lunedì 4 luglio 2011

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Djokovic "re" di Wimbledon
Nadal deve arrendersi

Il serbo, da lunedì nuovo numero uno del mondo, vince per la prima volta lo slam sull'erba londinese battendo in finale in quattro set lo spagnolo Nadal: 6-4 6-1 1-6 6-3 il punteggio finale

di PAOLO ROSSI
Djokovic "re" di Wimbledon Nadal deve arrendersi Novak Djokovic alza al cielo il trofeo di Wimbledon
LONDRA - Il sorpasso è avvenuto. In tutti i sensi. Nessuno l'avrebbe immaginato, diciamoci la verità: Federer&Nadal (nell'ordine in cui voi preferite) scavalcati. In classifica. Nel gioco. Nel tennis. Nella psicologia.
Inchiniamoci ed inginocchiamoci al nuovo numero uno del mondo, Novak Djokovic. Vincitore di Wimbledon 2011. L'unico nella storia capace di battere Rafa Nadal cinque volte di fila, cinque volte nello stesso anno. Questo terribile serbo ha perso soltanto una partita, in questo 2011 che lo consacra alla storia (48 successi): contro Federer in semifinale al Roland Garros. Le altre le ha letteralmente vinte tutte. Resterà nella memoria il secondo set di questa finale 2011, il 6-1 di Djokovic allo spagnolo annichilito dalle geometrie, dalla potenza, dalla strategia dello slavo.

La finale non ha praticamente avuto storia: 6-4, 6-1, 1-6, 6-3. Djokovic ha trovato l'antidoto tecnico al dritto di Nadal, spostandolo di continuo, sorprendendolo sempre, non ripetendo mai lo stesso colpo. Nadal era arrabbiato, alla fine: perché sapeva benissimo di essere stato reso impotente. Djokovic gli ha impedito di buttare il match in battaglia, nel più puro agonismo. Al momento giusto ha scelto il serve and volley, o il contropiede, o la palla liftata. E poi ha corso, sempre elastico nei suoi movimenti. Concentrato. Tranne nel terzo set, quando ha dovuto rifiatare. Poi ha ripreso il controllo del gioco: è risalito con la percentuale delle prime palle, ha gestito sempre i primi colpi di ogni scambio. Nadal ha
giocato una partita in rimonta, psicologicamente e tecnicamente. Era davvero frustrato.

Chapeau dunque per Nole, bravo in campo e fuori. Mai banale nell'eloquio, lavoratore sodo ma pronto anche a scherzare al momento giusto. Quasi inutile ricordare i suoi vecchi siparietti, le sue imitazioni meravigliose. Anzi, ora che è numero uno e leader indiscusso del movimento, bisognerebbe chiedergli, pregarlo, di tornare ad inscenare una gag delle sue. Sarebbe il modo migliore, e intelligente, di dissacrare il suo nuovo status istituzionale, quello di number one.
(03 luglio 2011)
 
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No Tav, nella guerriglia più di 200 feriti
Colle: “lntervenire contro violenza eversiva”
Decine di feriti tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Solo dopo ore di guerriglia torna la calma intorno alla centrale di Chiomonte, teatro degli scontri. Il leader dei NoTav, Alberto Perino, dichiara: "L'assedio al cantiere è riuscito, abbiamo vinto". Bersani: "Inaccettabile aggressione a polizia"
In Val Susa è durata circa sei ore la guerriglia tra manifestanti NoTav e forze dell’ordine. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di “violenza eversiva” contro le forze dell’ordine e di necessità per lo Stato di intervenire con la “massima fermezza”. I primi scontri si sono verificati intorno a mezzogiorno, soprattutto nell’area del cantiere della Torino-Lione e nel perimetro della centrale idroelettrica. Tutto questo mentre sfilavano i due cortei: quello “ufficiale” composto da oltre 50mila persone, partito da Exilles, e aperto dai bambini e dai 23 sindaci della Valle. E il secondo: quello partito da Giaglione a cui partecipavano anche appartenenti degli autonomi e dei centri sociali, che hanno puntato decisi verso la “zona rossa”. Passando per i sentieri di montagna. I tafferugli si sono registrati in diversi punti della Valle. Le Forze dell’ordine hanno sparato decine e decine di lacrimogeni. Alla fine il conto – difficile da stimare perché c’è stata un vera e propria ‘guerriglia anche delle informazioni’ – è stato di più di cento feriti tra agenti e attivisti. La Questura parla di 188 feriti solo tra la polizia, i carabinieri e la Gdf. Il movimento dei NoTav denuncia, invece, che gli agenti avrebbero lanciato molti lacrimogeni ad alzo zero. Un ragazzo veneto sarebbe stato colpito sul volto in modo serio e trasportato di urgenza in ospedale. A Chiomonte nel primo pomeriggio è arrivato anche il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, che in un discorso improvvisato al popolo NoTav ha dichiarato: “Stanno facendo le prove tecniche di dittatura”. Intanto il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha affermato: “Il governo va avanti con i lavori della Tav”.

