lunedì 14 febbraio 2011

hahahahahah

La prima è di Hirvonen
In Svezia Loeb è solo sesto

Il finlandese della Ford vince la gara inagurale del Mondiale davanti ai compagni di marca Ostberg e Latvala: "Ero un po' nervoso, ma la macchina è stata perfetta". L'alsaziano della Citroen arriva con 2'30" di ritardo

La Ford Fiesta di Mikko Hirvonen sulle nevi svedesi. Ansa
La Ford Fiesta di Mikko Hirvonen sulle nevi svedesi. Ansa
KARLSTAD (Svezia), 13 febbraio 2011 - Mikko Hirvonen ha vinto il Rally di Svezia, gara inaugurale del Mondiale 2011. In un podio tutto occupato da piloti Ford, il finlandese si è imposto con 6"5 di vantaggio sul norvegese Mads Ostberg e 34" sul connazionale Jari-Matti Latvala. Ai piedi del podio la prima Citroen, quella del francese Sebastien Ogier, giunto quarto a 47"7. Solo sesto il sette volte campione del mondo Sebastien Loeb, con un distacco di 2'30" da Hirvonen. L'ex ferrarista Kimi Raikkonen, su Citroen, si è piazzato ottavo con un ritardo di oltre 7 minuti.
riscatto — Per Hirvonen si tratta del tredicesimo successo nel Mondiale ed è un bel segnale di riscatto dopo la deludente stagione 2010, chiusa al 6° posto nella graduatoria iridata. Hirvonen, già due volte vice campione dietro al Cannibale Loeb (nel 2008 e 2009), aveva vinto anche lo scorso anno il Rally di Svezia. Ovviamente Hirvonen balza al comando della classifica piloti con 25 punti, precedendo Ostberg (18), Latvala (16), Ogier (15), Petter Solberg (12), Loeb (10). In quella costruttori la Abu Dhabi Ford è prima con 40 punti contro i 22 della Total Citroen ed i 18 della M-Sport Stobart Ford. Prossima gara del Mondiale il Rally del Messico, dal 3 al 6 marzo.
FELICITA' — "È assolutamente fantastico" ha commentato Hirvonen, che è stato navigato dal connazionale Jarmo Lehtinen, all'arrivo. "È bello anche vincere la prima gara con la nuova Fiesta. Devo dire che ero molto nervoso prima di iniziare l'ultima tappa, ma ora sono veramente felice di aver fatto un buon inizio di stagione. Ora l'obiettivo di noi tutti è di continuare così e di riscattare la scorsa annata. La macchina è stata velocissima fin dall'inizio".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cassazione: adozioni ai single
Vaticano: servono madre e padre

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Lo esorta la Cassazione: i tempi sono ormai maturi affinché il Parlamento italiano apra alle adozioni di minori da parte dei single, anche se con le dovute cautele. Nulla in contrario infatti prevede la 'Convenzione di Strasburgo sui fanciulli del 1967' che contiene le linee guida in materia di adozione. Quindi ci vorrebbe una legge adeguata.

La Cassazione - nella sentenza 3572 depositata oggi - sottolinea che «il legislatore nazionale ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell'ambito di ammissibilità dell'adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell'adozione legittimante».


Vaticano: normalità è madre e padre

Nei procedimenti di adozione «in linea generale, la priorità è il bene del bambino, che esige un padre e una madre». Lo afferma all'agenzia Ansa il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. «Non conosco nel dettaglio questo caso e il pronunciamento della Suprema Corte - specifica il cardinale Antonelli -. Ma in linea generale ogni bambino ha diritto a una madre e a un padre: questa dovrebbe essere la normalità».
14 febbraio 2011
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IL CASO

Hacker, Anonymous svela
"Un piano contro WikiLeaks"

Il gruppo di attivisti riesce a entrare nei database di un'azienda di sicurezza che lavora con il governo Usa. Pubblicate 44mila e-mail in cui si ipotizzano azioni per neutralizzare le rivelazioni di Assange con notizie false di ALESSIO SGHERZA

Lo stile WikiLeaks ha stabilito un nuovo standard: le guerre contro la segretezza ormai si combattono a colpi di hacker. Ultima a farne le spese è stata un'azienda di consulenza sulla sicurezza informatica che lavora per il governo Usa e che ha visto svelato sul web e sotto gli occhi di tutti il proprio piano per screditare il sito creato da Julian Assange.

Il gruppo di hacker-attivisti Anonymous, alla ribalta anche negli ultimi giorni 1 per gli attacchi ai siti di governo italiano, Camera dei Deputati e Mediaset, ha messo a segno un altro colpo: gli "hacktivisti" si sono introdotti nell'archivio e-mail della compagnia di sicurezza informatica HBGary Federal, hanno sottratto decine di migliaia di messaggi e li hanno pubblicati online.

Ma cos'è HBGary, quali le sue presunte colpe e cosa è contenuto in questi messaggi? Il nuovo fronte si è aperto il 4 febbraio quando Aaron Barr, amministratore delegato dell'azienda, creata per fornire consulenze sulla sicurezza informatica mirate alle necessità del dipartimento della Difesa, all'Fbi, alla Marina e alle altre agenzie del governo Usa, ha dichiarato in un'intervista al Financial Times di essersi infiltrato nel gruppo Anonymous e di aver individuato molti suoi membri. Questa "impresa" sarebbe stata al centro di una conferenza pubblica, poi cancellata.

Vera o falsa che fosse la minaccia, il gruppo si è sentito punto nell'orgoglio
e si è scatenato. Il sito dell'azienda è irraggiungibile da allora, l'account di twitter di Barr è stato rubato e vi sono stati pubblicati dati personali come l'indirizzo e il numero di telefono, ma soprattutto sono state pubblicate su un sito disponibile a tutti decine di migliaia di e-mail interne dell'azienda.

Alcuni dei messaggi di posta non erano affatto innocui: ne viene fuori un ritratto da vero e proprio controspionaggio. L'azienda aveva proposto a uno studio legale una strategia, a quanto pare mai realizzata, per difendere Bank of America e la Camera di commercio Usa dalle annunciate rivelazioni di WikiLeaks: HBGary, in collaborazione con altre due compagnia, proponeva di far trapelare documenti falsi per poi contestare il sito di Assange. Un'altra idea era di minacciare danni alle carriere dei giornalisti più strettamente legati a WikiLeaks.

Aaron Barr ha dichiarato che non si aspettava una tale reazione: "Sto cercando di limitare i danni alla mia immagine, per ora ho avvisato tutti i miei contatti mail. Per il resto aspetterò gli eventi". Le reazioni non si sono fatte attendere: "Piano abominevole", ha dichiarato un rappresentante della Bank of America.

Giornalisti e blogger non si fermano e continuano a trovare iniziative poco condivisibili, quando non veri e propri reati, tra le attività di HBGary Federal. Ad esempio, l'azienda starebbe sviluppando un rootkit (un virus in grado di rubare password o altre informazioni) non rilevabile. O ancora, avrebbe una copia del worm Stuxnet e, secondo quanto denuncia il sito CrowdLeaks, vorrebbe utilizzarlo per i propri fini invece che cercare di renderlo innocuo. Così, mentre l'attenzione sugli scoop di WikiLeaks sta calando, la guerra informatica continua sottotraccia, fa meno clamore, ma non accenna a fermarsi.
(14 febbraio 2011)
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Innerhofer nella storia!
Gioia Fill: è di bronzo

Terza medaglia ai Mondiali di Garmisch per l'azzurro: nella supercombinata vinta da Svindal è d'argento. Eguagliato il record di Zeno Colò del 1950. Festa anche per Peter Fill: è medaglia di bronzo

GARMISCH (Ger), 14 febbraio 2011 - Altre due medaglie, e siamo a quattro. Due medaglie conquistate in una supercombinata che è sembrata tanto una partita a poker, tale è stato l'azzardo delle puntate sul "tavolo bianco". Due medaglie che arrivano grazie ancora a Christof Innerhofer, argento alle spalle del norvegese Axel Svindal, e a Peter Fill, che può considerare il bronzo come la miglior vitamina dopo un anno e mezzo molto travagliato (prima un gravissimo infortunio, poi problemi familiari che lo hanno angosciato e ancora lo agosciano).
Lotteria — La combinata è sempre una lotteria, che già ci aveva regalato nel 1992 ai Giochi di Alberville la clamorosa sorpresa dell’oro e dell’argento di Josef Polig e di Gianfranco Martin sotto la nevicata. Quella di ieri invece è sorprendente solo in parte, perché è vero che da due stagioni nessun azzurro saliva sul podio in questa specialità composta (2° Fill a Wengen e 3° Innerhofer a Sestriere), ma i nostri atleti sono sempre rimasti nelle immediate vicinanze del podio, come dimostrano i 4 piazzati nei primi 10 nell’ultima prova di Coppa del Mondo a Chamonix.
Christof Innerhofer. Reuters
Christof Innerhofer. Reuters
Discesa — Un risultato costruito, anche se fra le polemiche, in discesa, con il terzo posto di Innerhofer a 1"18 da Svindal e a 55/100 dallo svizzero Beat Feuz ed il quarto di Fill e perfezionato nello slalom. Polemiche, perché alla fine della tornata l’Italia ha presentato una protesta ufficiale per il tempo assegnato a Innerhofer, tempo che secondo i tecnici italiani è stato probabilmente appesantito, viste le contraddizioni degli intertempi. La protesta è stata rigettata con una motivazione comica e preoccupante: "Gli intertempi sono sbagliati, ma il tempo finale è giusto". Ma Inner questa mattina non ha sciato comunque al livello della discesa dove era stato perfetto. Oggi ha sbagliato due curve all’entrata del piano che gli hanno fatto perdere tempo nella parte meno veloce. Bene invece Fill, che si è piazzato alle spalle del compagno a 1"34 da Svindal.
Il podio della supercombinata. Epa
Il podio della supercombinata. Epa
Lo slalom — Insomma, nello slalom c’era da giocarsela, con l’incognita di una pista salata come un’insalata e cosparsa di acqua sino al soffocamento. Qui c’è stato il moto di orgoglio di Benny Raich, solo 12° in discesa a 3"01 dal leader norvegese. L’austriaco ha stabilito il secondo tempo, superato solo dallo svedese Myhre che era sceso su una pista molto meno segnata. Poi è toccato ai nostri: Fill ha stabilito il nono tempo e Innerhofer il sesto. Con l’uscita di Feuz solo Svindal poteva batterli e lo ha fatto. Ma rimane la gioia per una squadra che sta prendendo sempre più consistenza anche in considerazione del sesto posto nella classifica finale di Paolo Pangrazzi, 23enne trentino di Madonna di Campiglio, un fisicaccio, 1.84 per 93 chili, vincitore della classifica della combinata in Coppa Europa che ha dimostrato di poter avere anche un futuro da slalomista. Un’Italia che fa sognare, con Inner che come numero di medaglie ai Mondiali eguaglia Zeno Colò a quota tre. E mancano ancora le prove tecniche, il vento è girato, sta diventando un tornado.
dal nostro inviato
Pierangelo Molinaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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