lunedì 22 agosto 2011

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Guida ai processori: le scelte di agosto

Siete giocatori appassionati? Giocate solo ogni tanto? Volete acquistare un nuovo processore ma avete un budget ben definito? Questa guida fa al caso vostro. Tutti i migliori processori da acquistare in base alla fascia di prezzo.

Introduzione

Le nuove CPU AMD Llano sono finalmente disponibili sul mercato. Due sono i modelli presenti, A6 3650 e A8 3850. Abbiamo recensito il modello A8, più prestante e parlato dell'architettura in modo approfondito in questo articolo: Recensione AMD A8-3850, Llano arriva su desktop con Lynx. Per chi fosse interessato anche ai portatili con Llano può leggere la nostra recensione sul chip mobile (APU AMD A8-3500M, ecco a voi Llano) e la prova dei due primi portatili in arrivo sul mercato (Acer Aspire 5560G e HP Pavilion dv6-6125sl, con Llano si gioca a 599 euro).
Solo una delle due APU però entra nei nostri consigli e si tatta del modello A8 3850. La differenza di prezzo con il modello A6 3650 non è molto elevata e godrete non solo di una CPU con frequenza superiore, ma anche di una migliore GPU. La parte grafica è importante per Llano, è il suo fiore all'occhiello - senza contare che se avete una GPU AMD recente potete sfruttare il Dual Graphics.

Linee guida

Questa guida è per i giocatori che vogliono acquistare il meglio disponibile per fasce di prezzo. Se non giocate, questi processori sono troppo costosi per le vostre necessità. A fine articolo abbiamo aggiunto una tabella che vi aiuterà nella scelta di un nuovo processore.
Il criterio con cui leggere questa guida è strettamente legato al rapporto prezzo/prestazioni. Sappiamo che ci sono altri fattori da considerare, come il costo della piattaforma o l'overcloccabilità del processore, ma non vogliamo complicare l'analisi inserendo i costi delle motherboard.
Il prezzo e la disponibilità dei processori cambia ogni giorno. Valutiamo i prezzi usando il nostro motore di ricerca prezzi nel momento in cui stiliamo l'articolo.
Per decretare il prezzo, facciamo una media dei prezzi rilevati nei vari shop online, prediligendo i grandi negozi, riconosciuti in tutto il web come professionisti affidabili in grado di seguire efficacemente i clienti sia nella vendita che nel post-vendita. Non riteniamo affidabili gli shop online che vendono a prezzi sotto la media.

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Specie in fuga dal caldo
"Migrazioni più veloci"

Studio su Science: lo spostamento di animali e piante verso altitudini più elevate e temperature più fresche è costante e due-tre volte più rapido del previsto. È la risposta ai mutamenti climatici, in una tendenza chiara negli ultimi 40 anni destinata a non fermarsi di ALESSIA MANFREDI

È UNA FUGA costante, senza tregua, verso l'alto e dove fa più fresco. E molto più rapida di quanto non si pensasse fino ad ora: piante ed animali scappano dagli effetti dei mutamenti climatici, in cerca di temperature meno calde e di altitudini più elevate. In Svizzera le piante, nello stato di New York gli uccelli, ma anche le farfalle in Finlandia, o gli squali che mai si sono spinti così a nord nelle acque gelide dell'oriente russo, attaccando l'uomo, come osservato ora dagli scienziati, sconcertati.

VIDEO Gli squali attaccano l'uomo 1

A tracciare un quadro di come la natura si stia difendendo di fronte all'aumento globale delle temperature è uno studio su Science 2, che ha preso in esame oltre duemila reazioni di animali e piante, arrivando alla conclusione che in media queste si sono spostate verso l'alto di 12,2 metri a decade e verso latitudini più fresche di 16,6 chilometri ogni dieci anni. Il che equivale ad un allontanamento dall'equatore "di 20 cm ogni ora, ogni ora del giorno, per ogni giorno dell'anno", riassume il professor Chris Thomas, docente di Conservation biology all'università di York, in Gran Bretagna e leader del progetto di ricerca. Una marcia silenziosa ma inesorabile, che ha segnato gli ultimi 40 anni e non è destinata a fermarsi.

