giovedì 12 maggio 2011

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IL CASO

Facebook, intrigo anti-Google
Pagava per articoli denigratori

L'ultima mossa nella guerra tra i due colossi: una società di Pr ingaggiata dal social network proponeva a blogger e giornalisti informazioni per mettere in cattiva luce il concorrente. Smascherati, Zuckerberg e soci rischiano l'effetto boomerang

RIVALI, certo. Ma la battaglia fra i due giganti della tecnologia, Facebook e Google, è arrivata ora a non escludere alcun colpo, in una escalation che ha portato il sovrano dei social network a ingaggiare una famosa società di pubbliche relazioni per promuovere, fra autorevoli blogger e media, pezzi critici sulla tutela della privacy da parte del colosso di Mountain View.

La campagna di stampa negativa ordita segretamente da Facebook ai danni del concorrente, svelata da Usa Today e da The Daily Beast, è stata immediatamente ripresa da giornali e siti, rivelandosi un boomerang. In rete è nato un vero e proprio caso e fioccano le critiche alla creatura di Mark Zuckerberg, che di certo non ne esce bene. E c'è da scommettere che la guerra fra i due colossi si arricchirà ora di nuovi capitoli.

"Pr fiasco" è uno degli appellativi più gentili riservati alla goffa manovra messa in piedi nel tentativo di gettare fango su Google. La società di pubbliche relazioni assoldata per il lavoro è la Burston-Marsteller. E uno dei suoi addetti è stato beccato mentre cercava di proporre al blogger Chris Soghoian, che si occupa di questioni di sicurezza in rete, dati e informazioni su Social Circle, un network di Google che permette agli utenti di Gmail di vedere informazioni non solo dei loro amici, ma di amici degli amici, o "contatti secondari". E cercava di spingere l'esperto ad approfondire indiscrezioni secondo cui Google viola sistematicamente la privacy dei propri utenti. Non solo: si è anche offerto di scrivere lui il pezzo per il blogger, o quanto meno di aiutarlo, incassando però il rifiuto di Soghoian. Che ha anche deciso di rendere pubblica la storia, diffondendo le e-mail che lui e il suo "contatto" alla Burston-Marsteller si erano scambiati.

In una di queste, l'addetto della società di Pr attacca senza mezzi termini Google, accusando Mountain View di avere alle spalle una storia ben nota di violazioni dei diritti della privacy degli utenti internet in America. Il servizio di Google, sempre secondo le informazioni dell'addetto Burston-Marsteller, sarebbe in particolare, "l'ultimo congegno ideato per rubare dati personali e mettere insieme dossier estremamente personali su milioni di utenti".

Usa Today per primo ha rivelato l'esistenza della campagna di stampa negativa ai danni di Google, ma non ha individuato il mandante. Svelato, invece, da The Daily Beast: si tratta di Facebook, che, davanti alle prove, non ha potuto che ammettere di essersi rivolto alla Burston-Marsteller, provando ad abbozzare una spiegazione: "Google compie azioni che suscitano preoccupazioni sul versante della privacy. E poi Facebook non apprezza i tentativi di utilizzare i propri dati da parte di Google, nel suo servizio di social network".

À la guerre comme à la guerre, è vero. Ma la mossa di Facebook di certo non ha giovato all'immagine dell'azienda. Caduta di tono o vera e propria "catastrofe"? I giudizi sono di vario grado, univoci però nella bocciatura. L'episodio non fa che confermare che ormai i due big, nati con obiettivi diversi - Facebook social media, Google motore di ricerca per eccellenza - si stanno pericolosamente avvicinando, rischiando di pestarsi i piedi. E di competere, sempre più da vicino, per il monopolio della pubblicità online. Finora i tentativi di Mountain View di sviluppare il versante social non hanno avuto particolare successo. Eppure, visti gli ultimi sviluppi, qualche pensiero a Facebook devono averlo dato.
 
(12 maggio 2011)
 
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Napolitano: “In altri paesi per gli scandali i parlamentari si dimettono”
Il Capo dello Stato a Firenze per i 150 anni dell'Unità d'Italia risponde agli studenti universitari. "Non rassegniamoci al divario tra Sud e Nord", dice. E sulla Libia: "L'Italia non ha dichiarato nessuna guerra"
“Faccio quello che posso e che devo fare secondo la Costituzione”. Giorgio Napolitano, a Firenze in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, ha così risposto a un giovane universitario. “Sento la responsabilità e la fiducia che mi viene tributata dagli italiani di tutte le idee politiche e di tutte le condizioni sociali”. Non si è tirato indietro a nessun quesito. In merito agli scandali italiani, il Capo dello Stato ha fatto riferimento all’Inghilterra e agli scandali sulle note spese gonfiate. “In altri paesi i parlamentari investiti da uno scandalo si dimettono, mentre in Italia abbiamo uno scala di giudizio un po’ diversa”, ha detto. Napolitano ha poi puntato l’accento sulla necessità di non “svilire il ruolo del Parlamento” e ha detto che “cadono le braccia a vedere la presenza di così poche donne parlamentari”. Inoltre, l’inquilino del Colle, ha lanciato un monito sul federalismo, “non basta quello fiscale”, e ha invitato a fare attenzione “a parlare di sgretolamento dell’unità del paese”, puntualizzando come il debito “non è solo di Roma ma di tutta Italia” e che per quanto esista il divario tra Nord e sud “ma non bisogna rassegnarsi”. Infine la crisi in Libia, Napolitano, sempre rispondendo a una domanda di uno studente, ha voluto sottolineare che “l’Italia non ha dichiarato nessuna guerra”.

Il Capo dello Stato è stato accolto da una folla, tra applausi e bandiere tricolori a Palazzo Vecchio dove partecipa alle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. Napolitano è stato incitato dalle tante persone che lo attendevano in piazza Signoria con il grido “Bravo presidente, continua così”. Napolitano è stato accolto al suo arrivo dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. Un lungo applauso ha accolto Napolitano anche all’ingresso al Salone dei Cinquecento, dove l’Inno di Mameli è stato eseguito da due fisarmonicisti, cantato da tutti i presenti in piedi.

Un incontro durato oltre un’ora, durante il quale il Capo dello Stato ha dunque affrontato diversi temi centrali dell’agenda politica nazionale e internazionale, assecondando la curiosità degli studenti universitari accorsi a Palazzo Vecchio per incontrarlo. Il ruolo istituzionale non ha ingessato il Presidente della Repubblica, che è apparso a suo agio anche a rispondere ai quesiti apparentemente più compromettenti, come sugli scandali che coinvolgono i politici. “Qualche tempo fa ha fatto molto clamore in Gran Bretagna, mentre da noi quel clamore sembrò eccessivo, perché abbiamo una scala di giudizio un po’ diversa. Era accaduto che alcuni parlamentari – ha detto – avevano abusato dei loro privilegi e quando furono scoperti seguirono le dimissioni di alcuni di loro e dello speaker del parlamento. Tra le spiegazioni che furono date ne ricordo una: quei poveri parlamentari inglesi erano demotivati perché i poteri della Camera dei comuni si erano ridotti in seguito a quel processo che ho descritto”, ha detto.

Napolitano ha poi risposto in merito ai poteri dello Stato, sottolineando come “in Italia il Parlamento non è condannato né destinato a sparire né a un esercizio povero e meschino delle sue facoltà”, ha detto. C’è un processo, non solo in Italia, ha spiegato il presidente della Repubblica, che porta ad un trasferimento di competenze a livello internazionale da una parte, e a livello locale dall’altra, con la devoluzione verso livelli istituzionali locali.

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Francia, un Rossi da battaglia
"La Ducati migliora sempre"

Alla vigilia delle prime prove libere del GP di Le Mans, il pesarese spiega i progressi sulla Desmosedici: "Il telaio anteriore ha reso la moto migliore, sul motore aspettiamo il Mugello. Certo anche gli altri crescono". Nuove scintille Lorenzo-Simoncelli?

LE MANS (Francia), 12 maggio 2011 - Il mondiale si è trasferito in Francia dove domenica, sullo storico circuito Bugatti di Le Mans, si correrà la quarta gara della MotoGP. I test in Portogallo hanno dato buoni frutti per Valentino Rossi e la Ducati, con un miglioramento dei tempi di circa un secondo. "Con la parte nuova del telaio anteriore che abbiamo provato - ha detto Rossi a Le Mans - la Ducati va meglio, ho migliorato, peccato che lo abbiano fatto anche gli altri. Per noi, con la Ducati, ogni pista è nuova. Devo vedere come la moto si adatta al circuito e come io mi adatto a lei. Ma ci stiamo lavorando".
scaramuccia — Dopo la scaramuccia in pista a Jerez con Casey Stoner, la polemica con Rossi non sembra attenuata. Stoner, infatti, ha replicato a Valentino che lo aveva indicato come disturbatore nei test del Portogallo, affermando di aver sbagliato una curva e di essersi infilato con una manovra di fortuna accanto a Rossi in curva per non buttarlo giù. "Sì, sì - ha sorriso Valentino - ha ragione lui". Certo questi due piloti saranno i sorvegliati speciali per lo spettacolo che potranno dare, vista la loro accesa rivalità.
assetto — Per Rossi comunque, si profila un altro week end di lavoro alla ricerca di un assetto ottimale. "Il nostro problema - afferma - è che arriviamo a un certo limite con facilità. Questo accade nel venerdì mattina, poi già dal sabato pomeriggio, gli altri migliorano e noi non lo facciamo allo stesso modo. Le Mans è una pista dove sono sempre andato bene, anzi, a dire il vero è una pista che è sempre piaciuta alla mia M1 (la Yamaha usata fino allo scorso anno, n.d.r.). Ma anche la Ducati qui non è mai andata malissimo. Lo scorso anno sia Stoner che Hayden avevano fatto una buona gara, speriamo di farlo anche noi".
rincorsa — Nonostante la Ducati abbia mostrato progressi, ci sarà da rincorrere. "Non so quantificare - ha detto Valentino - in questo momento quale possa essere il distacco tra me e gli altri. Per essere soddisfatto dovrei fare la pole, ma credo che non succederà. Potremmo essere più vicini, ma dobbiamo ancora lavorare tantissimo, perché i primi tre vanno veramente forte. Dobbiamo sicuramente migliorare i risultati delle prime tre gare. Con questa modifica alla parte anteriore del telaio riusciamo a lavorare meglio sulla moto e in Portogallo abbiamo fatto molti passi avanti. In questa gara userò già entrambe le moto a mia disposizione con i nuovi pezzi".
motore — Il telaio è stato adattato alle esigenze di Valentino, ora tocca al motore. "Per quello - ha detto Vale - dovremo ancora aspettare. Abbiamo provato delle novità ma per usarle dovremo attendere di punzonare il terzo motore della stagione, forse prima del Mugello. Lì ci saranno anche degli alti test, ma non so se saranno solo per le nuove 1000cc o si potrà chiedere di provare anche con le attuali 800cc. Altre novità arriveranno dopo l'estate".
jorge contro sic — Nel week end di Le Mans, gli occhi sono anche puntati su un'altra rivalità. Oltre al duello Rossi-Stoner, c'è da vedere come andrà a finire la questione Simoncelli-Lorenzo. In questa settimana, infatti i toni si sono scaldati molto soprattutto in Spagna, dove Simoncelli è stato dipinto come il "pilota più scorretto degli ultimi tempi". Marco non ha replicato, di certo non si farà passare facilmente dal campione del mondo in carica, ma cercherà di rendergli la vita difficile.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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