domenica 15 gennaio 2012

hahahahahahah

Buste biodegradabili flop
solo un negozio su 10 le usa

Secondo una ricerca Ispo il 90 per cento dei commercianti è d'accordo con la legge sui "bioshopper" approvata 12 mesi fa ma quasi nessuno la applica. Polemica sulla velocità in cui si degradano i contenitori utilizzati di ANTONIO CIANCIULLO

LA LEGGE sui bio shopper, partorita dopo molti rinvii, il primo gennaio scorso ha compiuto un anno. Ma i nuovi sacchetti sono veramente ecologici? In realtà solo un negoziante su 10 supera l'esame "compost", cioè utilizza buste biodegradabili in tempi brevi. Tre su 10 usano i prodotti sbagliati. E 6 su 10 materiali su cui non hanno certezze.

La notizia viene da una ricerca Ispo che fotografa il comportamento dei commercianti. Il primo dato confortante è che sapevano: il 97% era a conoscenza della norma entrata in vigore il primo gennaio 2011. Il secondo dato positivo è che 9 su 10 considerano la nuova legge "un passo avanti nel rispetto dell'ambiente". Ma qui si fermano le buone notizie e si entra nell'area critica.

Tanto per cominciare un commerciante su tre se ne infischia della legge e continua imperterrito a smerciare i vecchi sacchetti di plastica di cui troviamo traccia nei boschi, sui prati, sulle spiagge e nei fiumi. E solo 1 su 10 ha sul banco gli shopper che effettivamente non causano problemi ambientali.

Un risultato decisamente poco brillante che spiega l'intensità delle polemiche che nelle ultime settimane hanno alimentato il dibattito parlamentare. Il Pd (con i capigruppo in commissione ambiente Roberto Della Seta e Raffaella Mariani e il responsabile cambiamenti climatici Francesco Ferrante) ha presentato emendamenti al decreto Milleproroghe per reintrodurre la norma sui parametri di dissolvenza degli shopper che era misteriosamente scomparsa dal testo dopo l'annuncio del governo. "Aggirare la legge con false plastiche verdi è un disastro", ricorda David Newman, direttore del Consorzio italiano compostatori. "Ci sono Comuni che stanno sbagliando gli acquisti: distribuiscono sacchetti per la raccolta dell'umido che non si degradano nei tempi giusti. Questo errore ci costa già oggi 20 milioni di euro l'anno in danni agli impianti di compostaggio che restano intasati dalla plastica".

"Noi chiediamo una cosa molto semplice: attenerci alla normativa europea", aggiunge Marco Versari, presidente di Assobioplastiche. "Le bioplastiche devono sostanzialmente avere gli standard della cellulosa che si dissolve nell'ambiente, in determinate condizioni,  in 180 giorni. Non è un obiettivo impossibile. Lo provano le aziende, da Novamont a Mossi & Ghisolfi, che offrono prodotti certificati e che nei prossimi 5 anni investiranno in Italia 700 milioni di euro per sviluppare la chimica verde".

In sostanza il punto è che il concetto di degradabilità, privo di parametri, non ha significato: tutto prima o poi si degrada. Ma un conto è che il processo avvenga in qualche settimana, un conto è dover aspettare secoli. Un conto è avere a che fare con un prodotto che viene dai campi, un conto è usare una plastica che frammentandosi diventa meno visibile ma resta insidiosa.

"Noi proponiamo un cambio di prospettiva", precisa il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. "Con la chimica verde, che tra l'altro vede un ruolo importante delle industrie italiane, si passa dalla filiera dei combustibili fossili a quella dei prodotti organici. Si usa mais invece di petrolio. Il che vuol dire che non soltanto si difende il paesaggio dall'invasione dei frammenti di plastica, ma si dà un contributo alla riduzione dell'uso dei fossili che, quando vengono bruciati, rappresentano la principale minaccia per la stabilità del clima". (12 gennaio 2012)
 
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Alonso: "Tutto per vincere"
Massa: "Favoriti? Beh, io"

MADONNA DI CAMPIGLIO (Trento), 12 gennaio 2012

A Campiglio prime battute dei ferraristi. Lo spagnolo: "La nuova auto? Solo dalla terza gara capiremo il potenziale ma la squadra è completa per fare bene". Il brasiliano in scadenza: "Con la macchina adatta alla mia guida posso essere anche più veloce di Fernando"


Massa e Alonso, un 2012 carico di attese. Ansa
Massa e Alonso, un 2012 carico di attese. Ansa
Irrequieto o agitato, perché accusa la stampa di aver violato la sua privacy: "È stato scritto che ero in discoteca a Madrid il giorno del GP del Giappone o che ero a Oviedo a Natale quando invece stavo a Los Angeles, quella californianiana, non quella vicino Segovia...". In ogni caso Fernando Alonso ha parlato della prossima avventura Ferrari mostrando un volto duro e scostante: risposte secche, evasive. Ammesso che avesse voglia di rispondere... "Vincere - ha esordito - non è un obbligo. Lo sport è sacrificio, impegno della squadra passione. Ma poi i risultati dipendono da tante altre cose e quindi, nessun obbligo a vincere".
Macchina — Non dà certezze per la stagione che va ad iniziare, lo spagnolo. "Ho visto la macchina in galleria del vento e al computer. Ma lì ci sono solo numeri e linee. Dovremo capire in pista quello che può essere. So che per voi ogni test sarà come una gara da cui trarre dei verdetti, invece noi cominceremo a capire il reale potenziale della nostra macchina solo dalla seconda-terza gara. Però sulla carta mi sembra che adesso la squadra abbia tutto per far bene e l'ingresso di Hamashima, un tecnico molto valido per le gomme possa essere un passo in avanti".
Gazzetta TV
 
Auguri — Impossibile sapere cosa potrà essere il prossimo campionato ("Non ho la palla di vetro e non so con chi mi vorrei giocare il Mondiale, magari con Felipe: metá gare le vince lui, metà io")' però ha una certezza. "Il miglior pilota del mondo è Kubica e voglio fargli i miei auguri per il nuovo infortunio. Lui accanto a me in Ferrari? Io sto bene con Felipe". Per Fernando, comunque, la vittoria non è un'ossessione. "Non so cosa significhi vincere il titolo con la Ferrari, ma ho conquistato delle gare e so che sono delle sensazioni bellissime, quindi credo che sarebbero ancora più grandi. Credo di avere ancora tanti anni davanti, ma se non dovessi vincere un Mondiale con la Ferrari sarei comunque contento della mia carriera".
Gazzetta TV
 
Verifica — Per Felipe Massa, invece gli esami non finiscono mai. "So che questo è un anno importante perché devo tornare competitivo come lo ero in passato. Io sono il primo a voler fare di più. So che posso essere vincente". L'arma, ovviamente deve essere una Ferrari capace di crescere. "Abbiamo un'organizzazione perfetta in grado di fare una macchina vincente fin dalla prima gara. Il mio problema specifico di mandare in temperatura le gomme, a causa di una guida meno aggressiva, è lo stesso di Fernando, anche se più accentuato. Quindi so che la nuova macchina andrà in quella direzione. E se questo succederà mi sento in grado di andare veloce come Fernando e anche di batterlo". All'orizzonte c'è però il contratto in scadenza. "Ovviamente in questo caso la prima metá del campionato diventa la più importante per il mio futuro. Perché se vuoi andare in una squadra competitiva devi fare programmi. Andare via? Se non ci sono le condizioni diventa una possibilità, ma se pilota e squadra stanno bene insieme e se la macchina è vincente non ne vedo il motivo".
dal nostro inviato
Filippo Falsaperla© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Agenda digitale, il governo va
"Così sosterremo lo sviluppo"

Delle strategie parla il ministro dell'Istruzione Profumo: priorità a sanità digitale, smart city, scuola e servizi di e-government, open data, ma anche banda larga. E arrivano anche le proposte di Agcom all'esecutivo di ALESSANDRO LONGO

IL NUOVO governo comincia a lavorare per realizzare l'agenda digitale italiana e ora ne svela l'ossatura: cioè tutto quello che intende fare per sostenere lo sviluppo dell'innovazione nel Paese, come voluto dalla Unione Europea. E' un tema tanto importante per la crescita economica, quanto trascurato dal governo Berlusconi. Lo stallo di iniziative istituzionali si è sbloccato proprio in questi giorni. Francesco Profumo - ministro dell'Istruzione-  ha preso in mano "i progetti strategici di innovazione tecnologica del sistema Paese", come ha riferito qualche giorno fa  in Commissione Affari Costituzionali della Camera il ministro della Funzione Pubblica e Semplificazione, Filippo Patrini Griffi. Ieri Profumo ha confermato la svolta: "Stiamo definendo le priorità sul versante dei servizi. Il nostro impegno sarà dirottato verso settori come la sanità, la mobilità, l'ambiente, il turismo e la cultura, oltre ovviamente alla scuola".

Nel contempo Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) ha inviato al governo le prime proposte per un'agenda digitale, in un documento in cui si ricorda che l'Italia non ha ancora una, a differenza degli altri Paesi europei. Già, una bella lacuna. È un problema che gli esperti già sollevavano l'anno scorso e adesso esplode, in un clima in cui diventa necessario lavorare alla crescita economica dell'Italia. Tutti gli studi del settore confermano un rapporto causa-effetto tra l'innovazione (uso e diffusione della banda larga), da una parte, e la crescita del prodotto interno lordo e l'occupazione, dall'altra (è nero su bianco nei rapporti della Commissione europea, dell'Ocse, dell'osservatorio McKinsey e della Banca Mondiale).

L'idea è che le notizie di questi giorni preludono all'arrivo di un'agenda digitale compiuta, un piano serrato di investimenti con fondi pubblici nell'innovazione. "Si è formato un gruppo di lavoro, tra il ministero allo Sviluppo economico e quello all'Istruzione. Il primo si occuperà delle infrastrutture e l'altro dei nuovi servizi, per l'Italia digitale", dice a Repubblica.it Roberto Sambuco, capodipartimento alle Comunicazioni presso lo Sviluppo Economico. "L'ossatura dell'agenda digitale che verrà la si può vedere nel piano EuroSud, ora in consultazione pubblica", aggiunge. È un piano destinato alle regioni meridionali; tra le altre cose assegna 600 milioni di euro allo sviluppo dei temi dell'agenda digitale: banda larga, banda larghissima (fibra ottica e mobile con l'Lte) e la costruzione di datacenter per consentire alla pubblica amministrazione di lavorare in cloud computing (uso e fornitura di servizi via internet). Anche se sulla carta riguarda solo il Sud (perché i fondi, europei, sono destinati a queste regioni), ora si scopre che in realtà farà da falsa riga per l'agenda nazionale, che richiederà ovviamente altre risorse, da stanziare. Sul sito del ministero si chiama infatti già "Progetto Strategico Agenda Digitale Italiana".

Tra le prime cose di cui si occuperà un'agenda nazionale c'è l'istruzione, come si vede dagli annunci di Profumo, che sta aumentando la quantità di informazioni disponibili online sulle scuole di tutti gli ordini 1. L'obiettivo è l'open data: il principio - che si sta facendo strada in Europa- secondo cui le pubbliche amministrazioni devono essere totalmente trasparenti nei confronti del cittadino. Profumo intende sviluppare anche l'idea delle smart city, definita una "collezione di problemi di scala urbana e metropolitana da affrontare e di idee per risolverli. Un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di inclusione, regole di relazione tra sistema pubblico e privato, nuova strumentazione finanziaria, innovazione nella pubblica amministrazione".

Che cosa manca? Una piano per la banda larghissima su scala nazionale. La sfida sarà trovare i fondi e mettere d'accordo i vari soggetti in gioco (il precedente ministro allo Sviluppo Economico ci ha tentato invano). Ma anche occorre sostenere la domanda, cioè migliorare il livello di conoscenze informatiche della popolazione e incentivare le imprese a usare internet. È un punto centrale all'interno delle proposte di Agcom 2, che suggerisce incentivi fiscali, corsi agli anziani, programmi ad hoc in Rai, tra le altre cose.
(13 gennaio 2012)

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"Arriva una Ducati tutta nuova
Fatto un lavoro di 2 anni in mesi"

MADONNA DI CAMPIGLIO (Trento), 11 gennaio 2012

Il d.t. della rossa, Filippo Preziosi: "Rispetto alla moto di Valencia visivamente non cambia molto, ma in mezzo sarà tutto differente: le fusioni del motore, il serbatoio... L'angolo dei cilindri? I giapponesi non lo dicono, quindi non lo faccio nemmeno io"


Nicky Hayden e la Ducati a Madonna di Campiglio. Lapresse
Tra speranze e qualche mistero la presentazione della Ducati GP12. Un modo di dire, visto che la nuova moto in queste ore viene montata a Borgo Panigale, prima della spedizione a Sepang, in Malesia, per i test dal 31 gennaio. Il direttore tecnico della rossa Filippo Preziosi, non ha dato molti dettagli rimandandoli alla prima uscita con Valentino Rossi e Nicky Hayden, che sarà un confronto con la 1000 che ha esordito nelle prove successive alla fine del campionato a Valencia.

"Arriva una Ducati tutta nuovaFatto un lavoro di 2 anni in mesi"
Mettendo di fronte la vecchia con la nuova moto non ci sarà tanta differenza visivamente, ma in mezzo cambia tutto
tante novità — "Quello che abbiamo cercato - ha detto l'ingegnere umbro - è un punto di partenza per la messa a punto che è venuta fuori durante la passata stagione, che è servita soprattutto per raccogliere dati. L'obiettivo è essere più "centrati" sulle richieste dei piloti". Come detto non sono stati dati molti dettagli. "Mettendo vicino le moto di Valencia e la nuova visivamente non ci sarà grande differenza. Identico sarà tutto l'avantreno, con forcelle e altri componenti, così come il forcellone, sempre in carbonio con leveraggio basso. Ma in mezzo tutto sarà differente. Il telaio è perimetrale in alluminio, le fusioni del motore diverse per i differenti attacchi, il serbatoio. L'angolo dei cilindri? I giapponesi non lo dicono, quindi non lo faccio nemmeno io", ma la soluzione diversa del serbatoio fa propendere per una diminuzione dai 90° originari. Gli obiettivi sono prudenti, ma con ottimismo. "Per fare una moto nuova di solito servono 2 anni, noi abbiamo impiegato mesi. Sappiamo che abbiamo lavorato tanto e crediamo bene, anche se non sappiamo cosa abbia fatto la concorrenza. La sfida è di quelle impossibili, ma la Ducati queste sfide qualche volta le ha vinte". Da martedì per 3 giorni, la Ducati andrà in pista a Jerez, in Spagna, per un ultimo test prima del via della stagione, ma con il collaudatore Franco Battaini e il campione della Superbike, Carlos Checa.
dal nostro inviato
Filippo Falsaperla© RIPRODUZIONE RISERVATA

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