domenica 12 agosto 2012

Era ora.....

Ducati-Rossi, l'addio è ufficiale
La Yamaha annuncia il bentornato

Milano, 10 agosto 2012

La casa italiana ha comunicato la fine del rapporto al termine del 2012 e il rinnovo dell'accordo con Hayden. Il nove volte campione del mondo è tornato alla scuderia giapponese, per la quale ha già corso dal 2004 al 2010

Adesso è ufficiale: la Ducati e Valentino Rossi si separano dopo meno di due anni di difficile convivenza. L'annuncio, come la Gazzetta aveva rivelato due giorni fa, è arrivato alle ore 9 con uno scarno comunicato stampa in cui la Ducati ufficializza come "alla fine del Campionato del Mondo MotoGP 2012 si concluderà il rapporto di collaborazione con Valentino Rossi. Ducati fa gli auguri al pilota italiano per le nuove sfide che andrà ad affrontare". E dopo pochi minuti anche la Yamaha ha pubblicato sul sito il comunicato con cui ha dato il bentornato al nove volte campione del mondo, che ha firmato un biennale con la Casa di Iwata, con la quale ha già corso dal 2004 al 2010 vincendo quattro Mondiali. Quanto alla Ducati, resta da sciogliere il nodo su chi affiancherà Nicky Hayden sulla seconda Desmosedici, ma il candidato numero uno è Andrea Dovizioso, che potrebbe firmare il contratto già prima della gara di Indianapolis della prossima settimana.
Valentino Rossi durante le prove a Laguna Seca. Ansa
Valentino Rossi durante le prove a Laguna Seca. Ansa
l'addio alla ducati — "In attesa che il motomondiale si rimetta in azione per il Gran Premio di Indianapolis del 19 agosto, Ducati comunica che alla fine del Campionato del Mondo MotoGP 2012 si concluderà il rapporto di collaborazione con Valentino Rossi", spiega in una nota la casa italiana. "Ducati fa gli auguri al pilota italiano per le nuove sfide che andrà ad affrontare, continuando nel frattempo a mettere in campo tutte le sue energie per condividere un finale di stagione in crescita. Le corse fanno parte del DNA Ducati da sempre e, mai come in questo momento, sono parte integrante dello sviluppo del prodotto e del brand di Borgo Panigale, tutto questo in completo accordo con Audi che condivide la linea strategica dell'azienda legata ad un impegno sempre più concreto e importante nelle competizioni", continua la Ducati che "dopo aver recentemente rinnovato l'accordo con il pilota americano Nicky Hayden, sta completando la definizione della squadra che gareggerà nel Campionato del Mondo 2013, certi di poter contare su team e moto in grado di competere e misurarsi ai massimi livelli".
il nuovo inizio alla yamaha — Valentino Rossi tornerà dunque a correre per la Yamaha nelle prossime due stagioni, dopo due anni con la Ducati. Lo ha annunciato la casa giapponese in una nota. "È con grande piacere che Yamaha Motor Co. Ltd conferma la firma di Valentino Rossi per il Team Yamaha Factory Racing MotoGP per le stagioni 2013 e 2014", afferma una nota pubblicata sul sito ufficiale. Valentino Rossi era entrato a far parte della scuderia giapponese nel 2004 e aveva raggiunto quattro titoli di Campione del Mondo della MotoGP con la Yamaha YZR-M1 nel 2004 e 2005 e di nuovo nel 2008 e 2009. Ha vinto 46 Gran Premi in sette anni prima di lasciare alla fine della stagione 2010. Rossi, che è attualmente 8° con la Ducati nella classifica del campionato mondiale della MotoGP, farà coppia con Jorge Lorenzo che è l'attuale leader del Campionato del Mondo, con cinque vittorie nelle prime dieci prove del campionato.
il comunicato yamaha — "Questo annuncio è ancora una volta un'ottima notizia per la Yamaha. A giugno siamo stati in grado di prolungare il contratto di Jorge Lorenzo per le stagioni 2013-14 e ora siamo in grado di confermare Valentino Rossi per i prossimi due anni. In questo modo siamo stati in grado di mettere insieme la squadra più forte possibile per lottare per le vittorie e per promuovere il marchio Yamaha", ha affermato Lin Jarvis, Managing Director di Yamaha Motor Racing. "Abbiamo costruito questo 'super team' insieme nel 2008, 2009 e 2010 e in quel periodo abbiamo ottenuto i titoli della 'tripla corona' con le vittorie mondiali piloti, Produttori e Team Championship per tre anni consecutivi. L'obiettivo per il futuro è evidente e noi faremo del nostro meglio per raggiungere i nostri obiettivi", prosegue Jarvis, convinto della scelta di riportare Rossi in Yamaha. "Non ho dubbi che con le conoscenze, l'esperienza, le capacità e la velocità di questi due grandi campioni saremo in grado di lottare per molte vittorie e per i titoli mondiali nel 2013 e nel 2014". Ora la squadra è pronta per le prossime due stagioni. "La firma di Valentino completa la nostra programmazione futura per il Team Yamaha Factory Racing MotoGP. Ora però è necessario mettere tutti i nostri sforzi sul completamento del lavoro in questa stagione per sostenere Ben Spies e Jorge Lorenzo nella loro ricerca di vittorie e per Jorge il titolo 2012 del Campionato del Mondo".
Paolo Ianieri© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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La beffa dei pagamenti con il cellulare
all'avanguardia sì, ma facili da hackerare

