lunedì 31 gennaio 2011

via così......

Chrysler, Marchionne esulta:
«L'azienda è rinata»

MarchionneAmerica
I risultati di Chrysler per il 2010 «hanno superato le aspettative». Lo dice l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne.

«Abbiamo mantenuto la promessa di lanciare 16 nuovi veicoli negli ultimi 12 mesi. Questi veicoli sono la testimonianza della rinascita di Chrysler. Dopo i positivi commenti ricevuti, possiamo dire che quanto raggiunto da Chrysler lo scorso anno, sia sul fronte dei prodotti che su quello finanziario, ha superato le attese. Il nostro lavoro non è finito, abbiamo ancora molto lavoro da fare per adempiere agli obiettivi del piano quinquennale».

31 gennaio 2011
 
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La nuova Honda si fa in 3
Dovizioso: "Siamo da titolo"

Presentata a Sepang la RC212V che quest'anno schiera Pedrosa, Stoner e l'italiano: "Ho cambiato anche preparazione fisica, vogliamo vincere". Stoner: "Un onore essere nel team dove correva Doohan che da piccolo vedevo vincere mondiali"

Da sinistra Nakamoto, Stoner, Pedrosa e Dovizioso. Ap
Da sinistra Nakamoto, Stoner, Pedrosa e Dovizioso. Ap
SEPANG (Malesia), 31 gennaio 2011 - Un piccolo record l'ha già battuto. La nuova Honda HRC presentata a Sepang schiera in questo 2011 una formazione di tre piloti, i confermati Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso oltre alla stella fresca di ingaggio Casey Stoner. L'obiettivo dichiarato è il titolo mondiale in una stagione in cui la concorrenza di Yamaha (con Jorge Lorenzo) e Ducati (con Valentino Rossi) promette di rendere interessantissima la classe regina. Una formazione con tre ufficiali nella stessa squadra è la prima volta nell'era delle MotoGP a quattro tempi ma non una novità assoluta: nel 1995 la stessa Honda schierò Mick Doohan, Alex Criville e Shinichi Ito. Sfumature che comunque evidenziano come la Casa di Tokyo abbia una fame pazzesca di tornare sul trono della classe principale.
Pedrosa, Dovizioso e Stoner alla presentazione. Ap
Pedrosa, Dovizioso e Stoner alla presentazione. Ap
stoner come mick — Il vice presidente Shuhei Nakamoto è chiaro: “Quest’anno l’impegno di Honda Racing è più grande che mai. Come era accaduto negli 90’, presentiamo un forte schieramento composto da tre piloti con un obiettivo chiaro: vincere il titolo. I nostri tre piloti sanno cosa è necessario per vincere in quanto in passato tutti e tre sono stati campioni del mondo. Daremo tutto il nostro supporto per questa importante sfida". Il più atteso era Casey Stoner, sbarcato dalla Ducati in sella a questa nuova RC212V: "È una grande emozione vestire i colori della Honda - ha detto l'australiano - quando ero piccolo vedevo Mick Doohan vincere titoli a ripetizione con questi colori, e per me è un onore essere adesso in questo team. Non vedo l'ora di iniziare i test perché il primo test a novembre è stato molto positivo, ma Valencia è una pista particolare ed è molto importante lavorare sulla moto qui a Sepang per capire meglio i punti di forza e quelli su cui dobbiamo migliorare".
ottimismo dovi — Andrea Dovizioso è pure ottimista anche se essere compagno di squadra di Stoner e Pedrosa non è certo una prospettiva confortevole: "Siamo tre piloti capaci di lottare per la vittoria e il titolo - ha detto - lo scorso anno abbiamo fatto una buona stagione, a Valencia abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti con le evoluzioni portate dalla Honda. Quest’anno il nostro obiettivo si è alzato, Honda ha lavorato molto durante l’inverno e anche io devo fare la mia parte. Mi sono allenato molto seguendo un nuovo metodo di preparazione per migliorare la resistenza in gara".
dani e la salute — E poi c'è Daniel Pedrosa, ansioso di tornare ultra competitivo per togliere a Jorge Lorenzo lo scettro di motociclista più forte in Spagna: "Sono contento di essere qui con la squadra e iniziare la programmazione del nuovo anno - ha detto - l’inverno è stato lungo, ho potuto riposare e dedicarmi alla riabilitazione della spalla. Mi sento più forte e sono curioso di valutare il mio livello fisico sulla moto. Sarà una sorta di test personale. Per quanto riguarda il programma di lavoro, continueremo a sviluppare la buona base dello scorso anno. In particolare, dobbiamo migliorare la stabilità della moto in entrata di curva e la trazione in uscita. Il mio obiettivo è lottare per il titolo. Finora non ci sono riuscito per varie ragioni ma se potessi cambiare qualcosa o augurarmi qualcosa il mio primo desiderio è prendere parte a tutte le gare ed evitare infortuni".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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IL CASO

