giovedì 22 marzo 2012

aahhaaaahahahaha

Respinta l'ipotesi di spionaggio
Il giudice dice no alla Force India

Milano, 21 marzo 2012

L’Alta Corte di Londra ha archiviato il caso che la opponeva alla 1Malaysia Racing team. Nella disputa erano coinvolti anche il direttore tecnico Mike Gascoyne e il consulente aerodinamico Jean Claude Migeot della Aerolab/FondTech

Chi pensava che fosse un’altra spy-story tipo Ferrari contro McLaren dovrà ricredersi. L’Alta Corte di Londra ha infatti archiviato il caso che opponeva la Force India alla 1Malaysia Racing team, cioè la ex Lotus oggi Caterham. Nella disputa erano coinvolti anche il d.t. Mike Gascoyne e il consulente aerodinamico Jean Claude Migeot della Aerolab/FondTech, lo stesso che negli Anni 90 progettò la famosa Tyrrell 019 ad ala di gabbiano guidata da Alesi e poi la meno fortunata Ferrari F92A col doppio fondo scalinato.
Briatore con Mike Gascoyne. Ap
Briatore con Mike Gascoyne. Ap
NESSUN PLAGIO — La Force India li accusava di aver cospirato tra di loro "copiando sistematicamente" i propri disegni e utilizzato informazioni riservate per costruire il primo modello in scala della Lotus T127 da portare in galleria del vento, tra l’agosto e il settembre 2009. Ma il giudice londinese Justice Arnold, dopo aver esaminato nel dettaglio il contenuto dei file contestati e una moltitudine di altri dati relativi al progetto, ha respinto l’ipotesi dello spionaggio. "Dal mio punto di vista — ha scritto nella sentenza —, la Force India non è andata in alcun modo vicina a provare che questo era il caso (cioè che vi sia stata una sistematica copia dei particolari aerodinamici della sua vettura; ndr). Al contrario, da quello che ho potuto appurare, si trattò di una riproduzione opportunistica di alcuni file Cad da parte dei designer allo scopo di compiere operazioni comuni che altrimenti avrebbero richiesto più tempo".
Gazzetta TV
 
RISARCIMENTO — La sentenza ha anche chiuso a favore della Aerolab l’altro contenzioso che in origine opponeva Migeot alla Force India per il pagamento dei servizi di consulenza resi fino al luglio 2009, pari a circa 850 mila euro. La Corte ha infine stabilito un risarcimento di 25 mila euro — questa volta a favore della Force India — per il risparmio di tempo che la controparte ottenne nella preparazione del modello della Lotus T127: la squadra del magnate indiano VJ Mallya al contrario aveva richiesto ben 15 milioni di sterline (18 milioni di euro).
PARLA IL TECNICO — "C’è voluto molto tempo, ma sono felice che la 1Malaysia e Mike Gascoyne sono stati assolti da qualsiasi accusa di comportamento illecito — dice Migeot —. Ho sempre pensato che il caso sia stato sollevato dalla Force India solo per rimandare i pagamenti dovuti. Dopo la decisione della Corte, che ha esaminato gli aspetti tecnici della vicenda, il mio punto di vista non è cambiato. Siamo stati sempre trasparenti. E sono grato al giudice Arnold che è riuscito ad analizzare fino in fondo i sottili dettagli tecnici in questione. Ora posso tornare a concentrarmi interamente sui progetti attuali e futuri della Aerolab/FondTech".
Luigi Perna© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Lorenzo, che show a Valencia
Ottimi tempi su una monoposto

MILANO, 15 marzo 2012

Il maiorchino a Valencia ha provato una GP2 del 2007 con telaio Dallara e motore Renault da 600 Cv, con risultati sorprendenti: "Mi sono divertito molto - ha detto Jorge -: i 280 km/h su quattro ruote impressionano più dei 310 sulla moto"

