lunedì 14 marzo 2011

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Qatar, la Honda fa paura
Ma Valentino è ottimista

Pedrosa è un fulmine e precede Stoner e Aoyama, Spies con la Yamaha è davanti al compagno Lorenzo. Rossi ottavo: "In gara però posso giocarmela"

LOSAIL (Qatar), 13 marzo 2011 - Nel primo giorno di test notturni pre-campionato della MotoGp sul circuito di Losail, in Qatar, il più veloce è stato lo spagnolo Dani Pedrosa (Honda) in 1'56"271, seguito dal compagno di squadra, l'australiano Casey Stoner, staccato di soli 143/1000 . Terzo tempo per il giapponese Hiroshi Aoyama, anche lui su Honda. Valentino Rossi, invece, ha chiuso con l'ottavo tempo, staccato di oltre 7 decimi da Pedrosa.
prima caduta — Il nove volte campione del mondo è stato tra i primi a scendere in pista, cercando subito il feeling con la sua Ducati. Per Rossi da segnalare anche una caduta dovuta a un "dritto" alla curva 9 del circuito di Losail. Rossi, arrivato troppo forte per girare, è andato nella via di fuga appoggiando alla fine la moto a terra. Un altro momento di preoccupazione è stato a due ore dalla fine del test, quando Valentino è rientrato ai box con del fumo che usciva dallo scarico. Nulla di rotto nella sua Ducati, il fumo era dovuto solo a un pezzo di gomma che si era attaccato a un collettore di scarico della Desmosedici n° 46.
simoncelli in ritardo — Nonostante un buon inizio di sessione, invece, è finita non troppo bene il test di Marco Simoncelli (Honda) che ha chiuso in 11ª posizione. Non è andata come se l'aspettava, infine, per Loris Capirossi. Il pilota di Imola nella sua stagione di ritorno sulla Ducati, ha chiuso in 14ª posizione, staccato di 1"166 da Pedrosa.
pronti per il bis — I test della Motogp continueranno domani sempre sulla pista di Losail, dove, domenica prossima si correrà la prima gara della stagione 2011.
Valentino Rossi, 32 anni, prima stagione in Ducati. LaPresse
Valentino Rossi, 32 anni, prima stagione in Ducati. LaPresse
progressi — "È andata abbastanza bene - ha commentato alla fine Valentino Rossi - a parte la cadutina fatta, la prima con la Ducati, ma ci stava". "In confronto all'ultimo test in Malesia va molto meglio - ha aggiunto il fuoriclasse di Tavullia - Sette decimi non sono un gran che, siamo tutti attaccati, comunque è un distacco onorevole". Valentino ha ancora qualche difficoltà fisica, la spalla non è al 100% e questo non ha permesso di prendere la giusta confidenza con una moto per definizione difficile come la Ducati da Motogp. "Qui la Ducati va meglio rispetto alla Malesia - ha detto Rossi - Con questa temperatura la moto va meglio e funziona meglio. Ho fatto il tempo con una gomma che aveva fatto 24 giri e ho un buon passo, ma dobbiamo andare più forte. Mi diverto a guidare e la moto risponde bene, quindi per la gara possiamo essere abbastanza costanti. Abbiamo migliorato il setting e adesso in accelerazione è un pochino più dolce però ancora non basta. Le Honda fanno la differenza anche qui e vanno molto forte. Siamo lontani, dobbiamo ancora lavorare, domani avremo da provare molte cose".
realismo — "Stiamo lavorando sul materiale della Malesia - ha spiegato Valentino - Per le prime 4 gare non avremo novità. Almeno fino al Gp del Portogallo non ci saranno evoluzioni, la moto sarà questa e questa dobbiamo far andare forte".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Giappone, Fukushima: inizia fusione del nucleo. Contaminati 17 marinai Usa

L'impianto nucleare di Fukushima
Una forte scossa di assestamento, poi due nuove esplosioni, provocate da fughe di idrogeno, nella centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, danneggiata dal potente terremoto di venerdì scorso. Un dipendente è rimasto contaminato, undici le persone ferite. Intanto è fallito il tentativo di raffreddare il reattore 2 e le barre combustibile sono ora completamente esposte. La Tepco, la società che gestisce l’impianto, ha diffuso la notizia che “Ciò indica una situazione critica e l’inizio di fusione del nucleo”. La Tepco teme che anche per il reattore 2 si profila la stessa conclusione del numero 1 e 3: un’esplosione nelle prossime ore. Le autorità ribadiscono che le possibilità di una grossa fuga di gas radioattivo dalla centrale sono attualmente “molto basse”. L’agenzia per la Sicurezza Nucleare nipponica ha assicurato che “non c’è alcuna possibilità” che si ripeta un disastro come quello di Chernobyl nell’impianto nucleare di Fukushima-Daiichi. Lo ha riferito il governo nipponico con il ministro per la Strategia nazionale, Koichiro Genba.

