domenica 23 settembre 2012

già...

Sykes show a Portimao
Biaggi e Melandri tremano

PORTIMAIO (Portogallo), 22 settembre 2012

Superpole al britannico che insidia da vicino i due italiani in lotta per il titolo. Il pilota della Bmw parte con il quarto tempo, quello dell'Aprilia con il quinto. Secondo tempo per Checa su Laverty. Ma sul passo gara il romano appare nettamente superiore a tutti

Ottava superpole per Tom Sykes sulla Kawasaki. Afp
Ottava superpole per Tom Sykes sulla Kawasaki. Afp
Marco Melandri appeso all'ultima casella della prima fila, Max Biaggi scivolato in seconda linea (quinto tempo) dopo una giornata da protagonista assoluto. La Superbike sta arrivando alla resa dei conti e la vigilia del penultimo round (100 punti in palio) a Portimao non è filata liscia per i due fuoriclasse italiani di Bmw e Aprilia. Che a questo punto faranno bene a non sottovalutare il terzo incomodo Tom Sykes che è a soli 26,5 punti dal capofila Max (e 17 da Melandri) e come d'abitudine ha dato la zampata nella Superpole.
gara dura — Sul passo gara Biaggi è stato nettamente più veloce del 26enne britannico che però intanto festeggia l'ottavo centro 2012 (su 13 tentativi), il decimo in carriera. La Kawasaki partirà al palo per la 29ª volta. Marco ha punzecchiato Max nella seconda fase della Superpole, agganciandosi alla ruota del rivale come già aveva fatto in altre occasioni. Attenzione che Biaggi non ha gradito. Tanto da entrare in pista per ultimo nella terza e decisiva sessione riservata ai migliori otto. Melandri, pur non brillando, ha salvato la prima fila preceduto anche dal ducatista Carlos Checa e dallo scudiero Aprilia Eugene Laverty. Max Biaggi invece non è riuscito a sfruttare il vantaggio offerto dalla copertura ultrasoffice ed è scivolato in una quinta posizione che lo costringerà a scattare da una scomoda seconda linea: l'Aprilia parte a razzo, ma la prima curva è un imbuto pieno di insidie. Il cinque volte iridato due anni fa su questo stesso tracciato portoghese ipotecò il titolo con una doppietta ma il passo falso può complicare il piano di fuga.
"ci provo" — Tanto che appena rientrato al box Biaggi si è rintanato nel motorhome con la compagna Eleonora Pedron senza profferire parola. "La copertura soffice è velocissima ma meno stabile, Max non si è trovato bene ma non mi sembra un dramma" ha gettato acqua sul fuoco il responsabile tecnico del Gruppo Piaggio Luigi Dall'Igna. Neanche Melandri è sereno "perché la Bmw è veloce solo per pochissimi giri, poi perde stabilità cominciando a vibrare, un problema che diventa via via sempre più grave". La marca tedesca ha portato tante novità per ricucire il piccolo divario dall'Aprilia che comanda anche il campionato Costruttori, però finora non sono servite. Quello che non ha nulla da perdere è Tom Sykes, re indiscusso del giro tutto-o-niente ma non sempre affidabile sulla distanza. "Nel round precedente al Nurburgring abbiamo avuto qualche piccolo problema (4° e 5° nelle due gare, ndr) ma pensiamo di averlo risolto - confida il pupillo Kawasaki -. Contro Max e Marco è dura ma io ci provo".
i tempi — 1.Sykes (Gb-Kawasaki) 1'41"415 media 163.005 km/h; 2. Checa (Spa-Ducati) 1'41"780; 3. Laverty (Irl-Aprilia) 1'41"789; 4. Melandri (Ita-Bmw) 1'42"015; 5. Biaggi (Ita-Aprilia) 1'42"140; 6. Haslam (Gb-Bmw) 1'42"271; 7. Rea (Gb-Honda) 1'42"717; 8. Davies (Gb-Aprilia) 1'43"459;.
Superpole 2: 9. Camier (Gb-Suzuki) 1'42”767; 10. Giugliano (Ita-Ducati) 1'42”799; 11. Guintoli (Fra-Ducati) 1'42”995; 12. Baz (Fra-Kawasaki) 1'43”199; Superpole 3: 13. McCormick (Can-Ducati) 1'43”410; 14. Badovini (Ita-Bmw) 1'43”483; 15. Fabrizio (Ita-Bmw) 1'43”863; 16. Salom (Spa-Kawasaki) 1'44”479.
Non ammessi: 17. Aoyama (Gia-Honda) 1'44”569; 18. Zanetti (Ita-Ducati) 1'44”790; 19. Hopkins (Usa-Suzuki) 1'44”865; 20. Lundh (Sve-Kawasaki) 1'45”158; 21. Lanzi (Ita-Ducati) 1'45”682; 22. Baiocco (Ita-Ducati) 1'46”344; 23. Brignola (Ita-Bmw) 1'46”891.
Paolo Gozzi© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Quanto inquina la tua auto?
Tre italiani su dieci non lo sanno

