venerdì 3 giugno 2011

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 2 giugno, Berlusconi tra i fischi. Presenti 80 delegazioni diplomatiche del mondo

Nel 150esimo dell'Unità d'Italia, la Capitale diventa punto d'incontro delle diplomazie mondiali. In programma oggi, insieme alle tradizionali cerimonie, incontri trilaterali tra il premier e alcuni capi di Stato. Accoglienza tra gli applausi per Napolitano, arrivano i fischi della folla per Berlusconi. In una città blindata
Nel 150esimo dell’Unità d’Italia, la Festa della Repubblica si fa più internazionale che mai. Le delegazioni diplomatiche di 80 Paesi sono volate in una Roma blindata, guidate da diversi capi di Stato. Almeno 40, tra cui il presidente russo Dmitrij Medvedev, quello israeliano Shimon Peres, quello dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, re Juan Carlos di Spagna e il segretario di Stato delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. In rappresentanza degli Stati Uniti partecipa il vicepresidente Joe Biden. Accolto tra moltissimi applausi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre alcuni fischi hanno raggiunto il premier Silvio Berlusconi. Per la prima volta alle celebrazioni partecipa anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

Accanto ai tradizionali festeggiamenti – come la deposizione della corona d’alloro sulla tomba del Milite ignoto, all’Altare della Patria, e la parata militare ai Fori imperiali – il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha in programma una serie di incontri. Prima un trilaterale con Medvedev e Biden, seguito subito dopo da quello con il presidente dell’Unione europea, Herman Van Rompuy, e quello afgano Hamid Karzai. Che intanto ha parlato fitto il vicepresidente Usa, seduto accanto a lui, poco prima dell’inizio delle celebrazioni. Domani per Berlusconi appuntamento con il presidente dell’Anp Abu Mazen. Chiusura con il gran galà al Quirinale: un’affollata cena e un concerto, omaggio del presidente della Repubblica alle delegazioni. E proprio Giorgio Napolitano aveva già incontrato ieri la presidente dell’Argentina, Cristina Kirchner, il segretario dell’Onu Ban Ki-moon e il vicepresidente cinese Xi Jinping, oltre a Biden e Medvedev.

I media israeliani non escludono oggi neanche un incontro a tre fra il rappresentante statunitense Biden e i presidenti di Israele e Anp, a margine delle celebrazioni del 2 giugno. Prima della partenza per Roma, Peres si era detto “pronto” a incontrare e a “stringere la mano come sempre” ad Abu Mazen. Che è stato definito dal collega “un partner per la pace” e “un interlocutore credibile”. Una linea più morbida, scelta da Peres, rispetto a quella del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Per l’evento, comunque, la città è blindata. Alla massiccia presenza internazionale corrisponde un dispiegamento di forze dell’ordine. Con più di 2mila tra soldati e agenti, tiratori scelti sui tetti e forze speciali. Vietato sorvolare la Capitale dall’alba fino alle 22 di stasera, mentre per l’accesso al pubblico all’area della celebrazione sono stati previsti due varchi, uno in piazza Venezia e l’altro in piazza del Colosseo. Già ieri, Roma era sotto controllo, con la bonifica delle sedi dove alloggiano le delegazioni e servizi di scorta per i loro spostamenti.

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L'EVENTO

Videogiochi, console sotto attacco
i nuovi tablet promettono miracoli

Apre a Los Angeles l’Electronic Entertainment Show, la più grande fiera al mondo dedicata ai videogame. Attesa per la presentazione della nuova Wii della Nintendo, in uscita nel 2012, e per la seconda PlayStation Portatile di Sony. Mentre i tablet cominciano a far paura di JAIME D'ALESSANDRO

LOS ANGELES - In bilico fra i successi del passato e le incertezze del futuro. Ecco la prima cosa che viene in mente toccando la Ngp, acronimo di Next Generation Portable, la nuova potentissima PlayStation tascabile o quasi. Provata in anteprima a Londra, l’ultimo dispositivo della Sony sarà una delle attrazioni maggiori assieme alla Wii 2 1 all’Electronic Entertainment Show di Los Angeles che apre i battenti martedì.

