martedì 7 giugno 2011

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Stoner: "Honda perfetta"
Rossi: "Tifosi, pazientate"


L'australiano si gode la vittoria che lo rilancia in classifica: "Ero un po' preoccupato quando ha iniziato a piovere. La moto ha risposto bene". L'italiano: "La Ducati comincia a migliorare, vogliamo essere pronti al Mugello". Lorenzo: "Casey è ancora lontano"



Lorenzo e Stoner sul podio di Montmelo'. Ap
Lorenzo e Stoner sul podio di Montmelo'. Ap

MONTMELO' (Spagna), 5 giugno 2011 - "È stato un ottimo weekend, abbiamo cambiato assetto durante la gara perché c'era qualcosa da sistemare rispetto alle qualifiche ma la moto si è comportata bene". Casey Stoner non poteva chiedere di più alla sua Honda al termine del GP di Catalunya, vinto davanti a Jorge Lorenzo e Ben Spies. "Ho cominciato bene, sin dal primo giro volevo mantenere il passo delle qualifiche e sono riuscito a farlo al meglio - continua l'australiano - quando è cominciato a piovere è stato difficile, ero un po' preoccupato, volevo mantenere lo stesso passo per mantenere la distanza sugli altri, alla fine ce l'ho fatta".

nervosismo — Per Casey non è stata comunque una passaggiata come potrebbe apparire da fuori: "È stata una gara dura - continua l'iridato del 2007 - nella prima metà ero abbastanza tranquillo, ho preso un buon vantaggio senza spingere troppo, ero soddisfatto del setting della moto. Poi è iniziato a piovere e questo mi ha creato un po' di nervosismo, non sapevo quanto potevo spingere, quanto potevo andare veloce ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Devo dire grazie al team, è stato un weekend fantastico e sono davvero contento di aver vinto qui con questo passo, anche se c'è molta strada da fare".

"Lorenzo: Il secondo e il terzo posto vanno bene ma dobbiamo lavorare ancora molto, la Honda è lontana"

jorge si accontenta — Lorenzo ha fatto la solita gara attendista. Ha cioè cercato di capire se Stoner avesse punti deboli e, non appena ha capito che non avrebbe avuto possibilità, ha deciso di portare a casa altri 20 punti che gli consentono di mantenere la vetta del Mondiale: "È un bel giorno, abbiamo fatto secondo e terzo con la Yamaha anche se dobbiamo lavorare ancora tanto perché ancora non possiamo lottare con Stoner - ammette lo spagnolo - è stata una gara difficile, a metà GP ha cominciato a piovere ma il secondo posto mi permette di continuare a guidare il Mondiale, ora vediamo cosa succede a Silverstone", in programma già domenica prossima in Inghilterra.

"Rossi: Stiamo facendo il massimo, non riusciamo ancora a scaricare tutta la potenza a terra"

parla vale — Valentino Rossi si è dovuto accontentare del quinto posto con la sua Ducati, l'ennesimo piazzamento di ripiego di una stagione non certo facile. Il pesarese cerca di vedere il lato buono: "Ci sono sia cose negative che cose positive - ha detto - rispetto alla nostra migliore prestazione siamo andati meglio perché vedevo Stoner fino alla fine e Lorenzo non era lontano. Avevamo fatto una modifica sul setting ieri per avere moto più stabile e dovevamo provarla nel warm up ma c'era bagnato e non l'abbiamo provata. Abbiamo deciso di rischiare in gara ma facevo troppa fatica, la moto mi partiva sempre dietro. È una buona lezione per il futuro". Per un combattente come Rossi questi risultati sono molto duri da digerire: "Oggi purtroppo non c'è stata battaglia, speravo di stare vicino ma non ci riuscivamo. Forse se fossimo partiti con il setting giusto ci saremmo giocati il podio perché anche Spies non era lontano, per fortuna domenica si corre subito".