21.39 – Bersani: “Inaccettabile aggressione a polizia”

”Io chiedo che ogni forza politica e ogni persona civile rifiuti non solo la violenza ma ogni parola di giustificazione della violenza, perché non è consentito mettersi su questa strada”. Lo ha dichiarato questa sera il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, intervenendo alla festa Democratica di Seriate (Bergamo), commentando gli scontri in Val di Susa. “Siamo in democrazia, sono state prese delle decisioni e ci può essere disaccordo – ha aggiunto Bersani -. Tuttavia abbiamo assistito a cose che non sono accettabili. Che la polizia debba difendere un cantiere ed essere aggredita in questo modo non è accettabile”.

21.32 – Fini: “Ferma condanna, condivido parole Napolitano”

”Nel condividere l’appello del Capo dello Stato e nell’esprimere la massima solidarietà alle forze dell’ordine, il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ritiene doverosa la più ferma condanna da parte di tutte le forze politiche alle violenze di oggi in Val di Susa”. E’ quanto si legge in una nota. “In un momento difficile della vita del Paese, è necessario il massimo senso di responsabilità da parte di tutti, istituzioni, partiti, associazioni”, conclude Fini.

21.09 – Schifani: “Solidarietà alle forze dell’ordine”

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, in una nota diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Madama esprime “la più ferma condanna per gli incidenti e gli atti vandalici avvenuti oggi in Val di Susa, nonché la totale solidarietà e vicinanza alle Forze dell’Ordine per l’aggressione di cui sono state oggetto”.

“Il Presidente del Senato – si legge ancora – invia altresì agli uomini delle Forze dell’Ordine feriti nei disordini gli auguri più sinceri di pronta e completa guarigione”.

20.25 – Questura: “188 feriti tra forze dell’ordine

I rappresentanti delle forze dell’ordine feriti nei disordini scoppiati oggi in Valle di Susa intorno al cantiere della Torino-Lione sono in tutto – rende noto la Questura – 188. Tra loro ci sono un Primo Dirigente, 5 Funzionari, 130 operatori dei Reparti Mobili; 37 carabinieri; 15 Finanzieri. La Questura precisa che il bollettino dei feriti è destinato ad aumentare, tenuto conto che alcuni degli appartenenti alle Forze di Polizia rimasti coinvolti stamattina negli scontri contro gli antagonisti in località La Maddalena, al termine del servizio, si recheranno in ospedale per le cure del caso.

20.17 – Napolitano: “Violenza eversiva, reagire con fermezza”

”Non si può tollerare che a legittime manifestazioni di dissenso cui partecipino pacificamente cittadini e famiglie si sovrappongano, provenienti dal di fuori, squadre militarizzate per condurre inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge”. Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una nota in cui commenta quanto accaduto in Val di Susa. Che, “per responsabilità di gruppi addestrati a pratiche di violenza eversiva, sollecita tutte le istituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna, e le forze dello Stato a vigilare e intervenire ancora con la massima fermezza”. Il Capo dello Stato conclude esprimendo “plauso e solidarietà alle forze dell’ordine che hanno subito un pesante numero di feriti, e confido che si accresca in Val di Susa, con chiari comportamenti da parte di tutti, l’impegno a isolare sempre di più i professionisti della violenza”.

18.31 – Leader dei NoTav: “Abbiamo vinto, l’assedio è riuscito”

Secondo Alberto Perino, leader dei NoTav “L’assedio al cantiere è riuscito e quindi abbiamo vinto”. “Abbiamo visto chi usa la violenza – continua -, è chi tira i lacrimogeni ad altezza d’uomo”.

17.53 – Alla centrale torna la calma per ora

Dopo ore di guerriglia è tornata la calma alla centrale idroelettrica di Chiomonte. Un piccolo gruppo di manifestanti, con le mani alzate si è avvicinato alle forze dell’ordine per parlare. Il confronto sta proseguendo, mediato dal consigliere regionale piemontese del Movimento 5 stelle, Davide Bono.

