venerdì 4 febbraio 2011

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Nuova McLaren, che curve!
Hamilton: "Saremo più forti"

Presentata a Berlino la MP4-26 che a Woking sperano sia la vettura del riscatto. Lewis: "È innovativa e io mi sento pronto per lottare per il titolo fino alla fine". Button: "Ho un anno di esperienza in più, vogliamo vincere tanto". Curiosità per il Kers

Hamilton, Button e la MP4-26. Ap
Hamilton, Button e la MP4-26. Ap
BERLINO (Germania), 4 febbraio 2011 - Si chiama MP4-26, ha lungo naso piatto e alto, molto scolpito, fiancate a forma di L e una serie di caratteristiche aerodinamiche progettate per sfruttare le nuove regole e limitare significativamente la quantità di carico aerodinamico che può essere derivato dal pianale della vettura. È la nuova McLaren presentata oggi nella suggestiva cornice di Berlino. Come a Maranello con la Ferrari F150, anche a Woking si aspettano molto da questo 2011, un'annata che deve essere quella del riscatto.
parla lewis — E questo ottimismo traspare anche dalle prime dichiarazioni dei protagonisti: "La vettura è abbastanza innovativa - dice Lewis Hamilton - personalmente mi sento in forma, ho svolto una buona preparazione invernale. Ancora una volta i nostri ingegneri ci hanno messo in mano una vettura che sarà competitiva. Questa sarà la mia quinta stagione in Formula 1. Sono un pilota esperto, e ho vinto il campionato del mondo, ha ottenuto un sacco di pole position e molte vittorie. Quindi il mio obiettivo è lottare fino all'ultima gara per vincere il titolo".
Button studia il muso della MP4-26. Reuters
Button studia il muso della MP4-26. Reuters
parla jenson — Il suo compagno di squadra Jenson Button dice che l'esperienza del 2010, anche se difficile, è servita: "È stato un anno buono in realtà - ha spiegato - prima di Natale ho passato un sacco di tempo in fabbrica con il simulatore e mi sento molto più padrone della situazione. La nuova macchina non l'ho ancora guidata ma è stata costruita intorno a me, cosa che non poteva accadere lo scorso anno, visto che sono arrivato tardi". Jenson pensa che la McLaren abbia molte probabilità di successo anche per il buon rapporto e la stimolante rivalità che lo lega al compagno di squadra Hamilton. "Abbiamo già ottenuto ottimi risultati nella nostra carriera e vogliamo vincere ancora tanto. Abbiamo imparato tanto nel 2010 e quest'anno saremo molto più forti".
nuovo kers — La monoposto ospita una Kers elettrico con un sistema tutto nuovo elaborato dalla McLaren coi propri partner. "Sono sicuro - ha aggiunto Button - che i nostri avversari penseranno di avere avuto un vantaggio dal fatto di aver potuto già testare la nuova vettura con il Kers e le nuove gomme, ma credo che per noi sia stato più importante avere più tempo per la nuova monoposto che sono certo sarà competitiva. Per noi è stato meglio andare a Valencia con la vecchia macchina e concentrare la nostra attenzione sulle nuove gomme Pirelli. Abbiamo trovato alcune cose davvero interessanti nei test".
imprevedibile — Ottimismo anche nelle parole del responsabile, Martin Whitmarsh: "Sono fiducioso - spiega - la Formula 1 sta sulla soglia di un'epoca nuova, incredibile. Con Lewis e Jenson, abbiamo due grandi piloti, tutta la squadra si sente forte e noi vogliamo fornire loro le macchine migliori per poter mostrare il loro talento. La MP4-26 è il risultato di una quantità incredibile di duro lavoro e idee innovative. Sotto la guida di Paddy Lowe (direttore tecnico), Tim Goss (motori) e Neil Oatley (progettazione e sviluppo), il nostro team ha lavorato ottimamente sul progetto della vettura. Certo questo sport è così imprevedibile che al momento è impossibile prevedere con precisione i nostri progressi".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Federalismo, Napolitano: “Legge irricevibile” 
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva “che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione” del decreto legislativo sul federalismo. Pertanto, il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si legge nella nota del Quirinale, “in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell’articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l’esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall’art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l’obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari. Pertanto – conclude il Colle – il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo”.