Jorge Lorenzo vicino alla monoposto GP2 provata a Valencia
Jorge Lorenzo vicino alla monoposto GP2 provata a Valencia
Jorge Lorenzo in pista, ma non su due ruote. Il maiorchino ha passato tutta la giornata sul circuito Ricardo Tormo di Valencia, provando una monoposto di GP2 del team di Alejandro Agag, il Barwa Addax. Esperienza unica per il campione del mondo 2010 della MotoGP che ha utilizzato una monoposto del triennio 2005-2007, con telaio Dallara e motore Renault V8 di 600 cavalli.
studente modello — Il maiorchino ha ascoltato con attenzione i consigli dell’esperto Javi Villa, suo istruttore personale durante tutta l'esperienza in pista, e poi si è prodotto in una serie di tornate, con tempi non molto lontani da quelli del "maestro". "È stata un’esperienza unica - ha detto Lorenzo -. Qui in moto vai a 310 km/h, mentre con la macchina a 280, ma il fatto di essere così vicino al suolo ti fa credere di essere molto più rapido. Poi impressiona la frenata, che ti permette di frenare molto molto tardi, quasi dentro la curva. Sono sensazioni nuove e ci si diverte un sacco: sono contento del risultato, anche se gli ultimi secondi sono i più difficili da abbassare. Ho notato che più sono andato avanti, più ho faticato a registrare progressi”.
Jorge Lorenzo in azione a Valencia su una GP2 da 600 cavalli
Jorge Lorenzo in azione a Valencia su una GP2 da 600 cavalli
fedeltà alla moto — Alcuni suoi tempi hanno sorpreso gli uomini del Barwa Addax Team. ”Per essere la prima volta, mi ritengo molto soddisfatto”. Lorenzo, però, ha escluso di voler tentare il salto di categoria, dalle due alle quattro ruote: "Bella esperienza, divertente, ma la mia passione resta la MotoGP. Quando mi ritirerò, però...". Sembra una storia simile a quella di Valentino Rossi, che proprio a Valencia provò la Ferrari F.1 con tempi strabilianti, restando però fedele alle moto, e di altri campioni delle due ruote come Mike Hailwood, Johnny Cecotto, Giacomo Agostini e ovviamente Surtees che si sono esibiti anche sulle quattro ruote. A proposito del mondiale MotoGP, che scatterà l'8 aprile in Qatar, ecco il pensiero di Lorenzo: "Al momento io e Stoner siamo i piloti più completi, ma le cose posso cambiare dal giorno alla notte. Anche Pedrosa è molto veloce. Rossi? Ha nove titoli e più di 100 vittorie... Poi ci sono Hayden, Dovizioso e Spies: in tanti possono vincere il campionato”.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Brianti e Seppi tornano a casa
Venus e Clijsters, gran ritorni

MIAMI (Usa), 21 marzo 2012

Alberta cede 6-1 6-2 alla qualificata ungherese Czink, Andreas sconfitto in 3 set dallo spagnolo Bautista. La Williams liquida la giapponese Date-Krumm, la belga batte in rimonta l'australiana Gajdosova

