Cellula Anonymous oscura il sito di Grillo
ma la comunità si spacca: "Solo cani sciolti"
Una cellula di hacker, 'AnonOps', legata al movimento, critica le scelte del comico genovese e rivendica l'azione. Dura la condanna di altri componenti: "Siamo in mano a gente sprovveduta. Anonymous è una cosa seria. Quello che hanno fatto va contro i nostri principi" . E adesso sul blog di Anonymous si pensa a votare sulla legittimità dell'attacco di LAURA LONGO
ROMA - Il blog di Beppe Grillo
affondato da Anonymous, ma il movimento si spacca. Il sito è rimasto
inaccessibile per circa 10 ore. Paradossalmente il leader del Movimento
Cinque Stelle ha chiesto aiuto alla Rete e poi, alla stessa Anonymous,
sigla che nasconde espertissimi hacker che operano in tutto il mondo.
"L'attacco non è sicuramente opera loro", ha dichiarato il comico
genovese. Invece in serata, sul blog ufficiale di Anonymous Italia
l'operazione è stato rivendicata attraverso un comunicato molto critico
verso Grillo, cancellato poi dopo poche ore: "Sei un populista senza
arte né parte, per questo abbiamo deciso di darti un po' della nostra
attenzione".
Non va dimenticato però che Anonymous non è una struttura gerarchizzata: non ha né leader né partiti che lo controllano. "Nessun utente può garantire del comportamento dell'altro però ognuno ha diritto a sviluppare liberamente il proprio dissenso purché non discriminatorio verso religione, etnie e orientamenti sessuali", spiega un secondo post dei cyberattivisti del blog ufficiale di Anonymous Italia. "L'attacco di oggi è stato effettuato da una cellula 'AnonOps', una rete dove gli Anonymous si organizzano e comunicano da svariati anni". E poi ne giustifica l'incursione: "Riguardo al recente attacco al blog di Beppe Grillo è un'azione che può essere rivendicata. E come tutte le azioni di Anonymous è sostenuta da alcuni ma non da tutti.
Non va dimenticato però che Anonymous non è una struttura gerarchizzata: non ha né leader né partiti che lo controllano. "Nessun utente può garantire del comportamento dell'altro però ognuno ha diritto a sviluppare liberamente il proprio dissenso purché non discriminatorio verso religione, etnie e orientamenti sessuali", spiega un secondo post dei cyberattivisti del blog ufficiale di Anonymous Italia. "L'attacco di oggi è stato effettuato da una cellula 'AnonOps', una rete dove gli Anonymous si organizzano e comunicano da svariati anni". E poi ne giustifica l'incursione: "Riguardo al recente attacco al blog di Beppe Grillo è un'azione che può essere rivendicata. E come tutte le azioni di Anonymous è sostenuta da alcuni ma non da tutti.
La cellula - continua la nota - è stata momentaneamente esclusa
dall'amministrazione del blog fino a quando l'intera comunità potrà
decidere la legittimità dell'attacco con un sondaggio".
E si spiega così il fatto che - subito dopo la rivendicazione - hanno iniziato a moltiplicarsi, nelle centinaia di commenti e su Twitter, i distinguo: "Va contro i nostri valori. Non abbiamo mai attaccato nessun media o blog. L'informazione deve essere libera e plurale. Chi l'ha fatto non ha rispettato questa regola condivisa comunemente".
Abbiamo contattato via mail uno degli esponenti del movimento, che ha duramente condannato l'operazione informatica: "Non sono altro che cani sciolti. Sembravano seri, in realtà cercano notorietà". E spiega chi c'è dietro l'attacco: "Basta vedere chi ha scritto sul blog ufficiale: uno dei tanti che non ha mai capito nulla. Purtroppo non c'è modo per bloccarli e noi anziani del movimento non possiamo intervenire. Sono in pochi. forse hanno attaccato anche con l'aiuto di qualche Anonymous non italiano che non conosce bene la situazione, qui, in Italia". Poi le parole di amarezza: "E ora, sapete quanto farà comodo dire che Anonymous ha attaccato Beppe Grillo? Non oso immaginare".