17.31 – Forze di Polizia: “Manifestanti violenti non fanno parte di NoTav”

Le forze dell’ordine sottolineano che i manifestanti violenti che stanno animando gli scontri in Val di Susa non hanno nulla a che vedere con il movimento No Tav,

17.28 – Consigliere veneziano: “Grave uno studente veneto”

Uno studente veneziano è stato gravemente ferito dalla Polizia questo pomeriggio in Val di Susa. “Si tratta di un ragazzo di diciannove anni, del Coordinamento studenti medi di Venezia e Mestre”, lo sostiene il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia, che partecipava, insieme ad una folta delegazione partita da Mestre nella notte, alla manifestazione di oggi contro il progetto Tav.

17.22 – Forze dell’ordine caricano e allontano i manifestanti dal cantiere


L forze dell’ordine sono uscite in massa dall’area di cantiere vicino alla centrale per allontanare i manifestanti. I manifestanti stanno risalendo i tornanti che portano all’abitato di Chiomonte dopo un lancio fitto di lacrimogeni. Molte le proteste dei No Tav: “Stanno usando un tipo di lacrimogeni altamente tossici che in altre Paesi sono proibiti”.

17.03 – Scontri senza sosta davanti alla centrale

A Chiomonte, davanti al centrale, continuano senza sosta gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli uni scagliano pietre, bastoni e grossi petardi, le altre li allontanano con i lacrimogeni. A distanza dalla zona calda sono ancora migliaia le persone assiepate lungo le strade che portano all’area di cantiere. C’è difficoltà anche per il transito per i mezzi di soccorso.

16.03 – Presidio dal viadotto si sposta verso Baita

Il presidio nella zona dei viadotti si è spostato verso la baita della Maddalena per fare il punto della situazione e medicare alcuni dei feriti. Alcuni, comunque, si sono già incamminati sui sentieri che conducono all’abitato di Giaglione. Alla baita sono arrivati anche i dimostranti che, nell’area archeologica (la località si chiama Ramat), questa mattina erano riusciti a sfondare una cancellata del cantiere impegnando le forze dell’ordine in duri scontri.

15.27 – Ministro Matteoli: “I lavori proseguono. Grati alle forze di polizia”

“Il governo va avanti nei lavori della Tav per la Torino-Lione. Ho telefonato al collega Maroni per ringraziarlo e per sottolineare l’equilibrio e la professionalità con cui gli agenti stanno operando in un contesto difficile” è quanto dichiara il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.

15.19 – Ancora in corso il presidio sotto viadotto dell’autostrada

E’ ancora in corso il presidio sotto il viadotto dell’autostrada. I manifestanti stringono d’assedio l’area recintata. Gruppi dei più facinorosi tentano di avvicinarsi alla recinzione. Stessa cosa accade in zona Ramad, un po’ più a valle le forze dell’ordine lanciano lacrimogeni per disperderli.

15.03 – Arrestati 5 manifestanti in Val di Susa. Decine di feriti tra le forze di Polizia e NoTav


Secondo la Questura sono stati arrestati cinque manifestanti impegnati negli scontri in Val di Susa. Tre sono provenienti da Modena, anarco-insurrezionalisti, pluripregiudicati per reati specifici; uno da Padova e uno da Bologna, antagonisti con precedenti specifici. Uno degli arrestati è stato portato in ospedale in elisoccorso per alcune sospette fratture. La Questura rileva, poi, la presenza in località La Maddalena “di circa 2000 aderenti a centri sociali, circa 800 dei quali appartengono all’antagonismo radicale e resistente, che rappresenta l’ala più dura di questo coagulo a livello europeo di professionisti della protesta, mentre circa 300 provengono dall’estero (Francia, Spagna, Austria e Germania)”. Sono decine i feriti tra polizia e manifestanti.

14.57 – Lacrimogeni sparati anche nel perimetro della centrale

Diversi lacrimogeni sono stati sparati dalle forze dell’ordine verso i manifestanti che assediano la centrale idroelettrica di Chiomonte, parte della folla si è dispersa nei boschi.

14.45 – Piegata la recinzione davanti la centrale di Chiomonte

Alcuni manifestanti NoTav passando attraverso i sentieri sono riusciti ad entrare nell’area transennata nei pressi della centrale idroelettrica ed hanno sventolato una bandiera NoTav.

14.31 – Questura: in campo Black Bloc

La polizia, parla “di impostazione paramilitare da parte dell’ala oltranzista del movimento No Tav”. A dare man forte all’ala più radicale del movimento, sono venuti, secondo la Questura, oltre a manifestanti da tutta Italia e anche dall’estero, anche gruppi di “black bloc che stanno dando sfogo alla più inaudita violenza focalizzata contro le Forze di Polizia”.

14.28 – Attivisti violenti provenienti anche dall’estero

A quanto riportano le agenzie, tra i manifestanti più violenti che stanno partecipando agli scontri con le forze dell’ordine intorno al cantiere della Torino-Lione in Val di Susa, molti sarebbero arrivati dall’estero.

14.23 – Bottiglie di ammonica contro agenti

Negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine intorno al cantiere della Torino-Lione in Val di Susa, secondo quanto riporta la Questura, oltre al lancio di pietre, petardi, bombe carta, contro le forze dell’ordine i manifestanti stanno lanciando anche bottiglie piene di ammoniaca.

14.09 – Siti NoTav: manifestante colpito in volto da lacrimogeno

Secondo i siti No Tav ci sarebbe un manifestante “gravemente ferito” da un lacrimogeno che lo avrebbe colpito al volto in Val di Susa. Mentre si fanno sempre più numerosi i messaggi secondo i quali le forze dell’ordine starebbero sparando proiettili di gomma, ma la Questura fa sapere che “proiettili di gomma” non sarebbero in dotazione alle forze dell’ordine.

14.03 – Cicchitto (Pdl): “Gravissimi danni da gruppi di squadristi”

Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera dichiara alle agenzie: ”Le azioni di guerriglia messe in campo oggi in Val di Susa sono l’esempio di come l’estremismo ideologico e politico si sposi all’estremismo comportamentale con effetti devastanti. Un manipolo – prosegue – di esaltati e di squadristi sta cercando di fare all’Italia dei danni gravissimi. A questo punto visto che Sel e i Verdi politicamente sono schierati contro la Tav che riveste una importanza fondamentale per il nostro futuro, è – conclude – da capire come il Pd possa progettare una alleanza politica e organica con queste forze”. Secondo il ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, in Val Susa “è stato organizzato un atto-paraterroristico che non può passare per una normale manifestazione di dissenso”.

13.39 – Chiomonte, Beppe Grillo: “Prove generali della dittatura”

“Sono prove tecniche di dittatura”. Così Beppe Grillo al suo arrivo a Chiomonte nei pressi della centrale idroelettrica dove si sono radunati i no Tav in marcia contro la Torino-Lione. “C’è uno scorpamento tra cittadini ed istituzioni”, ha aggiunto il comico genovese, “volevo esserci, è una battaglia che con voi stiamo conducendo da tanti anni”, ha detto rivolto ai No Tav, che lo applaudono.

13.38 – Manifestante ferito portato in ospedale

Secondo la diretta Twitter sul sito Notav.info è stato portato in ospedale un ragazzo ferito da un lacrimogeno alla mano. Il movimento NoTav parla di “tre feriti” e di “lacrimogeni ad altezza uomo”, mentre c’è chi segnala che in tutta la zona è impossibile telefonare ed è possibile comunicare solo via sms o via internet.

13.28 – Cantiere assediato dai manifestanti, interrotti i lavori

Il cantiere Tav è stato di fatto assediato dai manifestanti. Gruppo antagonisti di No Tav lo hanno raggiunto da più lati obbligando le forze dell’ordine, che hanno messo in sicurezza gli operai, a disporre l’interruzione dei lavori per evitare il peggioramento della situazione.

13.23 – Feriti 6 poliziotti vicino al cantiere

Durante gli scontri che si sono verificati a ridosso della recinzione del cantiere della Tav, sono rimasti feriti sei agenti di Polizia. Uno è svenuto a seguito dello scoppio di una bomba carta; un secondo ha riportato la frattura del setto nasale; un altro ha riportato ferite lacero-contuse al capo. Infine altri tre hanno riportato alcune ustioni.

13.05 – Primi feriti dopo il lancio massiccio di lacrimogeni

Ci sono i primi feriti in Val Susa, secondo quanto riportato dalla diretta su Twitter della manifestazione No Tav contro la Torino-Lione. “Ondata massiva di lacrimogeni nei pressi del cantiere: impressionante”, si legge, mentre un altro messaggio on line recita: “Un lacrimogeno ha squarciato la coscia di un manifestante”.