FOTO IL TOP DEI VIDEOGAME 2

L'E3 è l'evento di riferimento per il mercato dei videogame, che ormai muove 51 miliardi di dollari e dovrebbe superare gli 80 nel 2016, almeno secondo la Strategy Analytics. Ma il vero interrogativo non riguarda tanto i tassi di crescita, quanto il nome delle aziende che fra cinque anni domineranno questo business. Con tutto quel che sta accadendo nel campo dell’elettronica di consumo, fenomeno iPad in testa, è infatti lecito aspettarsi cambiamenti profondi.  

La nuova PlayStation. "Durante la fase di sviluppo della Ngp, a Los Angeles diremo il nome ufficiale, prezzo e data di lancio: è stata la domanda che ci siamo posti più spesso”, spiega Shuhei Yoshida, a capo di tutti gli studi di sviluppo della Sony. “Ognuno di noi ha uno smartphone, ognuno compra applicazioni e molte sono videogame. L’Ngp però offre qualcosa di unico che gli smartphone non hanno e non avranno mai: lo stesso tipo di feeling delle console da casa, immediatamente comprensibile ai milioni di fan di serie come Call of Duty e Uncharted. E abbiamo aggiunto un touchscreen da cinque pollici e una superficie tattile sul retro con i quali si può interagire. Oltre ai due joystick analogici che, appunto, ricreano la stessa esperienza di una PlayStation”. 

In effetti, giocando ad esempio a WipEout 2048 o Uncharted: Golden Abyss, la qualità della grafica impressiona. Anche quando si collega la console a un televisore da 32 pollici l’impatto è notevole: illuminazione dinamica degli ambienti, profondità, numero elevato di elementi in movimento in un’unica scena. Sembra quasi di avere per le mani uno schermo da 5 pollici collegato in wireless a qualche computer: il merito è dell’Arm Cortex A9 a 4 core, che non ha nulla da invidiare ai processori per pc di fascia media.

Divertenti anche certi esperimenti come Little Deviants, dove si modifica il terreno di gioco passando il dito sul retro della PlayStation per muovere una pallina. Poi c’è il gps, la porta per schede sim, mentre i giochi saranno acquistabili online o su schede di memoria sd proprietarie da 4 o 8gb. L’unica caratteristica che alla fine non sembra essere poi così utile è proprio lo schermo tattile, troppo impreciso come sintema di controllo su un display del genere e per videogame tanto sofisticati.

Il super tablet. Ma i dubbi, quelli veri, sorgono quando si distoglie lo sguardo da Nathan Drake, il protagonista di Uncharted, per rivolgerlo altrove. Più precisamente a un video chiamato Glowball 3 che circola sul Web da una manciata di giorni. Riguarda i poteri miracolosi del prossimo microchip per tablet e smartphone della nVidia, l’erede del Tegra 2, chiamato per ora Kal-El, nome di battesimo di Superman.

Basato su architettura Arm, ha 4 core ed è abbinato a un chip grafico da 12 core. Arriverà sul mercato entro natale inserito in due o tre tablet di noti produttori di elettronica di consumo dotati di sistema operativo Android. Insomma, se volevate sapere cosa sarà capace di fare l’iPad 3 di Apple e i suoi cugini, il filmato della nVidia ne dà un’idea abbastanza chiara.

Le previsioni sulle vendite poi sono altrettanto cristalline: secondo la Idc nel 2012 verranno acquistati 70 milioni di tablet contro i 40 del 2011. Per il 2015 si parla di circa 140 milioni di pezzi. Fantascienza per le console. La prima PlayStation Portatile, che ha ottenuto un buon risultato, è stata venduta in quasi 70 milioni di esemplari ma in 7 anni, mentre la Wii, la regina fra le macchine da casa, è a quota 90 milioni di esemplari piazzati venduti in cinque stagioni.

