giovedì 8 dicembre 2011

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Ici, dal Pdl a Fli: “Paghi anche la Chiesa”
Radicali: I convitti sono alberghi 

Mario Staderini è riuscito a testimoniare con dei video come le strutture adibite a ospitare esclusivamente sacerdoti o studenti universitari funzionano come degli hotel e sono aperti a tutti. Nel 2005 l’Anci aveva stimato in più di 400 milioni di euro il mancato introito per queste esenzioni, cifra che, alla luce della rivalutazione del 60% degli estimi catastali, sfiora oggi i 700 milioni di euro
Far pagare alla Chiesa l’Ici sugli immobili che non sono utilizzati a fini di culto ma per attività economiche. Contro i privilegi del Vaticano scampati alla manovra lacrime e sangue di Mario Monti, si scaglia un numero sempre maggiore di forze politiche. E se i Radicali e alcuni deputati di Futuro e Libertà invocano un intervento, Gabriella Giammanco del Pdl ha compiuto un passo in più, proponendo direttamente al ministro Elsa Fornero l’introduzione dell’Ici vaticana. Anche il coordinatore del partito, Denis Verdini, si è detto d’accordo a rivedere i privilegi riconosciuti alle proprietà della Chiesa. Mentre Antonio di Pietro annuncia che presenterà “un emendamento per eliminare questa ingiustizia”, ha detto il leader dell’Idv. “Sarebbe giusto far pagare le tasse alla Chiesa per gli immobili che adopera non a scopo di culto, ma per fini commerciali”.

L’ipotesi di lasciare l’esenzione solo sui locali adibiti alle attività di culto, beneficenza e carità è condivisa anche dal leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. “I locali che sono adibiti ad attività commerciali è giusto che siano tassati”. Come distinguerli e individuarli? I Radicali sono entrati in possesso dell’elenco dei beni di proprietà della Chiesa, scoprendo che i convitti riservati a ospitare sacerdoti in realtà sono dei veri e propri alberghi. Mario Staderini, segretario dei Radicali, è riuscito a testimoniare con alcuni video come queste strutture destinate a esclusivo utilizzo della Chiesa siano in realtà aperti a tutti: una camera può essere affittata anche per dei mesi. Infatti grazie alle norme attuali, un pensionato religioso che fa pagare una retta di 600 euro al mese ad uno studente per una camera oggi non paga l’Ici. Lo stesso dicasi per le case per ferie che si comportano di fatto come degli alberghi. Nel 2005 l’Anci aveva stimato in più di 400 milioni di euro il mancato introito per queste esenzioni, cifra che, alla luce della rivalutazione del 60% degli estimi catastali, sfiora oggi i 700 milioni di euro.

Inoltre si configura, secondo le testimonianze raccolte dai Radicali,una grande area di elusione, che si verifica ogni volta che quello stesso pensionato accoglie oltre agli studenti anche turisti e lavoratori, oppure quando una struttura riservata al clero affitta camere anche a privati. Solo a Roma il sindaco Gianni Alemanno ha recuperato in un anno oltre 10 milioni di euro di Ici non pagata grazie ad alcuni accertamenti effettuati.

La stampa cattolica sta difendendo le esenzioni scagliandosi in particolare contro il sito www.vaticanopagatu.org e negando che la Chiesa goda di privilegi così diffusi “come si vuol far credere” in queste “campagne col trucco”, titola Famiglia Cristiana. Immediata (e ironica) la risposta dei gestori del sito: “Davvero una storica testata come Famiglia cristiana può pensare che gli italiani vogliono tagliare i privilegi vaticani a causa della campagna della nostra pagina facebook? Se 158 mila persone aderiscono alla nostra richiesta, cioè che anche il Vaticano paghi i sacrifici della manovra finanziaria, è perchè tanta gente vive tutti i giorni, nelle proprie città, gli infiniti favori e i privilegi di cui godono gli enti ecclesiastici. Piuttosto che pensare a noi, farebbero bene a prendere ad esempio dalla Chiesa ortodossa, che in Grecia ha detto di essere pronta a cedere parte del suo vasto patrimonio immobiliare per aiutare il paese a contrastare la grave crisi economica. Noi invece gli chiediamo solo di pagare le tasse”.

Anche il Radicale Staderini ha ribattuto a Famiglia Cristiana. “Ora che non sono solo i Radicali a chiedere l’abolizione dell’esenzione Ici per le attività commerciali degli enti ecclesiastici, dalla stampa cattolica tornano anatemi e fatwe dopo che questa estate mi avevano persino dato del massone”, commenta Staderini. “È inutile che il direttore di Avvenire e Famiglia Cristiana ripetano che vogliamo tagliare i fondi alle parrocchie o alla Caritas. Al contrario, chiediamo l’eliminazione dei privilegi fiscali garantiti alle strutture ecclesiastiche che fanno business, ad esempio nel settore turistico o ricettivo”.
 