Rossi saluta il pubblico dopo il GP. Ap
Rossi saluta il pubblico dopo il GP. Ap

problemi ducati — Ma come si può fare per far risalire la Ducati nelle prestazioni? "Faremo tutto il possibile perché siamo qui per vincere - ha detto Rossi - ci manca qualcosa, ma stiamo lavorando per metterla a posto, vediamo se ci riusciamo prima del Mugello. Ai tifosi chiedo pazienza, noi stiamo facendo il massimo e non dobbiamo mollare perché il campionato è ancora lungo. Il davanti comincia ad andare meglio e se la compariamo alla M1 (Yamaha) non siamo allo stesso livello, ma abbiamo problemi dietro e per questo stiamo lavorando sulla sospensione e sui leveraggi perché non riusciamo a mettere a terra tutti i cavalli".

"Simoncelli: Non sono partito bene, problemi con la frizione. Poi però mi è mancata aderenza"

simoncelli e il grip — Un po' deluso anche Marco Simoncelli che si aspettava di più dopo la pole: "Diciamo che non sono partito bene - spiega il romagnolo - poi non so se ho tenuto troppo la frizione nelle mani o mi è slittata un po'. Ero settimo ho superato Hayden ho cercato di prendere Valentino, ho spinto, ma c'era carenza di grip. Ho fatto un errore all'ultima curva. La situazione psicologica? Non penso abbia inciso, il problema più grosso e non avere avuto il grip che mi serviva".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bahrain, i dubbi di Ecclestone
"È tutto a posto? Non mi pare"

Il patron della F.1 al Times rimette in discussione lo svolgimento del GP reinserito in calendario il prossimo 30 ottobre: "Non abbiamo idea di ciò che accadrà, occorre prudenza. Spostiamo la data a fine stagione, se è tutto a posto bene, altrimenti non andremo"

Bernie Ecclestone, patron della F.1. Ap
Bernie Ecclestone, patron della F.1. Ap
LONDRA (Inghilterra), 7 giugno 2011 - "Non abbiamo idea di quello che succederà". Bernie Ecclestone, patron del Mondiale di Formula 1, rimette in discussione la presenza del GP del Bahrain nel calendario iridato. La gara avrebbe dovuto aprire la stagione a marzo ma è stata rinviata per i disordini nel Paese. La scorsa settimana, con la decisione del Consiglio Mondiale della Federazione internazionale (Fia) l'appuntamento è tornato in calendario ed è stato programmato per il 30 ottobre, nella data inizialmente assegnata al GP dell'India. Ma oggi Big Bernie non ha affatto confermato che vedremo il GP.
"Big Bernie: Possiamo cambiare la data del 30 ottobre con una votazione. Si può fare e si può fare in fretta"
relazione — "Per come stanno le cose ora, non abbiamo idea di cosa succederà - ha detto Ecclestone al Times - meglio spostare il Bahrain alla fine della stagione. Se le cose vanno bene, siamo a posto. Altrimenti, non andiamo e non ci sono problemi. Abbiamo ascoltato al relazione della Federazione internazionale, secondo cui non c'erano assolutamente problemi in Bahrain. Ma non è quello che sento, dobbiamo essere prudenti. Possiamo cambiare la data del 30 ottobre attraverso una votazione. Si può fare e si può fare in fretta".
"Todt: Mondiale 2012 a 21 GP? Assolutamente no, saranno 20. Vedrò di nuovo i team per parlare dei nuovi propulsori per il 2013"
todt e il 2012 — Intanto il presidente della Fia Jean Todt ha escluso l'ipotesi di una maxi stagione a 21 GP nel 2012. Il calendario provvisorio comprende 21 appuntamenti. Secondo Todt, però, le gare saranno 20. "Non sappiamo quale data verrà depennata, ma il Mondiale avrá 20 gare" ha detto Todt in un'intervista al quotidiano catalano Sport. Alla domanda se ci siano possibilità di vedere 21 GP, risponde: "Assolutamente no". Il presidente della Fia si sofferma anche sui nuovi motori che dovrebbero debuttare nel circus nel 2013. Diversi costruttori non approvano il passaggio ai nuovi propulsori. "Sono stati loro a proporre le regole che la Fia ha accettato. La proposta non è piovuta dal cielo, abbiamo avuto 11 riunioni con tutti i rappresentanti dei costruttori. Se parlo con la Renault, dice che lascerà la Formula 1 se non introduciamo i motori nel 2013. Se parlo con Mercedes e Ferrari, mi chiedono di rinviare il debutto di qualche anno. Non sono contrarie alle regole, chiedono solo che vengano posticipate. Nei prossimi giorni prenderò contatti con ciascuno per capire a che punto siamo. L'introduzione ufficiale è prevista per il 2013, ma ci potrebbe essere un rinvio se troviamo ragioni sufficienti".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Centrale biomasse Pavia, arrestato il patron
di Riso Scotti. Altri tre in carcere 

