mercoledì 11 gennaio 2012

http://www.youtube.com/watch?v=WQusOz7B7wM

Icann lancia la nuova internet
Domini aperti e multi-codice

Dopo anni di gestazione, l'organismo nato per garantire la stabilità e lo sviluppo della Rete dà il via libera alla più grande apertura di domini di 1º livello. Si accetteranno anche nomi in alfabeto cinese e arabo: tramonta così l'egemonia a stelle e strisce sul Web di GIULIA BELARDELLI

CI VORRA' del tempo prima di comprenderne gli effetti, ma internet sta per intraprendere uno dei cambiamenti più significativi della sua storia. Ce ne accorgeremo quando vedremo indirizzi Web terminare con caratteri a noi sconosciuti, ma pane quotidiano per popolazioni che, giorno dopo giorno, fanno un uso sempre maggiore della Rete. Dal 12 gennaio, infatti, la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann), l'organizzazione non profit nata con il compito di assicurare la sicurezza, lo sviluppo e la stabilità di internet, inizierà ad accettare le richieste per una nuova classe potenzialmente infinita di nomi di dominio di primo livello (i cosiddetti TLD, "top-level domain"). Potranno nascere, dunque, suffissi Web di ogni tipo a patto che si sia disposti a pagare 145.000 euro e si riesca a superare la fitta rete di controlli ideata da Icann per scongiurare il rischio di frodi e "occupazioni" virtuali.

Sullo sfondo di questo piano  -  il cui iter va avanti da ben sei anni  -  c'è il malumore di diverse aziende e organismi internazionali. Non solo: a storcere il naso è soprattutto il Congresso americano, il quale non vede di buon occhio l'internazionalizzazione che è alla base del nuovo sistema. Una delle novità più grandi, infatti, mette in crisi l'egemonia occidentale (e statunitense in particolare) anche dal punto di vista linguistico, ammettendo la possibilità di nomi composti da caratteri non latini. Chi l'ha detto, d'altronde, che gli alfabeti cinese, cirillico e arabo non debbano avere diritto di cittadinanza a fine URL? Ecco dunque nel dettaglio in cosa consiste il nuovo piano e quali conseguenze potrebbe avere sul volto sempre più multietnico di internet.

A ognuno il suo dominio. Ad oggi nel cyberspazio esistono solo sedici possibili indirizzi alla destra del punto (come .com e .net) che non si riferiscono a Paesi o territori (come .uk o il nostro .it). Negli ultimi anni Icann ha lavorato per aggiungere a questa categoria nuovi domini, cercando allo stesso tempo di proteggere i marchi e i consumatori. Da giovedì prossimo e fino al 12 aprile, aziende, governi e comunità di tutto il mondo potranno presentare domanda per introdurre e gestire un nome di dominio a propria scelta. Poi toccherà alla stessa Icann, in collaborazione con l'Interpol, il compito di verificare l'attendibilità dei singoli applicanti e scovare eventuali richieste indebite. Al momento è impossibile prevedere il numero delle domande che verranno archiviate nel corso di questi tre mesi: alcuni parlano di centinaia, altri di migliaia.

Internet che cambia. Il CEO di Icann, Rod Beckstrom, ha confermato il calcio d'inizio durante una conferenza stampa che si è tenuta a Washington DC, nel centro nevralgico dove lobbisti di ogni bandiera hanno passato gli ultimi mesi a cercare di fargli cambiare idea. "Questa settimana si apre una nuova era per il sistema dei nomi di dominio, una pietra miliare nella storia di internet", ha detto Beckstrom. "Internet, come sappiamo, è stato sviluppato inizialmente negli Stati Uniti. Era americano al 100%, ora sta diventando 100% globale. Il nuovo piano facilita questa transizione, che è un bene per il mondo e per l'umanità".

Non solo alfabeto latino. Il ragionamento di Icann, organizzazione composta da una galassia di soggetti diversi, è che ormai nel mondo metà degli utenti di internet  -  circa un miliardo  -  si trova in Asia. Di questi, quasi 500 milioni sono in Cina. "È un paradosso che oggi su internet non ci sia un singolo dominio generico di primo livello scritto in caratteri cinesi o arabi", ha detto Beckstrom. "Grazie al nuovo programma, per la prima volta organizzazioni di Pechino, di Nuova Delhi o del Qatar potranno fare domanda per nomi di dominio nei propri alfabeti. Gli utenti di queste aree geografiche vogliono l'accesso a queste risorse, si rendono conto che è un loro diritto e non è giusto aspettare oltre".

Le critiche. L'aspetto multiculturale, però, non è bastato a convincere il Congresso americano e le tante aziende e organizzazioni che si sono schierate contro il piano. Un primo problema riguarda la proprietà intellettuale e la protezione dei marchi di fabbrica. Il fenomeno incriminato, noto come cybersquatting, si verifica ogni qualvolta un soggetto si impossessa indebitamente del nome di dominio di un marchio altrui a scopi criminali e/o di lucro. Uno dei rischi, dunque, è che le aziende inizino a investire in maniera difensiva per proteggere i loro brand comprando suffissi Web che non avrebbero mai avuto intenzione di utilizzare - un po' come sta accadendo con il famigerato dominio porno .xxx, per ora andato a ruba più tra le università e le aziende in forma preventiva che tra le varie anime del porno. Preoccupazioni a riguardo sono state espresse anche dalle Nazioni Unite e da altri organismi internazionali (tra cui il Fondo Monetario Internazionale) che insieme hanno scritto una lettera all'Icann chiedendole di preservare indirizzi come .un o .imf.

Il braccio di ferro con il Congresso Usa. Né sono apparse più morbide le posizioni del Parlamento americano, che con il senatore democratico Jay Rockefeller ha chiesto a Icann di "limitare drasticamente" il numero dei nuovi domini, mentre il presidente della Federal Trade Commission, Joe Leibowitz, è arrivato a definire il provvedimento come un "potenziale disastro" e una "porta d'accesso alle frodi online". Secondo il Wall Street Journal, il braccio di ferro rende l'idea di come il peso del Web sia cambiato nel corso dell'ultimo decennio. L'organizzazione, infatti, fu fondata nel 1998 per sollevare il governo statunitense dalla responsabilità di accollarsi da solo "la stabilità operativa del Web". Da allora i suoi processi decisionali sono sempre avvenuti in modo forse caotico, ma di  fatto pluralista: tra i gruppi d'interesse che gli orbitano attorno ci sono governi, ma anche aziende, enti di registrazione, aziende, esperti di sicurezza e altre non profit, in un multiverso così vasto da rendere impossibile la dominanza di un soggetto sull'altro.

Il nuovo volto di internet. Da tempo, quindi, Washington ha perso quel ruolo di leadership che a volte ancora vorrebbe avere. "Icann è un'organizzazione internazionale", ha ricordato il CEO. "Ha sede in America ma rappresenta interessi globali. C'è una tensione con chi vorrebbe che fosse un organismo statunitense, ma non lo è". In tutto ciò la sicurezza resta un tema cruciale (per capirlo basta dare un'occhiata alla Applicant Guidebook http://newgtlds.icann.org/en/applicants/agb 1), su cui però è necessario "lavorare tutti insieme, e quindi anche con Paesi come la Siria, la Corea del Nord, l'Iran". Difficile fare previsioni su come sarà internet tra 5-10 anni. "Di certo  -  ha azzardato Beckstrom  -  somiglierà meno a un singolo Paese e più al mondo così com'è. Sarà più ubiquo, ci saranno più nomi, dispositivi, diversità. Ci sarà spazio per lingue diverse, meno latino e più cinese, arabo, cirillico. Qualcuno si potrà chiedere perché stiamo facendo questo. La domanda è un'altra: come avremmo potuto aspettare ancora?". (11 gennaio 2012)
 
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"Arriva una Ducati tutta nuova
Fatto un lavoro di 2 anni in mesi"

MADONNA DI CAMPIGLIO (Trento), 11 gennaio 2012

Il d.t. della rossa, Filippo Preziosi: "Rispetto alla moto di Valencia visivamente non cambia molto, ma in mezzo sarà tutto differente: le fusioni del motore, il serbatoio... L'angolo dei cilindri? I giapponesi non lo dicono, quindi non lo faccio nemmeno io"


Nicky Hayden e la Ducati a Madonna di Campiglio. Lapresse
Tra speranze e qualche mistero la presentazione della Ducati GP12. Un modo di dire, visto che la nuova moto in queste ore viene montata a Borgo Panigale, prima della spedizione a Sepang, in Malesia, per i test dal 31 gennaio. Il direttore tecnico della rossa Filippo Preziosi, non ha dato molti dettagli rimandandoli alla prima uscita con Valentino Rossi e Nicky Hayden, che sarà un confronto con la 1000 che ha esordito nelle prove successive alla fine del campionato a Valencia.

"Arriva una Ducati tutta nuovaFatto un lavoro di 2 anni in mesi"
Mettendo di fronte la vecchia con la nuova moto non ci sarà tanta differenza visivamente, ma in mezzo cambia tutto
tante novità — "Quello che abbiamo cercato - ha detto l'ingegnere umbro - è un punto di partenza per la messa a punto che è venuta fuori durante la passata stagione, che è servita soprattutto per raccogliere dati. L'obiettivo è essere più "centrati" sulle richieste dei piloti". Come detto non sono stati dati molti dettagli. "Mettendo vicino le moto di Valencia e la nuova visivamente non ci sarà grande differenza. Identico sarà tutto l'avantreno, con forcelle e altri componenti, così come il forcellone, sempre in carbonio con leveraggio basso. Ma in mezzo tutto sarà differente. Il telaio è perimetrale in alluminio, le fusioni del motore diverse per i differenti attacchi, il serbatoio. L'angolo dei cilindri? I giapponesi non lo dicono, quindi non lo faccio nemmeno io", ma la soluzione diversa del serbatoio fa propendere per una diminuzione dai 90° originari. Gli obiettivi sono prudenti, ma con ottimismo. "Per fare una moto nuova di solito servono 2 anni, noi abbiamo impiegato mesi. Sappiamo che abbiamo lavorato tanto e crediamo bene, anche se non sappiamo cosa abbia fatto la concorrenza. La sfida è di quelle impossibili, ma la Ducati queste sfide qualche volta le ha vinte". Da martedì per 3 giorni, la Ducati andrà in pista a Jerez, in Spagna, per un ultimo test prima del via della stagione, ma con il collaudatore Franco Battaini e il campione della Superbike, Carlos Checa.
dal nostro inviato
Filippo Falsaperla© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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CES 2012

L'ultima volta di Microsoft a Las Vegas
presenta Windows 8 e la tv interattiva

Ultima presentazione della compagnia fondata da Bill Gates in apertura del Consumer electronic show. E per chiudere in bellezza, il ceo Steve Ballmer presenta Windows 8, rilancia l'Xbox e pensa, senza dirlo, a comprare Nokia dal nostro inviato ALESSIO SGHERZA

LAS VEGAS - Uno sguardo più attento su Windows 8, il lancio di Kinect anche per Windows e, forse la cosa più stimolante, gli show televisivi in cui l'utente può interagire. E' stato questo il succo del keynote di Microsoft al Consumer electronic show di Las Vegas, l'ultimo per l'azienda fondata da Bill Gates.

FOTO DAL KEYNOTE MICROSOFT 1

Da 15 anni infatti era Microsoft protagonista della prima e più prestigiosa presentazione del Ces, ma dal 2013 qualcun altro prenderà il suo posto. E anche se l'azienda ha chiuso senza i fuochi d'artificio questa tradizione, l'amministratore delegato Steve Ballmer qualche colpo lo ha messo a segno nel descrivere la visione dell'azienda sul futuro di computer, telefonia e console. Una visione che, arrivando da Microsoft, volenti o nolenti diventerà il futuro di milioni di utenti. 

Windows 8. Non si può non partire dal tanto atteso Windows 8, la nuova versione del sistema operativo per personal computer e tablet. Annunciato allo scorso Ces, e intravisto online in questi mesi mai in maniera ufficiale, Windows 8 è stato mostrato al pubblico. Grafica completamente stravolta: il desktop a cui siamo abituati non è più al centro di tutto - anche se rimane come funzione collaterale - ma non ci sono neanche le icone a cui Apple e Google ci hanno abituato.

Più che altro ci sono dei box di testo che richiamano i cartelli del trasporto pubblico dell'area metropolitana di Seattle, da cui il nome Metro per quest'interfaccia grafica. Il sistema appare fluido, efficace, bello ma il suo punto debole saranno in una prima fase le poche applicazioni, che invece hanno fatto la fortuna di iPhone e compagnia. Per questo Windows Store sarà lanciato a febbraio, con la speranza di coinvolgere i programmatori. E, con una certa soddisfazione, Microsoft ha annunciato (sempre oggi, ma durante un'altra conferenza stampa) che l'azienda prenderà meno di quanto prende Apple per i contenuti nel suo negozio virtuale.

Windows 8 sarà disponibile in una prima fase di test a fine febbraio e chiunque ha un computer acquistato di recente potrà installarlo. Ballmer ha garantito infatti che tutti i pc con installato Windows 7 supportano il nuovo sistema. 

Xbox. Passando a attività più ludiche, interessanti novità sul fronte Xbox: il primo sono i comandi vocali che sembrano funzionare alla perfezione (almeno in una situazione di relativo silenzio come il keynote). Ma la funzione più sfiziosa e futuribile è quella dell'engaging tv, ovvero delle serie tv con cui è possibile interagire: è un primo esperimento, ma illustra bene le potenzialità e il futuro dell'entertainment.

Testato con una puntata dello show per bambini Sesame Street, l'utente parla con i protagonisti nello schermo e svolge dei compiti su loro richiesta. L'implementazione su larga scala è lontana, solo Sesame Street dovrebbe arrivare effettivamente in produzione entro il 2012.

Altra novità che interesserà il grande pubblico, anche se per ora riguarderà solo gli Usa, è l'arrivo di Kinect (il sensore che permette di usare il proprio corpo come controller) anche su Windows. Lancio previsto a breve: primo febbraio.

Telefonia e voci di corridoio. Il sistema operativo Windows Phone e tre nuovi modelli di smartphone targati Nokia (Lumia 710, 800 e 900) sono stati presentati oggi ma a fare notizia sono più che altro le voci, circolate sempre più nei giorni scorsi, di un possibile acquisto da parte dell'azienda di Redmond dell'intera divisione smartphone di Nokia.

Una mossa che avrebbe senso per Microsoft, visto che ormai farsi i cellulari in casa sembra la scelta migliore. Apple con l'iPhone lo fa da anni; Google ha acquistato Motorola Mobility 2 proprio in questa prospettiva. Ma per Nokia vorrebbe dire rinunciare a un asset importante (venderebbe anche tutti i brevetti collegati ai cellulari di nuova generazione) e in un momento di crisi di mercato farebbe ancora più fatica a rilanciarsi. 

Ovviamente, sul palco del Ces nessuno ne ha parlato e Ballmer non si è prestato alle domande dei giornalisti in sala. Solo il tempo dirà se Nokia sarà effettivamente fagocitata da Microsoft. Intanto il sistema operativo si prepara a invadere i vostri computer a casa e in ufficio per l'ottava volta. Per usare le parole di Ballmer: "Windows, Windows, Windows".  Eccolo, in tre parole, il futuro secondo Microsoft. 
(09 gennaio 2012)

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Sorgenti calde e nuove specie
I misteri degli abissi estremi

Spedizione britannica scandaglia i fondali sotto le isole Cayman ai Caraibi e rivela le sorgenti idrotermali più profonde mai osservate, a cinque chilometri sotto la superficie delle onde. Ambienti estremi che, a dispetto delle condizioni proibitive, pullulano di vita di ALESSIA MANFREDI

E' UN mondo misterioso e ricchissimo quello che si nasconde nelle profondità oceaniche, chilometri al di sotto della superficie delle onde. Abitato da creature aliene, perfettamente adattate ad un ecosistema che sfida assiomi e nozioni consolidate. Dopo gli ultimi arrivati, granchi yeti e i polpi fantasma scoperti nei fondali del Mar Antartico, un'ulteriore conferma viene da una spedizione della nave britannica di ricerca James Cook, che ha svelato i segreti delle sorgenti idrotermali più profonde mai osservate fino ad ora, sotto le isole Cayman ai Carabi. E delle forme di vita che là sotto sono perfettamente a proprio agio, a partire da una nuova specie di gambero, mai osservata prima, che ha la particolarità di non avere occhi ma è dotata di un organo sensibile alla luce sul dorso; o esili anemoni che adornano le pendici di camini vulcanici sottomarini, crostacei simili a pulci, pesci serpente, stranissime lumache.
 