Il leader del Carroccio ha immediatamente telefonato a Napolitano.  Bossi ha preso il duplice impegno di andarlo a trovare al Quirinale, la prossima settimana e, come annunciato dal Ministro Roberto Calderoli in conferenza stampa, si presenteranno nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale.

La bocciatura di Napolitano è “un atto ineccepibile”, secondo Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd. ”Era evidente fin da ieri che sarebbe andata a finire così, ma come al solito una maggioranza e un governo che arrivano a ignorare le più elementari regole istituzionali solo per rispondere ai ricatti della Lega sono dovute arrivare all’ennesima e vergognosa brutta figura”. Dopo la bocciatura della Commissione bicamerale, prosegue Finocchiaro “tutti sapevano, anche quelli che nella maggioranza hanno fatto finta di niente, che il provvedimento sul federalismo non avrebbe potuto proseguire il suo iter. Da Napolitano, garante come sempre assoluto delle nostre istituzioni, è venuto un atto ineccepibile che blocca una norma illegittima”.

Per il presidente della Corte costituzionale da poco eletto Ugo De Siervo, il federalismo municipale è addirittura “una bestemmia”: ”Se nascesse, in ipotesi, un conflitto giuridico, non politico, arriverebbe davanti alla Corte e quindi la Corte sta zitta. Quello che si può dire tranquillamente, ma non riguarda il conflitto, è che quello di cui si sta parlando non è federalismo, perché dire federalismo municipale è una bestemmia: è come dire che un pesce è un cavallo, sono due cose che non stanno insieme” – ha detto De Siervo, anticipando ai giornalisti il contenuto del suo intervento al convegno di Eunomia dal titolo “Il titolo V della Costituzione: lo Stato dell’arte nella giurisprudenza costituzionale”. ”Si chiama autonomia finanziaria – ha proseguito il presidente della Consulta parlando ancora di federalismo municipale così come si profila in Italia -, anche la lingua ha il suo valore. Il federalismo è un processo di unificazione progressiva di Stati che erano sovrani verso un unico Stato gestore. Che c’entra questo con l’autonomia finanziaria dei Comuni decisa dal Parlamento nazionale? Quello che un pochino turba è che ogni abuso linguistico è indice di una scorretta rappresentazione della realtà”.
 
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LA RICERCA

Piccoli grandi e-book
E gli editori accelerano

Presentata a Milano la prima ricerca europea. La Gran Bretagna copre il 65% degli acquisti. Italia ferma allo 0,2, ma...

di GIORGIO LONARDI

MILANO - Nel 2010 Il mercato italiano degli e-book valeva il 2,6% di quello europeo. Tradotto in euro si tratta di due milioni o giù di lì. Una nicchia, dunque, ma si tratta solo dell'inizio. Anche perché i 70-80 milioni di euro spesi l'anno scorso nel vecchio continente per l'acquisto di libri elettronici sono destinati a moltiplicarsi nel giro di pochi anni.  Se oggi, infatti, gli e-book rappresentano fra lo 0,5% e lo 0,6% del mercato continentale del libro (lo 0,2% in Italia) entro il 2014 questa percentuale  si moltiplicherà per 10 fino a raggiungere una quota compresa fra il 6% e il 7%. A fornire questi dati, i primi in assoluto sull'Europa, è stata una ricerca condotta assieme da AT Kerney, società di consulenza internazionale e da Bookrepublic distributore italiano di libri digitali. L'occasione: il summit milanese "If Book Then" organizzato da Bookrepublic cui hanno partecipato 280 esponenti del mondo editoriale italiano ed europeo.

