sabato 28 aprile 2012

mha......

Rossi: "Soliti problemi, non va
Hayden? Lui riesce a guidare"

JEREZ (Spagna), 28 aprile 2012

Vale solo 13° dopo le qualifiche a Jerez: "In curva non ho sufficiente velocità Nicky ha un assetto diverso dal mio. Con il bagnato va meglio, ma non per vincere".

Vale Rossi a colloquio con i tecnici: la sua Ducati non va. Afp
Vale Rossi a colloquio con i tecnici: la sua Ducati non va. Afp
Da 2° nelle libere a 13° in qualifica a Jerez, con un distacco imbarazzante dalla vetta: 3"4. Rossi precipita dalla speranza cullata sull'umido, alla dura realtà dell'asciutto, resa ancor più stridente dal 3° posto del compagno di squadra in Ducati, Hayden, che lo stacca di ben 2"4. "Il problema? La pista era asciutta...". Dice Vale che poi analizza la situazione, evidenziando i soliti problemi.
"hayden ce la fa..." — "Ho fatto molta fatica, ho avuto i problemi che in genere trovo sull'asciutto - ha detto Vale -. Non riesco ad avere la velocità necessaria in curva: nei curvoni veloci sono in grossa difficoltà, poi quando passavo sulle parti bagnate della pista era difficile capire cosa avrebbe fatto la moto e quindi sono andato piano". Il suo compagno, però, ha ottenuto un brillante 3° posto e domani scatterà in prima fila. "Hayden è andato molto meglio - ha detto Vale -, ha un assetto un po' diverso rispetto al mio, che io avrei dovuto provare ieri se la pista fosse stata asciutta. Lui riesce ad entrare bene in curva, riesce a piegare molto. Lui riesce a guidare",
ingresso in curva — Capitolo motore, con il pilota di Tavullia che specifica il suo pensiero: "Ora c'è la moda del motore... Io ho solo detto che serve un motore dolce, ma il problema è da sempre l'ingresso in curva: bisognerebbe trovare la messa a punto per consentirmi di sfruttare meglio questa moto. Finora non ce l'abbiamo fatta". In gara potrebbe piovere: "Vado un po' meglio sul bagnato, ma sotto l'acqua non posso vincere se non miglioriamo l'entrata in curva".
Dani Pedrosa, sinistra, con Jorge Lorenzo: che lotta a Jerez. Epa
Dani Pedrosa, sinistra, con Jorge Lorenzo: che lotta a Jerez. Epa
hayden soddisfatto — Ecco Hayden, ottimo 3°: "Sono stato abile a passare in mezzo alle chiazze di umido e a trovare le linee giuste - ha detto lo statunitense -. È un bel risultato dopo un inverno difficile. Ringrazio la squadra e spero di regalare al team il risultato che merita".
che lotta lorenzo-Pedrosa — La pole è stata una lotta a due fra Lorenzo e Pedrosa. "È stata una qualifica bella, ma anche pericolosa - ha detto Jorge -, perché su una pista un po' bagnata è facile cadere. All'inizio quando ho visto tante cadute ho pensato di puntare alla prima fila, poi quando la pista si è andata asciugando ho voluto provare a fare la pole. È stata una bella lotta con Dani Pedrosa, ma in gara sarà davvero difficile batterlo". Il rivale si mostra soddisfatto: "È stata una sessione difficile - ha detto Dani -. Vediamo la gara come andrà e come sarà il tempo. Non mi aspettavo la pista asciutta in qualifica ed è stato difficile, perché non si poteva spingere al massimo, ma è venuto un bel giro, sono in prima fila e va benissimo così".
dovi insegue — Al 7° posto c'è Dovizioso, il primo degli italiani: "Non mi sento la moto in pugno - ha detto Andrea -, per fortuna siamo riusciti a girare con le slick e abbiamo qualche dato in più se la gara sarà asciutta, ma dobbiamo lavorare anche se il tempo non ci ha dato la possibilità di farlo. Fare il podio è sempre importante, ma è molto difficile con il livello che c'è".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
------------------------ 

Gas serra, emissioni in aumento
Italia più lontana da obiettivo Kyoto

Nel 2010, dopo il crollo del 2009, il dato certificato dall'Ispra è tornato a crescere del 2%. Ora il valore rispetto al 1990 è fermo a -3,5% mentre il Protocollo internazionale ci chiede un taglio del -6,5%

ROMA - Dopo il tracollo del 2009, provocato dalla ripercussioni della crisi finanziaria statunitense sull'economia reale, nel 2010 le emissioni italiane di gas serra sono tornate a crescere, facendo registrare un +2% rispetto all'anno precedente. A certificarlo è l'Ispra, l'ente del ministero dell'Ambiente predisposto a monitorare l'andamento delle emissioni e a comunicarlo all'Unione Europea.