Clamorosa retata contro le truffe sull’energia prodotta da fonti falsamente rinnovabili. Questa mattina il Corpo Forestale dello Stato e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato hanno arrestato, e condotto in carcere, Franco Centili, funzionario del Gestore dei Servizi Energetici – G.S.E. di Roma e notificato gli arresti domiciliari ad Angelo Dario Scotti, Vice Presidente del CdA di Riso Scotti Energia, nonché Presidente del CdA e Amministratore delegato di Riso Scotti S.p.A, Andrea Raffaelli, funzionario del G.S.E. di Roma; Elio Nicola Ostellino, ex consulente esterno di Assoelettrica e Nicola Farina, commercialista di fiducia del Gruppo Scotti con studio a Milano. Le accuse: traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni di ente pubblico, frode in pubbliche forniture e corruzione.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal Gip di Milano, Stefania Donadeo, che ha accolto le richieste del pm Ilda Boccassini controfirmate dal Procuratore capo del capoluogo lombardo, Edmondo Bruti Liberati. Si tratta del nuovo filone di una lunga indagine condotta dal Corpo Forestale dello Stato sull’impianto di coincenerimento di Pavia della Riso Scotti Energia, autorizzato inizialmente per l’impiego esclusivo di lolla di riso e altre biomasse, e successivamente – con provvedimenti autorizzativi della Provincia e della Regione di dubbia legittimità – anche all’incenerimento di variegate tipologie di rifiuti, erano stati conferiti per l’incenerimento ingenti quantitativi di rifiuti – anche pericolosi – non conformi alle autorizzazioni sia per tipologia che per la presenza di inquinanti in misura superiore ai valori limite fissati dalle normative di settore.

In tal modo Riso Scotti Energia aveva ceduto al Gestore dei Servizi Energetici – società interamente posseduta dal ministero dell’Economia – usufruendo di pubbliche sovvenzioni e quindi ad un prezzo superiore a quello di mercato, energia elettrica falsamente qualificata come derivante da fonti rinnovabili = biomasse, ricavando indebiti profitti pari ad almeno 28 milioni di euro. Nel mese di novembre 2010, in relazione alle accertate violazioni legge, l’Autorità Giudiziaria aveva già disposto gli arresti domiciliari per 7 indagati e il sequestro preventivo dell’impianto di coincenerimento del gruppo Scotti.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari partivano nuove intercettazioni telefoniche, sia per riscontrare le ipotesi di truffa aggravata e di frode in pubbliche forniture, già contestate (che vedevano l’ente pubblico Gestore Servizi Energetici come persona offesa) sia per raccogliere nuovi elementi di eventuali corruzioni riconducibili a Riso Scotti Energia nei confronti di funzionari del G.S.E. per ottenere il mantenimento degli incentivi economici. Incentivi che a seguito di una verifica ispettiva erano stati sospesi, tanto che era stata formalmente richiesta alla Riso Scotti Energia la restituzione di 7 milioni di euro.

