sabato 12 marzo 2011

nucleare merdaaaaaaa.......http://www.youtube.com/watch?v=NVtqsHNLZCw&feature=player_embedded

Esplosione nella centrale di Fukushima 

allarme radiazioni, tre tecnici contaminati E’ altissimo l’allarme all’impianto atomico di Fukushima, nel nord del Giappone, dove le autorità giapponesi ritengono che il reattore potrebbe aver subito un processo di fusione dopo il forte terremoto di venerdì. Lo rende noto l’agenzia locale Kyodo. Secondo la Commissione per la Sicurezza Nucleare del Giappone è stato individuato del cesio radioattivo vicino all’impianto. Il numero degli evacuati, nel frattempo, è salito a 210mila, in un raggio di 20km dalle centrali. Parti di barre del combustibile nucleare del reattore numero 1 sarebbero state brevemente esposte all’aria stamane dopo il raffreddamento, il livello della temperatura dell’acqua è sceso per l’evaporazione e un camion dei pompieri ha pompato acqua nel reattore. Intanto, verso le cinque del pomeriggio (ora locale) una esplosione ha sgretolato la gabbia esterna di contenimento di uno dei reattori, sollevando una colonna di fumo bianco.

I canali televisivi hanno avvertito i residenti della zona di rimanere al chiuso, spegnere i condizionatori d’aria e non bere l’acqua del rubinetto. Alle persone che sono all’esterno è stato consigliato di non lasciare esposta la pelle e coprirsi la faccia con maschere ed asciugamani bagnati. I quattro feriti sono stati portati in un ospedale della zona. L’esplosione è avvenuta poco dopo che i responsabili dell’impianto nucleare avevano annunciato di esser riusciti a ridurre la pressione nel reattore.

L’emittente giapponese Nhk ha detto che le autorità hanno misurato il livello di radiazione all’entrata dell’impianto di Fukushima alle 15:29 ora giapponese: se la gente fosse esposta a questo livello di radiazioni per un’ora riceverebbe la stessa quantità di radiazioni che si assume normalmente in un anno. In ogni caso, la società che gestisce l’impianto ha escluso che l’esplosione abbia causato gravi danni al nocciolo del reattore.

L’esplosione, ha riferito la societa’ proprietaria dell’impianto di Fukushima, la Tepco, ha causato il crollo del tetto e delle mura dell’edifico al cui interno e’ ospitato il contenitore di acciaio del reattore che non “ha subito danni gravi”. La rilevazione di cesio all’esterno del reattore numero 1 di Fukushima Daichi conferma che il reattore, il cui sistema di raffreddamento si è bloccato dopo il terremoto di ieri, si è parzialmente fuso. All’interno dell’impianto il livello di radiazioni ha raggiunto un picco di 1.000 volte la norma e di 70 volte all’esterno. L’aumento delle radiazione all’esterno è stato causato dalla fuoriuscita controllata di vapore radioattivo dalla struttura nell’edificio che contiene il reattore. Intanto i tentativi di depressurizzare il modulo di contenimento del reattore 1 avrebbe avuto successo. A breve, saranno prese misure aggiuntive, come l’utilizzo di acqua di mare e acido borico. Intanto le autorità giapponesi pensano di avviare la distribuzione di iodio per una terapia anti-radiazioni tra la popolazione residente intorno alla zona delle centrali. Sono stati sicuramente contaminati, invece, tre tecnici che sono intervenuti sul posto, che sono stati trasportati in ospedale per accertamenti.

Nella dichiarazione con cui ha informato ufficialmente l’Aiea dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, il governo giapponese ha classificato quanto accaduto come un incidente di quarto grado della scala internazionale Ines che va dal primo grado, corrispondente ad un’anomalia, fino al settimo, cioè l’incidente grave. Il quarto livello corrisponde ad “un incidente nucleare con conseguenze locali” quali “un rilascio minimo di materiale radioattivo”, secondo la definizione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

Il devastante terremoto in Giappone ha danneggiato anche il sistema di raffreddamento del reattore numero 2 di Fukushima, noto come Fukushima-Daini. Le autorità hanno deciso anche in questo caso di evacuare la popolazione nel raggio di 10 chilometri.

In totale a Fukushima sono presenti sei reattori. Il numero 1 è stato avviato nel 1971 e il numero 2 tre anni dopo. I piani di sviluppo della compagnia proprietaria, la Tokyo Electric Power, prevedevano l’installazione di altri due reattori nel 2013 e nel 2014. IL Giappone conta 52 centrali nucleari. Di queste 11 sono state in qualche modo coinvolte nel sisma.
 