La ricerca, guidata anche da I-Ching Chen, dell'Academia Sinica di Taipei, a Taiwan, mostra per la prima volta senza ambiguità che dove il clima si è fatto più caldo e afoso, piante ed animali si sono spostati maggiormente verso zone più adatte alla loro sopravvivenza. E' il surriscaldamento globale il motore di questa migrazione, "che fa spostare le specie verso i poli e verso elevazioni più alte", conferma Chen.

Se il discorso è valido in generale, nell'ambito delle singole specie la questione si fa più sfaccettata. La fuga non è univoca: alcune specie si sono spostate più lentamente rispetto alle previsioni, alcune sono rimaste ferme, a fronte di altre che hanno accelerato la loro marcia, forse perché sensibili ad un particolare aspetto o conseguenza del riscaldamento o perché altri mutamenti ambientali ne hanno condizionato la risposta. E' il caso della argynnis adipe, in Gran Bretagna: la farfalla non si è spostata a nord verso la Scozia, come era logico aspettarsi se il riscaldamento globale fosse stato l'unica causa in ballo. "Invece, si è ritirata perché il suo habitat è andato perduto", ha spiegato il dottor David Roy, co-autore dello studio.

Al contrario, un'altra farfalla molto diffusa in Gran Bretagna, la Polygonia c-album, si è mossa verso Edimburgo dall'Inghilterra centrale, coprendo in vent'anni 220 chilometri, sottolinea ancora lo scienziato. Alcune falene nel Borneo, poi, in media sono avanzate verso l'alto di 67 metri, sul monte Kinabalu.

I ricercatori hanno raccolto tutti i dati disponibili su come fosse mutata la distribuzione delle varie specie negli ultimi decenni e li hanno messi a confronto. Il quadro che emerge dall'analisi è vario, visto che non tutte si sono comportate alla stessa maniera: alcune specie si sono ritirate dove le condizioni climatiche sono diventate proibitive per il troppo caldo, altre si sono espanse dove non fa più così freddo come in passato, a latitudini ed elevazioni più alte. Altre ancora sono rimaste al loro posto, proliferando nelle zone più fresche, declinando invece in quelle più calde.

In generale, però, la risposta di fronte ai mutamenti del clima è stata due-tre volte più rapida di quanto non ci si aspettasse, spiegano gli autori dello studio. E la lotta per adattarsi ad un nuovo ambiente vede nuovi vincitori e vinti: "Dove le condizioni climatiche si stanno deteriorando, molte specie sembrano dirette a passi rapidi verso l'estinzione", sintetizza il professor Thomas. Ma esiste l'altra faccia della medaglia: altre specie si muovono invece verso aree che sono diventate più adatte alla loro sopravvivenza. 
(21 agosto 2011)
 
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La fine di Gheddafi ora per ora
I ribelli controllano Tripoli 

Secondo il portavoce del regime, i morti nelle ultime 24 ore di combattimenti sarebbero 1.300. Non si sa dove si trovi il colonnello, mentre si rincorrono le voci su una sua prossima fuga all'estero. Lehner (Pt): "Per lui ospitalità e immunità in Italia"
I ribelli libici controllano quattro quinti della capitale. Il regime del colonnello Muammar Gheddafi, che domina il paese dal 1969, pare avere le ore contate. Gheddafi incita alla resistenza con un audiomessaggio, ma al momento non si sa dove si trovi. Circolano indiscrezioni di trattative per una fuga in esilio, si parla del Venezuela o del Sudafrica. Intanto, però, i combattimenti continuano. Ecco la cronaca ora per ora di una giornata che potrebbe essere storica.

12,44. “Tripoli quasi in mano ai ribelli, ma si combatte ancora”. Il 90 per cento di Tripoli è stato conquistato dai ribelli, rivela un testimone oculare contattato a Tripoli dall’agenzia Ansa. “Ci sono ancora dei punti dove i mercenari africani al soldo del regime combattono ancora, entrano nelle case e portano via tutto. Ma gli stanno dando la caccia. In quelle zone è un gran caos. Quasi tutta la gente è in strada armata”.

12,33. Cameron conferma la cattura di due figli di Gheddafi. “Possiamo confermare che due figli del colonnello Gheddafi sono stati presi prigionieri”, afferma il premier britannico David Cameron in una conferenza stampa davanti a Downing Street. Il riferimento è a Saif al Islam e al primogenito Mohammad. Notizie non ufficialmente confermate parlavano anche della cattura di Saadi Gheddafi.