Un'indagine rivela che soprattutto giovani e donne non conoscono la classe Euro della loro macchina, ma la maggior parte degli intervistati vorrebbe comprarne una ecologica per risparmiare sul pieno. Molti sono anche favorevoli al car sharing

LA SOSTENIBILITA' ambientale e il risparmio energetico sono temi sempre cari agli automobilisti ma, nonostante questo, quasi tre italiani su dieci ancora non sanno quanto inquina la propria auto. E' quanto emerge da un'indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line, compagnia di assicurazione on line. Dalla ricerca risulta infatti che se il 19 per cento del campione non è sicuro della classe Euro della propria macchina, quasi un italiano su 10 (il 9 per cento) confessa di ignorarla del tutto.

Rimandate in materia "classe Euro" le donne, bocciati i ragazzi: il 23 per cento delle appartenenti al gentil sesso afferma infatti di non essere poi così certo di quanto inquini la propria auto e ben il 22 per cento degli under 25 confessa candidamente di non conoscere la classe Euro. In particolare, poi, la maggioranza degli intervistati (49 per cento) comprerebbe volentieri un'auto ecologica, ma solo se allo stesso prezzo della propria, mentre il 22 per cento sarebbe disposto a spendere solo fino a 1.000 euro in più. Uno su cinque (il 20 per cento), poi, si dimostra scettico. Infine il 9 per cento del campione intervistato, esasperato dai continui rincari del carburante, ammette che rinuncerebbe addirittura alle vacanze pur di avere un'auto che inquini meno e che faccia risparmiare sul pieno.

Sul fronte auto elettriche il 45 per cento degli italiani dichiara che in caso di acquisto vorrebbe dotarsi anche dell'apparecchiatura per la ricarica, il 22 per cento dividerebbe la spesa con un amico o un vicino di casa mentre il 19 per cento sceglierebbe di risparmiare per poi rivolgersi ai punti di ricarica disponibili. Infine, un più confuso 14 per cento non ha ancora le idee ben chiare sull'argomento.   

In materia di mobilità sostenibile, inoltre, un ruolo di spicco lo gioca il car sharing 1, la condivisione dello stesso mezzo con più persone che rappresenta un buon modo per risparmiare: il 44 per cento degli intervistati ammette di essere a favore di questa iniziativa, il 21 per cento degli italiani la trova una bella idea, mentre di opinione diametralmente opposta risulta il 13 per cento del campione. L'indagine di Direct Line offre anche uno spaccato regionale sulle preferenze degli italiani riguardo al car-sharing: se fiorentini (39 per cento), bolognesi (28 per cento) e romani (26 per cento) si professano attenti all'ambiente e alle emissioni nocive, sono per lo più cagliaritani e bresciani (entrambi nel 48 per cento dei casi) ad ammettere che nella propria zona il servizio è carente. E mentre i veronesi (20 per cento) sono tra quelli che credono meno in questa pratica, milanesi (32 per cento), palermitani (28 per cento) e torinesi (23 per cento) dichiarano che il principio del car-sharing è sì lodevole, ma guai a metterlo in pratica condividendo la propria auto.
(20 settembre 2012)

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“iTunes? Solo noleggio”. Altroconsumo (e Bruce Willis) contro Apple

L'associazione dei consumatori: "L'azienda di Cupertino pubblicizza la vendita dei suoi contenuti, in realtà quando si decide di acquistare musica o altri contenuti, ci viene fornita solo una licenza d'uso". Così non è possibile copiare niente su cd. Cosa che ha fatto infuriare anche l'attore americano