-------------- 

Montmeló, chiusura bagnata
Alonso: "La Ferrari è pronta"

Ultimo giorno di test in Spagna caratterizzato dalla pioggia, in pista solo McLaren, Ferrari, Mercedes e Williams, con lo spagnolo che nel pomeriggio sceglie di non girare. Il ferrarista a Dribbling: "Tutto è molto aperto ma la nostra macchina è competitiva e veloce. Mia moglie a Sanremo? Una bella esperienza"

Alonso in azione sul bagnato di Montmelo'. Ap
Alonso in azione sul bagnato di Montmelo'. Ap
MONTMELO' (Spagna), 12 marzo 2011 - La perseveranza di Mercedes, McLaren e Williams alla fine è stata premiata: nella seconda metà del pomeriggio la pioggia è diminuita di intensità e così Rosberg, Hamilton e l’esordiente Maldonado hanno potuto saggiare le Pirelli da bagnato, percorrendo un centinaio di chilometri (qualcosa meno il venezuelano) a testa, acquisendo dati che potrebbero tornare utili nelle gare bagnate.
STOP — La Ferrari invece ha scelto diversamente: calcolando che il rischio di danneggiare pesantemente una delle 150 Italia che voleranno a Melbourne era superiore ai benefici di una manciata di giri sotto l’acqua, ha "rotto le righe" quando mancavano ancora un paio di ore. "Questa mattina la pista era troppo bagnata - ha commentato lo spagnolo - in queste condizioni la gara sarebbe stata ritardata come in Corea. Per cui ci siamo limitati soltanto a fare qualche verifica, per esempio che il kers non si bagnasse».
BILANCIO — Quello che conta per il pilota spagnolo è il gran lavoro che è stato fatto durante l’inverno: "Siamo la scuderia che ha fatto più km e questo sicuramente ci è servito per comprendere il comportamento dei pneumatici e le strategie. Dire dove siamo è difficile: di certo c’è un gruppo di sei scuderie; i quattro top team (noi, McLaren, Mercedes, Red Bull), Renault e Williams con grandi ambizioni. Dopo 3-4 gare il gruppo si restringerà e speriamo di essere tra questi"
BILANCIO — Tra coloro che volano a Melbourne con fiducia c’è Rosberg: "La Mercedes con le novità che abbiamo introdotto qui è diventata più divertente da guidare, ha guadagnato in aderenza. Non siamo vincenti ma siamo messi meglio di un anno fa". Hamilton invece non può dirlo: "In che posizione finirò la gara in Australia? La mia preoccupazione al momento è cercare di finirla visto che l’affidabilità non è stata il nostro forte".
Sanremo — Alonso ha pure parlato della partecipazione della moglie Raquel del Rosario al festival di Sanremo dove ha cantato in coppia con Luca Barbarossa (la canzone ha fatto da sfondo al servizio): "È stata una esperienza molto bella e anch’io ho provato una grande emozione a vederla su un palco in un evento così importanti con cantanti così famosi. E’ un po’ diverso che vederla esibirsi nei concerti in mezzo ai giovani". Tornando ai test per far saggiare le gomme da bagnato anche a Schumacher, la Mercedes ha cambiato in corsa il programma, facendo girare prima Michael (6 giri) e poi Rosberg (1). La Hispania ha invece rinunciato all’unica giornata di collaudi: gli ammortizzatori, made in Usa, sono rimasti bloccati in dogana.
i TEMPI — 1. Rosberg (Mercedes) 1’43"814 (34); 2. Maldonado (Williams) 1’44"333 (23) 3. Hamilton (McLaren) 1’44"550 (33) Alonso (Ferrari) s.t (5); Schumacher (Mercedes) s.t.
dal nostro inviato
Andrea Cremonesi© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
 
------------- 

L'INIZIATIVA

Smog, già 22 città "fuorilegge"
Riparte il Treno Verde

L'iniziativa di Legambiente e Ferrovie dello Stato per l'informazione ambientale. Il convoglio ha iniziato il suo viaggio da Roma e toccherà nove capoluoghi di provincia. E con l'occasione sono stati resi noti dati che offrono una scenario sconfortante di VINCENZO FOTI

E' Milano, con 56 giorni di superamento dei limiti consentiti per legge, la città più inquinata dalle polveri sottili. Seguono Torino con 54 giorni e Brescia con 51. Lodi è ancora nei termini, ma Modena, Pavia e Venezia, con 34 giorni, sono decisamente pronte a sforare. Quadro critico pure al Centro-Sud, con Frosinone che ha già superato di 48 giorni il limite consentito, seguita da Napoli e Pescara, che hanno raggiunto i 36. Anche altri grandi città come Roma e Firenze, con 29 e 28 giorni di sforamento, stanno per raggiungere il tetto massimo. In poco più di due mesi dall'inizio dell'anno sono già 22 i centri urbani che hanno sforato i limiti.