La "ripresina" del 2010 ha portato il conteggio totale delle emissioni a un -3,5% in confronto con quelle del 1990, data presa a riferimento per calcolare gli obiettivi di riduzione fissati dal Protocollo di Kyoto. Per l'Italia il traguardo fissato a -6,5% dunque si allontana, ma, rileva l'Ispra in un comunicato, anche in considerazione dei primi dati relativi al 2011, "non è così distante". Inoltre un aiuto al perseguimento degli obiettivi "potrà venire dal computo dei crediti derivanti dagli assorbimenti forestali 1, pari a 10-15 milioni di tonnellate annue, secondo quanto previsto dal protocollo di Kyoto. Un ulteriore contributo per colmare la differenza con l'obiettivo di Kyoto, sottolinea ancora l'istituto, "deriverà dai crediti derivanti dai progetti per l'abbattimento delle emissioni nei paesi in via di sviluppo già in corso".

L'andamento delle emissioni, spiega poi Ispra, "è conseguenza della parziale ripresa dei consumi energetici e delle produzioni industriali,
in particolare di quella dell'acciaio, dopo la crisi economica che ha avuto nel 2009 il suo momento più critico, ma anche della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e di un incremento dell'efficienza energetica".

Tra il 1990 e il 2010, le emissioni di tutti i gas serra considerati dal Protocollo di Kyoto "sono passate da 519 a 501 milioni di tonnellate di CO2 equivalente: questa variazione è stata ottenuta principalmente grazie alla riduzione delle emissioni di CO2, che costituiscono l'85% del totale e risultano, nel 2010, inferiori del 2,1% rispetto a quelle del 1990". Le emissioni di metano e di protossido di azoto, osserva ancora l'istituto, sono rispettivamente pari a "circa il 7,5% e il 5,4% del totale e sono in calo sia per il metano (-14,1%) che per il protossido di azoto (-27,2%). Gli altri gas serra, HFC, PFC e SF6, hanno un peso complessivo sul totale delle emissioni che varia tra lo 0,1% e l'1,7%. Le emissioni degli HFC evidenziano una forte crescita, mentre le emissioni di pfc decrescono e, quelle di SF6, mostrano un incremento meno marcato di quello registrato negli anni precedenti".

I settori delle industrie energetiche e dei trasporti, ricostruisce ancora l'Ispra, "sono quelli che maggiormente contribuiscono alle emissioni totali rappresentando, insieme, più della metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti".
(23 aprile 2012)

------------- 
Google_Drive_Privacy
Il lancio di Google Drive è avvenuto puntualmente il 24 aprile e sul Web, invece che l’atteso entusiasmo, circolano le prime polemiche. A far discutere sono le norme di utilizzo e, in particolare, la possibilità che Google possa “ficcare il naso” nei documenti degli utenti. Il nuovo servizio del gigante californiano non è in realtà nulla di nuovo: si tratta di un sistema di archiviazione online (5 gigabyte di spazio gratuito) che somiglia al già conosciuto e diffusissimo Dropbox, che offre però solo 2 GB gratuitamente. In termini di capienza, però, Google non ha il record: a superarla è Microsoft, che ha proprio in questi giorni (un caso?) regalato ai suoi utenti SkyDrive un’espansione a ben 25 gigabyte. Le caratteristiche di base sono le stesse: usando un sistema di archiviazione online è possibile memorizzare documenti, musica, video e qualsiasi tipo di dati per potervi accedere in qualsiasi momento via Internet.
Il vero “valore aggiunto offerto da Google dovrebbe essere l’integrazione con Google Documenti, che permetterà di visualizzare ed elaborare i file senza lasciare l’ambiente Google. I due servizi infatti non coesisteranno, ma verranno fusi gradualmente per tutti gli utenti. Al momento, però, sono ancora pochissimi gli account Google Drive già attivi.
Google, in sostanza, continua con la sua strategia votata alla “cloud”, che dovrebbe sganciare gli utenti dai software installati sul sistema operativo sostituendoli completamente con servizi online. Per il momento, però, i tentativi in questa direzione non hanno riscosso un grande successo. Il motivo è ovvio: in assenza di una connessione a Internet, gli strumenti a disposizione permettono di fare poco o nulla. Il nuovo servizio introduce un’applicazione installata sul computer che porta qualche miglioramento: per esempio permette di lavorare in modalità offline, ma solo sui file memorizzati nel formato di Google Documenti. Se è necessaria una conversione, serve una connessione Internet attiva. L’app è disponibile per Windows, computer Apple e dispositivi Android, mentre per iPad e iPhone bisognerà ancora aspettare. Difficile, però, che gli utenti Apple preferiscano Google Drive al già disponibile iCloud offerto dalla casa della mela, che offre 5 gigabyte di spazio gratuito e una perfetta integrazione con i servizi Apple.

