lunedì 19 marzo 2012

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Guerra cibernetica sui network
il Pentagono accelera i piani

Per gli strateghi americani, l'eventualità di un possibile conflitto con l'Iran o la Siria ha rafforzato  il valore delle armi digitali, che potrebbero essere usate anche contro target militari come i sistemi di difesa aerea. Stanziamenti per 3,4 miliardi di dollari per l'anno in corso

IL PENTAGONO sta accelerando gli sforzi per sviluppare una nuova generazione di armi cibernetiche capaci di intervenire sui network militari degli stranieri, anche quelli che non sono connessi con Internet. Lo rendono noto fonti dell'amministrazione Usa che sottolineano come l'eventualità di un possibile conflitto con l'Iran o la Siria ha rafforzato per gli strateghi americani il valore di queste "cyberweapon".

Le Cyberweapon. Questa nuova generazione di armi potrebbero essere usate anche contro target militari, come i sistemi di difesa aerea, che non sono collegati con Internet, ma un utilizzo del genere richiederebbero diversi mesi, se non anni, di duro lavoro tecnico. Per esempio un anno fa, al momento di lanciare i raid Nato contro la Libia, si era presa in considerazione di utilizzare la cibertecnologia contro la difesa aerea libica, ma l'idea era stata subito scartata come non praticabile. Ora, esattamente 12 mesi dopo, la situazione si è evoluta, ma forse ancora non a sufficienza. "Non eravamo pronti a farlo in LIbia, e in effetti non siamo ancora pronti a farlo ora", spiega un ex ufficiale Usa. Progressi e sforzi comunque sono stati fatti, anche grazie ai 500 milioni di dollari investiti in un periodo di cinque anni dallo Stato Maggiore Riunito nella Defense Advanced Research Projects Agency, la principale agenzia di ricerca del Pentagono.

Anche offline. "Abbiamo bisogno di opzioni cibernetiche che possano essere applicate in modo veloce ed ampio", ha detto, in un'audizione al Congresso il mese scorso, Kaigham Gabriel, vice direttore dell'agenzia. In particolare, i ricercatori stanno cercando di mettere a punto cyberweapon che possano colpire sistemi militari "offline", in parte ampliando una nuova tecnologia che usa i segnali radio per inserire a distanza codici informatici nei network. "Per poter colpire un sistema deve poter avere accesso e noi non abbiamo perfezionato la capacità di accedere in un sistema che non sia connesso con Internet" spiega Joel Harding, un ex ufficiale che ora lavora come consulente esterno.
Gli stanziamenti ufficiali del Pentagono per la guerra cibernetica, sia per programmi di difesa che di attacco, ammontano a 3,4 miliardi di dollari per l'anno in corso. E nel 2010 è stato istituito a Fort Meade l'U.S. Cyber Command, che nel 2012 ha ottenuto un budget di 154 milioni di dollari. Al momento - concludono gli ufficiali Usa - le armi cibernetiche in possesso sono in grado di sconnettere le componenti di un sistema d'arma, ma non di distruggere completamente il sistema. (19 marzo 2012)
 
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Grillo espelle anche i ribelli di Cento
“Non potranno mai più usare il simbolo” 

Il blogger genovese risponde a coloro che si ribellavano per l'espulsione di Tavolazzi. E non sembrano esserci spazi per una trattativa: da oggi sono ufficialmente fuori
È stata la prima protesta partita dalla base del Movimento 5 stelle. Un’iniziativa voluta da una dozzina di militanti della prima ora e durata meno di un giorno, visto che hanno parlato e sono stati di fatto espulsi. Ma potrebbe dare il via a una serie di defezioni in tutt’Italia. I protagonisti sono gli attivisti di Cento, in provincia di Ferrara, che sabato hanno deciso di sostituire il simbolo ufficiale con il logo “uno vale uno”, in attesa di avere altri chiarimenti in merito all’allontanamento del consigliere Tavolazzi. Un gesto simbolico, che gli è costato l’uscita dal Movimento. A poche ore dalla diffusione della notizia, infatti, Beppe Grillo ha pubblicamente scomunicato gli attivisti “ribelli”, e attraverso un post sul suo blog ha vietato loro l’utilizzo del simbolo per sempre: “Hanno cambiato quello del Movimento con un altro. Liberi di farlo. Non potranno però più usarlo in futuro”.

