giovedì 3 marzo 2011

ahahahahaha

McLaren, suona l'allarme
Hamilton: "Siamo indietro"

I piloti del team di Woking ammettono che la MP4-26 non è un fulmine come speravano. Lewis: "Siamo ancora un po' deboli sull'aerodinamica". Button: "Non ho pensato subito che fossimo fortissimi ma è vero che abbiamo ancora tante cose da provare"

La MP4-26 in azione nei recenti test. Ap
La MP4-26 in azione nei recenti test. Ap
LONDRA (Inghilterra) 2 marzo 2011 - "La McLaren è in ritardo". Campanello d'allarme di Lewis Hamilton e Jenson Button a meno di un mese dall'inizio del Mondiale. A quanto pare, la decisione di presentare la nuova monoposto MP4-26 solo dopo i primi test invernali di Valencia per concentrarsi sullo sviluppo non sta dando i frutti sperati. "Abbiamo fissato la presentazione della macchina un po' troppo tardi e forse le cose non sono andate come ci aspettavamo" ha ammesso Hamilton. "Non abbiamo girato come avremmo voluto e questo ha avuto delle ripercussioni sull'assetto" ha sottolineato Button.
Lewis Hamilton firma autografi dopo i test. Ansa
Lewis Hamilton firma autografi dopo i test. Ansa
aerodinamica — La McLaren ha riscontrato problemi tecnici in occasione della recente quattro giorni di test a Montmeló: nell'ultimo giorno Hamilton ha completato 107 giri, chiudendo però a quasi un secondo e mezzo dal miglior tempo di Felipe Massa. I team torneranno a girare sul circuito catalano fra pochi giorni, in occasione dell'ultima sessione di collaudi prima del via del Mondiale, che scatterà il 27 marzo in Australia. A preoccupare Hamilton è soprattutto l'aerodinamica. Il nuovo regolamento vieta l'uso del doppio diffusore e dell'F-Duct. Hamilton teme di ritrovarsi nella situazione vissuta nel 2009, quando dovette cedere lo scettro al suo futuro ex compagno di squadra Button (all'epoca alla Brawn) dopo una stagione condizionata soprattutto all'inizio. "Questa macchina è molto simile a quella del 2009 da un punto di vista aerodinamico. È un po' meglio, ma siamo ancora deboli". Va detto che la McLaren è apparsa come la vettura più estrema tra quelle presentate, elemento che può rivelarsi un enorme vantaggio come pure un boomerang. "In ogni caso - ammette poi Hamilton facendosi più ottimista - abbiamo ottime cose in cantiere e siamo decisamente migliorati negli ultimi due giorni di test".
sensazione — Lo conferma anche Jenson Button: "Abbiamo ancora quattro giorni di prove, l'auspicio è che le cose possano andar meglio in occasione dei prossimi test e che riusciremo a mettere in cascina tanti giri migliorando il pacchetto base. La prima volta che sono salito in macchina la mia reazione non è stata del tipo: 'Wow, quest'anno spazziamo via tutti'. Ma del resto non penso che nessuno abbia avuto questo tipo di sensazione perché rispetto al passato c'è molto meno carico aerodinamico e sono cambiate le gomme. Non c'è niente però nella macchina che mi faccia realmente pensare in negativo. Da questa macchina possiamo tirar fuori ancora molto di ciò che non abbiamo finora ottenuto perché non c'è stato il tempo per farlo, perciò non sappiamo veramente dove siamo rispetto agli avversari".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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Federalismo, sì della Camera alla fiducia
E la Lega sventola in aula le bandiere

314 favorevoli, 291 contrari e 2 astenuti. Il ministro per la Semplificazione, Calderoli annuncia: "Chiederò nel prossimo Cdm l'ampliamento di quattro mesi dei termini di scadenza". Anche Berlusconi col fazzoletto verde
 

ROMA - La fiducia sul federalismo municipale è passata alla Camera con 314 sì e 291 no e 2 astenuti. Umberto Bossi, applaudito dai deputati della Lega, però avverte: "Ora arriva la parte più difficile, quella del federalismo regionale e provinciale". Il Senatur ha mostrato ottimismo: "Un altro giro di mattoni in più. Siamo quasi al tetto. Abbiamo iniziato adesso anche il federalismo regionale", ha aggiunto. Sulla tenuta della maggioranza, il ministro delle Riforme e leader del Carroccio ha confermato: "Per adesso tiene. Berlusconi è l'unico che ci ha dato i voti". "Ci avevano detto 'fai saltare il miliardario e domani approviamo il federalismo', ma Berlusconi è l'unico che ci ha dato i voti subito. In Bicamerale ci ha dato 12 voti. Non ci possono chiedere di mettere a repentaglio un risultato acquisito". I deputati leghisti hanno sventolato in aula le bandiere verdi, suscitando le reazioni dell'opposizione e costringendo il presidente di turno a sospendere per qualche minuto la seduta.