LA TABELLA DELLE CITTA' "FUORILEGGE" 1

Uno scenario triste, per correggere il quale anche nel 2011 Legambiente e le Ferrovie dello Stato rinnovano il tradizionale appuntamento con l'informazione ambientale su rotaia. Il Treno Verde, in partenza oggi da Roma, toccherà le città di Siracusa, Reggio Calabria, Bari, Salerno, Pisa, Genova, Brescia, Vicenza e Rimini. Per ogni tappa verranno analizzati la qualità dell'aria e i livelli di rumore, attraverso le rilevazioni condotte dal Laboratorio mobile dell'Istituto sperimentale di Rete Ferroviaria Italiana. Oltre al pm10, si ricercheranno nell'atmosfera tracce di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono. I risultati delle analisi saranno resi noti a conclusione di ciascuna delle nove tappe.

I primi a salire in carrozza saranno i ragazzi delle scuole, perché la consegna del Treno Verde è quella di veicolare e divulgare ciò che lega tra loro consumi, sprechi energetici, inquinamento e cambiamenti climatici. Nel pomeriggio, porte aperte a tutti i visitatori. Gli orari vanno dalle 8.30 alle 13.30 per le visite delle scuole prenotate e dalle 16 alle 19 per il pubblico. L'ingresso è gratuito.

I vari argomenti sono illustrati in tre carrozze diverse attraverso una mostra interattiva e tecnologie multimediali. Nella prima carrozza viaggia la mobilità sostenibile (leggi: trasporto su ferro), insieme ad alcune buone pratiche introdotte a livello comunale e regionale per decongestionare le strade dal traffico. Dal "pensare globale" all'"agire locale", il secondo vagone ospita invece le cause dei cambiamenti climatici e il funzionamento delle fonti di energia rinnovabile: dall'eolico all'idroelettrico passando per la biomassa, il fotovoltaico e l'idrogeno come vettore d'energia. Ma c'è anche lo studio energetico degli edifici, per costruire in 'verde'. Il percorso si conclude con la terza carrozza, dove prende posto una casa ecologica con soluzioni salva-clima e salva-energia che ciascuno di noi può adottare per ridurre le emissioni di gas serra (qui anche le nuove regole per la messa al bando dei sacchetti di plastica voluta dal Ministero dell'Ambiente dal 1° gennaio 2011). Non mancherà lo storico trofeo "Tartaruga" (guarda caso, vecchia denominazione di una locomotiva Fs da 200 km/h, ancora oggi in corsa), la particolare gara a cronometro tra diversi mezzi di trasporto dedicata alla mobilità urbana.

In ogni città toccata dal Treno Verde le amministrazioni saranno chiamate a raccogliere la sfida della sostenibilità: dall'energia all'efficienza energetica fino al corretto smaltimento dei rifiuti. Il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (Paes), che i singoli comuni redigeranno secondo le Linee Guida stilate dalla Commissione Europea, dovrà tener conto delle modalità con le quali le amministrazioni intendono ridurre le proprie emissioni di gas serra, includendo interventi nella sfera pubblica e privata. "Sul Treno Verde - spiega Rossella Muroni, direttore nazionale di Legambiente - saranno realizzate attività di educazione ambientale sulle tematiche del progetto "Clima in Comune 2011", sui piani e le buone pratiche in campo energetico attuate dalle amministrazioni locali. Il convoglio ambientalista  veicolerà e diffonderà il protagonismo degli enti locali rispetto a politiche ambientali che sappiano coinvolgere a tutti i livelli sia le aziende che i cittadini per la riduzione dei gas serra".

"Lo sviluppo dei trasporti su ferro - sostiene Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo Fs - è l'unica realistica alternativa alla paralisi del trasporto stradale nelle grandi città e alla congestione delle arterie autostradali del Paese". Stando a quando afferma Moretti, il nuovo piano industriale delle Ferrovie contiene due sfide importanti a favore dell'ambiente: più merci sui treni e più convogli per i pendolari, specie nei grandi centri urbani. Secondo il numero uno delle Ferrovie, gli interventi sul settore cargo dovrebbero andare cioè a vantaggio dei grandi porti e degli interporti, dove la quantità di prodotti movimentati giustifica il traffico. Un modo per dire che un'eventuale futura riduzione dei terminali merci è da leggersi come intervento mirato. Anche per i pendolari il problema non è generale, perché gli intoppi veri sono nei flussi viaggiatori dalla provincia verso la grande città e non su tutte le linee. "In questo senso - dice Moretti - le Ferrovie dello Stato, con il sistema ad Alta Velocità tra Torino e Salerno, i nuovi contratti di servizio con le Regioni e i due miliardi di investimenti, di cui tre quarti autofinanziati, per l'acquisto di nuovi convogli al servizio dei pendolari, stanno facendo la loro parte. E la fanno anche organizzando da oltre 20 anni la campagna di informazione e sensibilizzazione del Treno Verde".
(10 marzo 2011)

-------------- 

Dragon Age II, contro l'idiozia del male

di JAIME D'ALESSANDRO UN MONDO sull'orlo del baratro, con umani, elfi e nani cacciati da orde demoniache e costretti sulla difensiva a consumarsi fra sospetti, rivalità, discriminazioni e pregiudizi di ogni tipo. Perché guerra e povertà, oltre ai lutti, portano sempre le persone a comportarsi in maniera meschina, ad approfittarsi del prossimo, a sfruttarlo. Di storie del genere Dragon Age II, da venerdì 11 nei negozi per Ps3, Xbox 360 e pc, ne racconta tante. Gioco di ruolo fantasy, certo, ma molto diverso dalle solite rivisitazioni in chiave interattiva dell'universo tolkieniano fatte solo di eroi senza macchia che affrontano un male tanto assoluto da rasentare l'idiozia.

Opera della Bioware, una delle software house d'oltreoceano di maggior talento, impone scelte difficili e porta il giocatore e i suoi compagni ad attraversare tragedie di ogni tipo. Un videogame cupo e privo di facili morali, con scenari splendidi e decadenti, e qualche punta di ironia indimenticabile. I bassifondi della città principale, Kirkwall, pieni di reietti, sono ad esempio un piccolo capolavoro. Così come il carattere di certi personaggi, oltre al nostro alter ego possiamo gestire altri tre avventurieri da scegliere volta per volta su rosa una rosa di otto, capaci di far scintille fra loro. Le frecciate fra Isabela e Aveline, lesbica e dissacrante la prima, bacchettona e ligia la seconda, sono solo uno dei tanti esempi.   

Dragon Age II è il primo vero progetto della Bioware pensato non per tanto per pc quanto per console di ultima generazione. Rispetto al primo capitolo quindi, e rispetto anche alla saga di Mass Effect, le semplificazioni sono nette. Forse però è più un pregio che un difetto. Alcune missioni intorno a Kirkwall si ripetono negli stessi luoghi ed è possibile intervenire completamente solo sull'equipaggiamento del o della protagonista. Eppure la trama e i suoi misteri sono molto più adulti, affascinati, di quanto visto in passato. Iniziando dal come vengono narrati: tutta l'avventura è la rievocazione dal nano Varric, unico sopravvissuto del gruppo. Messo sotto interrogatorio, quel che abbiamo fatto è costato parecchie vite umane, le nostre gesta sono in realtà i suoi ricordi.
(11 marzo 2011)

----------------- 

L'Italia fa la storia: 22-21
Francia k.o. nel Sei Nazioni

Incredibile impresa degli azzurri al Flaminio: vittoria in rimonta con la meta di Masi e i calci di Bergamasco. E' il primo successo contro i transalpini nella storia del Torneo, a quattordici anni di distanza dalla vittoria di Grenoble. Sbagliati i fischi sui calci di Parra

