martedì 6 marzo 2012

hahahahaha

Lombardia, indagato per corruzione il leghista Boni. I pm: “Più di un milione al partito” 

Ennesimo colpo per l'amministrazione Formigoni: il presidente del consiglio regionale accusato nell'ambito di un'inchiesta per tangenti urbanistiche. I pm Robledo e Filippini contestano mazzette per centinaia di migliaia di euro e ipotizzano che siano finite nelle casse del Carroccio. La replica: "Totalmente estraneo ai fatti, sono pronto a chiarire". Il Carroccio: "Valuteremo". Inquisito anche l'immobiliarista Zunino
Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo
Il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Davide Boni, della Lega Nord, è indagato dalla procura di Milano per corruzione. Ma i soldi, per un totale di circa un milione di euro, potrebbero essere finiti nelle casse del partito di Umberto Bossi. L’indagine per presunte tangenti in campo urbanistico è condotta dai pm Alfredo Robledo e Paolo Filippini che hanno fatto notificare all’esponente del Carroccio un avviso di garanzia.  Inquisiti anche un suo stretto collaboratore, Dario Ghezzi, per concorso in corruzione, e l’immobiliarista Luigi Zunino. A quanto emerge, l’inchiesta riguarda una serie di irregolarità nelle concessioni per aree edificabili, aree commerciali e immobili.

“Boni e Ghezzi utilizzavano gli uffici pubblici della Regione come luogo di incontro per concludere accordi nonché per la consegna dei soldi”, scrivono i pm Robledo e Filippini nel decreto di perquisizione. E stimano un giro di tangenti per circa un milione di euro, tra date e promesse, “girate” tra il 2008 e il 2010, anche se si sarebbero verificati episodi più recenti. Una parte delle mazzette, secondo gli inquirenti, potrebbe essere andata a  finanziare la Lega. I pm prefigurano una sorta di sistema finalizzato non all’arricchimento personale di chi intascava le tangenti, ma a foraggiare il partito.

Il grosso del denaro sarebbe stato utilizzato per “esigenze del partito”, mentre alcune mazzette di importo minore, secondo l’accusa, sarebbero state dirottate da Boni e Ghezzi ad altri esponenti della Lega per essere utilizzate nell’attivita’ politica.

Gli indagati sono sei: Davide Boni, Dario Ghezzi, l’architetto Michele Ugliola, il cognato di quest’ultimo Gilberto Leuci, l’ex assessore al Comune di Cassano d’Adda e attuale consigliere provinciale della Lega Marco Paoletti e l’ex sindaco di Cassano d’Adda Edoardo Sala.

Il coinvolgimento di Boni, infatti, deriva da una precedente  inchiesta su presunte tangenti che ha toccato i vecchi amministratori del Comune di Cassano D’Adda, in provincia di Milano. Inchiesta che aveva portato all’arresto dell’allora sindaco Sala. A dare impulso al nuovo filone investigativo sarebbero state una serie di dichiarazioni rese agli inquirenti dall’architetto Ugliola, coinvolto anche nel caso Montecity-Santa Giulia.  Le accuse al presidente del Consiglio regionale lombardo fanno riferimento al periodo in cui rivestiva l’incarico di assessore all’Urbanistica e Territorio della Regione Lombardia, tra il 2005 e il 2010.

Oltre a Ugliola, anche il leghista Paoletti avrebbe tirato in ballo Boni. Sia il presidente del Consiglio regionale lombardo che il suo collaboratore Ghezzi hanno subito perquisizioni operate dai militari della Guardia di Finanza. Quanto all’immobiliarista Zunino, sarebbe stato beneficiario di alcuni interventi urbanistici.

Boni, mantovano, leghista della prima ora,  ha immediatamente dichiarato la sua “totale estraneità” ai fatti contestati, offrendo “piena disponibilità a chiarire la mia posizione”.

Ancora una volta un’indagine per corruzione colpisce la Regione governata da Roberto Formigoni. Nei mesi scorsi sono finiti in carcere i pidiellini Massimo Ponzoni, segretario del Consiglio regionale ed ex assessore, e Franco Nicoli Cristiani, quest’ultimo vicepresidente del consiglio. E vicepresidente del consiglio era anche Filippo Penati, dirigente del Pd anche lui accusato di corruzione dalla Procura di Monza.

Ora tocca alla Lega fronteggiare politicamente un’inchiesta per corruzione. ”Sono aperte tutte le possibilità, ma al momento non c’è alcuna richiesta formale”, afferma il vicepresidente leghista della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, a proposito de un’eventuale richiesta di “passo indietro” a Davide Boni. “Spero – ha spiegato Gibelli – che Boni darà informazioni coerenti con quello che ci attendiamo: dopo, come partito, faremo tutte le valutazioni del caso”.
 
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Arriva l'iPad con display Hd
le indiscrezioni prima del lancio

Il nuovo tablet verrà presentato domani. Tra le novità il display Retina ad alta risoluzione, processore quad core e nuova fotocamera, il tutto supportato da batterie più efficienti. Il prezzo dovrebbe rimanere lo stesso della linea attuale. In arrivo anche iOs 6 di TIZIANO TONIUTTI

MANCA UN GIORNO per scoprire come Apple ha voluto la terza generazione di iPad. Le indiscrezioni più o meno a fuoco su cosa si vedrà domani si rincorrono ormai dall'uscita di iPad 2, e negli ultimi giorni tradizionalmente si intensificano. I parametri in gioco sono tanti: il nuovo display, il peso, come sarà il processore, se lo spessore aumenterà, se il tasto home sparirà. E poi ancora quando arriverà nei negozi, la durata della batteria, se avrà capacità LTE. Su tutti gli interrogativi ne regna sovrano uno: il prezzo resterà lo stesso? Domani alle 19 ora italiana, questi e altri misteri saranno svelati dal palco dello Yerba Buena center di San Francisco e Repubblica.it seguirà il lancio in diretta.

Ipotesi e realtà.
Qualche velata sicurezza c'è. Il nuovo tablet dovrebbe chiamarsi iPad HD anziché iPad 3, per sottolineare che il punto forte di questa terza generazione è il display ad alta risoluzione, 2048 x 1536 contro il 1024 x 768 dell'attuale iPad 2. Un salto considerevole che porterebbe la tecnologia "Retina" anche sul tablet, staccando nettamente la concorrenza. Nelle statistiche di alcuni siti web sono apparsi dati di dispositivi che hanno visualizzato il sito alla risoluzione di 2048 x 1536, ed è difficile non pensare a test sul campo del nuovo iPad.

IMMAGINI: ASPETTANDO IPAD HD 1

Prezzi e potenza. Secondo tutte le voci più accreditabili, i prezzi di iPad HD dovrebbero rimanere gli stessi dell'attuale iPad 2, con le medesime pezzature di memoria, 16, 32 e 64 gigabyte. Ma c'è anche chi accenna all'arrivo di un iPad Hd da 128 gigabyte, perché inevitabilmente i file video in alta risoluzione che il nuovo display può mostrare, occuperanno più memoria. Il processore centrale dovebbe proprio essere l'atteso quad-core A6, anche se in Rete sono comparse immagini di un fantomatico A5X, un passaggio evolutivo nei processori Apple, verso l'A6. Uno scenario che fa pensare alla possibile introduzione di un chip più potente nell'attuale iPad 2, che rimarrebbe sul mercato dopo un taglio di prezzo. Ma l'A5x potrebbe anche essere il cuore di un prossimo iPad 2s, una versione aggiornata dell'attuale. O forse anche di un nuovo Mini-iPad (o Nano? Chissà) che dovrebbe essere presentato più in là, con display da 7 pollici. Una versione ridotta del tablet che Steve Jobs non avrebbe mai voluto, ma che per Cupertino è essenziale per combattere il Kindle Fire di Amazon e competere nella fascia di prezzo più bassa.

