martedì 5 aprile 2011

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Ruby, dall’aula sì a conflitto attribuzione
In piazza il Democrazia day 

La Camera dice sì al conflitto di attribuzione con 12 voti di scarto. L’aula ha così approvato la proposta avanzata dalla maggioranza di sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sul caso Ruby. Intanto fuori da Montecitorio va in scena il Democrazia Day, iniziativa promossa dal Popolo viola, insieme a diversi partiti e associazioni.

16.42 Verdini: “Siamo cresciuti, raggiunta quota 323″


“La maggioranza è cresciuta e salirà ancora. Siamo in continua crescita”. Il coordinatore del Pdl Denis Verdini commenta così il voto in Aula a Montecitorio sul conflitto di attribuzione in merito al processo Ruby. Dai calcoli fatti dal Pdl, infatti, al partito risulta che la maggioranza si attesta oggi a quota 323, compresi gli assenti durante il voto di oggi. Hanno votato con la maggioranza i due esponenti dei LibDem, Melchiorre e Tanoni. Quanto alle assenze nelle fila della maggioranza, oltre a quella di Silvio Berlusconi, risultano, tra le altre, quella del ministro Roberto Maroni, in missione in Tunisia, e dei deputati Angeli, Palumbo e Bonciani.

16.41 Lib Dem hanno votato con la maggioranza


I deputati Daniela Melchiorre, Italo Tanoni e Aurelio Misiti, hanno votato insieme alla maggioranza a favore del conflitto di attribuzione in aula alla Camera.

16.40 Granata: “Parlamento ostaggio dei problemi del premier”


“Il Parlamento è in ostaggio dei problemi giudiziari del premier. Ma le bandiere di Fli in piazza in segno di protesta e impegno civile sono un importante segnale di vita”.  Fabio Granata commenta così il voto di oggi sul conflitto di attribuzioni per il caso Ruby. ”Torniamo così allo spirito antagonista alla deriva di illegalità che tiene bloccata l’Italia e costruiamo l’alternativa al Pdl e a questa maggioranza”.

16.38 Bossi: “12 voti di differenza? Bastano”


“Bastano”‘. Questa la risposta del ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ai giornalisti che a Montecitorio gli domandavano un commento sullo scarto di soli 12 voti sul conflitto di attribuzioni sul caso Ruby.

16.11 Franceschini: “Berlusconi 330 deputati se li sogna la notte, oggi altra pagina vergognosa”


” “Mi pare che questa sia un’altra pagina davvero vergognosa”, ha detto Dario Franceschini, capogruppo del Pd riferendosi al conflitto di attribuzione sul caso Ruby, passato nell’aula della Camera per 12 voti di differenza tra il voto di maggioranza (314) contro quello delle opposizioni (302). “I 330 Berlusconi se li è sognati di notte. Sono arrivati a 314 e quindi i 330 sono un miraggio del premier che come tutti i miraggi si allontana”.

16.05 Conflitto di attribuzione votato con 314 sì e 302 no


L’aula della Camera ha approvato il conflitto di attribuzione per 314 voti a favore e 302 voti contrari.

16.02 Santanché esce da Montecitorio, i manifestanti intonano l’inno di Mameli


L’inno di Mameli scatta alla comparsa a piazza Montecitorio di Daniela Santanché. Le manifestanti presenti sulla piazza hanno prima invitato l’esponente Pdl “a parlare con le donne per capire che significa essere donna” e poi hanno intonato l’inno di Mameli. La Santanché, fermandosi a commentare con i cronisti ha detto: “Non è vero che il governo è fermo. Noi siamo impegnati sull’immigrazione, su Lampedusa che, come possono vedere tutti, e’ ormai svuotata. Tra le tante cose che il governo deve fare c’e’ la riforma della giustizia di cui il Paese ha bisogno”.

16.00 Banchi del governo pieni: La Russa e Meloni trovano posto tra i deputati


Banchi del governo al gran completo nell’Aula della Camera per la votazione sul conflitto di attribuzioni sul caso Ruby. In Aula c’erano praticamente tutti i ministri, assente il presidente del Consiglio: alla poltrona da lui usualmente occupata c’era il ministro Michela Vittoria Brambilla, tra i ministri Umberto Bossi e Franco Frattini. I banchi erano talmente pieni di ministri e sottosegretari che i ministri La Russa e Meloni non hanno trovato posto ed hanno dovuto accomodarsi ai banchi da deputato.

15.42 – Castagnetti: “Ad Arcore di tutto fuorché interesse di Stato”


“Non è vero che Silvio Berlusconi abbia agito nell’interesse dello Stato, quando organizzava le serate di Arcore dove c’era di tutto e di più, tranne l’interesse dello Stato”. E’ Pier Luigi Castagnetti, presidente della Giunta per le autorizzazioni alla Camera, a chiarirlo intervenendo a nome del Pd nel dibattito alla Camera sul conflitto d’attribuzioni sul caso Ruby. Per questi motivi, sottolinea, “non può configurarsi dunque alcun conflitto di attribuzione” mentre Castagnetti lamenta “violenza alle istituzioni” e “la volontà di creare un incidente per realizzare uno stato di conflitto permanente tra le istituzioni”.