Dalle intercettazioni è emerso sin da subito il tentativo di Riso Scotti Energia, avallato e sostenuto dalla proprietà, di risolvere in modo favorevole il contenzioso maturato con il Gestore Servizi Energetici attraverso l’intervento di persone amiche, dipendenti e/o collaboratori della Pubblica Amministrazione, in grado di modificare e/o annullare le decisioni sfavorevoli assunte dalla società pubblica che dopo l’esplosione dell’inchiesta avevano bloccato la corresponsione dei contributi.

La pratica sarebbe stata infatti “sbloccata positivamente“ (vale a dire che erano stati mantenuti gli incentivi economici di cui era stata in precedenza chiesta la restituzione) grazie all’intervento di Franco Centili, all’epoca dei fatti funzionario del Gestore Servizi Energetici, e, dopo il pensionamento, consulente esterno del Gestore pubblico, in stretto contatto con Nicola Ostellino, consulente in materia energetica, soggetto molto influente che nel corso di una conversazione afferma chiaramente di avere “tutto il G.S.E. lubrificato”.

Le circostanze emerse dalle indagini sono state confermate dagli interrogatori degli indagati Giorgio Radice e Giorgio Francescone, rispettivamente presidente del Cda e direttore tecnico di Riso Scotti Energia.

Radice ha ammesso di avere pagato, per risolvere il contenzioso con il G.S.E., consistenti somme di denaro in contante a favore di funzionari del G.S.E., con il pieno avallo e sostegno del proprietario di RSE Angelo Dario Scotti, e in particolare di avere pagato complessivamente 115.000 euro (100.000 a Franco Centili e 15.000 a Andrea Raffaelli), aggiungendo che al momento del suo arresto restava da pagare a Centili l’ultima tranche di 15.000 euro.

Ha poi confermato di essersi rivolto anche a Nicola Ostellino per farsi assistere nel contenzioso, senza avere versato a quest’ultimo, in modo diretto, somme di denaro. Anche Francescone ha confermato il pagamento di tangenti a Centili, aggiungendo che l’esborso di denaro è stato giustificato attraverso il pagamento di una fattura a favore di una società “off shore” per una consulenza in materia energetica.

Al fine di monetizzare la somma necessaria il commercialista di fiducia del Gruppo Scotti Nicola Farina aveva pianificato una operazione meramente finanziaria, individuando in una società statunitense il soggetto a cui la società Riso Scotti Energia avrebbe apparentemente commissionato una fittizia consulenza per un progetto di realizzazione di un impianto termoelettrico per un corrispettivo di circa 140 mila euro. Alla fine dell’operazione, la Scotti Energia riotteneva la somma in contanti, al netto delle provvigioni trattenute dalla Società compiacente, e poteva provvedere ai pagamenti in nero.

di Andrea Di Stefano

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WWDC 2011

Apple lancia i nuovi sistemi
Mac e iOs vanno sul "iCloud"

Novità software per i Mac e i dispositivi iOs, e un'attenzione particolare alla "nuvola", che sarà lo spazio per ospitare il contenuto personale di ogni utente: musica, video e dati saranno sempre a disposizione online, gratuitamente. L'iPhone non avrà più bisogno di un computer per aggiornarsi, iTunes va in Rete, e arriva la sincronizzazione wireless. Pronta anche una nuova edicola digitale dal nostro inviato DANIELE VULPI

SAN FRANCISCO - L'hanno accolto come una popstar, come sempre i suoi fan nelle occasioni pubbliche. Qualcuno dalla platea gli ha persino gridato "I love you" e lui ha ringraziato nascondendo a fatica la commozione. Il fondatore della Apple, Steve Jobs, in congedo dalla sua azienda dal 17 gennaio per curarsi una rara forma di tumore, è apparso smagrito e con una voce così debole che a tratti era difficile da sentire. Ma sul palco del Moscone Center di San Francisco ha voluto esserci a tutti i costi per presentare le novità software del mondo della Mela, non senza autoironia. Tanto per cominciare facendosi precedere, in apertura della Worldwide Developer's Conference 2011, appuntamento dedicato agli sviluppatori Apple, dal ritmo funk e dalla voce di James Brown e la sua "i feel good", "mi sento bene". Sia riferito allo stato di salute, sia a quello di una Apple che rinnova i software dei suoi dispositivi di punta e rilancia la sfida agli altri big dell'hi-tech con il suo nuovo servizio iCloud, in gran parte gratuito. "E' complicato e a volte frustrante tenere tutte le informazioni e tutti i contenuti aggiornati su tutti i propri dispositivi," ha spiegato il CEO di Apple. "iCloud tiene le informazioni e i contenuti più importanti sempre aggiornati su tutti i vostri dispositivi. Avviene tutto in automatico e in wireless, e dato che è un servizio integrato nelle nostre app, non dovrete neanche pensarci: funziona da solo, semplicemente".

Durante il keynote, Jobs e i suoi manager hanno sciorinato software che rivoluzionano il cuore della stessa Apple, compresa l'ultima, la "one more thing" che stavolta ha preso il nome di iTunes match. E' questo l'unico servizio a pagamento che fa parte della nuvola di Apple: a un costo di 25 dollari l'anno consente di aggiornare la qualità e completare la nostra libreria musicale su iTunes con i brani che fanno parte del catalogo musicale della casa di Cupertino, forte di 18 milioni di titoli. E su qualsiasi dispositivo. Un servizio per garantire il quale la Apple ha dovuto anticipare 150 milioni di dollari alle major della musica e spendere un miliardo di dollari per mettere su un data center adeguato.

Insomma, è stato un appuntamento tutto all'insegna del software, niente hardware nuovo né streaming dei contenuti multimediali come si pensava alla vigilia. Ma andiamo con ordine.

FOTO: JOBS SUL PALCO 1 - IL NUOVO OSX LION 2

Os X Lion. Arriverà a luglio, al prezzo di 29 dollari, e si potrà scaricare direttamente dall'App store. Lion è l'ultima versione in ordine di tempo Mac Os X, il sistema operativo per i computer della mela, nonché l'avversario di Windows che, anche se non ha raggiunto la stessa diffusione, ogni anno gli rosicchia quote di mercato. Siamo dinanzi a un  aggiornamento piuttosto sostanzioso. Tante le nuove funzioni, circa 250. Tra queste spiccano le "multitouch gestures", con il computer che si controlla come fosse un iPhone o iPad. Un ventaglio di possibilità cha lascia una sensazione netta: il mouse sta per salutarci e finire in un cassetto. Si è consumato un altro passo in più verso il superamento delle interfacce tradizionali. Nelle demo - durante le quali Jobs ha lasciato il campo ai suoi collaboratori-  sono state mostrate la gestione delle applicazioni a pieno schermo, e Mission Control, l'evoluzione di Exposé, un sistema per rendere più fluido possibile il passaggio da un programma all'altro. Anche Spaces, che consente di avere desktop multipli, ha subito un'evoluzione. Adesso utilizzare più applicazioni comporta azioni simili a quelle possibili su un tablet. Apple vuole evidentemente uniformare a livello di percezione il concetto di "esperienza Apple" da parte dell'utente. Nel dettaglio, il nuovo "Spaces" appare molto fluido e consente di gestire in maniera unica il proprio spazio di lavoro. Insomma, il nuovo Mac OsX fa sue molte delle caratteristiche che hanno avuto successo nel sistema operativo di iPhone e iPad. Sempre all'insegna della semplicità. Tra le sorprese più tecniche, c'è il peso di OsX Lion, decisamente contenuto: l'installazione in tutto occupa 4 gigabyte appena, e ci sono 3000 nuove "Api" per facilitare la vita ai programmatori.

Le nuove applicazioni. L'innovazione principale nell'interfaccia utente di Lion si chiama "Launchpad". In buona sostanza, Apple ha replicato il carattere di iOs nel sistema operativo del Mac. Dal funzionamento intuitivo e veloce, Launchpad è il passo di Apple verso la transizione al mondo touch anche per i computer. Il nuovo OsX Lion dedica molta attenzione al rapporto tra utente, applicazioni e documenti: nuove funzioni di salvataggio automatico per tutti le applicazioni, sistema intelligente di sospensione e riavvio del lavoro. E una delle delle novità si chiama "Air drop", software che permette di spostare documenti tra più computer connessi alla stessa rete semplicemente trascinandoli. Un approccio in stile "peer to peer" che velocizza i trasferimenti, rispettando i protocolli di sicurezza. Anche il programma di posta elettronica è stato ridisegnato e ora appare di impostazione più simile all'iPad, ricalcando nella grafica la leggerezza di Safari. E quindi spazi razionalizzati e schermate molto meno affollate.

Il nuovo iOS 5. Duecento milioni di dispositivi iOs venduti finora, di cui 25 milioni di iPad nei primi 14 mesi. Il 44% del mercato è dei dispositivi mobili Apple, il 28 % di Android. Quindici miliardi le canzoni vendute su iTunes, 130 milioni di downoad da iBookstore. Questi i numeri del business dietro iOs e quindi iPhone, iPad e iPod Touch, annunciati da Scott Forstall, mentre Steve Jobs se li godeva in disparte seduto su uno sgabello appena dietro il palco. E la nuova versione, la 5, è stata annunciata come una "major release", dai cambiamenti importanti. Uno su tutti il sistema di notifiche, totalmente rivisto, e per cui Apple ha ingaggiato un giovanissimo sviluppatore che viene dalla comunità del "jailbreak", il mondo parallelo di iOs, in cui spesso fioriscono veri e propri talenti della programmazione. In iOs 5 le notifiche arrivano tutte insieme nello spazio superiore dello schermo, a scomparsa. Qualcosa già visto su Android ma finalmente dal funzionamento apprezzabile, rispetto al precedente. Interessante anche la nuova funzionalità "Remind me", integrata con il calendario iCal, e le migliorie apportate all'applicazione della macchina fotografica: oltre ad essere accessibile dalla lock screen, ora si possono scattare le foto con i tasti volume e anche editarle per togliere occhi rossi e imperfezioni. Miglioramenti ci sono anche per l'app "Mail", che acquista una funzione di ricerca più dettagliata e un'interfaccia utente decisamente più evoluta. Su iPad la tastiera su schermo si divide in due, e si potrà scrivere tenendo il tablet con due mani. Interessante poi che iOs5 funzionerà anche sul "vecchio" iPhone 3Gs, ma non sul 3G.

iMessages e Photostream e integrazione con Twitter. Gli utenti del nuovo iOs potranno inviarsi messaggi come fossero Sms, attraverso il web. La nuova app che lo permette si chiama iMessages ed è in sostanza un "Facetime" in versione testuale. Non staranno facendo certo i salti di gioia gli operatori telefonici, visto che di fatto iMessages sostituisce gli sms, anche se solo per le comunicazioni tra chi dispone di un Apple con iOs5. Photostream è invece un sistema di archiviazione di immagini, sostanzialmente come fa Picasa di Google o Flickr di Yahoo!. Le immagini dell'utente potranno essere visualizzate anche sul televisore di casa attraverso l'Apple Tv. iOs5 dispone di una nuova forma di integrazione con il social network del passerotto blu. In sostanza, si possono inviare "tweet" da qualunque applicazione lo supporti, sia che si tratti di messaggi brevi o di immagini. A giovare di questa nuova "amicizia" è principalmente Safari, che in questa nuova versione può "twittare" pagine e immagini.

