mercoledì 1 febbraio 2012

hahahahaahaha

Rossi sorride: è a 7 decimi
"Ci avrei messo la firma"

SEPANG (Malesia), 31 gennaio 2012

Test a Sepang: Lorenzo su Yamaha il più veloce, ma Vale con la nuova Desmosedici è a suo agio: "La Ducati ha fatto un gran lavoro, c'è da crescere, ma sento la moto e mi sono divertito". Stoner out per mal di schiena, Dovizioso 6° e non al top dopo l'operazione alla clavicola

Valentino Rossi in pista con la nuova GP12 in Malesia. Epa
Valentino Rossi in pista con la nuova GP12 in Malesia. Epa
Il debutto è positivo, quasi felice verrebbe da dire. Valentino Rossi mette in pista la "sua" moto, nel senso di quella con il telaio perimetrale in alluminio, alla "giapponese", che aveva sempre sognato, e si ritrova competitivo. Dopo il primo dei tre giorni di test in Malesia, sul circuito di Sepang, finisce 5° a 735/1000 da Jorge Lorenzo, che una volta sarebbe stato un distacco da far urlare allo scandalo, e che invece adesso deve essere preso come un incoraggiante inizio per una nuova avventura. La rincorsa ai primi.
vale subito veloce — Valentino, che ha usato soltanto la moto nuova (pur avendo a disposizione altre 2 del vecchio tipo) è stato subito veloce. Addirittura, a metà giornata, era arrivato poco sopra i 4 decimi di ritardo. Poi era risalito a 1"1, facendo temere un replay della passata stagione, quindi è sceso ancora a un gap accettabile. La Desmosedici GP12 è tutta da sviluppare, quindi si può almeno dire che la partenza è stata positiva. Soprattutto per il pesarese, visto che il suo compagno Nicky Hayden resta ben staccato: 10° a quasi 1"5, come nel 2011. "Prima di iniziare a girare - ha detto Valentino - avrei messo la firma per finire i tre giorni con un distacco inferiore al secondo. Dopo il primo siamo già a 7 decimi. C'è ancora da lavorare, soprattutto nell'erogazione della potenza, ma almeno riesco a guidare, la moto sente le modifiche che facciamo e, soprattutto, mi sono divertito a guidare, senza nemmeno un errore. Mi sembra proprio che la Ducati abbia fatto un grandissimo lavoro, adesso tocca a me e alla squadra provare a fare la differenza".
twitter — Valentino ha confermato le buone sensazioni attraverso diversi messaggi inviati su twitter: "Scusate il ritardo. Buone sensazioni sulla nuova #batducati nel primo giorno di test. La moto è più maneggevole e si lascia guidare". "Finalmente si può spingere forte in frenata e in entrata di curva. E' solo la prima uscita e c'è tanto da fare, ma sono contento!". "Alla fine quinto tempo a 7 decimi da Lorenzo, ma Pedrosa Spies e Crutchlow sono molto vicini, soprattutto come passo". "Per avere un'idea più chiara dovremmo vedere che tempo riusciamo a fare alla fine del test. Comunque oggi mi sono anche divertito!".
Rossi con un nuovo casco in carbonio, più aerodinamico. Reuters
Rossi con un nuovo casco in carbonio, più aerodinamico. Reuters
stoner k.o. con la schiena — La giornata ha visto la sorpresa di Casey Stoner fermo ai box, senza nemmeno fare un giro, perché mentre si preparava a scendere in pista gli si è bloccata nuovamente la schiena. L'australiano campione del mondo evidentemente ha un problema che ogni tanto salta fuori, ma inspiegabilmente non fa nulla per risolverlo definitivamente. Così il bastone del comando è stato preso da Lorenzo, fermo da 5 mesi dopo l'amputazione dell'anulare sinistro, ma subito velocissimo. Con lui lo è la Yamaha, che piazza 3 moto nei primi 4 (Crutchlow 3° a 546/1000; Spies 4° a 577/1000), con l'esclusione di Andrea Dovizioso (6°), che soffre per la clavicola destra operata da non troppo tempo. Pedrosa, con la Honda Hrc, è 2° a 346/1000. Lontanissime le nuove Crt: Colin Edwards prende 6"5.
I tempi di martedì 31 gennaio: 1. Lorenzo (Yamaha) 2'01"657; 2. Pedrosa (Honda) 2'02"003; 3. Crutchlow (Yamaha) 2'02"221; 4. Spies (Yamaha) 2'02"234; 5. Rossi (Ducati) 2'02"392; 6. Dovizioso (Yamaha) 2'02"751; 7. Barbera (Ducati) 2'02"773; 8. Nakasuga (Yamaha) 2'02"829; 9. Bautista (Honda Gresini) 2'02"869; 10. Hayden (Ducati) 2'03"151; 11. Bradl (Honda) 2'03"668; 12. Abraham (Ducati) 2'03"781; 13. Battaini (Ducati) 2'04"986; 14. Akiyoshi (Honda) 2'04"971; 15. Edwards (Crt Suter) 2'08"240; 16. Torres (Crt Ftr) 2'10"671; 17. Silva (Crt Ftr) 2'11"267.
dal nostro inviato
Filippo Falsaperla© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Svelata la prima F.1 2012
È la Caterham, c'è Trulli

Milano, 25 gennaio 2012

Presentazione via Twitter e F.1 Racing della ex Lotus, avrà i motori Renault e come piloti l'abruzzese e Kovalainen. Resta l'incognita Petrov: il russo potrebbe anche occuparsi dello sviluppo delle Pirelli


Il profilo della nuova Caterham
Il profilo della nuova Caterham
Il team Caterham ha svelato la monoposto che verrá schierata nel Mondiale 2012 di Formula 1. La scuderia, la prima a mostrare la nuova creatura, ha scelto una presentazione particolare. L'immagine della CT01 monopolizza la copertina del magazine F.1 Racing. Una foto, poi, è stata pubblicata sulla pagina Twitter della squadra. La Caterham, erede del team Lotus che ha corso nelle ultime 2 stagioni, utilizzerà motori Renault. I piloti ufficiali sono Jarno Trulli e il finlandese Heikki Kovalainen.
giallo petrov — Il discorso piloti, in realtà, è ancora un po' fumoso nel senso che anche Vitaly Petrov potrebbe essere della partita. Il russo, che oggi ad Abu Dhabi ha scarrozzato i giornalisti sulla biposto in occasione della presentazione dei nuovi pnaumatici Pirelli per il 2012, potrebbe infatti essere in lizza per uno dei due posti titolari. In realtà sembra più probabile che per la prossima stagione si dovrà accontentare di essere collaudatore della stessa Pirelli. Se ne saprà di più nelle prossime settimane. "Vorrei restare in F.1 - ha spiegato Petrov - perché perdere l'anno significherebbe avere poi maggiori difficoltà a rientrare. Però non posso ancora dirvi nulla, aspettate una settimana..."
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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“Dirottò rimborsi per 13 milioni sulle sue società”. Indagato ex tesoriere Margherita 

Per i pm di Roma, dal 2008 al 2011 Luigi Lusi si è appropriato dei rimborsi elettorali e di alcuni finanziamenti del Pd. Il tutto senza che nessuno si sia accorto di nulla, a meno che l'accusato non stia coprendo qualcuno: su questo punto gli inquirenti vogliono vederci chiaro. E intanto Francesco Rutelli scarica l'ex responsabile delle casse margheritine e attuale senatore democratico
L'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi
Per i pm di Roma, il tesoriere dirottava su società a lui riconducibili milioni e milioni di euro di proprietà del suo partito e usava quei soldi (tredici milioni dilazionati in novanta bonifici ‘sospetti’) per scopi personali, tra cui l’acquisto di una casa nel pieno centro di Roma. Il tutto, come se nulla fosse. Transazioni finanziarie non isolate, d’altronde, per un’azione andata avanti per ben due anni e mezzo, tra il gennaio 2008 e l’estate del 2011. E nell’arco di tempo in questione, il presunto ‘gabbato’ non si accorge di nulla. Possibile? E’ quanto vogliono stabilire i magistrati della Procura capitolina, che hanno iscritto nel registro degli indagati l’ex tesoriere della Margherita-Dl, e attuale senatore del Pd, Luigi Lusi per la presunta appropriazione di somme legate a rimborsi elettorali relative al partito di centrosinistra prima che confluisse nel Pd.

La somma non è stata ufficialmente confermata, ma dovrebbe aggirarsi attorno a 13 milioni. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna e diretta dal pm Stefano Pesci. Nei giorni scorsi – da quanto si è appreso – Lusi è stato già interrogato dai magistrati inquirenti ed avrebbe fatto alcune ammissioni. Oltre a Lusi, l’unico ad avere potere di firma per il trasferimento delle somme era Francesco Rutelli, già leader della Margherita-Dl. Ma l’attuale segretario dell’Api ha deciso di scaricare Lusi: assistito dall’avvocato Titta Madia, si è costituito parte offesa nel procedimento. “Abbiamo appreso con sconcerto, alcuni giorni fa, che il senatore Lusi aveva confessato innanzi all’autorità giudiziaria di essersi appropriato di ingenti somme di denaro di proprietà della Margherita-DL”, hanno affermato affermano in una nota congiunta Francersco Rutelli, Enzo Bianco e Giampiero Bocci. “La notizia è incredibile per la personalità di Lusi, che ha goduto della massima stima e fiducia degli organi del partito, anche concorrendo a fare della Margherita un raro caso di partito con bilanci sani e in attivo. Ciò ci ha indotto a dare corso immediato a tutte le azioni giudiziarie come parte offesa e ad attivare gli accertamenti necessari per la verifica delle modalità dell’ammanco”. “Lusi ha quindi dato le sue dimissioni da tesoriere della Margherita-Dl – conclude la nota – ed ai magistrati procedenti ha manifestato la sua intenzione di restituire, in tempi brevissimi, le somme di cui si è appropriato e che sono nella sua disponibilità”.

Ecco la casa acquistata dal senatore Lusi


Il diretto interessato, però, racconta una storia diversa. O, meglio, si limita a dichiarazioni che offrono il fianco a varie interpretazioni. “Ho parlato con i giudici e mi sono assunto le responsabilità di tutto e di tutti” ha detto Lusi al Corriere della Sera. Chi sono quei ‘tutti’? L’ex tesoriere della Margherita preferisce tacere, così come sull’ipotesi di patteggiare la pena per quello che ha fatto. “Le dirò solo quel che qualunque tesoriere di un partito deve dire se succede qualcosa, e cioè che mi assumo ogni responsabilità”. Lusi ha coperto qualcuno? “La cosa che più mi sta a cuore, in questo momento, è la mia famiglia”. Lui non parla, il suo ex partito lo scarica e gli inquirenti cercano di capire se dietro la presunta appropriazione indebita ci siano altre ‘dinamiche’.

Intanto le reazioni sono di “sconcerto” come nel caso dell’ex Margherita e oggi deputato Pd, Pierluigi Castagnetti, che a ilfattoquotidiano.it dichiara anche: “Siamo parte offesa, vanno subito recuperate queste risorse, ho chiesto ad Enzo Bianco di convocare subito un’assemblea nazionale degli ex della Margherita”. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è più cauto: ”Ci sono accertamenti in corso, noi non ne sapevamo niente e ora aspettiamo chiarezza. Se emergeranno responsabilità individuali, il Pd prenderà provvedimenti applicando le sue regole”.

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