FOTO: LE BANDIERE IN AULA 1

VIDEO: VOTO E SEDUTA SOSPESA 2

SCHEDA: I PUNTI DEL FEDERALISMO 3

Berlusconi ha votato la fiducia suggellando il suo sì al provvedimento tanto caro alla Lega con indosso un fazzoletto verde, nel taschino della giacca, alla maniera dei deputati del Carroccio. Il presidente del Consiglio ha espresso tranquillità anche sul fatto che i voti favorevoli sono stati inferiori alle previsioni della maggioranza: ai giornalisti che gli facevano notare che c'era stato qualche voto in meno rispetto all'ultimo voto di fiducia, il premier non si è scomposto. "C'è stato qualche assente ma sono tranquillo, tranquillissimo - ha risposto - sapevamo che c'erano alcuni malati e due in missione. Altrimenti saremmo 322".

Proroga alla delega. Dopo un incontro con una delegazione del gruppo dei Popolari d'Italia, il ministro Calderoli ha assunto l'impegno di proporre al Consiglio dei ministri di domani "un'iniziativa legislativa finalizzata alla proroga di quattro mesi del termine di scadenza della delega prevista dalla Legge 42" sul federalismo fiscale prevista attualmente per il 21 maggio, "fermo restando il rispetto dei tempi stabiliti per l'esame dei decreti legislativi già deliberati dal Consiglio dei ministri".

I contrari. Il no alla fiducia è stato espresso dal Futuro e libertà per bocca del capogruppo alla Camera, Benedetto Della Vedova. "Non è una buona riforma, non è condivisa, è frettolosa" e determina un "aumento della spesa al nord e aumento delle tasse al sud". Fli, ricorda, aveva detto "sì alla legge delega sul federalismo fiscale ma il decreto attuativo è sbagliato, frettoloso e dannoso per i contribuenti". E la fiducia posta dal governo è "incomprensibile" a meno che "il problema non sia compattare la maggioranza, che è dei numeri ma non politica su un provvedimento delicato". E per questo "votiamo no".

Anche l'Udc ha votato contro, così come aveva annunciato il leader del partito, Pier Ferdinando Casini: "Ci sono ragioni politiche e di merito che di inducono a dire no ancora una volta. Non possiamo fidarci della Lega, almeno finché non ci troveremo su alcune cose elementari, del tipo Roma non è Roma ladrona ma la nostra capitale". "Se si vuole un federalismo che unisce, perché esaltare gli egoismi? - si chiede il leader dell'Udc  - il federalismo fiscale in questo provvedimento non esiste, è solo uno spot, aumenterà le tasse a tutti i cittadini italiani. Non si vuole fare un vero federalismo ma si vuole approvare uno spot della Lega".

"Se il federalismo fiscale lo si fa e lo si fa per bene, lo votiamo. Se, invece, si fa un pasticcio, noi votiamo contro. Questo decreto, al di là delle vostre favole, è un pasticcio. Per questo votiamo contro il provvedimento e contro la fiducia". Lo aveva annunciato Pierluigi Bersani, leader del Partito democratico. Che poi ha avvertito, rivolgendosi al governo: "Voi mettete le mani nelle tasche dei cittadini per procura. Io vi parlo diritto: cara Lega, non venite a dire che reggete Berlusconi per fare il federalismo. Noi vi garantiamo che il processo federalista va avanti" anche senza di lui. Bersani ha duramente attaccato la Lega: "Se volete reggere il moccolo all'imperatore, al miliardario, non mettete la scusa del federalismo che non c'entra niente".
(02 marzo 2011)
 
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Nicole Minetti e lo spacciatore cubano
Molte domande e poche risposte. Tanti dubbi, diverse incertezze. Eppure nel suo interrogatorio davanti ai magistrati di Milano, Nicole Minetti su una cosa sembra non avere dubbi. Quando Ilda Boccassini le dice: “Le chiedo di spiegare una conversazione intercettata il giorno 26 ottobre 2010 con una persona risultante intestataria dell’utenza a nome Zulueta Jorge Luis“. Lei risponde sicura: “Ricordo perfettamente quella telefonata, e un ragazzo cubano, il suo numero mi era stato fornito dalla Marystelle, è una persona che riesce a procurare delle borse firmate a prezzi malta buoni. Difatti ci siamo incontrati all ‘appuntamento, però non ho acquistato nulla”

Qualcosa, però, non torna. Sì perché quella persona gli investigatori la identificano in Jorge Luis Zulueta, classe ’72, cubano di Maron. Un tipo che in curriculum mette diverse pagine di precedenti. E quasi tutti legati alla droga. Da qui i dubbi della procura che ha letto e ascoltato le intercettazioni tra Zulueta e la consigliera regionale del Pdl, eletta alle ultime regionali nel listino bloccato di Roberto Formigoni.

La prima telefonata che insospettisce gli investigatori è tra Nicolle Minetti e Marysthelle Polanco, la soubrette fidanzatta con un narcotrafficante domenicano.

Nicole: Amo, senti, il tuo amico, sai il cubano, ha qualcosa?

Marysthel: Non lo so, e da tanto che non lo sento

Nicole: E la tua amica quell’altra, invece?

Marysthel: Adesso io la sento e poi ti faccio sapere, va bene?

Nicole: Dai che ho anche un’altra ragazza che e interessata mi chiami dopo?

Mmysthell: Va bene …

Nicole: Gli chiedi che cosa ha? …

Marysthell: Va bene

Nicole: Beso ciao amo ciao ciao

La seconda è di venti giorni dopo. Questa volta al telefono c’è proprio il cubano chiamato dalla consigliera regionale.

Uomo Pronto

Nicole Pronto ciao, sono un’amica di Marysthell

Uomo: Nicole?

Nicole sì

Uomo Ma io e te ci conosciamo ma…

Nicole Sì, lo so, ma magari pensavo che ti eri dimenticato

Uomo Eh no, mi sono dimenticato, ti ho chiamato, allora ci vediamo dopo, ti chiamo dopo

Nicole Hai ragione, hai ragione come stai?

Uomo Bene

Nicole Tulia bene?

Uomo Tutto bene …

Nicole: Senti, ti volevo chiedere una cosa, ci riusciamo a vedere, tipo stasera?

Uomo. A che ora?

Nicole Quando vuoi tu anche, quando vuoi tu, non è un problema sono dalla mia amica in centro

Uomo Va bene che parte del centro, però sai che con la macchima non posso arrivare

Nicole: Io dicevo in Torre Velasca, hai presente dove è la Torre Velasco?In Duomo, praticamente.

Uomo: Proprio in centro Duomo, dove c’e il Duomo …

Nicole: No, la torre Velasca, vicino a San Babila

Uomo: Vuol dire che se io … porta Venezia e vado su a cercare san Babita, in quella zona lì? Dopo le otto della sera è perfetto che non c’e l’ecopass

Nicole: Alle otto della sera va bene, è perfetto, si va benissimo

Uomo Fai otto e trenta, ti chiamo alle otto così mi confondo

Nicole Ok va bene grazie mille, a dopa ciao ciao,

Uomo ciao

Ma chi è veramente questo giovane cubano che, secondo Nicole Minetti vende solo borse di marca a prezzi bassi? A Milano, Jorge Luis Zulueta frequenta il giro delle discoteche tra i Navigli e corso Como. Il suo casellario giudiziario parla chiaro. L’ultimo arresto risale al 23 novembre 2010, quando gli viene notificata la revoca dell’affidamento ai servizi sociali. Risultato: torna in carcere con un residuo pena di un anno e cinque mesi. Capo d’imputazione: spaccio di droga. In quel frangente Zulueta viene raggiunto in viale Sarca 189. In realtà, quando arriva a Milano, va a vivere da una cugina in via Asturie 8 in zona Niguarda. Si tratta di una casa popolare gestita dall’Aler. La cugina ci vive regolarmente. Anche se, spiega al commissariato locale, “per qualche tempo ho vissuto da abusiva”. Jorge, comunque, abita qua. E quando arriva in quello che rappresenta uno dei tanti fortini della droga alla milanese, si porta dietro un patteggiamento per droga davanti al tribunale di Bolzano e un arresto avvenuto nel 2007. In quell’anno, il giovane cubano viene fermato da una volante della questura in viale Jenner con addosso venti grammi di cocaina. Che faccia lo spacciatore ci sono pochi dubbi. In realtà, lui in via Asturie colloca anche la sede sociale della sua impresa individuale che si occupa di vendita di prodotti vari e opera con l’estero. Il 24 gennaio 2010 la polizia torna a bussare alla sua porta. Non lo arresta, ma lo indaga per rissa aggravata. Il tutto si consuma verso le undici di sera, dopo che la cugina di Zulueta ha malmenato una donna africana, fidanzata con tale Daniel, professione: spacciatore. Daniel avrebbe offerto della coca al figlio della cubana. Lei si arrabbia, urla, litiga. Pochi minuti dopo al scena si sposta al terzo piano di via Asturie 8. Un gruppo di africani vuole regolare i conti. Zulueta si mette di mezzo. Spuntano coltelli e forbici. Il morto non ci scappa solo grazie all’intervento delle volanti.