"Ripeto sono dei cani sciolti, non sanno niente delle regole, se avessero capito il senso del nostro movimento non l'avrebbero fatto. Ogni volta - prosegue l'interlocutore - ogni volta che hanno attaccato un media si sono presi delle strigliate dagli Anonymous internazionali, ma non succederà più perché purtroppo sono stati quasi tutti arrestati". Una situazione degenerata nel movimento degli hacker e in mano a persone sprovvedute. "Anonymous è una cosa seria, non si può fermare un processo bellissimo come questo. Sono solo idioti frettolosi, ma io dopo stasera lascio".
La rivendicazione. Il comunicato pubblicato da 'AnonOps' rimprovera a Grillo una serie di scelte: "Abbiamo deciso di darti un po' della nostra attenzione perché non apri le tue liste agli stranieri, perché sei un populista che cerca di raccogliere consensi senza arte né parte e che perché più volte hai magistralmente eseguito il saluto romano, sostenendo la politica di repressione fascista". "Tutto ciò basterebbe - continua la nota - per giustificare il perché di tanto accanimento".
Ma c’è dell’altro. "Sfortunatamente - proseguono gli hacker - altri motivi ci spingono a schierarci contro di te. Il fatto che sostieni la medicina alternativa dai presunti medici che la praticano ha creato taciti consensi che hanno causato persino morti".
Anonymous poi si sposta sulla ricerca scientifica e l’ambiente: "Tralasciamo inoltre - continua Anonymous- la devastazione della barriera corallina compiuta dalla tua barca e i tuoi inutili tentativi di riparare al danno proponendone la ricostruzione". Poi i cyberattivisti parlano del caso più deplorevole: "La scomparsa del microscopio elettronico che serviva ai ricercatori per dimostrare che il plasma utilizzato negli inceneritori di ultima generazione è peggiore ai metodi precedenti". Grillo è accusato di aver prima sostenuto la ricerca nella raccolta fondi e poi di screditata, tacciandola di plagio "sottraendo il microscopio che avevi fatto (preventivamente) intestare ad una Onlus ai ricercatori, impedendo così il loro lavoro". "Ci chiediamo - conclude la nota - perché non liberi il movimento dal tuo nome".
E si spiega così il fatto che - subito dopo la rivendicazione - hanno iniziato a moltiplicarsi, nelle centinaia di commenti e su Twitter, i distinguo: "Va contro i nostri valori. Non abbiamo mai attaccato nessun media o blog. L'informazione deve essere libera e plurale. Chi l'ha fatto non ha rispettato questa regola condivisa comunemente".
Abbiamo contattato via mail uno degli esponenti del movimento, che ha duramente condannato l'operazione informatica: "Non sono altro che cani sciolti. Sembravano seri, in realtà cercano notorietà". E spiega chi c'è dietro l'attacco: "Basta vedere chi ha scritto sul blog ufficiale: uno dei tanti che non ha mai capito nulla. Purtroppo non c'è modo per bloccarli e noi anziani del movimento non possiamo intervenire. Sono in pochi. forse hanno attaccato anche con l'aiuto di qualche Anonymous non italiano che non conosce bene la situazione, qui, in Italia". Poi le parole di amarezza: "E ora, sapete quanto farà comodo dire che Anonymous ha attaccato Beppe Grillo? Non oso immaginare".
"Ripeto sono dei cani sciolti, non sanno niente delle regole, se avessero capito il senso del nostro movimento non l'avrebbero fatto. Ogni volta - prosegue l'interlocutore - ogni volta che hanno attaccato un media si sono presi delle strigliate dagli Anonymous internazionali, ma non succederà più perché purtroppo sono stati quasi tutti arrestati". Una situazione degenerata nel movimento degli hacker e in mano a persone sprovvedute. "Anonymous è una cosa seria, non si può fermare un processo bellissimo come questo. Sono solo idioti frettolosi, ma io dopo stasera lascio".
La rivendicazione. Il comunicato pubblicato da 'AnonOps' rimprovera a Grillo una serie di scelte: "Abbiamo deciso di darti un po' della nostra attenzione perché non apri le tue liste agli stranieri, perché sei un populista che cerca di raccogliere consensi senza arte né parte e che perché più volte hai magistralmente eseguito il saluto romano, sostenendo la politica di repressione fascista". "Tutto ciò basterebbe - continua la nota - per giustificare il perché di tanto accanimento".
Ma c’è dell’altro. "Sfortunatamente - proseguono gli hacker - altri motivi ci spingono a schierarci contro di te. Il fatto che sostieni la medicina alternativa dai presunti medici che la praticano ha creato taciti consensi che hanno causato persino morti".
Anonymous poi si sposta sulla ricerca scientifica e l’ambiente: "Tralasciamo inoltre - continua Anonymous- la devastazione della barriera corallina compiuta dalla tua barca e i tuoi inutili tentativi di riparare al danno proponendone la ricostruzione". Poi i cyberattivisti parlano del caso più deplorevole: "La scomparsa del microscopio elettronico che serviva ai ricercatori per dimostrare che il plasma utilizzato negli inceneritori di ultima generazione è peggiore ai metodi precedenti". Grillo è accusato di aver prima sostenuto la ricerca nella raccolta fondi e poi di screditata, tacciandola di plagio "sottraendo il microscopio che avevi fatto (preventivamente) intestare ad una Onlus ai ricercatori, impedendo così il loro lavoro". "Ci chiediamo - conclude la nota - perché non liberi il movimento dal tuo nome".
(08 giugno 2012)
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Seb: "Abbiamo imparato"
Alonso: "Non ci fermiamo"
MONTREAL (Canada), 9 giugno 2012
Vettel felice per la pole: "Nelle ultime due gare non avevamo tirato fuori il meglio dalla vettura, ora sì". Ottimista lo spagnolo della Ferrari: "Ok assetto e aderenza, grande lavoro fatto dalla squadra"
"Non abbiamo avuto nessun problema, perché abbiamo
imparato alcune lezioni dalle ultime due gare a Barcellona e Monaco dove
eravamo veloci ma non siamo riusciti a trarre il meglio dalla macchina.
Tratte queste lezioni siamo andati bene sia nelle libere di ieri che in
quelle di oggi dove siamo andati forte". Sebastian Vettel commenta così
le sue qualifiche in Canada che l'hanno visto ottenere la pole
position, dominando tutte e tre le manche in programma e anche le prove
libere che le hanno precedute.
ossi duri —
Gli ultimi GP hanno insegnato che in gara tutto può accadere, specie se
si hanno alle spalle due ossi durissimi come Hamilton e Alonso. Ma il
campione del mondo è ottimista: "Ci siamo lanciati sul circuito cercando
di leggere le condizioni dell'asfalto e sono andato molto forte sia in
Q1 che in Q2 e Q3. I tempi erano molto serrati ma alla fine sono
contento del risultato, spero di fare meglio domani e di distanziare di
più Lewis (Hamilton). Ho fatto un'ottima qualifica e non vedo l'ora di
guidare domani e di tornare in Germania da vincitore. Sarà difficile
gestire la temperatura delle gomme visto che non ci sono molte curve, ma
come ho detto l'importante è stato imparare dagli ultimi due gran
premi".
nascondino lewis —
Hamilton gioca invece a nascondino. A sentire l'inglese della McLaren la
prima fila è un risultato quasi sorprendente: "Abbiamo dovuto lottare
con i pneumatici - afferma l'inglese - abbiamo dovuto spingere molto per
riuscire a gestire la temperatura. Sono comunque contento per come è
andata e anche abbastanza sorpreso per la prima fila. Staremo attenti e
lavoreremo duro in vista del GP".
passo avanti —
GP che vedrà tra i possibili vincitori anche Fernando Alonso. Il
ferrarista forse si aspettava qualcosa di più ma essere in terza
posizione lascia aperti tutti i giochi. Specie pensando che in gara la
F2012 quest'anno ha sempre lavorato più che dignitosamente. "La nostra
monoposto è andata molto bene, anche ieri è andato tutto bene e sono
molto più contento sia dell'assetto che del grip - ha detto il due volte
iridato - è stato il primo passo in avanti ma non ci fermeremo mai,
così come non lo faranno i nostri rivali. Siamo molto contenti, molto
felici del lavoro fatto dai ragazzi del team. Italia-Spagna agli Europei
di calcio? Non ne abbiamo ancora parlato con la squadra ma, se
dovessimo vincere noi, magari al pit-stop potrei ritrovarmi con poca
gente disposta a cambiarmi le gomme…".
Gazzetta TV
strategie felipe —
Il sesto tempo di Massa conferma la crescita complessiva del pacchetto
Ferrari: "Mi aspettavo di più - afferma il brasiliano - è positivo
partire dalla sesta posizione ma quando c'è la macchina ti aspetti di
fare un giro migliore; mi è partito il posteriore nel secondo settore e
ho fallito l'occasione per migliorare di 1-2 decimi. Mi dispiace, ma
andiamo avanti, si migliora e questo è molto positivo per me e per la
squadra. Un solo pit-stop? Sì sarà una lotta tra 1 e 2 pit-stop per la
gara".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Rinnovabili, la Ue boccia l'Italia
"Troppa burocrazia e tempi lunghi"
La Commissione ha criticato duramente il nuovo decreto
del ministro dello sviluppo economico che riforma il sistema degli
incentivi per le energie rinnovabili. "Procedure amministrative troppo
difficili". Le reazioni: "Richiamo sacrosanto", dicono dal Pd. "Rivedere
il decreto, per stare in Europa" sottolineano da Legambiente
BRUXELLES - La bacchettata arriva da
Bruxelles. La Commissione europea ha inviato una lettera di richiamo
all'Italia in cui critica severamente il nuovo decreto del ministero
dello sviluppo economico che riforma il sistema di incentivi per le
energie rinnovabili. Le nuove norme che impone il decreto, in
discussione domani alla riunione stato-regioni, renderanno "molto
difficile, se non impossibile, per i produttori indipendenti accedere al
finanziamento dei propri progetti", scrive l'esecutivo comunitario in
una missiva dei servizi del commissario all'energia, Guenter Oettinger.
"Insieme alla riduzione degli incentivi finanziari", si legge nella lettera inviata lunedì, "le procedure amministrative che si applicano agli incentivi devono essere semplificate. L'introduzione del meccanismo dei registri per i nuovi progetti di energia rinnovabile potrebbero aumentare l'onere burocratico per gli operatori di mercato e diminuire la sicurezza degli investitori sul fatto che i progetti si qualifichino per il sostegno finanziario". Una preoccupazione, nota Bruxelles, aumentata dall'attuale "clima finanziario difficile".
Inoltre "l'obbligo di registrare i progetti con una capacità superiore ai 12 kw per il fotovoltaico e ai 50 kw per altri progetti di tecnologie di produzione di elettricità rinnovabile potrebbe funzionare come un deterrente capace di paralizzare proprio il segmento di mercato di piccola scala che la riforma mira a rendere prioritario".
La commissione chiede anche una "differenziazione" nella riduzione delle tariffe elettriche a seconda della "maturità" delle diverse tecnologie. Il richiamo di Bruxelles sollecita poi "periodi di transizione più lunghi di quelli attualmente previsti" per poter "accompagnare l'adattamento del mercato ai nuovi sistemi d'incentivi e proteggere gli investimenti esistenti", considerando anche che "le procedure d'attuazione delle procedure dei nuovi meccanismi d'asta non sono ancora stati definiti".
Non sono ancora stati adottati, infine, lamenta la Commissione, "i sistemi di sostegno per le fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento". Oltre alla "necessità di un'adozione tempestiva" di queste misure, la Ue chiede "chiarezza sulla continuazione" del sistema di sostegno ai progetti di efficienza energetica e "la definizione degli obiettivi per il 2020 del sistema di 'certificati bianchi'".
Le reazioni. "Il richiamo che arriva all'Italia dalla Commissione Europea sul decreto rinnovabili è sacrosanto", commenta Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. "Ora si cambi, accogliendo le richieste che vengono anche dalle regioni 1, per migliorare il provvedimento che così come è rischia di bloccare il settore con inutili e vessatori appesantimenti burocratici". "E' una netta bocciatura, che non può che indurre il Governo a rivedere drasticamente l'impianto del decreto, a partire dal meccanismo dei 'registri'", dichiarano i senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
Dura la replica del presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza che sottolinea: "Per stare in Europa, non si possono affossare le energie pulite. L'invito di Bruxelles a rivedere da capo a fondo il nuovo decreto sulle energie rinnovabili è un chiaro avvertimento sulla necessità di non sacrificare le fonti rinnovabili e i meccanismi che le incentivano". E conclude: "Una vera e propria bocciatura su un terreno, quello delle politiche energetiche per contrastare i cambiamenti climatici e della semplificazione, che da anni rappresenta un cavallo di battaglia per l'Unione. Occorre rivedere subito l'impianto del decreto, per dare una prospettiva di sviluppo a lungo termine alle fonti pulite e tagliare le emissioni di CO2". (05 giugno 2012)
"Insieme alla riduzione degli incentivi finanziari", si legge nella lettera inviata lunedì, "le procedure amministrative che si applicano agli incentivi devono essere semplificate. L'introduzione del meccanismo dei registri per i nuovi progetti di energia rinnovabile potrebbero aumentare l'onere burocratico per gli operatori di mercato e diminuire la sicurezza degli investitori sul fatto che i progetti si qualifichino per il sostegno finanziario". Una preoccupazione, nota Bruxelles, aumentata dall'attuale "clima finanziario difficile".
Inoltre "l'obbligo di registrare i progetti con una capacità superiore ai 12 kw per il fotovoltaico e ai 50 kw per altri progetti di tecnologie di produzione di elettricità rinnovabile potrebbe funzionare come un deterrente capace di paralizzare proprio il segmento di mercato di piccola scala che la riforma mira a rendere prioritario".
La commissione chiede anche una "differenziazione" nella riduzione delle tariffe elettriche a seconda della "maturità" delle diverse tecnologie. Il richiamo di Bruxelles sollecita poi "periodi di transizione più lunghi di quelli attualmente previsti" per poter "accompagnare l'adattamento del mercato ai nuovi sistemi d'incentivi e proteggere gli investimenti esistenti", considerando anche che "le procedure d'attuazione delle procedure dei nuovi meccanismi d'asta non sono ancora stati definiti".
Non sono ancora stati adottati, infine, lamenta la Commissione, "i sistemi di sostegno per le fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento". Oltre alla "necessità di un'adozione tempestiva" di queste misure, la Ue chiede "chiarezza sulla continuazione" del sistema di sostegno ai progetti di efficienza energetica e "la definizione degli obiettivi per il 2020 del sistema di 'certificati bianchi'".
Le reazioni. "Il richiamo che arriva all'Italia dalla Commissione Europea sul decreto rinnovabili è sacrosanto", commenta Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. "Ora si cambi, accogliendo le richieste che vengono anche dalle regioni 1, per migliorare il provvedimento che così come è rischia di bloccare il settore con inutili e vessatori appesantimenti burocratici". "E' una netta bocciatura, che non può che indurre il Governo a rivedere drasticamente l'impianto del decreto, a partire dal meccanismo dei 'registri'", dichiarano i senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
Dura la replica del presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza che sottolinea: "Per stare in Europa, non si possono affossare le energie pulite. L'invito di Bruxelles a rivedere da capo a fondo il nuovo decreto sulle energie rinnovabili è un chiaro avvertimento sulla necessità di non sacrificare le fonti rinnovabili e i meccanismi che le incentivano". E conclude: "Una vera e propria bocciatura su un terreno, quello delle politiche energetiche per contrastare i cambiamenti climatici e della semplificazione, che da anni rappresenta un cavallo di battaglia per l'Unione. Occorre rivedere subito l'impianto del decreto, per dare una prospettiva di sviluppo a lungo termine alle fonti pulite e tagliare le emissioni di CO2". (05 giugno 2012)
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