venerdì 19 agosto 2011

dai dai.......

Il cervello elettronico
ora imita quello umano

Un circuito che imita le funzioni del sistema nervoso: è il progetto SyNapse, appena presentato da Ibm. I futuri sistemi cognitivi rivoluzioneranno la scienza grazie a una capacità di calcolo e memoria sovrumane di ALESSANDRO LONGO

È IL PRIMO PASSO concreto verso un futuro in cui i computer ragioneranno come il cervello umano, grazie a reti neurali di sinapsi, che apprenderanno dall'esperienza e dall'ambiente. La promessa è risolvere problemi trovando un ordine, adesso invisibile, nella complessità del reale.

È il risultato del progetto SyNapse, della storica azienda informatica Ibm, con la collaborazione di quattro università americane e finanziato dallo stesso governo americano. Che ha appena presentato i primi due prototipi di chip che funzionano come un cervello. Imitano infatti il sistema nervoso: sono fatti di nodi che elaborano le informazioni, alla stregua di neuroni digitali, collegati a memorie integrate che simulano le sinapsi.

È una grossa differenza rispetto al modo con cui funzionano ora i computer, i quali elaborano le informazioni in modo meccanico e sequenziale. Un bit dopo l'altro, in base a un programma predefinito. È un limite strutturale e storico dell'informatica: risale agli anni '40, quando sono state poste le basi dei primi computer.

Il chip neurale va oltre perché è in grado di elaborare le informazioni in parallelo e di adattarsi all'ambiente, un po' come fa il cervello di uomini e animali. L'apprendimento equivale in fondo a creare e rafforzare collegamenti sinaptici tra le cellule del cervello (i neuroni). SyNapse simula questo meccanismo: i chip neurali sono fatti in modo da prestare maggiore o minore attenzione a certi segnali di input, in base alla loro importanza, che cambia in misura di nuovi eventi ed esperienze.

È questa in fondo la filosofia del "computing cognitivo", una branca dell'informatica, che ora con SyNapse fa un grosso passo avanti; ma la strada per il debutto sul mercato è ancora lunga. Se i nuovi prototipi sono i primi mattoni, a mancare è tutto il resto dell'edificio, per creare il computer del futuro: serviranno ancora anni. Ma adesso c'è ottimismo.

Tanto che l'agenzia governativa Darpa, soddisfatta dei risultati, ha annunciato che finanzierà SyNapse con altri 21 milioni di dollari, per un totale finora di 41 milioni. Il progetto va avanti e si prevede che il prodotto finale sarà grande quanto una scatola di scarpe, consumerà mille watt e avrà dieci milioni di "neuroni".

La posta in gioco è del resto molto importante. Per ora i prototipi riescono al massimo a gestire una partita di ping pong, ma i futuri computer cognitivi possono rivoluzionare la scienza, essendo in grado di analizzare la realtà con un'intelligenza (quasi) umana. Unita a una capacità di calcolo e di memoria ovviamente sovraumane. Non sostituiranno i computer tradizionali, probabilmente, ma vi si affiancheranno. Per esempio potrebbero trovare una legge che spieghi e preveda certi fenomeni atmosferici. O economici: le prossime crisi forse non ci coglieranno così alla sprovvista.

Un'altra promessa è che i computer cognitivi ci aiuteranno finalmente a capire alcuni meccanismi dello stesso cervello umano, ancora imperscrutabili. Malattie psichiche e psichiatriche potrebbero trovare una spiegazione e forse una cura. C'è lo studio e il trattamento dell'autismo infantile, del resto, tra gli scopi di uno dei principali progetti italiani di computing cognitivo: iCub, un robot umanoide realizzato dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Grazie agli algoritmi del proprio software, si adatta all'ambiente circostante, imparando nuove funzioni.
Ma il sospetto è che un sistema veloce come un computer e intelligente come un uomo potrà anche entrare in armi per guerre future. Nessuna sorpresa. Dopo tutto, il Darpa è l'agenzia di ricerca scientifica della Difesa americana. 
(19 agosto 2011)
 
------------- 

Cagiva e motociclismo in lutto
Morto il presidente Castiglioni

VARESE, 17 agosto 2011

L'imprenditore si è arreso a un male incurabile. Grande appassionato delle due ruote lanciò anche la Ducati nello sport. Nel 1994 con la Cagiva lottò per il mondiale della 500 con Kocinski