12,22. “Gheddafi è morto”, ma la foto su internet può essere un falso. Circola su Internet una foto di Muammar Gheddafi morto, ma con ogni probabilità si tratta di un falso. L’immagine a colori mostra il rais con la testa fracassata e immersa nel sangue, che gli fuoriesce anche dalla bocca. La foto ricorda molto quella, falsa, mostrata dopo la morte di Osama bin Laden. Fra l’altro, la mano di Gheddafi in primo piano sembra avere una pelle molto più giovane di quella del rais.

12.07. Il ministro sudafricano: “Gheddafi da noi? Non ne so nulla”. Il ministro degli Esteri del Sud Africa, Maite Nkoana-Mashabane, citato dalla tv al-Jazeera, ha smentito che il suo paese stiua trattando per ospitare un eventuale esilio di Muammar Gheddafi. “Non sappiamo dove si trovi e presumiamo che sia ancora in Libia”,afferma il ministro. “Se si vuole speculare sul fatto che voglia venire in Sudafrica, non saremo noi a farlo. Forse si sa qualcosa che io non so, perché non c’è assolutamente nulla che io sappia”.

12.02. La brigata di Khamis Gheddafi punta su Tripoli. Khamis Gheddafi, uno dei figli del rais e comandante della famigerata 32a brigata, guida forze governative verso il centro di Tripoli. Lo riferisce la tv Al Arabiya, citando fonti dei ribelli. Secondo la tv panaraba, le truppe sono partite dal compound di Gheddafi di Bab al-Aziziya. Le forze lealiste avrebbero carri armati vicino al bunker del dittatore e al porto di Tripoli.

11,47. Lehner (Pt, ex responsabili): “Iniziativa umanitaria, Gheddafi in Italia”. Il deputato di Popolo e territorio (ex Responsabili) di provenienza Pdl Giancarlo Lehner, chiede immunità e ospitalità per Gheddafi e per i suoi familiari. “Ammesso che sia possibile gestire una qualche politica estera autonoma”, dichiara, “sarebbe auspicabile da parte dell’Italia, a lungo amica e alleata del regime libico, un’iniziativa umanitaria a favore di Gheddafi e dei suoi familiari, concedendo loro immunità ed ospitalità”.

11,44. Tripoli, agenti in borghese sparano sui ribelli. Sostenitori di Gheddafi in abiti civili si aggirano armati stamani per Tripoli e sparano sulle auto e sulle persone. Lo riferiscono testimoni sentiti dall’agenzia Ansa. La linea del fronte, secondo queste stesse fonti, si trova ora nei pressi della cittadina di Azizya.

11,25. Ribelli e Corte dell’Aia trattano sul figlio di Gheddafi. Saif al-Islam, il figlio di Muammar Gheddafi, catturato a Tripoli, è al centro di contatti tra la Corte penale internazionale e le forze ribelli per un eventuale trasferimento all’Aja. Lo si apprende da fonti della Cpi. Il 27 giugno scorso la Cpi, accogliendo la richiesta del procuratore Luis Moreno-Ocampo, aveva spiccato mandati di cattura nei confronti di Muammar Gheddafi, del suo secondogenito Saif al-Islam, 39 anni (considerato il vero delfino di Gheddafi) e per lo spietato capo dei servizi segreti libici, Abdullah al-Senussi, 62 anni, responsabile delle atrocità commesse dalleforze di sicurezza

11,13. Frattini: nessun italiano in pericolo. “Gli italiani erano stati evacuati nei primissimi giorni della crisi”. ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini in un’intervista a SkyTg24. “Noi sappiamo che non ci sono connazionali in pericolo, ma chiaramente i nostri informatori da Tripoli, in particolare gli esponenti del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi, ci avvertirebbero ove fosse necessario”.

11,02. Malta: “Niente asilo a Gheddafi”. Il Primo Ministro maltese Lawrence Gonzi si è congratulato con gli insorti di Tripoli, mentre il governo smentisce le voci che indicavano una disponibilità dell’isola di accogliere il colonnello Gheddafi o i suoi collaboratori: “Non accetteremo mai né Gheddafi, né ufficiali dal suo regime sul suolo maltese,” ha detto il portavoce del ministero degli esteri, aggiungendo che “contro Gheddafi c’è un mandato di cattura internazionale che applicheremo se arriverà qui”.