A guidare la spedizione il dottor Doug Connelly del centro oceanografico nazionale 1 di Southampton, e il collega Jon Copley dell'Università di Southampton 2 che su Nature Communications 3 ne descrivono nel dettaglio i risultati, rivelando sorgenti sottomarine da cui fuoriescono getti d'acqua incandescente, oltre i 450 gradi, ricca di minerali, e black-smokers, fumarole che sparano verso l'alto colonne di fluidi bollenti scurissimi. Un ambiente apparentemente proibitivo, che invece pullula di vita.
 
FOTO 4 e VIDEO 5

Questi habitat erano sconosciuti fino ad una trentina di anni fa, quando le prime sorgenti idrotermali vennero scoperte quasi per caso, nella dorsale medio-oceanica atlantica. Da allora hanno regalato qualcosa come 500 nuove specie faunistiche, un vero tesoro per gli addetti ai lavori. "Si tratta di una zona particolare, in cui il fondale si allarga e si creano fessurazioni da cui entra acqua di mare in profondità, che si riscalda e riesce caldissima attraverso 'camini', arricchita di sostanze come metano e composti di zolfo", spiega Giandomenico Ardizzone, professore di biologia marina all'Università La Sapienza di Roma.
 
Una piccola rivoluzione, che ha scosso riferimenti biologici dati per assodati grazie all'osservazione di ecosistemi totalmente ignoti, quasi privi di senso a quelle profondità. "E' come atterrare su un altro pianeta, in cui la vita si sviluppa sfruttando altri canali", continua il professore. Così in basso, infatti, non esiste fotosintesi, ma batteri e microrganismi sfruttano zolfo, metano ed altri minerali da cui traggono energia. E ci sono proprio loro, presenti in grandissime quantità, alla base delle altre forme viventi dei fondali.
 
La James Cook ha solcato le onde caraibiche nell'aprile del 2010 e scandagliato i fondali sotto le Cayman con un robot sottomarino, battezzato Autosub6000, in compagnia di HyBis, un altro veicolo col quale ha 'passeggiato' in profondità. Grazie allo sguardo che hanno restituito sono emersi i 'camini' vulcanici più profondi mai osservati, cinque chilometri sotto la superficie delle onde: quel Beebe Vent Field, così chiamato dagli scienziati in omaggio al primo scienziato ad avventurarsi nelle profondità oceaniche, da cui sgorgano liquidi caldi ricchi di rame che si proiettano nell'oceano quattro volte più in alto rispetto ad ogni altra sorgente idrotermale nota. Con temperature che toccano i 450 gradi e oltre, dicono i ricercatori.
 
Eppure laggiù si ammassano fino a 2mila gamberi per metro quadrato, che, grazie all'organo dorsale sensibile alla luce, riescono a muoversi anche con una luminosità molto tenue. La nuova specie è stata chiamata Rimicaris hybisae, e risulta simile ad un'altra, la Rimicaris exoculata, trovata a 4mila km di distanza, sul mid-atlantic ridge. Come tali specie riescano a disperdersi fra sistemi separati, senza comunicazione, rimane un mistero.
 
Centinaia di anemoni dai tentacoli bianchi sono stati trovati vicino alle fessure dove l'acqua bollente fuoriesce dal letto marino. Le fumarole trovate sulle chine superiori di una montagna sottomarina, il Mount Dent, che si innalza di circa 3 km dai fondali sotto le Cayman - una sorpresa per gli scienziati, che hanno ipotizzato che simili strutture siano molto più comuni del previsto anche in aree dove non ci si aspetterebbe di trovarli, come questa - sono piene di pesci simili a serpenti, nuove specie di lumache e crostacei-pulce. Numerosi ed in perfetta salute: "Una sfida ad assiomi come il fatto che luce e ossigeno siano fondamentali per la vita", sottolinea ancora Ardizzone. E sulla base di nuove conoscenze ci si potrebbe spingere ancora più in là, "ipotizzando, perché no, che la vita sia iniziata sul fondo del mare, per avvicinarsi poi pian piano alla superficie terrestre", conclude l'esperto.  
(10 gennaio 2012)
 

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