta potrà essere ammirata dal grande pubblico grazie all'apertura straordinaria (su prenotazione) del deposito. "Da settembre abbiamo ripreso lo scavo archeologico e riportato alla luce tutte le parti dell'animale", racconta Anna Paola Anzidei, direttrice per ventisei anni del sito, affiancata ora da Anna De Santis.

"Con le visite guidate - dice la Anzidei - il pubblico potrà seguire in diretta le ultime fasi dei lavori di indagine di un episodio avvenuto circa 300.000 anni fa, nel Pleistocene medio, eccezionalmente conservatosi fino ad oggi. Quando la campagna romana era davvero una terra africana di elefanti, e per il clima, la varietà del suo ambiente, la ricca vegetazione, la presenza di corsi d'acqua e soprattutto di aree paludose permise ad una fauna ricca e diversificata di prosperare, con elefanti, buoi, cervi, cinghiali, lupi".

Con questo esemplare ritrovato la Polledrara acquisisce un primato in Italia nello studio dell'Elefante antico. Fino ad oggi il sito aveva già restituito resti non completi di una cinquantina di elefanti, tra cui - per la prima volta in Italia - sette crani di individui adulti appartenenti a questa specie, nonché vari esemplari in connessione anatomica, accanto alle altre specie di bue primigenio, lupo, rinoceronte, cervo, uccelli acquatici e soprattutto bufali. Di quest'ultimi sono riemersi proprio con la recente campagna di scavo ben due crani, scoperta di rilievo visto che il bufalo non era ancora documentato nell'Europa meridionale in questo periodo.

Stavolta, però, l'ultimo Elefante sfoggia gli arti ancora tutti in connessione: il cranio e la mandibola, le zanne intatte lunghe quasi quattro metri, inserite perfettamente negli alveoli, le vertebre, l'omero, fino alle articolazioni delle zampe. "La scoperta consente di effettuare per la prima volta in Italia uno studio esaustivo della variabilità dimensionale e morfologica di una ricca popolazione di elefante antico e di compararne le caratteristiche con quelle delle specie viventi", spiega la Anzidei. E le dimensioni dovevano essere davvero notevoli se solo fino alla base del collo l'Elefante misura oltre 4,5 metri.

Inoltre, l'Elefante in questione svela una sua storia personale: l'andamento irregolare del fondo dell'alveo è stato la sua trappola mortale: "L'animale - dice la Anzidei - appare scivolato in avanti all'interno di una depressione colmata di fango da cui non riuscì ad uscire. La posizione degli arti, fortemente flessi, indica che i suoi movimenti, nel tentativo di liberarsi, dovettero essere molto limitati. Le zampe posteriori, con la sinistra allungata e la destra rimasta piegata con il ginocchio in basso ed il piede rivolto verso l'alto, non consentirono all'animale di puntellarsi sul fondo e tentare di rialzarsi".

Ma lo scavo, che si prevede possa essere completato entro l'anno, oltre all'evento naturale dell'impantanamento e della morte dell'animale, ha documentato anche la presenza dell'uomo. E' la prima testimonianza diretta dell'uomo preistorico, l'Homo Heidelbergensis antenato del Sapiens (di cui è stato rinvenuto un molare deciduo), che ha macellato la carcassa dell'animale sia a scopo alimentare sia per ricavare strumenti in osso. "Lo dimostrano i numerosi strumenti litici, distribuiti lungo i fianchi dell'animale che conservavano ancora le tracce d'uso", dice la Anzidei.

Le analisi effettuate al microscopio elettronico in collaborazione con l'università La Sapienza hanno infatti evidenziato su alcuni strumenti tracce lasciate dal taglio della pelle, della carne e dell'osso.

Tra i numerosi frammenti ossei abbandonati nei pressi della carcassa, alcuni sono da riferire alle ossa lunghe dello scheletro. Le zampe anteriori sono perfettamente in connessione, ma l'omero destro è stato interamente asportato. I femori presentano vistose fratture e parti mancanti, con alcuni frammenti del femore destro abbandonati nei pressi, insieme ad un blocco di lava (leucitite) di grandi dimensioni (oltre 20 centimetri di diametro) certamente utilizzato per fratturare le ossa. 
 
------------------- 

Ferrari conferma Massa nel 2013
"Felicissimo, è la mia famiglia"

MILANO, 16 ottobre 2012

Ufficiale il rinnovo con il pilota brasiliano, che per l'ottavo anno di fila correrà per Maranello. "Ringrazio tutti - ha detto -, darò il massimo per aiutare il team a raggiungere i suoi traguardi". Alonso: "Con lui siamo la squadra migliore"

Felipe Massa, 31 anni, 11 vittorie in F.1. Colombo
Felipe Massa, 31 anni, 11 vittorie in F.1. Colombo
Come prevedibile dopo i suoi bei recenti risultati, e a riprova delle voci che si rincorrevano da qualche giorno, la Ferrari ha ufficializzato la conferma di Felipe Massa anche per la stagione 2013. Per il brasiliano, 11 vittorie in F.1, si tratterà dell'ottava stagione di fila di mondiale con il Cavallino rampante, la quarta in coppia con Fernando Alonso.
L'INCONTRO CON MONTEZEMOLO — Il presidente Luca di Montezemolo ha visto in mattinata a Maranello il pilota brasiliano, arrivato direttamente dalla Corea. È stato un incontro molto affettuoso, in cui il presidente ha fatto i complimenti a Massa per le ottime prestazioni degli ultimi tempi. Non c'è voluto molto tempo a trovare l'accordo sul rinnovo del contratto, visto anche che la Ferrari conosce Felipe da quando era poco più di un ragazzo e lui è sportivamente cresciuto a Maranello.
Massa con Alonso: coppia Ferrari anche nel 2013. LaPresse
Massa con Alonso: coppia Ferrari anche nel 2013. LaPresse
felicissimo — "Sono felicissimo per questo accordo - ha detto Massa -. La Ferrari è la mia famiglia sportiva e io ho sempre corso in F.1 guidando dei motori costruiti a Maranello: non riesco a vedermi al volante di una monoposto spinta da altri propulsori! Voglio ringraziare innanzitutto il presidente Montezemolo e Stefano Domenicali, che mi hanno sempre dato fiducia e sostenuto anche nei momenti più difficili: loro, il team e i tifosi possono essere certi che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare la squadra a raggiungere i traguardi che si pone ogni anno".
domenicali — Soddisfazione anche da parte di Stefano Domenicali, responsabile della Gestione Sportiva della Ferrari: "Siamo lieti di aver prolungato il rapporto con Felipe per un'ulteriore annata - ha detto -. È parte della nostra famiglia da oltre un decennio e ha dimostrato, soprattutto in questa parte di stagione, di essere di nuovo competitivo ai massimi livelli, come ci aspettiamo. Abbiamo sempre supportato Felipe, anche nei momenti più difficili della sua carriera, siamo certi del suo valore e che saprà ripagare la fiducia che gli è stata rinnovata". Definita la formazione Ferrari per il 2013, adesso ogni singola stilla d'energia sarà concentrata sulla preparazione delle ultime quattro gare del mondiale 2012, con un unico obiettivo comune: riportare a Maranello il titolo iridato.
alonso esulta — Anche Fernando Alonso ha festeggiato all'annuncio: "Sono felicissimo di continuare per un altro anno con Felipe Massa come compagno. Sono sicuro che siamo la squadra migliore", ha detto lo spagnolo su Twitter.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
 

Nessun commento:

Posta un commento