Come sarà. Anche se lo spessore dovrebbe aumentare di circa un millimetro, la percezione per l'utente sarà quella di un tablet indistinguibile, da spento, rispetto a iPad 2. Il tasto home, che molti davano per spacciato, dovrebbe rimanere saldamente al suo posto e iPad Hd sarà individuabile esteticamente per la fotocamera più grande. Questa dovrebbe essere da 8 megapixel come quella di iPhone 4s, ma nei prototipi degli chassis finora visti non c'è traccia della predisposizione per il flash. Le smart cover attuali saranno utilizzabili anche su iPad HD. Anche la batteria dovrà necessariamente essere più capace, per alimentare il display e l'eventuale tecnologia LTE, che il nuovo iPad probabilmente porterà in dote, forse all'inizio solo per il mercato americano. Il peso del tablet dovrebbe rimanere quello di iPad 2.

Quando arriverà. Dopo la presentazione, Apple in genere rende disponibili i prodotti nello store e nei negozi dopo circa una settimana. Il nuovo iPad potrebbe quindi essere disponibile dal 12 marzo in poi, probabilmente non oltre il 16. Il problema semmai sarà nel mantenimento numerico della produzione a fronte della richiesta, perché sono diverse le voci che vedono i partner della mela in difficoltà nel soddisfare la domanda di Cupertino per quanto riguarda la produzione dei display Hd per il nuovo tablet. Che tra l'altro potrebbe non essere l'unico prodotto che verrà presentato domani. Di sicuro si vedranno le novità del prossimo iOs, la versione 6.0. E poi i bookmaker puntano su una nuova Apple Tv, o possibili nuovi iPod. La tradizionale "One more thing" potrebbe essere un accenno a OsX Mountain Lion, la prossima versione del sistema operativo per Mac che arriverà a giugno.
 
(06 marzo 2012)

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Montezemolo e il distacco Ferrari
"Devo rimediare in tempi brevi"

GINEVRA (Svizzera), 6 marzo 2012

Il Presidente del Cavallino da Ginevra: "Spero non sia vero che all'inizio ci sarà da soffrire, ma vorrei capire il perché e, in tempi veloci, come sistemare le cose"

Luca di Montezemolo, 64 anni, presidente della Ferrari. Reuters
Luca di Montezemolo, 64 anni, presidente della Ferrari. Reuters
Dal salone dell'auto di Ginevra, il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, presente insieme a John Elkann e Sergio Marchionne, vertici del Gruppo Fiat, in occasione della presentazione alla stampa della F12 Berlinetta, la vettura stradale del Cavallino più performante di sempre, ha parlato di F.1 e della monoposto di Maranello. "Questa F.1 non mi piace - ha detto Montezemolo -. L'aerodinamica incide per il 90 per cento, e soltanto il kers consente degli sviluppi da applicare alla produzione per le vetture da strada". Poi si passa alle note dolenti di una Ferrari, emersa dai test di Jerez e Montmelò piuttosto in ritardo: "Spero non sia vero che ci sarà da soffrire all'inizio, anche se Alonso dice sempre cose obiettive - ha tuonato Montezemolo -, vorrei capire il perché e soprattutto capire in tempo, in tempi brevi, come rimediare".
Dal nostro inviato
Marco Nicolucci© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Parte il "Treno verde 2012"
in un Italia dall'aria malata

I dati presentati da Legambiente sulla qualità dell'aria nella principali città della penisola sono ancora molto negativi. Ecco la mappa dell'inquinamento. Le tappe del convoglio ecologico di VINCENZO FOTI