15.40 – Berlusconi: “Contro di me in atto brigatismo giudiziario”


“Contro di me è in atto un verobrigatismo giudiziario”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso della riunione con i capigruppo della maggioranza, commentando la pubblicazione delle intercettazioni a suo carico contenute negli atti di accusa dei pm nel processo Ruby.

15.40 – Consolo: “Votiamo contro”


”Fli alla luce delle norme della Costituzione ritiene la Camera di appartenenza l’unico giudice naturale precostituito per legge e insussistenti i presupposti per sollevare un conflitto di attribuzioni: per questo annuncia il voto contrario”. E’ la dichiarazione del deputato Vincenzo Consolo intervenuto alla Camera per Fli prima del voto sul conflitto di attribuzioni sul caso Ruby. “Noi di Fli, – ha aggiunto – prescindendo dalla gravità e dalla fondatezza dei reati contestati a Berlusconi e senza volere entrare nel merito, concentriamo l’attenzione sul diritto”.

15.31 – Moffa: “Sì a conflitto, per difendere parlamento”


”Iniziativa Responsabile ritiene fondata la richiesta della maggioranza di sollevare il conflitto di attribuzioni per dirimere una delicata e complessa questione. Abbiamo il dovere di farlo nell’interesse del Parlamento. L’opposizione non riesce a liberarsi di un antiberlusconismo di maniera agitando un gretto moralismo che niente ha a che fare con la moralita”. Lo ha detto Silvano Moffa di Iniziativa responsabile intervenendo in aula. “I giudici di Milano – ha spiegato Moffa – hanno disatteso la decisione della Camera: a questo punto possiamo accettare passivamente che il nostro deliberato sia considerato nullo da altro potere dello Stato o reagire alla rottura della leale collaborazione tra i poteri”.

15.24 – Di Pietro: “Basta con gli abusi di funzioni”


“Denunciamo ancora una volta l’abuso delle funzioni che in questo Parlamento il governo sta portando avanti. I parlamentari utilizzano le loro funzioni per assicurare l’impunita’ a chi li ha mandati in Parlamento. Ormai nelle camere c’e’ chi chiede di conseguire l’impunita’ e chi, in cambio di una poltrona, si fa complice di questa situazione”. Lo ha detto il presidente dell’IdV, Antonio Di Pietro, tanto in Aula quanto partecipando al presidio permanente contro i ddl del governo sulla giustizia, organizzato a piazza Montecitorio in concomitanza con il voto sul caso Ruby.

15.00 – Comincia il Democrazia Day


Dietro le transenne cominciano ad assieparsi i manifestanti, controllati dai Carabinieri, che sono dislocati anche lungo il perimetro della piazza di fronte all’accesso principale della Camera. Mercoledì scorso l’apparato di sicurezza venne messo sotto accusa dall’opposizione, che non mancò di sottolineare il fatto che, malgrado il Pd e il Popolo Viola avessero annunciato già dalla mattina la convocazione di un presidio di protesa davanti a Montecitorio, ai manifestanti venne inspiegabilmente concesso di avanzare fino a pochi passi dal portone della Camera. Governo e maggioranza, attaccarono sia il Pd sia i manifestanti del Popolo Viola, accusandoli di aver deliberatamente cercato lo scontro. Oggi, quindi, l’apparato di sicurezza è stato rinforzato anche se per ora tutto è calmo. Dalle 20 in poi, l’iniziativa alla quale hanno aderito Articolo 21 e Libertà e Giustizia, Move On Italiano, Antonio Di Pietro e l’Idv, oltre a diversi parlamentari Pd e Fli, si trasferirà in piazza Sant’Apostoli dove parleranno rappresentati della società civile, dei partiti, del mondo delle associazioni. Sul palco saliranno anche Di Pietro, Rosy Bindi e Fabio Granata. Molti gli artisti e i rappresentanti del mondo della cultura che presenzieranno alla ‘Notte bianca per la democrazià: Giobbe Covatta, Moni Ovadia, Giuliano Montaldo, Dario Vergassola, Massimo Ghini e la Tavola della Pace. Il Pd ha deciso invece di organizzare una propria manifestazione al Pantheon, a partire dalle ore 18, alla quale parteciperà il segretario Pier Luigi Bersani.