Alberta Brianti, 31 anni, numero 63 del mondo. Ansa
Alberta Brianti, 31 anni, numero 63 del mondo. Ansa
Miami, il torneo dei ritorni eccellenti, si apre con le vittorie di due ex regine, la statunitense Venus Williams e la belga Kim Clijsters. Venus, assente dai campi dall'agosto scorso quando si ritirò al secondo turno dell'Open degli Stati Uniti, lascia appena tre game alla 41enne giapponese Kimiko Date (6-0 6-3 lo score) che riesce a fare match pari soltanto per i primi sei game del secondo set. Per il resto è un monologo della statunitense che piazza 5 ace senza però ottenere dal servizio quello che avrebbe sperato (solo il 56% di prime con una realizzazione del 59%). Troppo poco per impensierire la sua prossima avversaria, la ceca Petra Kvitova, regina in carica di Wimbledon e numero 3 del mondo.
kim c'e' — Dopo quasi due mesi d'infermeria, l'ex numero uno del mondo Kim Clijsters torna in campo a Miami e supera con un po' di apprensione iniziale l'australiana Jarmila Gajdosova per 4-6 6-1 6-0. La belga cede il primo set dopo essere stata avanti 3-1, poi infila il pilota automatico ritrovando i ritmi perduti e le brillanti accelerazioni dal fondo. "E' sempre difficile - ha dichiarato la Clijsters a fine match - ritrovare da subito la condizione giusta. Pensavo più che altro a muovermi bene, ad arrivare sulla palla con il timing giusto, dimenticandomi però di essere aggressiva. Poi mi sono sentita più a mio agio e le cose sono andate subito meglio". Kim gioca Miami per la decima volta in carriera con un bilancio aggiornato di 30 vittorie e 7 sconfitte: i suoi risultati sono stati ottavi di finale nel 2000 e 2001, quarti nel 2002, semifinale nel 2003, vittoria nel 2005 in finale su Maria Sharapova, primo turno nel 2006, ottavi nel 2007, vittoria nel 2010 in finale su Venus Williams e quarti nel 2011. Ora è attesa dalla tedesca Julia Goerges, numero 14 del seeding. Avanti anche la ceca Iveta Benesova (7-6 6-1 alla russa Elena Vesnina), Shahar Peer (6-4 6-2 alla francese Alize Cornet), Sofia Arvidsson (6-4 7-5 all'argentina Gisela Dulko) a Barbora Zahlavova Strycova (7-6 6-4 alla russa Vera Dushevina).
crollo brianti — Male invece la nostra Alberta Brianti che è riuscita a raccogliere appena tre game contro l'ungherese Melinda Czink (6-1 6-2 in appena 57 minuti). L'azzurra non è riuscita a spingere per contenere una rivale decisamente in palla. Per la Brianti due doppi falli e una resa al servizio dell'appena il 50% (24 punti fatti su 48). Nel femminile ci restano in gara ancora quattro atlete: Francesca Schiavone (testa di serie n° 11) attende al secondo turno la vincente tra la bielorussa Anastasiya Yakimova e la kazaka Ksenia Pervak, Flavia Pennetta (n° 24 del tabellone) invece incontrerà la spagnola Lourdes Dominguez Lino che ha superato con un doppio 6-3 la serba Bojana Jovanovski, Roberta Vinci (n° 21 del seeding) invece se la vedrà contro la bulgana Tsvetana Pironkova (6-3 6-2 alla croata Petra Martic) e Sara Errani (testa di serie numero 30) attende la vincente tra la francese Pauline Parmentier e la statunitense Sloane Stephens.
cade anche seppi — Alla sconfitta della Brianti ha fatto seguito quella di Andreas Seppi, battuto contro ogni pronostico dal 23enne spagnolo Roberto Bautista-Agut, appena numero 169 del ranking mondiale, per 6-3 1-6 6-3. L'altoatesino pareva aver ripreso in mano la partita, dopo lo sciagurato 6-3 iniziale incassato a freddo senza praticamente lottare. Ma il 6-1 con il quale ha dominato la seconda frazione si è dimostrato un fuoco di paglia che Seppi non è riuscito ad alimentare. Nel sesto gioco del terzo set Seppi si smarriva nuovamente, lo spagnolo saliva rapido fino al 5-2 prima di chiudere per 6-3 in 2 ore e 3 minuti di gioco. L'azzurro ha servito appena il 51% di prime con 5 ace e 5 doppi falli. Ma la chiave di tutto sono stati i break point mancati: 3 quelli fatti e 9 quelli sciupati.
tabellone maschile — Bene il campione del 2008 Nikolay Davydenko che approda al secondo turno battendo per 4-6 6-4 6-4 lo statunitense James Blake. Il russo ritrova la verve giocando ottimamente i turni di ribattuta con i quali strappa per ben 5 volte la battuta ad un Blake avviato mestamente verso il viale del tramonto. Bene il bulgaro Grigor Dimitrov (6-2 periodico in 54 minuti al kazako Mikhail Kukushkin), avanti il 34enne francese Arnaud Clement (6-3 periodico a Dudi Sela) e il colombiano Alejandro Falla (6-1 2-1 e ritiro contro Denis Istomin). Male invece il brasiliano Thomaz Bellucci, fulminato in due set dal portoghese Frederico Gil. Domani gli esordi di Flavio Cipolla contro il tedesco Cedrik-Marcel Stebe, dell'ottimo qualificato Simone Bolelli contro lo spagnolo Albert Ramos e di Potito Starace contro lo statunitense Ryan Harrison.
ciao gonzalez — Intanto Miami saluta definitivamente Francisco Gonzalez che chiude la carriera con la sconfitta patita al tie break del terzo set per mano del francese Nicolas Mahut (7-5 4-6 7-6 il punteggio). Il cileno è bravo ad annullare tre match point sul 4-5 del terzo set prima di cedere nel game decisivo per 7 punti a 3. A fine partita il presidente dell'Atp Brad Drewett dona a Gonzalez una targa ricordo per i suoi 11 anni trascorsi nel circuito e un video con i saliti di Federer, Nadal, Djokovic, Murray, Nalbandian e dei gemelli Bryan. Mani di pietra, così veniva soprannominato, chiude con 11 titoli Atp (il primo a Orlando nel 2000, l'ultimo a Vina del Mar nel 2009) e 11 finali perdute tra cui spiccano il Masters 1000 di Madrid 2006, Roma e l'Open d'Australia del 2007 e le Olimpiadi di del 2008. David Nalbandian supera per 6-4 7-6 il belga Steve Darcis dominando il tie break del secondo set per 7 punti a zero.
Luca Marianantoni© RIPRODUZIONE RISERVATA

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