ANCORA cattiva la qualità dell'aria nel nostro Paese. Ossidi di azoto, ozono troposferico, ma soprattutto pm10 continuano a soffocare le nostre città e a farci ammalare. Da gennaio, sono 27 i capoluoghi italiani che hanno già esaurito i 35 superamenti annuali del limite medio giornaliero di emissioni (50 µg/m3). Sul podio ci sono Parma, Cremona e Vicenza con rispettivamente 52, 47 e 46 giorni di "malaria". Seguono a ruota Alessandria, Brescia, Verona e Vercelli. Al Centro-Sud le più inquinate sono Frosinone e Benevento, dove sono stati rilevati rispettivamente 44 e 38 sforamenti dei valori limite. Questo, sintesi, il verdetto pronunciato da Legambiente 1 durante la presentazione del Treno Verde 2012, che dal 7 marzo al 6 aprile ritornerà a girovagare per l'Italia. Ecco le tappe: Potenza (7-9 marzo), Napoli Centrale (10-14 marzo), Roma San Pietro (15-19 marzo), Grosseto (20-22 marzo), Genova Piazza Principe (23-27 marzo), Milano Porta Garibaldi (28-31 marzo), Venezia Santa Lucia (1-4 aprile), Ancona (5-7 aprile).

Giunto alla 23esima edizione, il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane tasterà il polso alle nostre città per sottolineare quanto il trasporto su gomma sia ormai insostenibile e l'urgenza di passare a quello su rotaia. Intervenire sulle principali fonti di emissione (anzitutto il traffico), ridurre le emissioni stesse, promuovere le energie pulite, l'efficienza e il risparmio energetico, contrastare il consumo di suolo e ridurre i consumi sono gli obiettivi di quest'anno. In ogni sosta, il Treno Verde rileverà i dati sulla qualità dell'aria e sui livelli di rumore tramite il laboratorio mobile dell'Istituto Sperimentale di Rete Ferroviaria Italiana, la società dell'infrastruttura del Gruppo Fsi. Inoltre, effettuerà ulteriori monitoraggi sulla concentrazione delle polveri sottili anche in altre zone delle città visitate. Per completare il check - up atmosferico, in aggiunta ai valori del pm10 e pm2,5, saranno raccolte informazioni sulle concentrazioni nell'aria di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono.

L'iniziativa si presenta come un tracciato interattivo e multimediale articolato in tre carrozze. Sulla prima c'è un percorso simulato per raggiungere il proprio quartiere e la propria abitazione sperimentando diverse soluzioni: a vincere saranno le più sostenibili cioè quelle che permettono di risparmiare stress ed emissioni di CO2, nonché di recuperare tempo e denaro. Entrando nella seconda carrozza, con l'ausilio di ben dieci aree tematiche, prosegue il viaggio nell'evoluzione architettonica e urbanistica di una città contemporanea, seguendo i canoni adottati in tutto il mondo e basati su pratiche a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica. Nella terza carrozza il focus passa dalla città alla casa, trasformando le abitudini domestiche in un micro-mondo sostenibile caratterizzato da bassi consumi energetici e da prodotti eco-friendly.

"Con l'edizione 2012, il Treno Verde partecipa all'anno internazionale dell'energia sostenibile per tutti promosso dall'Onu", spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente. "L'adesione rientra nelle iniziative di Legambiente verso Rio+20, un appuntamento significativo per raggiungere obiettivi di sostenibilità globale. Riteniamo che il contributo dato dalle realtà urbane sia determinante per porre in essere stili di vita e tecnologie compatibili con la tutela ambientale e con uno sviluppo economico lungimirante". Anche le Fsi parteggiano per l'ambiente. "Due sono i principi  -  dice il numero uno Mauro Moretti  -  che guidano la politica ambientale di Ferrovie dello Stato Italiane: sostenere e massimizzare i vantaggi del trasporto su ferro e ridurre il più possibile gli impatti ambientali. Far viaggiare i treni e costruire ferrovie costituisce oggi una scelta vincente e virtuosa per l'ambiente, per l'economia e per la società".
(06 marzo 2012)

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