Dal copyright alla censura web
Tutti contro la delibera Agcom

Un gruppo di associazioni scrive una lettera aperta al Parlamento sul regolamento che l'Autority ha messo in consultazione pubblica. "È anticostituzionale". Con un pretesto potrebbero chiudere siti come WikiLeaks di ALESSANDRO LONGO

STA PER arrivare in Italia un sistema automatico e diretto per sequestrare siti esteri, di qualsiasi tipo: da Wikileaks a giornali online stranieri; da blog a video amatoriali. E' quanto sostiene una campagna che partirà oggi pomeriggio, firmata da numerose associazioni e inviata in forma di lettera aperta indirizzata al Parlamento. Nel mirino c'è una delibera Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) sul diritto d'autore e ora in consultazione pubblica. Prende forma quindi un allarme che già era nell'aria 1: cioè che quella delibera potrebbe trasformarsi in uno strumento di censura di siti stranieri. Ne sono convinti gli aderenti alla campagna, che con iniziative e spot su vari media: Adiconsum, Agorà Digitale di Marco Cappato (Radicali), Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio. Un sito web 2 consentirà chiunque di aderire alla campagna e di seguirne gli sviluppi. La lettera parla di rischio che nasca un "un sistema di controllo e censura pervasivo". E denuncia come "anticostituzionale" la delibera. Che adesso è in consultazione pubblica e sulla quale in meno di un mese la stessa Agcom - sentiti i pareri - dovrà prendere una decisione.

"Il motivo di questo allarme si scopre tra le righe della delibera Agcom", spiega Fulvio Sarzana, avvocato esperto di internet e tra i promotori della campagna. "Si legge che Agcom si riserva il diritto di sequestrare (cioè di impedirvi l'accesso agli utenti italiani) siti prevalentemente adibiti alla violazione del copyright o i cui server sono posti all'estero. Come si vede, con quella congiunzione "o" si apre un mondo". "Qualunque cosa connessa al diritto d'autore e posta all'estero può finire nel mirino dell'Authority, che deciderebbe il sequestro in autonomia, senza passare dall'autorità giudiziaria. E' una cosa inaudita nei Paesi democratici. Ed è incostituzionale", aggiunge Sarzana. "Addirittura si legge in delibera che nelle intenzioni dell'Authority questo sistema di sequestro dovrebbe diventare automatico".

Che cosa potrebbe succedere? "YouTube, che ha server in Irlanda, diventa irraggiungibile dall'Italia per un singolo video pirata", dice per esempio Sarzana, secondo cui inoltre la tutela del copyright potrebbe essere il pretesto per sequestrare siti o blog con contenuti sgraditi a qualcuno. "Nella trappola potrebbe capitare anche Wikileaks. Basta che qualcuno affermi che uno di quei documenti riservati viola il diritto d'autore e verrebbe sequestrato l'intero sito. Quando il server è all'estero, infatti, non si possono colpire i singoli file o pagine incriminate". Certo, i membri dell'Authority hanno ribadito che quella delibera serve solo a tutelare il diritto d'autore. "ma non conta quello che dicono a voce, bensì ciò che c'è scritto. E quello che c'è scritto dà gli strumenti per censurare siti e contenuti posti all'estero", continua Sarzana.

"Per scongiurare che tutto ciò avvenga in modo silenzioso, ci appelliamo all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni affinché effettui una moratoria sulla nuova regolamentazione sul diritto d'autore", si legge nella lettera. "Temiamo che i compiti che la regolamentazione affiderebbe all'Autorità Garante assumeranno dimensioni difficilmente gestibili dalla stessa Autorità e porteranno presto ad una congestione a cui seguirà probabilmente approssimazione o mera discrezionalità". I firmatari chiedono infine che sia il Parlamento, e non l'Authority, a partorire una nuova legge sul diritto d'autore.