I veri limiti (e le prime critiche) del servizio, però, riguardano la questione della privacy. Anche Google Drive, infatti, è sottoposto ai nuovi termini di servizio che la società di Mountain View ha varato quasi due mesi fa. Le clausole relative alla gestione dei contenuti prevedono una “licenza mondiale” che permette a Google di fare praticamente qualsiasi cosa con i contenuti caricati dagli utenti. E se questo può andare più o meno bene per servizi “pubblici” come il social network Google+, le maglie incredibilmente larghe previste dalle norme sulla privacy applicate ai documenti archiviati diventano molto più preoccupanti. Confrontando le condizioni d’uso con quelle del servizio concorrente Dropbox, le differenze sono evidenti. Nelle condizioni di utilizzo di Dropbox è infatti esplicitamente esclusa la possibilità che il materiale sia utilizzato o condiviso con altri, eccezion fatta per l’ipotesi di una richiesta da parte delle forze dell’ordine o della magistratura.
Altro problema è quello della tutela del copyright. I sistemi di archiviazione online permettono infatti di condividere con chiunque i file caricati nei vari “drive” e rischiano di trasformarsi in un potentissimo strumento per la distribuzione di documenti, musica e video. Basta inviare un’email (o pubblicare sul Web) un collegamento perché chiunque possa scaricare i file. Nelle condizioni di utilizzo, Google afferma di “Fornire informazioni per aiutare i titolari di copyright a gestire la loro proprietà intellettuale online”. Non è chiaro se questo comporti un monitoraggio del materiale che verrà caricato su Google Drive o meno. I più pessimisti, però, temono che l’ipotesi sia tutt’altro che remota.
[AGGIORNAMENTO] Sulla questione e sui timori espressi riguardo la tutela della privacy su Google Drive è intervenuta tempestivamente la stessa azienda. Un portavoce di Google contattato dal fattoquotidiano.it ha tenuto a precisare che “come dicono chiaramente i nostri termini di servizio ‘quello che vi appartiene resta vostro’. Voi siete i proprietari dei vostri file e controllate con chi li condividete, in modo chiaro e semplice. I nostri Termini di servizio ci consentono di fornirvi i servizi che desiderate, cosi che se decidete di condividere i vostri documenti con qualcuno o di aprirli con un dispositivo diverso siete in grado di farlo.”
 -----------------

Barcellona, è Nadal-Ferrer
Sharapova per Azarenka

Milano, 28 aprile 2012

Rafa supera Verdasco in due set e trova l'altro spagnolo, vittorioso nella splendida semifinale contro Raonic. Applausi al canadese. A Stoccarda finale tra numero 1 e numero 2

David Ferrer conquista la quarta finale a Barcellona. Afp
David Ferrer conquista la quarta finale a Barcellona. Afp
Dopo il passaggio a vuoto nel Masters 1000 di Montecarlo, David Ferrer approda in finale al torneo Atp 500 di Barcellona grazie allo splendido duello vinto contro il canadese Milos Raonic. Lo spagnolo, numero 5 al mondo, passa col punteggio di 7-6(2) 7-6(5) e deve ringraziare tutta la propria esperienza: nel primo set, servono ben 7 palle set per vincere la tenace resistenza del canadese, dopo un parziale equilibratissimo e con occasioni da ambo le parti. Nel secondo, Ferrer non sfrutta una palla break sul 5 pari e torna a giocarsi tutto al tie break, stavolta più equilibrato del primo. E' lo spagnolo che conduce e che, dopo essersi visto annullare il primo match point con un diritto in corsa incrociato del canadese, chiude i giochi con un passante lungolinea di rovescio. Per David è la quarta finale a Barcellona: le precedenti le ha perse tutte per mano di Nadal. E per la quarta volta nelle ultime cinque edizioni la finale sarà ancora tra il maiorchino e Ferrer.
SEMPRE RAFA — Senza storia la seconda semifinale. Rafa umilia Fernando Verdasco nel primo set, lo controlla nel secondo e finisce col prevalere 6-0 6-4. Davvero poca cosa la resistenza opposta dal madrileno, con Nadal che non deve mai nemmeno inserire le marce alte per portare a casa la partita.
Maria Sharapova, numero 2 Wta. Afp
Maria Sharapova, numero 2 Wta. Afp
VIKA A STOCCARDA — Victoria Azarenka contro Maria Sharapova è la finale del Premier di Stoccarda (terra indoor, 560.000 euro). La tennista bielorussa, testa di serie numero 1, ha superato agevolmente in semifinale la polacca Agnieszka Radwanska, quarta forza del seeding, per 6-1 6-3. Subito dopo è toccato alla russa, numero 2 del seeding, che si è sbarazzata in due set (6-4 7-6) della ceca Petra Kvitova. Nei precedenti, Azarenka è in vantaggio 5-3, comprese le 2 vittorie di quest'anno nelle finali Australian Open e Indian Wells. L'ultimo confronto sulla terra (Roma 2011) è però andato alla Sharapova.
Seguono aggiornamenti
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento