giovedì 3 febbraio 2011

già.......

CANADA

ll massacro degli Husky
costavano e non servivano più

Un centinaio di cani, impiegati come traino da slitta per i turisti durante i giochi invernali di Vancouver del febbraio dell'anno scorso, sono stati uccisi per ragioni puramente economiche: era calata la richiesta di gite

VANCOUVER - Una mattanza di cani. Massacrati a colpi di coltello perché non servivano più. Arriva dal Canada questa storia di atrocità contro gli animali. Un centinaio di Husky che erano stati impiegati come cani da slitta per i turisti durante i Giochi invernali di Vancouver del febbraio dell'anno scorso, sono stati uccisi per ragioni puramente economiche: le due società che avevano venduto ai turisti le escursioni in slitta, Outdoor Adventures e Howling Dogs, non avevano più bisogno dei cani, perché la richiesta di gite era calata dopo le Olimpiadi invernali. A quel punto i cani erano diventati un costo. Per questo sarebbero stati uccisi a uno a uno per due giorni da un operaio che avrebbe usato un fucile e un coltello. Alcuni, per fortuna, sarebbero riusciti  a fuggire da una fossa comune.

La vicenda è stata rivelata dallo stesso uomo che ha ucciso i cani, che ha chiesto e ottenuto un indennizzo da una banca locale per lo stress subito. "Non poteva essere un'esecuzione fatta bene, con un solo proiettile a disposizione per ogni cane. Ha visto scene orribili e, per dovere, vi ha posto fine" dice il legale dell'uomo.

Si muove anche la polizia locale. "Abbiamo aperto un'inchiesta e nominato un investigatore" annuncia il sergente Steve Leclair. Secondo la legge canadese una persona che uccide o ferisce un animale rischia fino a cinque anni di prigione. Far sopprimere un cane da un veterinario costa circa 100 dollari. Molti veterinari rifiutano però di sopprimere
animali in buona salute.
(01 febbraio 2011)

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Murdoch e il "Daily" per iPad
"Tempi nuovi, nuovo giornale"

Il magnate al Guggenheim di New York per presentare il primo quotidiano concepito solo per il tablet Apple. Il target? "Gente istruita e sofisticata, che si aspetta contenuti tagliati su misura". Per rientrare dei 30 milioni di dollari investiti, basterà conquistare una frazione dei 50 milioni di utenti iPad stimati entro il 2012

NEW YORK - Rupert Murdoch, magnate mondiale dei media, editore di quotidiani come il Wall Street Journal, il New York Post, i britannici Times e Sun, non poteva rimandare oltre lo sbarco su iPad. E, per lanciare sulla nuova piattaforma il The Daily, il primo quotidiano esclusivamente concepito per il tablet della Apple, il numero uno di News Corporation ci ha messo la faccia in prima persona, al Guggenheim di New York.

Murdoch ha presentato il primo numero di The Daily, studiato assieme alla casa di Cupertino, venduto in abbonamento per 99 centesimi di dollaro a settimana, 39,99 dollari l'anno. "Meno di 14 centesimi al giorno", sottolinea. Le caratteristiche del nuovo prodotto vengono illustrate dal responsabile digitale della News Corp, John Miller, insistendo sulla qualità della navigazione, veloce e agile, oltre che sullo spazio dato alla fotografia. Una scelta che non stupisce visto che il mezzo esalta le immagini.

Vuota la sedia di Steve Jobs, il numero uno di Apple di nuovo a riposo per malattia 1 che Murdoch ha ringraziato personalmente per il suo impegno nell'iniziativa. A rappresentare la casa di Cupertino c'era Eddy Cue, vicepresidente Apple per i servizi internet.

"I nuovi tempi richiedono un nuovo giornalismo" ha esordito Murdoch, puntando nel suo intervento sull'affidabilità
di un quotidiano tradizionale, forte di 100 giornalisti e di un investimento da 30 milioni di dollari, ma che si "sfoglia" esclusivamente online perché "non c'è carta, nessuna tipografia da milioni di dollari, nessun camion" per portare le copie in edicola.

Il target di The Daily, spiega Murdoch, è "il sempre più ampio segmento della popolazione istruita e sofisticata, che non legge un quotidiano ma che allo stesso tempo usa i media. Gente che si aspetta contenuti tagliati su misura ai loro specifici interessi consultabili ovunque e quando vogliono". Semplice quantificare quel target, anche se, stavolta, sulla "carta".

Presentato da Jobs il 27 gennaio 2010 e lanciato sul mercato americano nell'aprile successivo, in un solo mese iPad è stato venduto in ben un milione di esemplari. Ad oggi sono 14,8 milioni gli iPad piazzati e Murdoch prevede che entro il 2012 saranno 50 milioni. Contando soprattutto sull'eccitazione per l'arrivo, ad aprile, della nuova versione, iPad2, dotata di schermo con maggiore risoluzione grafica e due telecamere, una anteriore per le videochiamate e una sul retro del tablet per foto e filmati.

Un bacino d'utenza potenzialmente vastissimo. Se anche una frazione di questa platea vorrà essere aggiornata in modo innovativo ed interattivo, è la riflessione di Murdoch, non potrà che scegliere The Daily. "Il successo di iPad ci ha imposto di reinventare il nostro lavoro - conclude Murdoch - e io sono convinto che nei tablet ci sia spazio per un nuova voce, fresca e robusta".
(02 febbraio 2011)
 
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Tutti contro Annozero. Ne discutono Agcom e Cda
La trasmissione di Santoro sarà valutata dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, dal Comitato per l'applicazione del codice di autoregolamentazione sui processi in tv e dal consiglio di amministrazione della Rai
Giornata calda per Annozero. Non solo l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) deciderà se avviare o meno un’istruttoria dopo le lettere di quattro commissari e del ministro Paolo Romani, ma il caso è anche all’ordine del giorno della riunione del Comitato per l’applicazione del codice di autoregolamentazione sui processi in tv. Ma non è finita, perché la trasmissione di Michele Santoro arriva anche sul tavolo del consiglio di amministrazione della Rai, che si preannuncia infuocato – tra contratto di servizio, piano fiction e palinsesti – anche per la questione delle eccessive spese contestate al direttore del Tg1 Augusto Minzolini. E dopo la lettera inviata a tutti i consiglieri, forse Nino Rizzo Nervo potrebbe arrivare con nuove carte.

Sul ‘caso Minzolini’ oggi il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, riferendosi alla decisione del Direttore generale della Rai Mauro Masi di chiudere la vicenda sulle spese del direttore per “mancanza di violazioni” invita lo stesso Masi a “passare il rapporto dei suoi ispettori alla magistratura e alla Corte dei Conti per una valutazione più approfondita”. Sull’argomento si è pronunciato anche il segretario dell’Usigrai Carlo Verna che ha chiesto “chiarezza da parte di chi è terzo e indipendente”.

Intanto il caso Ruby-Annozero terrà banco domani al Consiglio dell’Agcom. La settimana scorsa il ministro dello Sviluppo economico Romani, aveva inviato una lettera al presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò, lamentando alcune violazioni del contratto di servizio con la Rai commesse dalla trasmissione di Michele Santoro nelle puntate del 20 e del 27 gennaio che trattavano del caso Ruby. Per Romani sono state fatte affermazioni “lesive della dignità e del decoro di alte cariche istituzionali”. Di qui la richiesta all’Autorità di “valutare la possibilità di attivare i poteri di verifica e istruttori” nonché “ogni ulteriore iniziativa di rispettiva competenza”.

Stessa richiesta è stata avanzata dai commissari eletti dal centrodestra, Antonio Martusciello, Stefano Mannoni, Enzo Savarese e Roberto Napoli. Ma il Consiglio dell’Agcom si occuperà anche dei videomessaggi e delle telefonate di Berlusconi in alcune trasmissioni televisive. Sul tavolo del Consiglio dell’Authority ci saranno inoltre le nuove regole sul televoto, anche alla luce dei risultati della consultazione pubblica lanciata a fine dicembre. Alcune di queste misure, volte a dare più trasparenza al meccanismo, dovrebbero debuttare già al prossimo Festival di Sanremo.

Domani in Cda torna anche il contratto di servizio. Il punto figura all’ordine del giorno per una nuova discussione e non è escluso che ci sia la firma della Rai, bloccata da settembre. Firma sollecitata dal governo e dall’Agcom, come avrebbe ribadito il presidente Calabrò nell’incontro con presidente e Dg della Rai, Paolo Garimberti e Mauro Masi, che si è tenuto ieri. All’ordine del giorno anche del Consiglio di domani anche il piano biennale per la fiction, che dovrebbe essere votato, e i palinsesti primaverili. Tra le novità, l’informazione in prima serata anche su Rai1, con uno spazio affidato sempre a Bruno Vespa, e un nuovo programma per Lucia Annunziata su Raitre e la riduzione – tra marzo e fine aprile – di una o due puntate per Parla con Me di Serena Dandini.

Intanto ‘Il re nudo’ è il titolo della puntata di domani di Annozero, dedicata al futuro del governo, con ospiti il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli, Annamaria Bernini, deputata del Popolo della libertà e Italo Bocchino di Futuro e Libertà. Dopo l’intervento telefonico della settimana scorsa (Guarda il video), al conduttore è arrivata la richiesta di Masi di avere in anticipo la scaletta del programma: “Sono pronto a comunicarla in ogni momento – spiega Santoro – ferma restando la libertà di modificarla”.

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