IL DOCUMENTO 1

Lo scenario è affascinante: nella vecchia Europa gli acquisti di libri elettronici di fatto sono iniziati solo l'anno scorso. Insomma, abbiamo cinque anni di ritardo sugli Usa che oggi coprono fra l'8% e il 10% delle loro vendite attraverso il download di file dalle principali librerie elettroniche per un fatturato complessivo stimato fra i 700 e gli 800 milioni di euro. E anche se la nostra crescita sarà più lenta di quella americana è possibile che la forbice che ci distanzia dagli Usa tenda progressivamente a ridursi.

Se questo è la cornice, tocca alla Gran Bretagna la parte del leone. Gli inglesi, infatti, coprono da soli il 65% degli acquisti europei. Un primato raggiunto grazie alla disponibilità di mezzo milione di titoli e di 1,6 milioni di device dal Kindle all'Ipad a tutti gli altri e-reader. In seconda posizione ecco la Germania: centomila titoli e 800 mila device per una quota che sfiora il 26% delle vendite europee. Quanto all'Italia, quarta alle spalle della Francia, sconta soprattutto uno scarso numero di titoli (7mila contro i 50 mila dei francesi) mentre la consistenza del "parco macchine" appare più  equilibrata: 470 mila a fronte delle 600 mila d'oltralpe.

Ad ogni modo non è detto che il Bel Paese sia destinato a fare la Cenerentola d'Europa.  Gli editori presenti, infatti, sembrano decisi a pigiare sull'acceleratore dello sviluppo. Lo conferma Luca Formenton , a capo del Saggiatore ("abbiamo quasi tutto il catalogo su e-book") e lo certifica Vittorio Bo, di Codice Edizioni: "Cinquanta titoli su 170 sono già in formato elettronico e  in soli 6 mesi le vendite giornaliere sono quasi triplicate". Mentre Marco Ferrario, fondatore di Bookrepublic  ha lanciato una casa editrice "40k" che pubblica solo e-book in 5 lingue diverse. "Fra le opportunità offerte dall'e-book", ha spiegato Mike Shatzkin, guru del libro elettronico e fondatore di The Idea Logical Company, "c'è la possibilità di abbattere le barriere linguistiche diventando editori globali".
(03 febbraio 2011)
 
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CINA

Pechino nella morsa
di una siccità mai vista

Nella capitale cinese non piove e non nevica da mesi, come non accadeva da oltre 60 anni. Autorità in allarme, in primavera la situazione potrebbe farsi ancora più grave. Maxi investimenti a favore delle foreste

a cura di Greenreport Il presidente cinese Hu Jintao ha chiesto di non risparmiare gli sforzi per combattere una prolungata siccità invernale che rischia di compromettere il raccolto cerealicolo estivo. Durante una visita al borgo contadino di Xishanbei, vicino a Baoding, nella provincia dell'Hebei, una delle più colpite dalla siccità che da tre mesi devasta il nord della Cina,  Hu ha detto: «Dobbiamo prendere delle iniziative in tutti i settori al fine di assicurare la fornitura di capitali, di tecnologie, di attrezzature e di materiale per permettere una crescita regolare del grano durante l'inverno». Proprio per sottolineare la drammaticità della situazione e per segnare la vicinanza del Partito comunista cinese alle popolazioni rurali colpite, Hu ha scelto il piccolo villaggio di Shijiatong per accogliere il nuovo anno lunare cinese e celebrare la Festa di primavera.

L'attuale siccità invernale sembra destinata a diventare la più lunga da almeno 60 anni. A Pechino non cade né pioggia né neve da mesi e sicuramente per i prossimi 10 giorni il cielo sarà oscurato solo dallo smog. Il record attuale per Pechino è quello dell'inverno 1970-1971, quando non piovve e non nevicò per 114 giorni. Il primo febbraio il capo dell'ufficio meteorologico municipale, Sun Jisong, ha detto che «se la siccità continuerà per altri 14 giorni, sarà il più lungo periodo senza precipitazioni conosciuto dalla capitale cinese dal 1951 e dall'inizio dell'archiviazione dei dati meteorologici. La siccità persistente aggrava i rischi di incendi e di malattie in città. Però, grazie all'approvvigionamento idrico, i cittadini risentono appena della crisi. Ma con l'avvicinarsi della primavera, la temperatura a Pechino aumenterà, il che aggraverà la siccità».