"In questo modo si otterrà il risultato di ridare al Parlamento il ruolo di interlocutore privilegiato con la società civile, e di rispettare il principio di separazione dei poteri dello Stato". A chiedere all'Authority l'inedito compito di fare una legge sul diritto d'autore è stato il decreto Romani (di Paolo Romani, attuale ministro dello Sviluppo Economico). Che sia stata una forzatura lo sa bene però anche l'Agcom, che infatti in questo stesso contesto ha chiesto appunto al Parlamento 3 e al Governo di occuparsi di una revisione delle leggi sul diritto d'autore. Come a dire: noi lo facciamo perché ce l'ha imposto un decreto; ma anche noi sappiamo bene che questo dovrebbe essere compito di altre istituzioni.
(30 gennaio 2011)
 
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“Economia, mano tesa all’opposizione”. 
 
Ma in mezza giornata Berlusconi torna agli insulti La mano tesa all’opposizione è durata solo 8 ore. Sembrava un Silvio Berlusconi istituzionale e redento quello che questa mattina, dalle colonne del Corriere della Sera, prendeva a cuore il tema della crescita e tendeva la mano a Pierluigi Bersani “che è stato in passato sensibile al tema delle liberalizzazioni”. Invece, come del resto era già accaduto in passato, la gentilezza nei confronti del centrosinistra si trasforma, in meno di mezza giornata, in una nuova raffica di attacchi. E’ bastato che il Pd, per una volta compatto, rispondesse picche alla proposta del premier: “La risposta è arrivata fuori tempo massimo”, hanno fatto sapere i vertici democratici.

Ma questo il Cavaliere l’aveva già messo in conto. Anzi, era quello che sperava, perché sa perfettamente come il miglior collante per ricompattare il fronte della maggioranza sia passare all’attacco degli avversari. Strategia necessaria, in un periodo in cui la Lega è pronta a servire al Terzo polo la testa del premier in cambio del voto sul federalismo. Così Bersani, che nella lettera di questa mattina veniva definito un uomo “con la cultura pragmatica di un emiliano”, diventa – nel comunicato pomeridiano di Berlusconi – un “irresponsabile insolente”. Ecco le parole del Cavaliere, che sembrano avviare una vera e propria strategia elettorale, tutta incentrata sull’allarme tasse: “Prendo atto delle risposte propagandistiche e degli atteggiamenti irresponsabili e insolenti di una parte delle opposizioni di fronte all’unica proposta seria in campo per rilanciare l’economia e la società italiana e per curare nel solo modo possibile, e cioè con un grande piano nazionale per la crescita, il debito pubblico. Ma il Governo e la maggioranza faranno comunque la loro parte nel Parlamento e nel Paese con il rigore istituzionale necessario e auspicato da tutti, a partire dal presidente della Repubblica”. Non potendo giocare altre carte, quindi, B. sceglie di distogliere l’attenzione dal caso prostitute e minorenni. E confondere le acque sollevando tematiche economiche alle quali, da mesi (almeno nelle dichiarazioni pubbliche) si era completamente disinteressato.

Ed ecco il ritorno dell’allarme sull’imposta patrimoniale. Un tema che, a dire il vero, nessuna parte politica aveva proposto in tempi recenti. Ma è comunque un appiglio sufficiente per ergersi nuovamente a paladino del “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”: “Il partito dell’imposta patrimoniale – scrive ancora Berlusconi nel comunicato di questo pomeriggio – e dell’ipoteca pubblica sul patrimonio immobiliare, che si organizza con ogni evidenza per un nuovo esproprio di ricchezza a vantaggio della casta statalista e centralizzatrice, non deve prevalere. Questo partito riceverà un primo, decisivo colpo con il varo dei decreti sul federalismo fiscale”. Insomma, mentre in via Bellerio la Lega sta di fatto decidendo sulle sorti del governo e mentre Napolitano appare sempre più preoccupato dalla paralisi dei due rami del Parlamento, il premier cerca di riciclarsi in quello che gli riesce meglio: la campagna elettorale.

Tanto da ricominciare con le promesse: “Nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, si aggiungerà un piano di immediata defiscalizzazione e deregolamentazione per la rinascita del Mezzogiorno, per il quale si stanno approntando da mesi gli strumenti operativi”.

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