Nintendo e Microsoft. Chissà quindi ha in serbo la Nintendo per restare ai vertici. Le specifiche tecniche di Project Café (la Wii 2) sono note e parlano di una console molto potente. Si sa poco però del sistema di controllo che sarà il centro di tutto. Stando alle indiscrezioni sembra avrà uno schermo tattile integrato nel controller, forse anche una webcam, assieme agli immancabili sensori di movimento. Martedì 7 alle sei di sera (ora italiana) le risposte.

Per la multinazionale di Kyoto si tratta di un momento complicato, eguagliare quel che è stato fatto negli ultimi anni sarà difficile, mentre è un dato di fatto il calo secco nelle vendite di Wii e Ds. Microsoft al contrario (la sua conferenza è prevista per lunedì) sembra voglia puntare solo sui videogame. Cominciando da un nuovo Halo, il gioco di corse Forza Motorsport 4 e poi quello d’azione Gear of War 3. Ma c’è chi pensa che si spingerà oltre mostrando la potenza della sua prossima console attraverso la dimostrazione di motori grafici come l’Unreal Engine 3 della Epic (la demo 4).

I videogame. “Quest’anno a Los Angeles faremo dei grandi annunci per la nostra PlayStation 3”, racconta Yoshida. “È una console ancora molto lontana dall’aver espresso tutto il suo potenziale”. Tradotto: niente PlayStation 4 per ora, benché la Sony abbia ammesso aver ripreso la fase di progettazione. Eppure, malgrado l’ottimismo di Yoshida, i titoli nuovi e di alto profilo mai visti in precedenza non dovrebbero essere poi tanti all’Electronic Entertainment Show 2011.

Oltre a quelli presenti nella fotogalleria 5, ci sarà Mass Effect 3 della Bioware, ultimo capitolo di una saga fantascientifica che ha nella struttura narrativa il suo punto di forza. Certo anche un nuovo capitolo di Hitman e uno di Need For Speed, Fable in versione Kinect, forse Agent e il nuovo Max Payne della Rockstar. Possibile, ma chissà quanto probabile, Half Life 3 della Valve. Di certo si vedrà poco o nulla del nuovo Metal Gear Solid per console da casa. Hideo Kojima, il suo creatore, non sarà a Los Angeles. E non dovrebbe esserci nemmeno Fumito Ueda, autore di The Last Guardian 6. Per loro evidentemente il vero appuntamento quest’anno è il Tokyo Game Show di metà settembre. 
(03 giugno 2011)
 
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Di Pietro: referendum, serve il centrodestra

di Maria Zegarelli
di pietro in piazza 304
Mandati in soffitta i toni troppo urlati, gli ammiccamenti ai grillini, le critiche al Colle. Acqua passata. Antonio Di Pietro, «conferma e confessa»: ci vuole un profilo più sobrio per andare al governo, così come si deve parlare a tutti gli italiani per sfondare il quorum referendario e far vincere i quattro «sì».

Di Pietro, si stenta a riconoscerla. Nell’ordine ha detto: “sdipietrizzare” il referendum; “pronti a riconoscere la leadership di Bersani”; “pronti a lasciare una piazza al Pd per la chiusura della campagna elettorale”. E ha pure mollato Grillo.


«Confermo tutto e confesso. Aggiungo anche che il mio sforzo da qui al 12 giugno sarà quello di far comprendere ai cittadini che i referendum non sono un giudizio divino su Berlusconi ma sono una scelta per il Paese che va oltre i partiti. Acqua, aria e legalità non sono né di destra né di sinistra».


E poi perché per raggiungere il quorum servono anche i voti del centrodestra. O no?


«Esattamente. Credo che quando si passa dalla fase dell’opposizione alla fase della costruzione dell’alternativa devi aver ben chiaro l’obiettivo e modulare gli interventi per raggiungere quell’obiettivo».


È questo il Di Pietro che vedremo d’ora in poi? «Vogliamo essere una forza politica di governo e allora dobbiamo fare squadra, perché al 51% non ci si arriva da soli».


Non è anche quello che hanno detto gli elettori alla classe dirigente politica con queste elezioni?


«Non so se questo messaggio è arrivato a tutti, ma io ho i sensori sempre all’erta e le scarpe larghe del contadino...


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3 giugno 2011

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