10,30. Almeno 1.300 le vittime nelle ultime 24 ore. Almeno 1.300 persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore di combattimenti in Libia tra i ribelli e i lealisti del colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito Moussa Ibrahim, portavoce di Gheddafi, durante una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla tv al-Jazeera. Ibrahim ha quindi sottolineato che 5.000 persone sono rimaste ferite nella battaglia per il controllo della capitale nordafricana e ha indicato la Nato come responsabile del “bagno di sangue”. Il portavoce ha infine affermato che il paese ha ancora bisogno di Gheddafi e che i libici dovrebbe essere incoraggiati a combattere in sostegno del colonnello.

10,10. Il Sudafrica smentisce: nessun aereo per Gheddafi. Il Sudafrica non ha inviato alcun aereo in Libia per agevolare l’esilio del colonnello Gheddafi. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri sudafricano, stando a quanto riportato dal sito web della Bbc. Le dichiarazioni arrivano dopo le indiscrezioni circolate su una presunta disponibilità del paese africano a ospitare l’eventuale esilio del dittatore.

9,55. I ribelli stanno per prendere l’aeroporto di Tripoli. Secondo il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, gli insorti libici stanno per prender il controllo dell’aeroporto di Tripoli, dopo che i cecchini che lo presidiavano si sono arresi. Alla trasmissione Unomattina, il ministro ha citato “nostre fonti”.

9,45. Per Gheddafi possibile esilio in Sudafrica. Sarebbero in corso colloqui tra l’entourage del colonnello Muammar Gheddafi e il Sud Africa, con l’obiettivo di individuare un esilio per il leader libico, dopo l’ingresso a Tripoli dei ribelli. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera. Secondo fonti dell’emittente, è possibile che il colonnello voli a breve in Zimbabwe o in Angola, probabilmente a bordo di uno dei due aerei sudafricani che sarebbero atterrati nella notte a Tripoli.

9,35. I lealisti del colonnello Gheddafi controllano ancora il “20% di Tripoli”. Le truppe fedeli al leader libico controllerebbero ancora il un quinto del territorio della capitale Tripoli, mentre il resto sarebbe in mano ai ribelli. Lo ha riferito una fonte degli insorti alla tv al-Jazeera, precisando che in alcune zone della città sono ancora in corso combattimenti.

9,31. Giornalista russo ferito a Tripoli. Secondo i media russi, il giornalista Orkhan Jemal, corrispondente del giornale Izvestia, è rimasto ferito a una gamba da colpi di arma da fuoco nella capitale libica.

8,40. Gheddafi darebbe nascosto nell’ambasciata venezuelana a Tripoli. Il colonnello Gheddafi sarebbe nascosto all’interno dell’ambasciata del Venezuela a Tripoli. La voce circola con insistenza e ora è pubblicata anche dal sito web dell’opposizione al-Manara, che cita fonti dei ribelli. In mattinata, il presidente venezuelano Hugo Chavez, è intervenuto in sostegno del dittatore: “I governi ‘democratici’ europei, non tutti e si sa quali sono, stanno praticamente demolendo Tripoli con le bombe senza alcuna giustificazione.

8,37. La Corte internazionale dell’Aia reclama il figlio del colonnello. La Corte penale internazionale dell’Aja e i ribelli libici discuteranno oggi del trasferimento di Seif al-Islam, uno dei figli del colonnello Gheddafi, ricercato e arrestato per crimini contro l’umanità. Lo ha affermato dal procuratore capo della Cpi, Luis Moreno Ocampo, alla Cnn.

8,25. Esplosioni al bunker di Gheddafi. Un carro armato è stato visto uscire dal compound del colonnello Gheddafi. Lo riferiscono fonti degli insorti alla tv al-Jazeera. Forti esplosioni sarebbero state avvertite nei pressi della residenza del colonnello, nella zona centrale di Tripoli. Violenti combattimenti sarebbero ancora in corso nella zona sud della capitale.

8,20. I ribelli controllano Tripoli. I ribelli libici entrati a Tripoli controllerebbero almeno l’85% della città. I combattimenti continuano ma non si sa dove si nasconda il colonnello Muammar Gheddafi, che ha diffuso un breve messaggio audio che incita il popolo alla resistenza. I carri armati hanno lasciato il suo bunker del colonnello e stanno bombardando un quartiere della capitale, riferisce una fonte degli insorti alla tv al Jazira. Intanto i ribelli hanno dato un nuovo nomealla Piazza Verde di Tripoli: è la Piazza dei Martiri.

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