Nelle campagne intorno a Pechino la situazione sembra peggiore. Zhang Tiecheng, direttore aggiunto del villaggio di Nanjiao, nel distretto di Fangshan, a sud-ovest della capitale, ha detto all'agenzia ufficiale Xinhua che «le persone anziane non hanno mai conosciuto una tale crisi invernale per l'acqua. Un sistema di quote che limita l'acqua per ogni famiglia è stato messo in atto a novembre, perché l'acqua prelevata dai tre nuovi pozzi realizzati è riservata per berla». Prima per raggiungere la falda bisognava scavare per 200 metri in profondità ora i nuovi pozzi trovano l'acqua tra i 300 e gli 800 metri.
 
Le precipitazioni invernali, anche se rappresentano solo il 2% del consumo idrico totale annuo della capitale cinese, sono importanti proprio perché permettono la rigenerazione delle falde sotterranee. Hu Bo, responsabile dell'ufficio idrologico di Pechino, sottolinea che la capitale prende acqua dalla vicina provincia dell'Hebei (proprio quella visitata da Hu Jintao) e che dovrà continuare a farlo almeno fino a marzo: «Non oso pensare alla dimensione che assumerà la crisi dell'acqua nella città quando l'adduzione di acqua dalla provincia dell'Hebei cesserà».

Per placare la sua grande sete Pechino dovrà aspettare almeno fino al 2014, quando il colossale progetto di spostamento dei fiumi sud-nord sarà terminato. Intanto, a breve termine, si pompa acqua dal riarso Hebei. Il 30 gennaio l'autorità nazionale per il controllo della siccità ha dichiarato che «circa 77,4 milioni di mu (5,16 milioni di ettari di terre coltivate) sono stati devastati dalla siccità, e 2,57 milioni di persone si stanno confrontando con una penuria di acqua potabile. Grandi città, comprese Pechino e Tianjin, e le province di Henan e dello Shandong sono tra le regioni più colpite».

La siccità e il global warming fanno sempre più paura ed anche per questo il governo cinese ha investito  297,9 miliardi di yuan (circa 45,27 miliardi di dollari) nelle foreste con il suo undicesimo Piano quinquennale 2006-2010. L'Amministrazione nazionale delle foreste evidenzia che «questa cifra rappresenta un aumento dell' 80% in rapporto agli investimenti durante il periodo del decimo Piano quinquennale. Gli investimenti sono stati essenzialmente diretti verso la ricostruzione ecologica, la riforma del settore forestale ed il miglioramento del livello di vita degli abitanti delle regioni forestali. Tra questi investimenti, la costruzione di infrastrutture ha rappresentato 47,9 miliardi di yuan, una crescita del 23,13% in rapporto al decimo piano quinquennale».

Le preoccupazione per le mutate condizioni climatiche e per i disastri ambientali prodotti dalla rapidissima crescita cinese sono emersi anche ieri in occasione delle celebrazioni in Cina della giornata mondiale delle zone umide, che quest'anno è dedicata al tema "Le zone umide e le foreste". Anche in questo settore, legatissimo alla disponibilità di acqua dolce e pulita, la Cina nel 2011 raddoppierà i suoi sforzi per proteggere le zone umide del Paese. L'Amministrazione nazionale delle foreste spiega che «la Cina promuoverà la legislazione in materia di protezione delle zone umide. Il Paese si impegna a mettere sotto protezione il 55% delle sue zone umide entro il 2015».
Greenreport 1
 
(03 febbraio 2011)
 

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