“iTunes? Solo noleggio”. Altroconsumo (e Bruce Willis) contro Apple
Le canzoni e i film che avete “acquistato” su iTunes in realtà non sono propriamente vostri, ma sarebbe più corretto affermare che di vostra proprietà è solamente la licenza d’uso. A puntare nuovamente il dito contro Apple è Altroconsumo. L’associazione per i consumatori torna a sfidare il colosso di Cupertino mentre la questione delle pratiche scorrette sulla garanzia è tutt’altro che conclusa. “Se con la questione dei due anni di garanzia era evidente una violazione da parte di Apple, in questo caso la segnalazione riguarda un discorso di più ampio respiro che pone l’accento sulle normative e sulle tutele dei consumatori nel mercato virtuale – spiega l’avvocato Marco Pierani, responsabile Relazioni esterne ed istituzionali di Altroconsumo – Apple pubblicizza la vendita dei suoi contenuti, invitando i consumatori ad acquistarli, senza però dirla tutta fino in fondo. In realtà, infatti, quando si decide di acquistare musica o, più in generale, contenuti su iTunes, Apple fornisce una licenza d’uso. Questo significa ad esempio che i contenuti non potranno mai essere lasciati in eredità e che è possibile farne solo un uso personale e su un numero limitato di apparecchi. Insomma Apple non ci vende nulla, ma ci concede alcuni utilizzi sui contenuti e ne limita altri”. Una nuova forma di noleggio, più che di un vero acquisto.
Proprio sulla questione è arrivata negli scorsi giorni la dichiarazione dell’attore Bruce Willis, intenzionato a lasciare in eredità alle figlie la sua sterminata collezione musicale regolarmente acquistata su iTunes, con la sorpresa di non poterlo fare. “Accettando i termini e le condizioni di utilizzo – continua Pierani – in realtà si va incontro ad una contraddizione: ad un certo punto si legge infatti che la musica acquistata può essere masterizzata, e che il cd ricavato può essere utilizzato allo stesso modo di un cd acquistato in un qualsiasi negozio. Possiamo quindi regalare, rivendere o lasciare in eredità questa musica esattamente come facciamo con la musica su supporto fisico? Nient’affatto! Qualche riga più sotto infatti si legge che il cd può essere masterizzato, ma solo come copia di backup”. Altroconsumo ha inoltrato la sua segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (l’Antitrust) che sta valutando proprio in questi giorni l’apertura di un fascicolo sulla questione. Con la segnalazione l’associazione ha inoltre richiesto di bloccare gli spot definiti “ingannevoli” per il consumatore, non specificando chiaramente che cosa si sta acquistando. La denuncia nei confronti dei termini di utilizzo di iTunes si inserisce in un panorama che ha già visto coinvolto in passato anche Amazon e la tutela del consumatore nei suoi acquisti online.
“Se è vero che il passaggio dei contenuti online permette di avere un mercato più concorrenziale, dall’altra parte si va incontro alla perdita di alcuni diritti che il consumatore aveva con il supporto fisico. Nei termini di utilizzo di iTunes si parla di “contratto” e non più di diritti veri e propri: gli accordi commerciali vengono di fatto imposti al consumatore e sono basati su concetti contrattuali più che su normative vere e proprie”. Questa mancanza dal punto di vista normativo sembra proprio essere un facile appiglio per la creazione di accordi commerciali poco trasparenti, soprattutto se si considera che l’attuale normativa sul copyright fonda le sue radici in un momento storico in cui la musica si ascoltava su compact disc e non in formato mp3. La segnalazione di Altroconsumo cerca quindi di aprire un dibattito sulla questione e ammette che, almeno in questa prima fase, sarà difficile ottenere grandi risultati: “Se l’Antitrust decidesse di aprire un fascicolo sulla questione e tutto il procedimento andasse a buon fine, probabilmente potremmo assistere ad una sanzione nei confronti di Apple – spiega il responsabile Relazioni esterne ed istituzionali di Altroconsumo – Ma è ovvio che questo vuole solo essere il punto di partenza di una discussione molto più ampia che andrà a coinvolgere la normativa sul diritto d’autore, sul copyright e soprattutto sulla tutela dei consumatori nel mercato virtuale, così come avviene nel mercato reale”.
 
 

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