13.02 – Recinzione sfondata, corteo saluta con applausi e fuochi d’artificio

E’ stato salutato con il lancio di alcuni fuochi di artificio e lo sfondamento della recinzione di protezione al cantiere all’altezza dell’area archeologica. Una sorta di segnale convenzionale che i manifestanti che stanno marciando da questa mattina da Exilles diretti a Chiomonte dove al campo sportivo si concluderà la manifestazione, hanno salutato con un applauso.

12.57 – Alcuni manifestanti sfondano recinzione

E’ stata sfondata da alcuni manifestanti No Tav la recinzione di protezione al cantiere all’altezza dell’area archeologica. Continua, poi, il lancio di oggetti e sassi, anche con fionde, verso le forze dell’ordine.

12.50 – Scontri sempre più intensi, ferito un operaio del cantiere

Le forze dell’ordine confermano che è in corso un’attività di contenimento della forze di polizia di un gruppo di circa cinquanta manifestanti appartenenti all’ala più radicale del movimento, muniti di caschi e scudi che nella parte alta del cantiere, a ridosso dell’area archeologica, stanno tentando di danneggiare prima le strutture perimetrali del cantiere a tutela dell’area per arrivare a un contatto con le forze dell’ordine, contro le quali sarebbero stati lanciati oggetti di ogni sorta e anche bombe carta. Per questo le forze dell’ordine hanno lanciato alcuni lacrimogeni. Intanto, a quanto si apprende da fonti della questura manifestanti del corteo proveniente da Giaglione, già giunti al presidio No Tav della Val Clarea (casetta in pietra), hanno dato luogo al lancio ripetuto di razzi di segnalazione, finalizzati a scandire i tempi di coordinamento dei diversi gruppi di manifestanti. Nella circostanza è rimasto ferito, colpito da una pietra, un operaio del cantiere, soccorso e medicato da personale sanitario della Polizia.

12.25 – Lacrimogeni in una zona vicino al cantiere

Continuano gli scontri tra alcuni manifestanti che stavano tentando di varcare la zona chiusa del cantiere e gli agenti di polizia, che confermano l’uso di lacrimogeni. Si è trattato, come spiegano in Questura, di un’azione di contenimento in quanto i primi manifestanti, passando per i boschi, sono stati notati in prossimità della recinzione. L’area del cantiere corre sotto il viadotto dell’autostrada del Frejus ed è costituita da una rete metallica sovrastata da filo spinato. Dietro c’è un’imponente cordone di poliziotti in tenuta antisommossa. Si sentono continuamente tonfi che potrebbero essere di lacrimogeni. Il grosso dei manifestanti è ancora qualche decina di metri più a valle all’altezza della baita. Sull’autostrada ci sono poliziotti, carabinieri e numerosi veicoli delle forze dell’ordine.

12.18 – Movimenti: “Siamo oltre 50mila”

Per i movimenti No Tav, che hanno promosso la manifestazione, alla marcia contro la Torino-Lione partecipano oltre 50 mila persone. L’interminabile serpentone umano si snoda lungo chilometri e chilometri delle strade che portano alla Maddalena e alle altre frazioni di montagna di Chiomonte.

12.10 – Lacrimogeni nei boschi in località Ramatz

Sono in corso scontri lungo i sentieri dei boschi di Ramatz tra le frange che si sono staccate dal corteo principale e la polizia.

12.06 – I manifestanti la baita dell’ex presidio

Dopo un’ora di marcia per i boschi i primi dimostranti No Tav da Giaglione hanno raggiunto la baita che è stata costruita abusivamente vicino alla Maddalena di Chiomonte e che era diventata il primo presidio dei No Tav.  La costruzione si trova ancora all’esterno dell’area del cantiere presidiata dalla forze dell’ordine.


11.52 – Manifestanti si staccano da corteo diretti al cantiere

Molti manifestanti, circa trecento secondo la polizia, quando il corteo da Exilles non era ancora partito, si sono staccati incamminandosi lungo i sentieri attraverso i boschi in direzione Ramats, piccolo centro abitato della Val di Susa. Secondo le forze dell’ordine si tratta di individui dell’ala più radicale del movimento, presumibilmente interessati a raggiungere il cantiere della Torino-Lione che si trova a ridosso dell’area archeologica sottostante.

