mercoledì 4 gennaio 2012

hahahhahahah

 Su Raphael Rossi anche Saviano bacchetta De Magistris.

 “Mi sarei aspettato più chiarezza”

L'autore di Gomorra esprime la sua opinione sul caso attraverso Twitter e chiede all'ex pm Luigi De Magistris maggiore trasparenza perché "Sulla questione rifiuti a Napoli non ci si può permettere zone d'ombra"
Anche Roberto Saviano si aggiunge alla lista dei critici del sindaco di Napoli Luigi de Magistris per il licenziamento di Raphael Rossi. Lo scrittore di Gomorra sceglie il social network Twitter per esprimere la sua perplessità: “Mi sarei aspettato più chiarezza sulla sostituzione di Rossi alla direzione dell’Asìa. Sulla questione rifiuti a Napoli non ci si può permettere zone d’ombra”. Le parole di Saviano arrivano il giorno dopo la convocazione di Rossi in Procura come persona informata sui fatti nell’ambito di un’inchiesta del pool coordinato dall’aggiunto Giovanni Melillo sulla gestione della raccolta della spazzatura a Napoli.

L’ex manager della municipalizzata dei rifiuti, la cui audizione era prevista ieri pomerigg io, sarà sentito soltanto nei prossimi giorni. Il fascicolo giudiziario è stato aperto nel 2010 ed è relativo ad intrecci tra politici e imprenditori nell’ambito dei subappalti per la raccolta dell’immondizia, e sulle pressioni clientelari esercitate da alcuni amministratori pubblici per effettuare alcune assunzioni nelle ditte subappaltatrici. In questo filone è finita anche la vicenda del danneggiamento dei mezzi di Enerambiente che rallentò la raccolta dei rifiuti e contribuì ad aggravare un’emergenza in corso. Ma – secondo il quotidiano ‘Il Mattino’ – Rossi potrebbe essere chiamato a rispondere anche a domande sull’assunzione di 23 lavoratori ex bacino Napoli 5 in Asìa, alla quale si sarebbe opposto e che secondo alcuni boatos potrebbe essere una delle cause del suo avvicendamento alla guida dell’azienda.

Rossi venne scelto da de Magistris sull’onda della fama di professionista onesto e incorruttibile. A Torino provarono ad allungargli una mazzetta di 200.000 euro per smetterla di opporsi, da membro del Cda della municipalizzata locale, all’acquisto di costosissimi macchinari che lui riteneva inutili. Lui denunciò tutto e fece rinviare a giudizio gli autori della tentata corruzione. L’ex pm di Why Not lo aveva già coinvolto in alcuni progetti durante la sua stagione di europarlamentare Idv. Poi la chiamata di Rossi all’ombra del Vesuvio per presiedere Asìa. Un’esperienza interrotta bruscamente dopo appena sei mesi. E senza una spiegazione convincente.

--------------

Istat: tasso medio 2011 al 2,8%
è il dato più alto dal 2008

Forti rialzi a dicembre dei prezzi dei i carburanti: la benzina aumenta dell'1,9% su novembre con un tasso tendenziale che scende al 15,8% (dal 16,6%), il gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo del 5,6%. Nell'area euro la crescita dei prezzi al consumo su base annua si attesta al 2,8% per l'insieme dei 17 paesi
 

ROMA - Il tasso di inflazione medio annuo per il 2011, sulla base delle stime preliminari sull'indice dei prezzi al consumo, è pari al 2,8%, in sensibile accelerazione rispetto all'1,5% registrato per il 2010. Lo comunica l'Istat segnalando che si tratta del dato più alto dal 2008. L'inflazione è rimasta stabile al 3,3% su base annua a dicembre, su base mensile l'incremento è pari allo 0,4%.

A dicembre l'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, è stabile al 2,4%. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo scende al 2,3% dal 2,4% di novembre.

La stabilizzazione dell'inflazione deriva dalla lieve riduzione del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni (+3,9%, dal +4,0% di novembre), compensata dall'aumento di quello dei servizi (+2,5%, dal +2,4% del mese precedente). Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di due decimi di punto rispetto al mese di novembre.

Nel mese di dicembre, si rilevano tassi tendenziali di crescita dei prezzi al consumo stabili, o in lieve rallentamento, per quasi tutte le tipologie di beni e servizi. Da un punto di vista settoriale, i due più importanti effetti di sostegno alla dinamica dell'indice generale derivano dagli aumenti su base mensile dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+2,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,6%).

Sulla base delle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e del 3,7% su base annua (lo stesso valore registrato a novembre). Il corrispondente tasso di crescita medio annuo, relativo al 2011, è pari al 2,9%.

I diversi settori.
A dicembre si registra un forte aumento congiunturale dei prezzi dei trasporti (+1,7%), invece risultano in calo i prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione (-0,4%), dei servizi sanitari e spese per la salute e delle comunicazioni (per entrambi -0,2%). Su base annua i maggiori tassi di crescita interessano i trasporti (+7,1%), l'abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,3%) e le bevande alcoliche e tabacchi (+6,0%). I prezzi delle comunicazioni risultano in flessione (-2,0%). Forti rialzi per i prezzi del trasporto aereo passeggeri (+18,3%), che crescono su base tendenziale dell'8,7%. Intanto, non i ferma l'impennata dei prezzi per il caffè, salito del 16,8% su base annua (+0,6% su novembre). Sempre sul fronte alimentare hanno segnato aumenti annui consistenti anche lo zucchero (+17,2%) e il cioccolato (+4,1%).

Carburanti. Ancora a dicembre forti rialzi congiunturali dei prezzi di tutti i carburanti: la benzina aumenta dell'1,9% su novembre, mentre il relativo tasso di crescita tendenziale scende al 15,8% (dal 16,6% di novembre). Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo congiunturale del 5,6% e cresce su base annua del 24,3% (dal 21,1% di novembre), si tratta dell'aumento tendenziale maggiore dal luglio del 2008. In aumento dell'1,6% congiunturale anche il gpl.

Pacchetti.
Le vacanze di fine anno hanno anche pesato sui rialzi congiunturali dei pacchetti vacanza (+6,9%), che, però, rispetto allo scorso anno risultano in calo (-3,1%). L'Istat ha segnato un aumento rilevante su novembre pure per i prezzi delle pensioni (+4,5%). In controtendenza alberghi e motel che hanno fatto registrare su base mensile una diminuzione del 2,3%.

Eurozona. Lieve calmieramento sul finale d'anno dell'inflazione media dell'area euro: la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attestata al 2,8 per cento per l'insieme dei 17 paesi, secondo la stima preliminare diffusa da Eurostat. A novembre l'inflazione si era attestata al 3 per cento.

Reazioni. Per la Coldiretti, la spesa per i trasporti ha sorpassato quella per tavola: il costo per trasporti, combustibili ed energia elettrica è stimato complessivamente  pari al 19,1 per cento della spesa totale familiare e ha superato quello per alimenti e bevande (19 per cento). "Un cambiamento che - precisa la Coldiretti- riflette l'andamento dei prezzi sul mercato dove un litro di gasolio costa più di un litro di latte o di un chilo di pasta. Bisogna evitare il rischio reale che le famiglie italiane per far fronte ai rincari energetici in un momento di crisi siano costrette a risparmiare con l'acquisto di cibo a basso prezzo, a cui può corrispondere anche bassa qualità e rischi per la salute".

La stabilità del tasso d'inflazione a dicembre, su base annua, al 3,3%, per il Codacons è "un fatto molto negativo, perché l'inflazione sarà anche 'stabile' ma i prezzi continuano a salire. Su base mensile si è verificato un incremento dello 0,4%". "Questo vuol dire che a gennaio", prosegue il Codacons "ci sarà una inflazione record, che potrebbe arrivare a toccare il 3,6%. Un valore che, tradotto in termini di costo della vita ed al netto dei futuri aumenti delle tasse introdotti dalla manovra Monti, dall'Imu all'Iva, significa una stangata da 1.059 euro per una famiglia media", sottolinea l'associazione dei consumatori che chiede al governo "di stoppare tutti gli aumenti delle tariffe pubbliche". A rivolgersi al governo è anche il segretario generale dell'Adiconsum, Pietro Giordano: "Impossibile continuare con gli aumenti indiscriminati dei carburanti che si ripercuotono inevitabilmente sui prezzi dei prodotti indispensabili per i consumatori: il governo tagli le accise e i petrolieri blocchino gli aumenti dei carburanti".

Per Confesercenti occorrono al più presto "misure per lo sviluppo e un sostegno convinto alle Pmi che sono il vero motore della ripresa". "L'inflazione si attesta al 2,8% nel 2011 e se è la più alta dal 2008 lo si deve soprattutto a due voci: trasporti (6,2%) e costi legati all'abitazione (5,2%). Questo vuol dire che il balzo è stato causato da accise, bollette e conseguenze delle manovre come il rialzo dell'Iva", afferma Confesercenti in un comunicato. Il senso di responsabilità delle imprese, rileva Confesercenti in una nota, "ha fatto da moderatore, ma è indubbio che pesa molto sulla domanda interna il disagio economico sempre più acuto nel quale si dibattono le famiglie".
 
(04 gennaio 2012)
 ---------------

Gli hacker ora ‘puntano’ i cellulari
L’ottanta per cento è a rischio intrusione 

Nelle prossime settimane la maggior parte dei telefonini potrebbe essere vittima di cyber criminali che, da remoto, potranno intrufolarsi negli apparecchi per inviare messaggi di testo, effettuare chiamate o accedere a costosi servizi premium
Karsten Nohl
Cellulari a rischio ‘intrusione’. Il pericolo di attacchi hacker, già noto e diffuso per siti governativi, personaggi del mondo dello spettacolo e computer di privati cittadini, non risparmia neanche i telefonini. Sarebbe infatti in arrivo un nuovo assalto che potrebbe mettere a rischio gli oltre quattro miliardi di apparecchi che utilizzano la rete Gsm (quella comunemente utilizzata per la comunicazione mobile, inclusi i servizi di sms e la trasmissione dati).

L’annuncio arriva da un ricercatore della società tedesca Security Research Labs, Karsten Nohl, che durante il ’28C3′, il convegno hacker che si è svolto nei giorni scorsi a Berlino, ha lanciato l’allarme sulla possibilità che centinaia di migliaia di possessori di telefoni mobili si trovino in bolletta il costo extra di servizi mai utilizzati. Che l’algoritmo alla base del sistema Gsm fosse vulnerabile è stato già dimostrato, ma non molto è stato fatto in questi anni per accrescerne la sicurezza. Secondo Nohl, infatti, gli standard di sicurezza della rete per la voce e i servizi di testo risalgono agli anni ’90 e non sono mai stati revisionati.

Nelle prossime settimane – il responsabile della Security Research Labs, naturalmente, non ha potuto diffondere i dettagli tecnici dell’intrusione per motivi di sicurezza – l’80 per cento dei telefonini potrebbe essere vittima di cyber criminali che, da remoto, potranno intrufolarsi negli apparecchi per inviare messaggi di testo, effettuare chiamate o accedere a costosi servizi premium. Il legittimo proprietario, durante l’attacco, non si accorgerà di niente, salvo poi pagarne letteralmente le spese a fine mese. Ma che tipo di ‘bug’ potranno sfruttare? “Si tratta di una ‘debolezza’ delle centrali di telecomunicazione – spiega Antonio Stano, esperto di sicurezza informatica – il cui software dovrebbe essere periodicamente aggiornato. Non esiste al momento una mappatura precisa delle potenziali vittime, ma si presume che la minaccia sia estesa a livello internazionale, benché qualche paese mostri maggiori garanzie di protezione. L’Italia, secondo una prima stima, non supererebbe il 50 per cento”.

C’è un modo attraverso il quale l’utente può preventivamente proteggersi dall’attacco? “No, perché il problema riguarda i sistemi software in uso ai gestori – prosegue Stano -. E non c’è cellulare che sia esente dalla minaccia: dall’apparecchio più antiquato a quello più sofisticato, da quelli che utilizzano Android fino agli ultimi modelli della Apple. Attualmente Nohl è impegnato, insieme ad altri, nella predisposizione di progetti per evitare la diffusione dell’attacco. La previsione, infatti, è pesante: si parla di un 80 per cento dei telefoni potenzialmente colpiti da hacking”. Anche la privacy è messa a rischio? “Non è ancora chiaro se ci sia il pericolo di furti di contatti – conclude Stano -, ma pare più probabile che l’attività degli hacker si limiterà a sfruttare la connessione dati a danno dell’utente”.

Karsten Nohl non è nuovo a questo genere di annunci: lo scorso agosto, durante la riunione annuale del Chaos Computer Club, aveva detto di essere riuscito a violare i codici di criptaggio usati dagli operatori internazionali. Un anno prima, aveva messo in guardia contro i buchi della rete Gsm, il cui difetto principale risiederebbe nel cifrario A5/1 utilizzato per cifrare le comunicazioni. Il pericolo è dunque concreto e non si limita a pesare sulla bolletta: basta pensare all’attuale utilizzo di telefoni e smartphone anche, tanto per dirne una, per le proprie attività bancarie. Non c’è che da sperare, come nel caso del Millennium Bug, che malgrado l’allerta non fece registrare alcun danno significativo, il pericolo sia stato di nuovo sopravvalutato.

Nessun commento:

Posta un commento