E così per la seconda volta la droga torna a fare capolino nell’inchiesta sulle feste di Arcore. Era già capitato con l’arresto di Ramirez De La Rosa, alis Emilio. Lui, originario di Santo Domingo, può contare su un particolare decisivo: la sua relazione sentimentale con Marysthell Polanco, una delle ragazze che hanno frequentato villa San Martino con residenza in via Olgettina 65. E proprio qui, nell’agosto scorso, la Guardia di finanza arriva e sequestra 2,747 chili di cocaina nel box intestato proprio alla Polanco. Di più: dalla perquisizione nel suo appartamento saltano fuori una cassetta di sicurezza con 54.550 euro in banconote di vario taglio (per lo più da 100 e 50 euro), una macchina contasoldi e documenti falsi. Elenco quantomeno singolare per una semplice soubrette televisiva. La vicenda si conclude con l’arresto di Ramirez, fermato a bordo di una smart intestata a Nicole Minetti. E la Polanco? Non viene indagata, ma semplicemente sentita come testimone. Eppure anche qui qualcosa non convince gli investigatori, i quali, in un’informativa inviata al pm Giancarla Serafini, scrivono: “Allo stato – si legge – non vi sono elementi probatori che confermino un coinvolgimento della Garcia Polanco nei fatti riconducibili alla detenzione di cocaina (…). Tuttavia, nonostante le dichiarazioni rese dalla donna, permangono ancora dubbi sulla totale estraneità”. Quindi spiegano: “Appare quanto meno inusuale l’inizio di una convivenza con un soggetto, da poco conosciuto presso un locale milanese, che, come dichiarato, ha sempre versato in condizioni economiche disastrose tali da indurre la Garcia Polanco a mantenere Ramirez De La Rosa”. Dubbi e sospetti anche sul denaro che la Polanco dice di essere di sua pertinenza. “Appaiono inadeguate e frammentarie le giustificazioni addotte dalla Garcia Polanco circa il possesso di 4800 euro in contanti che ha dichiarato essere di sua esclusiva pertinenza. (…) Va rilevato che la somma di 4800 euro è indicativamente la cifra necessaria all’acquisto di 100 grammi di cocaina sulla piazza milanese”.

L’episodio, pur antipatico, non scalfisce la Minetti. L’ex igienista dentale non ascolta nemmeno i consigli del Cavaliere che la esorta a denunciare il furto dell’auto per allontanare eventuali ipotesi di rapporti con Ramirez. Lei si rifiuta. E fa bene, perché alla fine tutto si chiarisce. Adesso, però, l’ombra della droga ritorna. E come per il sequestro di agosto, il personaggio chiave resta Marysthell Polanco. E’ lei, infatti, a presentare Jorge Luis Zulueta alla ex igienista dentale del Cavaliere.

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SOSTENIBILITA'

Dieta, auto e tempo libero
Misura l'impronta dell'azoto

Le abitudini quotidiane hanno un impatto preciso sull'ambiente, a partire da cosa mangiamo e come andiamo al lavoro. Un calcolatore online per capire qual è la propria nitrogen footprint e imparare a ridurre l'aumento di concentrazioni dannose per l'ambiente. Che, come l'anidride carbonica, causano smog, piogge acide, minacciano la biodiversità e aggravano l'effetto serra di ALESSIA MANFREDI

CARNE poca, meglio di pollo e non di manzo. Sì a verdura e frutta, ma attenzione al modo in cui vengono prodotte. La solita dieta? Non proprio. Un buon punto di partenza, invece, per ridurre la propria "impronta dell'azoto" sull'ambiente. Che, proprio come l'anidride carbonica, se rilasciato in quantità eccessive, contribuisce ad aggravare smog, piogge acide, minacciare la biodiversità e appesantire l'effetto serra.