Grillo non ci ha pensato due volte e senza giri di parole ha messo alla porta il gruppo, preferendo ancora una volta la linea dura al dialogo. Nello stesso intervento il blogger ha poi voluto fare delle precisazioni sulla vicenda di Tavolazzi. “In merito alla cosiddetta espulsione della lista di Tavolazzi, non è stata espulsa. Gli è stato invece ritirato l’uso del simbolo del Movimento accanto al suo simbolo Progetto per Ferrara, una lista nata prima del Movimento, che ha anche un suo statuto, diverso dal nostro”.

Si conclude così la prima defezione, la prima protesta partita dalla base dopo la bufera scatenata dall’esclusione del consigliere del comune di Ferrara. Fin da subito una parte dei supporters di Grillo ha dimostrato di non gradire la scelta del blogger genovese. In particolare in Emilia Romagna, dove molti conoscono personalmente Tavolazzi. Qui l’episodio ha disorientato diversi militanti a 5 stelle, dando inizio a una dibattito interno che, tempo dieci giorni, a Cento si è tradotto in azione. “Il caso ora esiste e va assolutamente risolto senza che questa imbarazzante questione finisca nel dimenticatoio – si legge sulla pagina online del gruppo centese- Pertanto noi, in forma provvisoria, senza alcuna parvenza di azione scissionista e con voto espresso in assemblea, abbiamo deciso di usare nelle nostre note stampa il non-simbolo Uno vale uno”.

Gli stessi attivisti hanno detto di essere rimasti “stupiti, delusi e demoralizzati” di fronte alla decisione di estromettere un eletto, senza aver prima consultato la base. Lanciando poi un appello a tutti i simpatizzanti: “Invitiamo a sostituire provvisoriamente l’immagine del profilo Facebook con quella del non-simbolo, così che ciascuno di noi possa manifestare il rigetto di ogni tipo di diktat all’interno del Movimento”.

Sebbene Cento sia una piccola realtà, composta da una quindicina di attivisti, il loro gesto potrebbe rappresentare un esempio in altre città d’Italia. Il terreno sembra fertile. E non solo in Emilia Romagna. In Trentino ad esempio, prima ancora della protesta del non-simbolo la lista che si trovava in attesa di diventare ufficialmente parte del Movimento 5 stelle aveva già deciso di mettersi in stand by, chiedendo pubblicamente a Grillo di sospendere la richiesta di certificazione. E ieri, sul loro sito, gli attivisti di Trento hanno sostituito il logo con quello ideato dai colleghi di Cento “uno vale uno”.

Dall’altra parte d’Italia, a Matera, la lista civica a 5 stelle ha pubblicato una lettera aperta, in cu chiede a Grillo di spiegare meglio cosa l’abbia spinto a espellere Tavolazzi. “Pur non entrando nel merito della discussione sull’incontro di Rimini – si legge sul loro sito – ci piacerebbe che si approfondisse la questione, evitando di liquidarla come se si trattasse di un episodio di normale amministrazione e di cui i gruppi radicati sul territorio non debbano occuparsi”.