11.38 – Chiusa A32 per alcuni lanci di pietre, trovate 11 bombe carta

In concomitanza con l’inizio del corteo anti Tav, per il momento del tutto pacifico, le forze dell’ordine hanno dovuto far chiudere, per ragioni di sicurezza, l’Autostrada A32 nel tratto Bardonecchia-Susa, dopo che ignoti hanno lanciato sassi dall’area sovrastante la galleria Cels in direzione delle stesse forze dell’ordine. Inoltre la Questura ha reso noto che nel corso delle mirate bonifiche nell’area del costituito cantiere LTF in località La Maddalena, è stato rinvenuto un contenitore con 14 bombe carta, poste sotto sequestro.

11.32 – Partito il terzo corteo da Chiomonte

Decine di migliaia di persone partite in corteo da Chiomonte hanno raggiunto poco fa la località Ramats, dove si sono unite al corteo proveniente da Exilles e guidato dagli amministratori della Val di Susa ed insieme stanno marciando diretti alla centrale idroelettrica ai confini della ‘libera repubblica della Maddalena il presidio no Tav smantellato nei giorni scorsi a seguito del blitz delle forze dell’ordine. Ad aprire il corteo proveniente da Chiomonte lo striscione ‘La Valle di Susa esige rispetto’.

10.54 – Cremaschi (Fiom): “La gente è stufa della sordità del Palazzo”

Per Giorgio Cremaschi,presidente del comitato centrale della Fiom, la manifestazione di oggi contro la Tav “dimostra quanto la gente sia stufa dei bla bla, del palazzo politico-sindacale che risponde con sordità totale alla domanda di cambiamento sociale. La Fiom aderisce ufficialmente alla giornata No Tav – aggiunge Cremaschi, anche lui a Exilles – e condivide il rifiuto di un’opera assurda sia dal punto di vista ambientale che da quello economico”.

10.43 – Sindaci e bambini aprono il corteo di Exilles

Il corteo con i sindaci è partito poco dopo le 10 da Exilles. E’ aperto dallo striscione “amministratori valle Susa” e subito dietro i politici locali sfilano famiglie con molti bambini. Alla marcia partecipano migliaia di persone, molte arrivate da fuori regione e dalla francese Savoia.

10.22 – Partito il corteo da Giaglione, considerato il più “a rischio”

Almeno un migliaio di persone si sono messe in marcia da Giaglione (Torino), in Val di Susa, per raggiungere, attraverso i sentieri di montagna, l’area in cui si sta realizzando il primo cantiere dell’alta velocità. Ai numerosi residenti nella valle si sono aggiunti gruppi di autonomi e frequentatori dei Centri sociali; alcuni manifestanti vengono da Roma, dal Veneto e anche dalla Francia. Un elicottero delle forze dell’ordine controlla dall’alto i movimenti del lungo corteo.

9.49 – Perino: “Quest’opera non si farà mai”

Migliaia di persone si stanno radunando sotto il forte di Exilles, in Valle di Susa, per partecipare alla marcia di protesta contro la Tav. Con i manifestanti ci sono anche i sindaci dei 23 Comuni della valle che hanno aderito alla manifestazione. “La Tav non si farà mai – dice Alberto Perino, leader del movimento No-Tav – perchè non ci sono i soldi, perchè non hanno le idee chiare e perchè ci siamo noi. L’unica cosa che riescono a fare è aprire cantieri per mangiare i soldi pubblici”. Da Exilles il corteo scenderà verso Chiomonte, dove lunedì scorso è stato aperto il cantiere per lo scavo del tunnel esplorativo della Torino-Lione. Lì confluirà anche un’altra marcia in partenza da Giaglione. “Questa manifestazione – commenta Sandro Plano, presidente della Comunità montana – è il segnale che non esiste tutto questo consenso sbandierato, nella Valle di Susa ci sono migliaia e migliaia di persone contrarie e ci sono i sindaci di 23 Comuni che hanno deliberato la loro contrarietà all’opera”.

9.28 – Fassino: “Stop alle barricate, sì al confronto”

“Abbandonare le barricate. Allo stillicidio di manifestazioni e blocchi sarebbe più utile un confronto con l’Osservatorio, vigilando sul cantiere e sulla costruzione delle opere per la messa in sicurezza della Valle, insieme con i sindaci”. E’ l’appello ai No-Tav lanciato dal sindaco di Torino Fassino dalle pagine dei giornali di oggi.
 