Safari e Newsstand, ovvero l'Edicola. Anche il browser di iOs 5 ha avuto il suo maquillage. Oltre a migliorie tecniche, ora dispone anche di un lettore Acrobat avanzato, che consente di evidenziare testo e foto. Ma soprattutto, Safari mobile ora supporta la navigazione per schede. Non più nuove pagine per ogni sito che si apre, ma schede di più semplice gestione, per avere tutto sott'occhio. Va detto che si tratta di funzioni che browser di terze parti già hanno, e su cui Apple ha recuperato terreno. Una delle innovazioni interessanti di iOS 5 è l'edicola digitale: si chiama Newsstand e permette di scaricare giornali e riviste sul proprio iPhone o iPad, pagando un abbonamento. Il funzionamento è identico a iBookstore: si scelgono le pubblicazioni e queste vengono scaricate in background, mentre si fa altro. Dopo la musica, c'è l'editoria tra le frontiere di Apple. La carta stampata del futuro passerà inevitabilmente anche da qui.

Sincronizzazione wireless. L'iPhone diventa adulto e comincia a camminare con le sue gambe. Si sgancia dal cordone ombelicale del pc per la sicronizzazione e per l'aggiornamento. Un innovazione attesissima dal popolo Apple. Addio cavetto bianco: iOS 5 permetterà di mantenere collegati iPhone/iPad e il proprio Pc utilizzando il wireless. Anche gli aggiornamenti potranno avvenire senza fili. E' il segno tangibile, qualora ce ne fosse bisogno della fine della centralità del computer. Un concetto che Jobs ha ripetuto più volte durante il keynote: i dispositivi non dipendono più gli uni dagli altri. La parola che vince è la sincronizzazione in tempo reale, tra tutti i dispositivi. Con al centro la "nuvola": ''Alcuni credono che il Cloud sia semplicemente un hard disk in cielo. Noi crediamo che sia molto di piu''', ha detto il capo di Apple prima di introdurre il pezzo forte della giornata.

iCloud, una mela a forma di nuvola. Il momento più atteso arriva quasi alla fine del Keynote: dopo mesi di indiscrezioni prende forma iCloud, ed è forse più di quello che ci si aspettava: molto semplicemente, basterà connettersi alla rete e tutti i dispositivi iOs dell'utente saranno immediatamente sincronizzati con la "nuvola" centrale. Anche iTunes va "in the cloud": tutti i brani nella libreria dell'utente verranno "spinti" sui dispositivi collegati a quell'account. Musica quindi, ma anche dati, immagini, libri, contatti e applicazioni acquistate sull'App store, fino a 5 gigabyte di spazio: iCloud è l'archivio del mondo iOs, prevede il backup completo dei dispositivi e comprenderà anche quello che finora si chiamava MobileMe. Con un vantaggio non da poco: iCloud non sarà a pagamento, mentre MobileMe costava - e costa ancora fino a esaurimento del contratto - 99 dollari. C'è di più: le applicazioni per la produttività marcate Apple (Pages, Numbers, Keynote) potranno inviare i dati nel Cloud. Ovvero, l'utente avrà sempre a disposizione i propri documenti su qualunque dispositivo, basterà una connessione internet. Il tutto a partire dal prossimo autunno.

ITunes Match. L'ultima chicca è un servizio che per 25 dollari all'anno completa e aggiorna la qualità (file formato AAC a 256k senza Drm) tutta la musica che l'utente ha nella sua libreria di iTunes, e la mette a disposizione sul cloud indipendentemente dalla grandezza dell'archivio. Un colpo se si pensa che dei servizi analoghi quello offerto da Apple hanno qualche cosa in meno. Amazon è a pagamento e costa di più, quello di Google non costa nulla visto che in fase beta, ma tutti e due non dispongono della possibilità di poter sicronizzare in pochi minuti i brani con la libreria di iTunes visto che devono affidarsi a lunghi upload. Apple - certo pagando fior di milioni alle major - ha ottenuto invece di poter mettere sul cloud tutta la musica in possesso dell'utente, anche quella non acquistata su iTunes. Una svolta, che suona come una sorta di sanatoria. Ma che potrà aprire a nuove inesplorate soluzioni nel business della musica digitale.
(06 giugno 2011)

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