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Jerez, commissari pro-Rossi?
VIDEO di As smentisce Stoner

L'australiano aveva accusato gli addetti di pista di aver aiutato solo Rossi dopo l'incidente di gara con l'italiano: ma gli spagnoli hanno pubblicato sul loro sito un filmato che dimostra come abbiano tentato di spingere e far ripartire anche lui

Il video che mostra i commissari che aiutano Stoner
Il video che mostra i commissari che aiutano Stoner
JEREZ (Spagna), 5 aprile 2011 - Casey Stoner era realmente infuriato. Così infuriato da non accorgersi che i commissari di pista hanno cercato di spingere anche lui dopo che Valentino Rossi, sbagliando, era scivolato portandoselo con sé sull'asfalto mentre erano all'inseguimento di Marco Simoncelli per il primo posto nel GP di Spagna. Lo dimostra un video che gli spagnoli di As hanno pubblicato sul loro sito. Le immagini, girate a bordo pista, testimoniano come appena dopo l'incidente ci sia un tentativo di aiutare sia Rossi, sia Stoner, con l'australiano più sfortunato dell'italiano che è riuscito a ripartire e poi a chiudere quinto mentre la Honda è rimasta ammutolita a bordo pista.
accuse — Nel dopo gara l'australiano aveva lanciato accuse a Valentino, questa però è un'altra storia, ma anche agli addetti di pista, colpevoli, a suo dire, di aver aiutato a ripartire solo il campione di Tavullia: "Ci mancava che per poco chiedessero l'autografo a Rossi" ha pure aggiunto stizzito. In realtà le immagini di As raccontano di un'altra verità: l'unica sfortuna di Casey, oltre alla caduta, è stata quella che il motore della sua Honda si è spento, rendendo vano l'aiuto dei commissari. Che alla stampa non hanno voluto replicare all'iridato 2007 dicendo di avere la coscienza pulita e di comprendere bene la sua rabbia visto che è stato buttato a terra senza colpe.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Ozono, a marzo buco record
Colpa di clima e inquinanti

Allarmanti rilevamenti dell'Agenzia spaziale europea: lo strato che ci protegge dai raggi ultravioletti mai così sottile dal 1997. L'Organizzazione mondiale meteorologica denuncia il persistere nell'atmosfera delle sostanze chimiche novice

Guai ad abbassare la guardia nella lotta contro il buco nell'ozono. Gli ultimi rilevamenti satellitari indicano a marzo "una diminuzione record dei livelli di ozono sul settore euro-atlantico dell'emisfero nord" del Pianeta. Detto in altri termini, si è avuta quella che l'Esa, l'agenzia spaziale europea 1, definisce una "perdita record di ozono sull'Artico" con livelli scesi ai minimi dal 1997. Come è noto questo gas costituisce uno strato in grado di proteggere gli organismi viventi dalle radiazioni ultraviolette nocive del sole ma l'utilizzo di una serie di sostanze chimiche, e in particolare i clorofluorocarburi, negli anni passati ne ha assottigliato fortemente la consistenza. Grazie alla messa al bando di queste sostanze decisa con il Protocollo di Montreal del 1987, il buco nel corso degli anni si è andato gradualmente riducendo, fino all'imprevista frenata delle scorse settimane.     

Le interpretazioni sui motivi della controtendenza sono però almeno in parte divergenti. Secondo l'Esa la colpa è di "insoliti forti venti, conosciuti come 'vortici polari'". Sarebbero questi vortici ad aver determinato la perdita record di ozono. Praticamente, spiega l'Esa, al Polo Nord "si sono create condizioni simili a quelle che si determinano ogni inverno al Polo Sud". Le temperature della stratosfera nel circolo polare artico cambiano di inverno in inverno, ma "l'anno scorso temperature e quantità di ozono sopra l'Artico sono state piuttosto elevate", come non accadeva dal 1997.

Adesso gli scienziati sono al lavoro per cercare di capire perché gli inverni di questi due anni sono stati così caldi e "se questi eventi casuali sono statisticamente collegati ai cambiamenti climatici globali". Il danno potrebbe non essere però irreparabile. Secondo Mark Weber, dell'università di Brema, "molti studi mostrano come la circolazione" delle correnti nella stratosfera nell'emisfero nord "in futuro potrà aumentare e, di conseguenza, molto più ozono potrà essere trasportato dai tropici a latitudini più elevate e ridurne la perdita". Nel frattempo, però, "nei decenni a venire continueranno ad esserci forti perdite chimiche di ozono nel corso di inverni artici eccezionali".

Diversa l'intepretazione dei dati dell'Omm, l'Oorganizzazione mondiale meteorologica. La distruzione, per l'agenzia scientifica che fa capo alle Nazioni Unite, è dovuta alla persistenza nell'atmosfera di sostanze nocive e ad un inverno molto freddo nella stratosfera. "Se l'area priva di ozono si muove via dal Polo verso latitudini più basse c'è da temere una maggiore radiazione ultravioletta nel corso della prossima stagione", avverte l'Omm. I pericoli sono legati soprattutto a maggiore incidenza di tumori nella pelle e guasti al sistema immunitario. Le zone più a rischio sono Canada, Russia e Alaska.
(05 aprile 2011)

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