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Lorenzo: "Qui ho dato tutto"
Sic: "Pedrosa mi ha rotto"

Mugello, i protagonisti. Dovizioso: "Grande risultato, me la gioco con i migliori". Jorge: "Yamaha migliorata, sto lottando con un grande Stoner. Simoncelli: "La polemica con Dani mi ha stufato". Vale: "Tanti problemi, speravo meglio". Stoner: "Non sono contento, ho sbagliato la pressione dei pneumatici"

SCARPERIA (Firenze), 3 luglio 2011 - Il cuore oltre l'ostacolo: è quello che ha buttato Lorenzo al Mugello, per vincere la gara e riportarsi prepotentemente in lotta per il titolo, dopo due gare, Silverstone ed Assen, in cui era stato un po' sfortunato. Alle sue spalle un Dovizioso raggiante, che consolida le sua ambizioni nel primo GP dell'anno in cui sopravanza il compagno di squadra e leader del Mondiale, Casey Stoner.
euforia lorenzo — Lorenzo è felicissimo: "Ho dato tutto, mettendo in pista tutta l'energia che avevo. Non è stata una gara facile, era difficilissimo sorpassare quelli che erano davanti e quando ho raggiunto Stoner alla Casanova, ci ho messo il cuore. Un po' il sorpasso l'avevo studiato contro Dovizioso. Una vittoria importantissima e una gara fantastica. Dopo Silverstone, con la mia caduta era dura: dovevo vincere e non c'erano altre possibilità di ridurre le distanza con Casey. Qui è andata bene, anche la Yamaha ora è più stabile, grazie all'adozione di qualche pezzo del 2010: mi piacerebbe averne una più competitiva, ma non posso dire che questa sia male. C'è sempre da lavorare tanto perché la Honda è molto forte. Lottare contro Stoner con il talento che ha è dura, ma noi ci siamo".
dovi in paradiso — Andrea Dovizioso è raggiante: "Una gara durissima, ho tirato sempre, vedevo sul display i tempi sul 48.8 e credevo che fosse rotto. Il podio al Mugello era un obiettivo, salirci sopra è un sogno, mi commuovo a sentire il mio nome scandito dai tifosi. Sono contento perché ho tenuto un passo allucinante, con un gran caldo che faceva perdere il grip. Bellissimo l'attacco a Stoner alla fine: lui è fortissimo, è in testa al Mondiale, ed è sempre il più competitivo, ma il mio risultato è straordinario. Siamo lì, a giocarcela con i migliori, mi sento in formissima, abbiamo fatto tanto lavoro, Casey e Lorenzo restano davanti e fortissimi, ma ci siamo anche noi".
sic a metà — Simoncelli vede il traguardo, non nella posizione che si aspettava, ed è stufo delle polemiche di Pedrosa. "Sapevo che sarebbe stata dura - dice il Sic -, e che ce la giocavamo in 5. Da 1° a 5° purtroppo ho chiuso 5°. Faceva caldo, avevo meno grip dietro, pensavo di poterli prendere, ma tutto quello che guadagnavo in pista lo perdevo nell'ultima curva, in cui gli altri riuscivano a entrare più stretti e io non ci riuscivo. Ho perso qualcosa in partenza e nel primo giro sono stato molto cauto, forse troppo. L'umore? Contento per non aver preso un'altra pacca per terra, deluso per non aver fatto di meglio". Infine, ancora la questione Pedrosa, che ha chiesto un colloquio con la commissione dei commissari e il responsabile della sicurezza, Franco Uncini: "Pedrosa mi ha rotto i 'maroni' - ha detto Simoncelli -. Forse non si è ancora reso conto che da Le Mans è passato un mese e emzzo e sono successe altre cose. Io gli ho detto quello pensavo di lui e lui ha fatto altrettanto con me e non erano cose belle. Adesso, credo che si debba smettere di parlarne, perché anche la gente da casa credo che si sia stufata. E comunque, meglio avere aria nel cervello che qualcos'altro...", riferito al manager del piliota spagnolo.
pressione stoner — Stoner 3° con problemi al collo fa autocrittica: "Non sono contento. I problemi al collo non c'entrano, quelli alle gomme sì. Perché al mattino avevo capito che la pressione non andava e l'ho sbagliata. Ero a posto a inizio gara, poi i pneumatici si sono surriscaldati e ho perso grip e rischiato anche di perdere l'anteriore. Potevo vincere, ma non ci sono riuscito, il podio va bene, ma non è quello che volevo".
valentino arranca — Mastica amaro Valentino Rossi, che al Mugello non è certo abituato a lottare solo per il 6° posto, il massimo ottenuto con la sua Ducati: "Ho avuto problemi con la frizione in partenza e in gara, ma anche senza quelli il distacco sarebbe stato troppo grande. Speravo di fare meglio qui: l'asfalto nuovo aiutava anche molto, ma restano i miei problemi in ingresso di curva e il distacco è troppo grande."
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Montezemolo: "Non molliamo
Sono contento di Massa e Alonso"