Castiglioni tra due grandi ex, Agostini (a sin) e Read. Ansa
Castiglioni tra due grandi ex, Agostini (a sin) e Read. Ansa
VARESE, 17 agosto 2011 - Il mondo della moto e dello sport italiano piangono Claudio Castiglioni, morto a 64 anni nella sua Varese a seguito di un male incurabile. L'imprenditore, che attualmente era presidente del marchio Cagiva, è stato un grande appassionato del mondo delle due ruote.
avventure — Tra le sue avventure sportive si ricorda anche il lancio nel mondo della competizione sportiva della Ducati (insieme al fratello Gianfranco) poi venduta alla fine degli anni Novanta, e la partecipazione al Motomondiale nella 500. Con un team gestito dal grande ex Giacomo Agostini, la Cagiva vinse con Eddie Lawson il GP d'Ungheria del 1992 e con John Kocinski lottò per il Mondiale nel 1994.
gli inizi nel 1950 — La Cagiva fu fondata nel 1950 dal padre Giovanni Castiglioni. Fino al 1980 la produzione, in base agli accordi, venne contrassegnata con il marchio HD-Cagiva prima di eliminarne la parte iniziale e restando solo con il nome della società italiana. In breve venne conosciuta sia sul mercato nazionale che su quelli esteri come la casa dell'elefantino, per la presenza dello stesso nel suo marchio di fabbrica. Alla ricerca di una più consistente quota di mercato la Cagiva, nella seconda metà degli anni Ottanta, acquisì Ducati (rimasta nel gruppo fino al 1996), Moto Morini (rimasta sino al 1999) e Husqvarna. Cagiva, nel 1992 intraprese anche un nuovo progetto industriale: rilanciare il celebre marchio MV Agusta. Alla fine degli anni '90 la Cagiva vende prima Ducati e poi Moto Morini, un decennio dopo, nel 2007 Cagiva vende la Husqvarna alla Bmw. Nel 2008 Mv Agusta viene ceduta alla Harley-Davidson che nel 2010 decide di rivenderla allo stesso Claudio Castiglioni.
funerali — Sotto la sua guida nacquero modelli celebri come la Ducati Monster, la 916, la Mv Agusta Brutale e la F4. Impegnata anche nel mondo delle competizioni, la Cagiva fu impegnata nel Mondiale motocross, dove ha ottenuto 2 titoli piloti e 3 titoli costruttori, mentre nel motomondiale è stata impegnata per 17 anni fino al 1994. Nella sua carriera la Casa varesina ha conquistato 3 vittorie, 11 podi, 6 pole position e 3 giri più veloci in gara. I funerali si terranno venerdì, alle 14, nella chiesa della Brunella a Varese.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
-------------- 

Brno, in pista le nuove 1000
Yamaha e Honda già cattive

BRNO (Repubblica Ceca), 15 agosto 2011

Sulla pista ceca che ha ospitato il GP giornata supplementare di prove con i team della MotoGP al lavoro con le moto per il 2012: Stoner precede di poco le Yamaha di Lorenzo e Spies. Rossi testa soluzioni per questa stagione e la prossima

Jorge Lorenzo (Yamaha) davanti alle Honda. Lapresse
Jorge Lorenzo (Yamaha) davanti alle Honda. Lapresse
La paura della pioggia (che è arrivata a giochi finiti) spaventa perfino un professionista della dormita come Valentino Rossi, che quando non erano scoccate neppure le nove e mezzo, era già in sella alla sua rossa Ducati GP11.1. Tante cose da provare, una lunga strada da percorrere per trovare competitività. Meno impressionante trovare in moto sin dall’apertura della pista Casey Stoner, mai appagato, anche dopo la vittoria di domenica che gli apre le porte per il secondo Mondiale nella MotoGP.
tanto lavoro — Anche per la Honda tanto lavoro, ma per il futuro, in sella alla 1000. Che l’australiano sia incapace di perdere tempo è cosa nota e dopo 5 giri cronometrati fissa un limite che rimane il riferimento quasi fino alla fine, quando si migliora dando fondo alle gomme più morbide portate dalla Bridgestone. La 1000 va già un secondo meglio di quanto ha fatto in gara con la 800 (record del GP), anche se Shuhei Nakamoto, vicepresidente della Hrc, parlando delle nuove moto assicura che su una pista come questa il progresso è di un paio di decimi: qualcosa non quadra. Sale per la prima volta sulla 1000 di Tokio, già evoluta dalla prima uscita di Jerez, a maggio, anche Dani Pedrosa, ugualmente presto più veloce con la 800.
Gazzetta TV
 
alla frusta — Stesso discorso per la Yamaha, al debutto assoluto. La Casa di Iwata ha prima messo alla frusta un motore 800 evoluto (maggiore velocità) che si vedrà dalle prossime rotazione dei propulsori, e poi inaugurato la sua era 1000. Ben Spies prima e Jorge Lorenzo poi, dovevano fare solo poche tornate, invece hanno girato con risultati subito decisamente molto positivi rispetto alle moto attuali, addirittura inaspettati. E alla fine della giornata accusano circa un decimo di distacco da Stoner, che sul finire del test chiude in testa con 1'56"168.
casa ducati — Cambiamenti a ripetizione nel box Ducati. Nicky Hayden ha ripreso (positivamente) il discorso iniziato a Laguna Seca con la GP11.1 scendendo facilmente sotto i tempi fatti in gara con la GP11 base. Idem Valentino, anche se sempre all’inseguimento: ma lui aveva in programma una lunga serie di modifiche, piccole, ma anche radicali, che durante i turni di prove del GP non è possibile fare per motivi di tempo. Si è lavorato non per le prossime gare ma a medio e lungo termine, addirittura metà del 2012. Non manca qualche lampo di ottimismo.
i tempi — 1. Stoner (Honda 1.000 cmc) 1'56"168 (57 giri); 2. Lorenzo (Yamaha 1000 cmc) 1’56”253 (28 giri); 3. Spies (Yamaha 1000) 1’56”306 (24); 4. Lorenzo (Yamaha 800) 1’56”727 (58); 5. Spies (Yamaha 800) 1’57”184 (15); 6. Pedrosa (Honda 1000) 1’57”264 (37); 7. Hayden (Ducati 800) 1'57"533 (78); 8. Crutchlow (Yamaha 800) 1’57”591 (74); 9. Elias (Honda 800) 1’57”903 (56); 10. Rossi (Ducati 800) 1’58”266 (74); 11. Capirossi (Ducati 800) 1’58”387 (66); 12. Edwards (Yamaha 800) 1’58”492 (44); 13. Kallio (Suter 1000) 2’00”144 (81).
dal nostro inviato
Filippo Falsaperla© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento