giovedì 5 maggio 2011

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Gran Bretagna arriva lo scudo fiscale: ma il conto per gli evasori sarà più caro che in Italia 

Sarà applicata anche una sanzione una tantum per sanare tutte le tasse non pagate in passato. Un trattamento ben diverso rispetto a quello riservato da Tremonti agli evasori italiani che, a partire dal luglio del 2009, hanno pagato un'aliquota del 5%, senza l’applicazione di alcuna penale o sanzione
Gli inglesi che hanno nascosto miliardi di sterline in Svizzera pagheranno al fisco britannico il 50% sui redditi generati oltrefrontiera. A rivelarlo è il Financial Times che in un articolo, pubblicato ieri, parla di “accordo senza precedenti tra Svizzera e Gran Bretagna, che renderà legali i patrimoni non dichiarati”. Lo scudo fiscale all’inglese dovrebbe entrare in vigore nel corso del mese di maggio e dal quotidiano finanziario di Londra viene visto come una mezza sconfitta: “negli ultimi due anni i governi a livello internazionale hanno combattuto contro i paradisi fiscali per cancellare il segreto bancario e denunciare pubblicamente gli evasori. Ora la rotta è cambiata”. I paradisi fiscali restano al loro posto, ma almeno si cerca di limitare i loro danni, portando a casa il massimo possibile dagli evasori.

Grazie all’accordo con le autorità svizzere il governo inglese dovrebbe riuscire a recuperare 3 miliardi di sterline (3,3 miliardi di euro): oltre alla tassazione al 50% dei redditi generati sui conti svizzeri, sarà applicata anche una sanzione una tantum per recuperare tutte le tasse non pagate in passato. Un trattamento ben diverso rispetto a quello riservato dal ministro Tremonti agli evasori italiani che, a partire dal luglio del 2009, hanno rimpatriato 104,5 miliardi di euro pagando una misera aliquota del 5%, senza l’applicazione di alcuna penale o sanzione. Alle casse del Tesoro lo scudo ha fruttato 5,6 miliardi di entrate. Se si fosse seguita la strada inglese, avremmo forse potuto portare a casa molto di più, grazie alle tasse sui capitali esportati all’estero. Utopia irrealizzabile? Considerando quello che si preparano a fare gli inglesi sembra proprio di no. Grazie all’accordo, le autorità di Berna tasseranno i patrimoni britannici in Svizzera per conto del governo inglese. I ricavi saranno poi trasferiti a Londra, mentre i nomi degli evasori continueranno a rimanere segreti. “La mossa del governo inglese sarà considerata controversa da molti perché finirà per trattare meglio gli evasori offshore rispetto ai cittadini onesti che pagano le tasse in patria”, scrive il Financial Times. “Ma sarà salutata con favore da alcuni settori della società, perché è un’azione pragmatica per recuperare entrate fiscali da investitori che, molto probabilmente, non sarebbero mai stati toccati”.

Le trattative tra Gran Bretagna e Svizzera dovrebbero arrivare alla fase conclusiva entro la fine della settimana. In cambio della tassazione degli asset inglesi, la Svizzera chiede di migliorare l’accesso al mercato britannico da parte delle banche private elvetiche che non hanno una filiale in Inghilterra. Un accordo simile starebbe per essere siglato anche tra Svizzera e Germania. “La disponibilità della Svizzera a negoziare in trattative di questo tipo sarebbe stata impensabile fino due o tre anni fa”, ha dichiarato al Financial Times Andrew Watt, direttore dello studio di consulenza Alvarez & Marsal. “Anche se a molti può sembrare inadeguato, anche se è solo un piccolo spiraglio di luce, rimane un risultato sorprendente”.

In base a quanto riporta il Financial Times, alcuni investitori britannici si preparerebbero a spostare i loro capitali dalla Svizzera ad altri centri finanziari, come Singapore, Hong Kong, Dubai e gli Stati Uniti. Gli italiani, invece, starebbero ricominciando a esportare in massa i propri capitali nelle banche del Ticino. In attesa del prossimo scudo.

(articolo aggiornato alle 20.30 del 4 maggio 2011)
 
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Turchia, Vettel non si fida
"La Ferrari sarà pericolosa"

L'iridato della Red Bull teme la concorrenza in vista di Istanbul: "In queste tre settimane tutti saranno migliorati. Temo la crescita del Cavallino". Poi pensa già al Mondiale: "La cosa più importante è essere costanti nel rendimento". Maranello non si esprime sul progetto di Exor e News Corp sui diritti della F.1

Sebastian Vettel, 23 anni, iridato nel 2010. Ansa
Sebastian Vettel, 23 anni, iridato nel 2010. Ansa
ISTANBUL (Turchia), 4 maggio 2011 - "Occhio alla Ferrari". Sebastian Vettel non si fida del Cavallino. Il Mondiale di F.1 approda in Europa con il GP di Turchia di domenica e il campione del mondo, grazie ad un'eccellente Red Bull, ha vinto 2 delle prime 3 gare stagionali e guida la classifica iridata. A Istanbul, gli equilibri in pista potrebbero cambiare visto che tutti i team, nelle ultime 3 settimane, hanno lavorato parecchio.
OCCHIO ALLA ROSSA — "La strada è ancora lunga - ammette Vettel - e tutto può succedere. Non bisogna perdere di vista la Ferrari. E non andrebbero sottovalutati nemmeno Mercedes e Renault. Due vittorie e un secondo posto sono un buon inizio per me. Ma non possiamo fermarci, dobbiamo continuare a spingere in ogni gara per tenere la concorrenza sotto pressione. La cosa più importante è mantenere un rendimento costante per tutta la stagione".
PATATRAC 2010 — Un anno fa, a Istanbul, Vettel è stato protagonista di un grottesco incidente con il compagno di squadra Mark Webber. "Non posso cambiare quello che è giá successo. Ma posso imparare dal passato. Io guardo avanti e penso solo al prossimo impegno. La nostra monoposto è competitiva, ma questo non significa che non dobbiamo fare più nulla. Non possiamo permetterci di rimanere fermi, la concorrenza è forte". Rispetto ai rivali, finora la Red Bull non sempre ha potuto contare sull'apporto sistematico del Kers. "Ho già detto diverse volte che il Kers è un vantaggio. Abbiamo avuto qualche problema, ma nella nostra squadra c'è gente in gamba che se ne sta occupando. Non sono preoccupato in vista della prossima gara".
LA FERRARI NON COMMENTA — Intanto nell'ambiente della F.1 si continua a parlare del comunicato emesso ieri da Exor e News Corp sull'intenzione di unirsi per un progetto di acquisto dei diritti commerciali della F.1. La Ferrari non ha espresso nessun commento, limitandosi a una brevissima dichiarazione. "Servono stabilità e sviluppo a lungo termine".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Tutor, botta e risposta. Il sistema senza segreti

Categoria: Codice della Strada | 20 Marzo 2009 | Claudio Cangialosi

Come funziona davvero il Tutor? Quali sono i suoi segreti? Ildispositivo sviluppato e brevettato da Autostrade per l'Italia egestito dalla Polizia Stradale, che pur rilevando gli eccessi divelocità, si distingue nettamente dai classici sistemi automatici dimisurazione della medesima poiché rileva principalmente la velocitàmedia dei veicoli. Ma sono tanti i quesiti ancora irrisolti che gliautomobilisti italiani pongono quotidianamente agli addetti ao lavori.

Ecco quindi, in una sessione di domande e risposte, le spiegazionidell'Asaps, associazione amici polizia stradale, sul Tutor.

Come funziona il sistema?

Il veicolo in transito viene inizialmente fotografato (con data e ora)da apposite fotocamere installate generalmente su un pannello messaggi,e nel suo transito trasporta una carica magnetica attraverso dueconduttori annegati sotto l'asfalto. Prima di raggiungere il punto dicontrollo finale, il veicolo può attraversare ulteriori cavalcavia opannelli: se esso ha viaggiato ad una velocità media oltre il limitestabilito, delle segnalazioni luminose invitano il conducente arallentare. All'altezza del punto di controllo, il veicolo vienenuovamente fotografato con data e ora, ma se la sua velocità media èstata inferiore o uguale al limite massimo, le due foto vengonoscartate dal sistema. Le rimanenti sono quelle di chi ha viaggiato aduna media superiore al limite. Il calcolo della velocità mediastabilisce con certezza che durante la tratta l'automobilista haviaggiato, almeno per un istante, ad una velocità uguale alla mediacalcolata.
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La sentenza n. 3641 del 15.10.08 del Giudice di Pace di Viterbo haannullato la multa elevata ad un automobilista dalla Polstrada conl'ausilio del Tutor sull'autostrada A1. Il Giudice ha rilevato,infatti, che il Tutor, quando rileva la velocità media, non rientranella categoria dei misuratori di velocità, come ad esempiol'autovelox, e pertanto a tale dispositivo deve essere applicata unariduzione della velocità del 15% e non del 5% come è avvenuto nel casospecifico. Tutto ciò premesso vorrei sapere se il sistema Tutorattualmente prevede ancora una riduzione di velocità del 5% o se questaè stata portata al 15%.


La nota sentenza del Giudice di Pace di Viterbo - scrive - in effettiha dato una sua interpretazione sulle modalità di accertamento esoprattutto sulla applicazione della percentuale di tolleranza sullavelocità accertata. È bene dire subito che la sentenza stessa è stataimpugnata e che altri Giudici di Pace si sono espressi in modo diverso.Sarà forse la Cassazione a dire l'ultima parola. Cominciamo col direche l'articolo 345 comma 1 del Regolamento d'Esecuzione al Codice dellaStrada dice testualmente: le apparecchiature destinate a controllarel'osservanza dei limiti di velocità devono essere costruite in modo daraggiungere detto scopo fissando la velocità del veicolo in un datomomento in modo chiaro ed accertabile, tutelando la riservatezzadell'utente.

"E il comma 2 - continua - recita: le singole apparecchiature devonoessere approvate dal Ministero dei lavori pubblici. In sede diapprovazione è disposto che per gli accertamenti della velocità,qualunque sia l'apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato siaapplicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Nellariduzione è compresa anche la tolleranza strumentale. Non possonoessere impiegate, per l'accertamento dell'osservanza dei limiti divelocità, apparecchiature con tolleranza strumentale superiore al 5%.

Quindi la prima riflessione si deve fare sul concetto di velocità delveicolo in un dato momento. Cioè si dovrà comprendere se il datomomento deve considerarsi quello istantaneo o anche quello di un trattoche si percorre in alcuni minuti. Secondo il nostro parere, per quelloche può valere, ma anche secondo il parere del Ministero dell'Interno,il concetto relativo a un dato momento deve considerarsi in modoestensivo. Il secondo comma poi è chiarissimo: per gli accertamentidella velocità, qualunque sia l'apparecchiatura utilizzata, al valorerilevato sia applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5km/h. Addirittura la norma stabilisce in modo inequivocabile che: nonpossono essere impiegate, per l'accertamento dell'osservanza dei limitidi velocità, apparecchiature con tolleranza strumentale superiore al5%. In sostanza non si può utilizzare una apparecchiatura che prevedatolleranze superiori al 5%.

La previsione di tolleranze superiori al 5%, che possono arrivare finoal 15% è contenuta nel 3° comma dello stesso articolo 345 delRegolamento, ma fa esclusivo riferimento alle velocità calcolateattraverso annotazioni cronologiche stampigliate sui bigliettiautostradali all'atto dell'emissione e dell'esazione del pedaggio,raffrontandosi tali annotazioni con la distanza tra i caselli diingresso e di uscita, quale risulta dalle tabelle distanziometricheufficiali predisposte dagli enti proprietari. In tale caso alladeterminazione della velocità è associato l'errore relativo - a favoredel trasgressore - pari al 5, 10, 15% a seconda che la velocità dedottarisulti, rispettivamente, inferiore a 70 km/h, ovvero pari a 70 km/h edinferiore a 130 km/h, ovvero pari o superiore a 130 km/h.