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Ecco la Ducati GP12 di Vale
"Più facile da mettere a posto"

MILANO, 19 marzo 2012

Svelata sulla pagina Facebook di Tim la nuova rossa di Borgo Panigale per il Mondiale 2012 alla presenza dei piloti, Filippo Preziosi e il presidente Del Torchio. Rossi: "Gran lavoro: l'obiettivo è di lottare per le posizioni che contano e l'importante sarà di migliorare"

La nuova Ducati Desmosedici GP12
La nuova Ducati Desmosedici GP12
È stata svelata sulla pagina Facebook di Tim la nuova Desmosedici GP12, la Ducati con cui Valentino Rossi spera di riscattare un 2011 ricco di amarezze nel Mondiale della MotoGP che scatta l'8 aprile in Qatar. Presenti i due piloti - oltre a Vale c'è Nicky Hayden - il progettista, Filippo Preziosi, e il presidente Gabriele Del Torchio, in una kermesse diretta con ironia da Valerio Staffelli. Livrea stupenda - per la GP12 - con un bordo tricolore ai lati del cupolino e il tradizionale colore biancorosso sulla carena; sotto, c'è un telaio a traliccio in tubi al posto della tradizionale struttura con motore portante e un'unità di 1.000 cc - con angolo fra i cilindri di 90° -, visto che i nuovi regolamenti tecnici hanno portato alla pensione le 800 cc.
Gazzetta TV
 
del torchio — Felice, orgoglioso - e inorgoglito dai 96 mila utenti che hanno seguito la presentazione on line - il presidente del Gruppo, Gabriele Del Torchio: “Noi in Ducati siamo come una grande famiglia, onorati di portare nel mondo la nostra immagine e una passione che inizia dalla voglia di essere parte del territorio. Siamo carichi e ringraziamo gli sponsor per il loro supporto nella nostra attività".
Nicky Hayden e Valentino Rossi, con Staffelli, e la nuova GP12
Nicky Hayden e Valentino Rossi, con Staffelli, e la nuova GP12
preziosi — Pronto alla sfida il progettista Filippo Preziosi: “La 'bambina è irrequieta - ha iniziato scherzando -. Abbiamo scelto la cilindrata piena, sarà una mille, con l’angolo fra i cilindri di 90°. I primi test sono serviti per sgrezzare la moto e le componenti principali; adesso, a Jerez, cercheremo di trovare il set up per la gara iniziale, con gli ultimi affinamenti affidati ai ragazzi e a Jeremy Burgess”.
rossi — Valentino Rossi è tirato a lucido e rilassato dopo aver staccato la spina per qualche giorno. “Sono in forma, reduce da una vacanza in cui ho fatto niente e mi sono riposato: sonno, spiaggia, un po' di palestra al pomeriggio per allenarmi, la compagnia degli amici. Moto? Solo un giro con quella d'acqua". Quanto alla nuova Desmosedici: "È stato fatto un grande lavoro - ha detto -; nei primi test abbiamo fatto bene ed ero anche 5°. Restano sempre dei problemi in uscita di curva, che dobbiamo ancora risolvere del tutto, ma stiamo migliorando: sappiamo che ci vorrà un po' di tempo, abbiamo tante novità da provare durante la stagione, ma vogliamo essere là davanti, a lottare per le posizioni che contano. L'importante - chiude Rossi - sarà di migliorare: ci abbiamo provato l'anno scorso ma abbiamo fatto fatica, speriamo quest'anno di essere competitivi il prima possibile. La moto, poi, in questa nuova configurazione è più facile da mettere a posto, si possono apportare le modifiche più rapidamente ed è importante per crescere alla svelta”.
Una fase della presentazione della Desmosedici GP12
Una fase della presentazione della Desmosedici GP12
ottimista hayden — Ottimista pure Nicky Hayden, in compagno di Rossi: "Certo che vogliamo salire di nuovo sul podio, altrimenti saremmo rimasti a casa - scherza Nicky, che ha simpaticamente 'duellato' con Staffelli sulla sua passione per Twitter che ha indotto il predidente Del Torchio quasi a vietargli il cellulare nei box, per evitare la diffusione di immagini delicate -. Abbiamo una moto migliore rispetto all'anno scorso e una grande squadra: mi piace questa cilindrata più grande, e soprattutto il telaio sul quale sarà più semplice fare cambiamenti, anche se sarà soprattutto decisiva l'elettronica"
Massimo Brizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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