La fretta di introdurre i sistemi Nfc, che permettono di pagare con lo smartphone nei negozi, ha aperto una falla di sicurezza: i dati non vengono crittografati e quindi si possono rubare. Ma non è un problema dell'Nfc, garantiscono gli esperti. E in Italia siamo al sicuro, solo perché ancora non sono attivi questi servizi di ALESSANDRO LONGO

C'È IL PERICOLO che ci rubino carte di credito e soldi dai nostri cellulari attraverso i sistemi che consentono pagamenti tramite terminali mobili nei negozi. Ma la colpa non è della tecnologia in sè (Nfc, Near field communications) bensì del modo - frettoloso e imprudente - in cui è stata adottata finora.

La conferma del pericolo si è avuta alla conferenza Def Con di Las Vegas nei giorni scorsi. Def Con è il principale raduno hacker al mondo. Eddie Lee, specialista in sicurezza di Blackwing Intelligence, ha mostrato uno strumento software per sistemi Android, NfcProxy, che permette di leggere a distanza i dati della carta contenuti nel cellulare Nfc di un altro utente e poi di usarli per fare acquisti in un negozio abilitato a questo tipo di pagamenti.

Lee, nella sua 'prova', ha adoperato un cellulare Nexus S con il servizio Google Wallet, disponibile negli Stati Uniti, ma sono molti i modelli di smartphone che ormani hanno i chip Nfc, come il Samsung Galaxy S3.

Già ad aprile il problema era emerso tra gli addetti ai lavori, ma in un evento meno appariscente di Def Con: all'Hes-Hackito Ergo Sum di Parigi. Renaud Lifchitz, esperto di sicurezza informatica per Bt, aveva mostrato di poter sottrarre a distanza di un metro i numeri della carta, il nome dell'intestatario e la scadenza, tramite un software e un apparecchietto (da 100 euro) che intercetta le connessioni wireless Nfc.

"Lo standard Nfc è sicuro, il problema è che nell'adottarlo i gestori dei servizi di pagamento non hanno applicato la crittografia", spiega Raoul Chiesa, tra i primi hacker italiani e ora esperto di sicurezza per varie organizzazioni internazionali (ha inoltre fondato il Clusit, l'associazione italiana per la sicurezza informatica). "Già, i dati personali degli utenti viaggiano in chiaro, sia uscendo dal cellulare sia quando entrano nel lettore Pos contactless dei negozi", conferma Selene Giupponi, cyber detective indipendente che sta conducendo una ricerca su questo problema.

"E' così in Francia e negli Stati Uniti. A quanto mi risulta, ovunque si usi l'Nfc per pagare, i dati degli utenti sono a rischio", continua Giupponi. "Immaginiamo quando questi sistemi saranno diffusi: sarà sufficiente che il pirata entri in una metro e potrà rubare una grande quantità di dati e poi subito utilizzarli per pagare nei negozi. Il problema è tale che Citibank, in Russia, è stata costretta a imporre un limite di 20 dollari ai pagamenti via Nfc".

"Probabilmente, è stata la fretta di lanciare il servizio sul mercato la cattiva consigliera...", conclude Giupponi.
Fretta che evidentemente non c'è in Italia, visto che qui i servizi Nfc ancora non ci sono. Ma dovrebbero arrivare entro quest'anno, con Intesa San Paolo e Poste Italiane. "I dati dei nostri utenti saranno crittografati", assicurano da Intesa San Paolo, che permetterà ai propri correntisti di associare i cellulari a una carta prepagata contactless. 
(11 agosto 2012)

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Privacy, Google si accorda
e paga 22 milioni di dollari

Il gigante di Montain View ha patteggiato con la Federal trade commission statunitense un risarcimento per aver utilizzato dei cookie per registrare le abitudini degli utenti su Safari, il browser di Apple

L'HA PAGATA cara Google. Un accordo da 22,5 milioni di dollari per aver bypassato le impostazioni di privacy degli utenti che utilizzavano il browser Safari su iPhone e iPad. Lo ha trovato oggi la Federal trade commission, l'ente regolatore del commercio americano, che ha dimostrato come il colosso di Montain View abbia utilizzato dei cookie - i file che permettono, ad esempio, agli utenti di memorizzare le password - sul browser Safari per monitorare e registrare le abitudini di navigazione degli utenti.

"Definiamo degli standard di privacy e sicurezza altissimi per i nostri utenti", si difende Google. "La Ftc si è focalizzata su una pagina del centro assistenza pubblicata oltre due anni prima della nostra composizione amichevole e un anno prima che Apple cambiasse la sua politica per la gestione dei cookies. Ora abbiamo cambiato la pagina e rimosso dal browser di Apple i cookies pubblicitari, che non hanno raccolto alcuna informazione personale".

Il caso era stato portato alla luce lo scorso febbraio 1 da un ricercatore della Stanford University che aveva denunciato sul Wall Street Journal questa pratica, utilizzata anche da altre compagnie pubblicitarie. Il monitoraggio dei cookie viola un decreto di consenso del 2011 - la "composizione amichevole" di cui parla Google nella nota - che il gigante aveva negoziato con la Ftc sul suo lancio, fallimentare, del social network Buzz.
(09 agosto 2012)

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