ROMA, 12 marzo 2011 - Eccola! Quattordici anni (meno dieci giorni) dopo il trionfo di Grenoble, la Francia cade nuovamente sotto i colpi di un’Italia come quel giorno commovente, indomita, feroce. Come nel 1997, quando in palio c’era la Coppa Europa e non l’odierno “Trofeo Garibaldi”, i nostri, capaci di un parziale di 16-3 negli ultimi 21 minuti (dopo la meta di Parra il punteggio era 6-18), hanno sfruttato al massimo la deconcentrazione dei fortissimi rivali. Se nel secolo scorso, i neo vincitori dell’allora Cinque Nazioni avevano avuto l’alibi dei festeggiamenti dopo il trionfo nel Championship, stavolta la festa azzurra, la prima nell’era Sei Nazioni contro i cugini, è iniziata forse nel momento in cui i transalpini hanno deciso di prepararsi per il match del Flaminio con soli due giorni di ritiro, dopo aver consentito ai loro giocatori di allenarsi per tutta la settimana con i club.
Mirco Bergamasco calcia dalla piazzola. Afp
Mirco Bergamasco calcia dalla piazzola. Afp
MAI SOTTOVALUTARE — Nel rugby non si fa così, la concentrazione, anche quando si è una corazzata e all’orizzonte appare l’Italia senza vittorie nel 2011, non si crea in 48 ore e da oggi Lievremont se lo ricorderà bene. Il c.t. avrà di che difendersi dai meritati attacchi di una stampa che, se dopo Twickenham l’aveva criticato, adesso pare pronta alla lapidazione sportiva. Masi “Man of the Match” (e autore dell’unica meta azzurra) completa il quadro di un trionfo che costringe i Galletti a bersi la cicuta, occasionalmente servita da un cucchiaio di legno che i nostri, finalmente, possono eliminare dai loro incubi in vista del match di Edimburgo.
UN SOLO SUSSULTO — Che la Francia fosse in versione a scartamento ridotto, si era capito subito, dal primo quarto d’ora di gara completamente nelle mani di Parisse e soci. La stessa meta di Clerc (che sull’out sinistro si è bevuto Canale, superato dal pallonetto), infatti, è figlia non di un’azione orchestrata dai fenomenali trequarti di Lievremont ma da un calcetto posticcio di Masi pescato facilmente da Medard. Errori banali come aperture al vento e in avanti gratuiti consentono però all’Italia di tenere egregiamente il campo, trascinata da Parisse e Masi, meno invece da Castrogiovanni e dalla mischia, in sofferenza (soprattutto Lo Cicero al cospetto di Mas) contro la tozza e per questo granitica prima linea francese. Trinh-Duc, nonostante l’intercetto su Garcia che aveva dato il "la" all’avanzamento Blues sfociato poi nella meta, è l’emblema della “Francina” con poca testa sulla partita, scesa a Roma per chiudere alla svelta la contesa e le ricche polemiche che in patria avevano caratterizzato il dopo-Twickenam. Non a caso, al primo, vero sussulto da grande Francia, il match pare teoricamente chiudersi.
Fabio Semenzato guida la manovra. LaPresse
Fabio Semenzato guida la manovra. LaPresse
ITALIA CUORE E GAMBE — Sulla meta di Parra, al 10’ delle ripresa, i Blues, conquistata la touche, sventagliano da sinistra a destra, quindi rientrano e lanciano Trinh-Duc, che si porta a spasso mezza difesa italiana e serve a Parra la palla che il mediano schiaccia sotto i pali). In un Italia-Francia normale, a questo punto, il pathos avrebbe lasciato spazio all’accademia transalpina; invece l’Italia getta tutto, cuore e gambe, nella metà campo avversaria. Bergamasco sbaglia due calci non difficili in pochi minuti, ma neanche questo frena l’impeto italiano, anche in questo caso favorito dall’abulia di un XV francese che in attacco non incide e in difesa regala molti falli (in tutto 11). E visto che per mezzora di touche non ce ne sono (alla fine ne perderemo 2 su 5 contro le 0 su 8 dei rivali), non può neanche approfittare dei nostri regali sulla rimessa laterale.
PER FRANCESCATO — A 21' dalla fine, sulla meritata meta alla bandierina di Masi, buona parte del merito va al debuttante (da titolare nel Championship) Tommy Benvenuti: sua la veronica a irridere Parra e il passaggio a Semenzato, uomo assist per il nostro estremo. Poi, per fortuna, Mirco torna “Wilko” (alla fine sono suoi 17 dei 22 punti azzurri) e grazie a due calci difficili fa esplodere il Flaminio. A cinque minuti dalla fine lo scenario è uno stadio trionfante con il groppo in gola e il fantasma della rimonta irlandese del 5 febbraio. Non succede: la mischia tiene, non molla, non cede di un centimetro. E quando sul fischio finale dell’ottimo Lawrence decreta il trionfo azzurro, i pensieri sono due. Uno, negativo, l’unico della giornata, va ai brutti fischi del pubblico in occasione dei calci di Parra. L’altro, molto più nobile, al ricordo di Ivan Francescato, l’unico degli eroi di Grenoble che oggi non può abbracciare quest’Italia dal cuore grande.
dal nostro inviato
Luca Castaldini© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Nessun commento:

Posta un commento