Per capire quanto il comportamento quotidiano possa avere un impatto concreto - a partire dalla scelta di cosa mangiare a pranzo o di come andare al lavoro - ora si può misurare la propria nitrogen footprint, "impronta dell'azoto". Con un calcolatore 1 disponibile online, ideato da un gruppo internazionale di scienziati - e parte di un più ampio progetto di ricerca 2 - presentato nei giorni scorsi a Washington all'American Association for the Advancement of Science.

Alimentazione, mezzi di trasporto, abitudini casalinghe, ma anche vestiti, spese mediche, tempo libero: ogni scelta ha un costo preciso per l'ambiente. Rispondendo ad una serie di domande che mettono in fila una dopo l'altra azioni quotidiane, si arriva ad un grafico finale che riassume il contributo, su base annua, all'aumento delle concentrazioni di azoto. E ad un decalogo di suggerimenti per ridurlo: dalla dieta da seguire, evitando sprechi di cibo, alla scelta dell'auto, meglio se ibrida, e di elettrodomestici più efficienti a consumi ridotti. Piccoli passi, che però possono fare la differenza: anche cambiare abitudini per un giorno a settimana porta un risultato, dicono gli scienziati. 

In sé l'azoto è un elemento naturale innocuo e prezioso, fondamentale per la crescita delle piante. Ma gli ossidi di azoto sono da tempo nel mirino non solo delle associazioni ambientaliste ma anche degli scienziati perché il loro rilascio in quantità eccessive nell'ambiente, ad opera dell'uomo, si traduce in inquinamento di aria e acqua, eutrofizzazione, perdita di biodivestità, assottigliamento dello strato dell'ozono.

Sotto accusa sono i fertilizzanti chimici e i motori a combustione, principali fonti di questo tipo di inquinamento. "L'uso su larga scala di fertilizzanti per le coltivazioni provoca una dispersione eccessiva di azoto nell'ambiente, che finisce per fornire fertilizzanti non richiesi ai nostri sistemi naturali, con risultati disastrosi", spiega  James N. Galloway, scienziato ambientale dell'università della Virginia, uno degli ideatori del calcolatore, insieme ad altri colleghi dell'ateneo, dell'Università del Maryland, oltre che in Olanda. Ma anche il consumo di carne ha un forte impatto perché la sua produzione è strettamente legata al foraggio, necessario per l'alimentazione del bestiame, e quindi, ancora una volta, ai fertilizzanti e anche alla gestione del letame che rilascia protossido di azoto.

C'è stato un forte impegno per informare sui rischi delle emissioni dannose di anidride carbonica e sui comportamenti virtuosi da adottare per ridurre la propria carbon footprint, ma l'azoto è una storia ancora quasi tutta da raccontare, sottolinea Galloway. "Eppure l'alterazione del suo ciclo, insieme a quello del fosforo, è una delle nove grandi problematiche ambientali individuate dalla comunità scientifica discusse in un importante articolo su Nature 3, nelle quali l'uomo si sta spingendo troppo avanti: il rischio è che se si superano questi "confini planetari", gli effetti a cascata che ne derivano possono diventare imprevedibili e devastanti per la salute della terra", spiega Eva Alessi del Wwf. Proprio come l'anidride carbonica e il metano, anche gli ossidi di azoto sono gas serra e particolarmente potenti, 300 volte di più rispetto all'anidride carbonica.

Ecco allora l'idea di mettere a disposizione di tutti, gratuitamente, uno strumento educativo che aiuti a capire come scelte apparentemente innocue possano alterare il ciclo dell'azoto e cosa fare per aiutare a ristabilirlo. Le prime prove in aula con studenti universitari - a Princeton, ad esempio - hanno dato risultati incoraggianti. Le abitudini da privilegiare in fondo sono simili a quelle che favoriscono uno stile di vita sostenibile: ridurre il più possibile i viaggi aerei, usare in più persone una sola macchina per spostarsi o andare al lavoro, preferire energie rinnovabili e, soprattutto, privilegiare una dieta con più frutta e verdura rispetto alle proteine animali: quest'ultimo elemento è uno dei fattori chiave, come si vede chiaramente dal calcolatore, ed ha un peso maggiore rispetto alle scelte in campo energetico, più importanti invece per la carbon footprint.
(02 marzo 2011)

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