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IL CASO

La Ue indaga sugli Ebook
Rischio cartello anti-concorrenti

Bruxelles apre un'indagine formale per valutare l'esistenza di accordi tra cinque editori di libri elettronici per restringere il mercato. Accertamenti anche su Apple

ROMA - Ebook e Apple nel mirino di Bruxelles: la Commissione Ue ha aperto un'indagine formale per valutare se cinque case editrici tra cui Hachette, Harper e Penguin, in accordo con Apple, abbiano stretto accordi anti-concorrenziali che hanno avuto un impatto sul mercato europeo dei libri elettronici.

A comunicarlo è una nota dell'Unione. L'indagine avviata oggi avviene in seguito alle ispezioni a sorpresa effettuate dai servizi di Bruxelles in molte sedi di case editrici di Ebook. All'indagine Ue si è affiancata anche quella degli uffici del commercio britannico.

Sono cinque le case editrici coinvolte nell'inchiesta: Hachette Livre (Francia), Harper Collins e Simon & Schuster (Usa), Penguin (Gran Bretagna), Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck (Germania). I servizi antitrust della Ue, si legge nella nota, esamineranno in particolare se queste case editrici hanno stipulato accordi illegali o hanno ingaggiato altre pratiche con l'obiettivo di restringere la concorrenza in Europa.

La Commissione indagherà anche sull'accordo stretto tra questo cinque editori e commercianti per la vendita di libri elettronici.
 
(06 dicembre 2011)

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Ci sono Bahrain e Usa
Tornano anche i test

LONDRA (Inghilterra), 7 dicembre 2011

La Fia, riunitasi a Nuova Delhi, ha formalizzato il calendario della prossima stagione: le due tappe che erano a rischio sono invece regolarmente in programma. Ammesse anche tre giornate di lavoro extra


Il GP del Bahrain resta in calendario. Ap
Il GP del Bahrain resta in calendario. Ap
Il GP degli Stati Uniti e il GP del Bahrain rimangono nel calendario del Mondiale 2012, almeno per ora. Lo riferisce la Bbc, facendo riferimento alle decisioni del Consiglio Mondiale della Federazione internazionale dell'automobile riunitosi a Nuova Delhi. Il regolare svolgimento del GP in programma a Austin, in Texas, era stato messo in discussione nelle ultime settimane per i ritardi nella realizzazione del circuito e per il braccio di ferro tra gli organizzatori della gara e la società proprietaria dell'impianto. Il GP del Bahrain, invece, nel 2011 è stato cancellato per l'instabile situazione interna del paese. La stagione, che comprenderà 20 gare, si aprirà il 18 marzo in Australia e terminerà il 25 novembre in Brasile. Il GP del Bahrain è in programma il 22 aprile, quello degli Stati Uniti il 18 novembre. La tappa italiana, a Monza, è fissata per il 9 settembre.
Gazzetta TV
 
test e gomme — Novità importanti anche per quanto riguarda i test, da tempo vietati. Il Consiglio Mondiale della Federazione ha alleggerito il regolamento su questo punto approvando una sessione di test articolata su 3 giornate (sulla reintroduzione dei test a stagione iniziata la Ferrari ha sempre spinto molto). Il Consiglio, inoltre, ha deciso che le monoposto non potranno prendere parte alle prove invernali se prima non avranno superato tutti i crash test. Capitolo gomme: i piloti potranno utilizzare tutti i set di pneumatici a partire dall'inizio delle prove libere. Prima della modifica regolamentare, era consentito l'impiego di 3 set. Novità anche sullo svolgimento delle gare. In regime di Safety car, ad esempio, i piloti doppiati potranno recuperare il giro e collocarsi in fondo al gruppo. In questo modo, i leader potranno ripartire senza essere ostacolati dalle monoposto più lente. La durata totale di ogni GP non potrà superare le 4 ore.
le date — Questo il calendario ufficiale confermato dal Consiglio Mondiale della Fia:
18 marzo - GP Australia (Melbourne)
25 marzo - GP Malesia (Sepang)
15 aprile - GP Cina (Shanghai)
22 aprile - GP Bahrain (Sakhir)
13 maggio - GP Spagna (Barcellona)
27 maggio - GP Monaco (Montecarlo)
10 giugno - GP Canada (Montreal)
24 giugno - GP Europa (Valencia)
8 luglio - GP Gran Bretagna (Silverstone)
22 luglio - GP Germania (Hockenheim)
29 luglio - GP Ungheria (Budapest)
2 settembre - GP Belgio (Spa-Francorchamps)
9 settembre - GP Italia (Monza)
23 settembre - GP Singapore (Marina Bay)
7 ottobre - GP Giappone (Suzuka)
14 ottobre - GP Corea del Sud (Yeongam)
28 ottobre - GP India (Nuova Delhi)
4 novembre - GP Abu Dhabi (Yas Marina)
18 novembre - GP Usa (Austin)
25 novembre - GP Brasile (Interlagos).
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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