Ilsistema Tutor è attivo solo quando è segnalato esplicitamente il suofunzionamento sui pannelli luminosi autostradali o è funzionante semprea prescindere dal messaggio riportato dai suddetti pannelli?

La segnalazione del tratto sottoposto a controllo col sistema Tutor èpermanente ed attivata con apposita cartellonistica o indicazioneattraverso i portali. Il sistema però non è sempre in funzione pertutti i tratti, ma viene normalmente alternato. L'effetto dissuasivocomunque rimane (e questo per noi è molto importante) in quanto ilconducente non può sapere se in quel tratto il sistema è attivato omeno.

I pannelli luminosi autostradali segnalano quando il Tutor è attivo inmodalità "velocità media" o in modalità "velocità istantanea"? Se sì,qual'è il messaggio che viene indicato nei due citati casi?


"La norma non prescrive questo tipo di segnalazione. Ma stabilisce lapresegnalazione dell'attivazione di un sistema di controllo dellavelocità, presegnalazione che viene regolarmente effettuata.Diversamente la cartellonistica fissa dovrebbe essere montata esmontata ogni volta. Per altro il limite di velocità esiste sempre".

Ehsì, ma questo lo si dimentica troppo spesso. Il limite, in Italia,viene rispettato in funzione non tanto della sua effettiva presenza, main relazione ai controlli che vengono posti in essere. Quando il Tutorè attivo per calcolare la velocità media, questa viene calcolata solonel tratto di strada intercorrente tra la "porta di entrata" a quelladi "uscita" e così successivamente per gli altri tratti eventualmentecontrollati, oppure la media può essere calcolata anche sull'interopercorso?

"Viene calcolata da porta a porta".

Quandoil Tutor è attivo per calcolare la velocità istantanea (porta dientrata), la porta successiva (uscita) rileva anch'essa la velocitàistantanea o è disattivata o è la porta di ingresso per il calcolodella velocità media del tratto di strada successivo?

"L'utilizzo in puntuale è estremamente raro e finalizzato allaprotezione di aree di cantiere o utilizzato in situazioni in cui siriscontri un notevole flusso di uscita fra una rilevazione e l'altra. Iportali di rilevazione Tutor sono normalmente accoppiati. Quindi, se ilsistema è attivato in puntuale, la porta accoppiata non è attiva."

Sualcune autostrade sono presenti, oltre alle postazioni fisse, anche dei"bracci" metallici mobili (movimento a compasso) sui quali sembranosiano installati dispositivi Tutor. Potete confermarlo? Se si,funzionano come le postazioni fisse e, in particolare, con che criterivengono messi in funzione e come si "interfacciano" con le postazionifisse che precedono e seguono?

I bracci metallici sono anch'essi portali supporto telecamere Tutor chesono stati installati laddove il Pannello a Messaggio Variabile non èpresente perché non utile.

Comeè noto in caso di pioggia il limite di velocità in autostrada scende a110 km/h e mi risulta che il Tutor sia in grado in tale caso anche diautoregolarsi al diminuito limite di velocità. Se è effettivamente cosìmi chiedo come si possa stabilire con assoluta certezza quando ilsistema è tarato con il limite di 110 Km/h: una leggera pioggerellina ègià sufficiente a far scendere il limite di velocità o è necessaria unapioggia più intensa e quanto di più? Invece quando ad esempio ha ormaismesso di piovere ma l'asfalto è ancora bagnato vige ancora il limitedi 110 Km/h o si ritorna a quello di 130? Qual è insomma il criterio daadottare per stabilire con sicurezza qua è il limite di velocità damantenere in caso pioggia leggera/pioggia più o meno intensa/asfaltobagnato?

"L'articolo142, al 1° comma, stabilisce che il limite di velocitàautostradale si abbassa a 110 km/h in presenza di precipitazioniatmosferiche di qualsiasi natura. Non si fa riferimento alla qualità equantità. Generalmente l'abbassamento del limite previsto scatta susegnalazione delle condizioni atmosferiche effettuata delle pattugliedella Polizia Stradale che percorrono il tratto."

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