16.22 – Fukushima: Barre nucleari di nuovo esposte. Inizia fusione del nucleo. Tokyio chiede aiuto all’Aiea

Le barre di combustibile del reattore 2 della centrale di Fukushima sono di nuovo completamente esposte, dopo che il livello dell’acqua è sceso. Lo ha reso noto la Tepco, il gestore dell’impianto giapponese. “Ciò indica una situazione critica e l’inizio di fusione del nucleo”. La Tepco teme che anche per il reattore 2 si profila la stessa conclusione del numero 1 e 3: un’esplosione nelle prossime ore. La società tenterà comunque di fare un buco nella struttura che ospita il reattore per permettere la fuoriuscita di idrogeno. La fusione del nucleo del reattore comporta la dispersione di un’elevata quantità di radioattività: un’ipotesi mai verificatasi nella storia del nucleare civile; mentre a Chernobyl non si arrivò alla fusione del nucleo. Almeno secondo le prime comunicazioni ufficiali, finora le dosi di radiazioni registrate al di fuori della centrale giapponese di Fukushima sono ben al di sotto di quelle che provocano avvelenamento: il valore di 1557,5 microSievert registrato ieri infatti è mille volte più basso della dose a cui si registrano i primi danni biologici acuti. Intanto Il Giappone ha chiesto ufficialmente aiuto all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di inviare un team di esperti per aiutare le autorità locali a fronteggiare la crisi nucleare scatenata dal terremoto e dallo tsunami di venerdì. Lo ha rivelato il direttore dell’Aiea Yukiya Amano said Monday.

15.50 – Contaminati da radiazioni 17 marinai americani

Diciassette marinai a bordo della portaerei americana Ronald Reagan sono stati colpiti in modo lieve da radiazioni nucleari. La Reagan si trova da giorni al largo del Giappone, esattamente a 100 miglia a nord della centrale nucleare di Fukushima, dove si sono avute le esplosioni e le conseguenti perdite di radioattività. La Ronald Reagan è stata la prima imbarcazione Usa a partire per offrire aiuto alle popolazioni civili colpite dal terremoto e dallo tsunami che ha sconvolto quelle zone. La radioattività è stata captata al termine delle missioni che questi militari stanno svolgendo a bordo di tre elicotteri. Tutti loro sono stati immediatamente soccorsi, si sono lavati a fondo e le loro divise sono state distrutte. Anche gli elicotteri sono stati de-contaminati. Secondo un portavoce militare nessun altra contaminazione è stata rilevata a bordo.

14.09 – Fukushima, barre scoperte in tutti e tre i reattori della centrale 1

Le barre di combustibile sono rimaste scoperte, ossia non interamente sommerse dall’acqua di raffreddamento, in tutti e tre i reattori della centrale di Fukushima 1 che erano attivi al momento del terremoto di venerdì scorso. Lo ha reso noto la stessa società che gestisce l’impianto, la Tepco, ma secondo esperti di sicurezza nucleare le due esplosioni di idrogeno che hanno interessato due reattori della centrale (il numero 1 e il numero 3) inducono a ritenere che anche in essi le barre di combustibile siano rimaste scoperte per un periodo sufficientemente prolungato da innescare la reazione metallo-acqua, con conseguente produzione di idrogeno.

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GIAPPONE

Così la violenza della scossa
ha spostato l'asse della Terra

L'Istituto nazionale di geofisica: deviazione di 10 centimetri. L'energia è stata 30mila volte maggiore di quella del terremoto dell'Aquila di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Verso ovest un muro d'acqua alto come una casa di quattro piani e veloce come un aereo ha raggiunto in pochi minuti la costa giapponese, spazzando via tutto quello che ha trovato sul suo cammino. Verso est un'onda senza ostacoli all'orizzonte ha percorso tutto il Pacifico mantenendo per 12 ore in allerta Stati Uniti e Messico, per poi abbattersi in serata sulle spiagge americane, con quattro dispersi in California. Sono le due facce dello tsunami alimentato dall'onda d'urto nata in pieno oceano, a 130 chilometri dalla costa giapponese e a 24 chilometri di profondità: un sisma che ha trasferito buona parte della sua potenza all'acqua provocando l'onda killer e anche uno spostamento dell'asse terrestre. È stata una scarica di energia molto violenta, uno dei terremoti gigante che caratterizzano la fascia circumpacifica. "Sono fenomeni che avvengono lungo le dorsali oceaniche, le linee in cui la crosta terrestre è più sottile e subisce la spinta del magma che sale, sotto la pressione dello scontro tra la zolla continentale euroasiatica e quella pacifica", commenta Daniele Melini, dell'Istituto nazionale di geosifisica e vulcanologia. Quello che alle 6 e 46 (ora italiana) ha portato gli indicatori dei simografi a segnare 8.9 della scala Ricther è stato uno dei dieci maggiori terremoti nella storia della sismologia, il settimo se la magnitudo verrà confermata. Una scossa devastante che ha lasciato il Giappone senza fiato: anche se è stata alcune volte meno potente del terremoto di Sumatra del 26 dicembre

"La deviazione dell'asse terrestre non è solo proporzionale alla magnitudo del sisma, ma anche alla sua collocazione", spiega Melini. "Il terremoto di Sumatra era più vicino all'equatore e dunque il suo effetto è stato relativamente più piccolo nonostante la potenza maggiore. In ogni caso lo spostamento dell'asse terrestre non deve allarmare perché le conseguenze pratiche sono al limite del misurabile, ad esempio provocano una modifica della durata del giorno di qualche milionesimo di secondo". Gli esperti sottolineano invece la capacità nipponica di ridurre i danni di un terremoto così carico di energia. Seduto sulla "cintura di fuoco" del Pacifico - una sorta di cicatrice aperta nella crosta terrestre a forma di ferro di cavallo che partendo dalla Nuova Zelanda risale per la Corea, passa in Alaska e scende lungo la costa occidentale degli Stati Uniti e dei paesi sudamericani che si affacciano sul Pacifico - il Giappone ha adottato standard di costruzione rigorosi. Un terremoto della stessa potenza farebbe danni infinitamente maggiori in un paese in cui le grandi infrastrutture energetiche, residenziali e produttive non siano costruite con la stessa attenzione. Basti pensare che l'energia sprigionata è stata trentamila volte maggiore rispetto a quella del terremoto dell'Aquila. 2004 (9,1 nella scala Ricther), ha spostato l'asse della Terra di 10 centimetri, un effetto maggiore di quello prodotto sette anni fa.

(12 marzo 2011)

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Vettel, la Ferrari può aspettare
Resta in Red Bull fino al 2014

Il 23enne tedesco prolunga il contratto con il team con cui ha vinto il Mondiale 2010. Il suo ventilato passaggio a Maranello, per il momento, si allontana. "Qui sto benissimo - ha detto Sebastian -: ogni pilota vuole sempre guidare le vettura più veloce per vincere"

Sebastian Vettel, 23 anni, campione del mondo 2010. Reuters
Sebastian Vettel, 23 anni, campione del mondo 2010. Reuters
MILANO, 14 marzo 2011 - Sebastian Vettel, campione del Mondo 2010 di F.1, ha prolungato fino al 2014 il suo contratto con la Red Bull, scuderia che lo ha reso iridato. L'annuncio era nell'aria da qualche giorno, da quando Dietrich Mateschitz, boss della Red Bull, si era lasciato scappare che l'accordo per il rinnovo del contratto del 23enne tedesco "sarebbe avvenuto in poco tempo" e che lui "sarebbe rimasto nel team finché si fosse trovato bene e avesse avuto a disposizione una vettura competitiva".
ufficiale — L'ufficialità dell'accordo è arrivata oggi dallo stesso team anglo-austriaco. Vettel, alla Red Bull dal 2009, è il più giovane campione del mondo di F.1: il suo precedente accordo con il team di Dietrich Mateschitz sarebbe scaduto nel 2012 e con il nuovo contratto dovrebbe percepire 10-12 milioni di euro a stagione. La firma allontana, così le prospettive di vedere nell'immediato Vettel su una Ferrari, ipotesi che era stata spesso rilanciata nelle scorse settimane.
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comune accordo — "È stata una decisione di comune accordo - ha detto al magazine Autosport il consulente della Red Bull Helmut Marko -. Entrambe le parti volevano continuare la collaborazione, per cui non era un grosso problema". Insieme al tedesco, la Red Bull ha blindato anche il 'papà' della vettura, il progettista Adrian Newey, per garantire continuità al progetto.
Sebastian Vettel festeggia il Mondiale 2010 ad Abu Dhabi. Afp
Sebastian Vettel festeggia il Mondiale 2010 ad Abu Dhabi. Afp
"resto per vincere" — Soddisfatto, ovviamente il pilota, per l'accordo raggiunto. "La ragione per cui ho prolungato con la Red Bull - ha detto Vettel dal proprio sito - è che mi trovo benissimo qui. Sono orgoglioso di far parte della squadra, fiero di quello che abbiamo raggiunto finora e di quello che potremo ottenere in futuro. Non è un gran segreto - aggiunge il pilota di Heppenheim - ogni pilota vuole sempre guidare la monoposto più veloce perché si vuole sempre vincere. Si cerca sempre il pacchetto migliore. Alla Red Bull adesso sto veramente benissimo".
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

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