Il presidente torna a spronare la Ferrari: "Situazione difficile, ma ogni volta dobbiamo puntare alla vittoria. E sono molto soddisfatto dei piloti". Intanto apre al futuro: "Abbiamo cominciato a parlare della vettura del 2012". Poi applaude i nuovi regolamenti: "La scelta di avere un motore V6 turbo a partire dal 2014 è giusta"

Luca Cordero di Montezemolo, 63 anni. Ansa
Luca Cordero di Montezemolo, 63 anni. Ansa
SCARPERIA, 2 luglio 2011 - Vietato mollare. Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, sprona la Rossa in vista del GP di Silverstone anche dal Mugello, dove ha seguito le qualifiche della MotoGP : "Sappiamo che la situazione nelle due classifiche è difficile, ma non voglio sentire parlare di mollare la presa - ha spiegato Montezemolo -: dobbiamo cercare di progredire continuamente e di lottare per la vittoria ad ogni gara, com'è d'obbligo per la Ferrari". In partenza per Tokyo dove lunedì presenterà la FF all'Ambasciata d'Italia, Montezemolo, dopo i progressi delle ultime gare si è mostrato fiducioso: "Nei giorni scorsi ho fatto il punto della situazione insieme a Stefano Domenicali e ai suoi tecnici. Stiamo lavorando con il massimo impegno e si sono visti già dei miglioramenti rispetto alle prime gare, che sono frutto anche di un diverso approccio allo sviluppo della vettura". Al presidente è stato chiesto anche un giudizio sui due piloti. "Alonso è un grande e sono molto contento di aver firmato con lui un contratto così a lungo termine per avere una collaborazione profonda come l'abbiamo avuta con Michael Schumacher a suo tempo: il fatto che staremo insieme almeno fino al 2016 è una conferma che entrambe le parti sono contente di questo rapporto. Sono anche molto soddisfatto di Felipe che quest'anno sta reagendo molto bene e che rappresenta un punto di riferimento per tutta la squadra. Siamo contenti dei nostri piloti: dobbiamo migliorare la macchina per tornare in alto".
SPAZIO ALLA F2012 — In casa Ferrari, però, si guarda anche avanti: "Ovviamente abbiamo anche cominciato a parlare della vettura del 2012, com'è normale che accada in questo periodo", ha sottolineato il presidente, ribadendo di avere "fiducia in quello che stanno facendo Domenicali e i suoi: sono convinto che ne vedremo i risultati". Quanto alla prima parte di stagione già archiviata, Montezemolo la ritiene "positiva per la Formula 1. Devo dire che le gare sono tutte molto incerte e ricche di sorpassi, interessanti per il pubblico fino alla fine, sia sulle tribune sia in televisione. Era uno degli obiettivi che il nostro sport si era posto e credo sia stato raggiunto".
Il presidente della Ferrari ha incontrato Domenicali. Reuters
Il presidente della Ferrari ha incontrato Domenicali. Reuters
PIRELLI E REGOLAMENTI — Montezemolo, infine, coglie l'occasione per fare i complimenti alla Pirelli, al suo ritorno in Formula 1: "Non sono stupito, abbiamo con loro un ottimo rapporto e li conosciamo da tempo, visto che sono fra i nostri fornitori storici per le vetture stradali ad altissime prestazioni". Sulle ultime novità in materia di regolamenti tecnici, il presidente della Ferrari promuove le decisioni della Federazione internazionale (Fia) presieduta da Jean Todt: "La scelta di avere un motore V6 turbo a partire dal 2014 è giusta e prendo atto con soddisfazione come abbia prevalso il buon senso", dice. "È la prova di come lavorando insieme, senza inutili contrapposizioni o diktat, si possano raggiungere i migliori risultati per il bene di questo sport".
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